Manipolazione
mentale
nel Cammino Neocatecumenale?
Non si vuole dimostrare una tesi (oltretutto non esiste un modello scientifico unanimemente condiviso) ma si vuol semplicemente far vedere che alcune "chiusure" e "metodi" del Cammino lo rendono somigliante a gruppi "settari" in cui vi è un forte controllo sui membri e che forse questo non è proprio positivo...
Il fatto delicato è che se un ex si
rende conto di essere stato vittima di
un gruppo del genere nella Chiesa, possa
decidere di abbandonare la Chiesa. È
possibile infatti il rischio che un
"ex" che non rielabori
adeguatamente la propria esperienza,
abbandoni la Chiesa perché, in
quanto uscito dal cammino, sicuramente
è ormai un "condannato" e un
"Giuda" e non riesce più a
distinguere fra CN e Chiesa (anzi
probabilmente questi ultimi sono molti e
sono quelli che non hanno alcuna voce,
che hanno semplicemente mandato tutti a
quel paese).
È grave e non più tollerabile che questa organizzazione (che non vuole definirsi movimento, ponendosi come la vera Chiesa) si avvalga subdolamente dell'appoggio di una istituzione religiosa millenaria, la Chiesa Cattolica.
L'inganno c'è sin dall'inizio, quando essa non si dichiara per quello che è, ma si propone come una serie di incontri parrocchiali con intento catechetico per adulti. L'inganno è già qui, non si fa menzione del cammino neocatecumenale né di Kiko Arguello da nessuna parte (forse ora che questo movimento è più noto questa procedura è cambiata, ma non credo). Comunque l'accoglienza che viene data (ma che, mi sono reso conto successivamente, è studiata fin dall'inizio) stordisce, le catechesi bisogna riconoscere, hanno un effetto penetrante.
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Pubblicità ingannevole: questo invito apparentemente innocuo, distribuito nelle chiese di Bologna, non accenna ai neocatecumenali... se non per la firma di "Kiko" sull'immagine in alto, e il fatto che il Buon Pastore ha proprio il volto del capo dei neocatecumenali. L'autoritratto di Kiko come Gesù, insomma. [Clicca per vederlo]
Io personalmente sono entrato senza sapere nulla di Kiko Arguello, poi man mano lo si incominciava a nominare sempre più. A me sinceramente non piaceva vedere il fanatismo con cui lo si citava e se ne seguivano le istruzioni e tutto alla fine incominciava ad essere più a proposito di Kiko che di Gesù. La situazione man mano diventava insostenibile per la parte razionale di me non ancora sopita del tutto. Anche l'accoglienza di nuovi membri è studiata e in molti casi se l'entusiasmo e la generosità dell'accoglienza non erano totali i catechisti mostravano il loro disappunto. Per non parlare della richiesta di denaro come preciso fine di alcune catechesi con scene davvero penose ma alla fine più per gli orchestranti che per coloro che ne erano vittime.
Nei loro confronti non viene mai usato il termine "setta". Io ho studiato molto i metodi e gli effetti prodotti sugli affiliati di altre sette, letto le testimonianze dei fuoriusciti. Le somiglianze con alcune di esse sono molte, i metodi simili. Insomma c'è già una letteratura che secondo me andrebbe applicata anche al CN.
Il Cammino si nutre del mistero, fin quando non si sa nulla delle catechesi, non si sa nulla di quello che succede nei passaggi ecc., possono far passare l'immagine che vogliono nella mente delle persone e delle gerarchie.
Tutto questo si ricollega agli aspetti di vera setta con manipolazione psicologica delle persone, che il Cammino ha. Non si tratta tanto del carisma del fondatore, nel mio caso anzi è stato proprio il fanatismo verso il suddetto il primo campanello di allarme a suonare nella mia mente. Del resto la figura del fondatore emerge solo in un secondo tempo.
Il fatto ovvio è che nessuno, originariamente sano di mente, entrerebbe in una setta, ecco perché le sette per fare proseliti seguono approcci indiretti. C'è chi fa corsi di yoga o meditazione, chi propone corsi di miglioramento lettura visiva, ecc. Le tecniche sono le più svariate ma hanno tutte un comune denominatore. Avvicinare la persona, farla pian piano sentire parte di una situazione speciale, si fa capire all'individuo "target" che in qualche modo viene prescelto fra tanti proprio lui, che viene messo a parte di un "cammino" speciale. In molti casi viene praticato quello che nel gergo degli studiosi del fenomeno "sette" è denominato "love bombing" la persona viene fatta sentire speciale, nel posto giusto al momento giusto...
È questa la rete che viene intessuta attorno al malcapitato. La disponibilità o refrattarietà di una persona dipendono spesso dall'età, estrazione sociale, periodo particolare della vita (cambiamenti, recenti abbandoni ecc.).
Il Cammino Neocatecumenale usa la parrocchia come esca, e come tutte le "sette" non si rivela da subito per quel che è. Appaiono solo come semplici "catechesi per adulti", una iniziativa della parrocchia con approvazione del parroco. La dicitura "Cammino Neocatecumenale" o il nome del fondatore non compare da nessuna parte.
A posteriori si vede già in questo inganno iniziale che c'è qualcosa di subdolo nel movimento (è questo che mi ha fatto molto male , dover ammettere che proprio nella "mia" Chiesa cattolica questo inganno fosse stato perpetrato). Ma è solo la prima fase. Come in molte sette l'iniziato deve passare attraverso vari stadi, e anche qui nel Cammino l'iniziato viene tenuto all'oscuro di ogni tappa successiva. Viene indotto l'affidamento totale, cieco al movimento, abbandonando ogni resistenza, la razionalità e il pensiero logico in questo quadro vengono (a volte anche esplicitamente) condannate come idoli. La rete si fa sempre più stretta... (continua)