|
Le dottrine insegnate agli aderenti al Cammino Neocatecumenale si discostano nettamente dagli insegnamenti della Chiesa. Questa realtà non può più essere ignorata. Purtroppo essa non è riconoscibile dai cosiddetti 'lontani', che non conoscono la Chiesa né i suoi insegnamenti e vengono nutriti con le catechesi di Kiko e con le modalità comportamentali e liturgiche da lui introdotte e imposte, come se stesse vivendo e operando nella Chiesa Cattolica.
Molti aspetti sono
stati già approfonditi nelle pagine del
sito; ma può essere utile il raffronto
immediato e diretto di alcune delle
affermazioni del Movimento Neocatecumenale con il Magistero della Chiesa.
Non c'è bisogno di commenti ...
Tutti i riferimenti alle affermazioni di seguito riferite al cammino e ai suoi iniziatori sono stati ampiamente indicati nelle varie pagine in cui sono approfonditi i singoli punti e sono precedute da un elenco delle principali difformità con la Chiesa cattolica, dimostrando l'inattendibilità dell'affermazione del Cammino neocatecumenale di proporsi come una normale opportunità di iniziare un cammino di fede:
-
Le porte di tutte le parrocchie sono sempre state aperte, prima del Cammino. Il primo effetto della presenza di un gruppo neocatecumenale in una parrocchia è che le sue porte cominciano a chiudersi: agli altri fedeli, al mondo esterno, a Cristo stesso. Dunque il cammino di fede non è aperto a tutti ma solo ad alcuni prescelti, attraverso un rito iniziatico segreto che procede per gradi.
-
Cristo non ha mai insegnato a predicare nell'ombra o in ritrovi segreti ma alle moltitudini e alla luce del sole.
-
La predicazione cristiana cattolica non si basa su testi segreti riservati ai responsabili di un 'cammino di fede', bensì sulle Sacre Scritture, ispirate dallo Spirito Santo e divulgate all'intera umanità.
-
Il sacramento della penitenza presuppone il rapporto tra ciascun fedele ed il Signore. Non fa parte della tradizione cattolica includere in questo rapporto una moltitudine a cui confessare gli aspetti più intimi di sé, attraverso interrogazioni coercitive ed aggressive, fino al condizionamento psicologico più brutale, così come avviene nel Cammino.
-
La Chiesa cattolica fonda la propria missione su verità di fede consegnate direttamente da Cristo. Il Cammino si basa su una dottrina elaborata dai suoi fondatori stravolgendo i cardini di quelle verità di fede.
-
La Chiesa lascia liberi i fedeli nella loro scelta di aderire alla sua missione e non discrimina il popolo di Dio in serie A e serie B. Il Cammino invece è settario, elitario, dirompente e separatore dell'unità dei credenti.
-
La Chiesa non ha mai predicato l'odio per nessuno, tanto meno per i genitori. Il Cammino predica l'odio tra fratelli, in particolare per i genitori ed il disprezzo per quanti rifiutano di aderire ad esso.
-
La Chiesa consegna all'umanità un messaggio straordinario di speranza e di salvezza attraverso il sacrificio esemplare di Cristo. Il Cammino nega questa speranza salvifica ed inoltre lascia alle sue spalle famiglie distrutte, coppie separate, individui in preda all'angoscia. Numerose sono le testimonianze di ciò.
-
Nella Chiesa cattolica operano molti movimenti ecclesiali, taluni anche con tratti originali rispetto all'ortodossia. Ma nessuno di essi ha mai messo in discussione la dottrina, la liturgia, i simboli sacri della tradizione cattolica, come invece fa il Cammino neocatecumenale.
Eccetera, eccetera...
Il problema è che fin
dal primo momento il progetto dei
fondatori del Cammino era di sovvertire la
Chiesa attuale dalle fondamenta poiché
giudicata traditrice del cristianesimo
primitivo. Tutto è stato man mano
organizzato per portare a compimento
quell'opera di sovversione.
È ancora pensabile che il
Cammino neocatecumenale sia un 'normale
cammino di fede' e non una micidiale setta
eretica cresciuta e sviluppata all'interno
della Chiesa cattolica??
I
MAGISTERO
Cristo ha redento il mondo.
Kiko Argüello
Cristo non ha operato nessuna redenzione.
II
MAGISTERO
Fondamentale premessa dell’opera
redentrice di Cristo è la realtà storica
del peccato.
Kiko Argüello
Il peccato non è possibile, perché l’uomo
non può evitarlo.
III
MAGISTERO
La Grazia, pur essendo necessaria,
tuttavia rispetta la libertà umana.
Kiko Argüello
Non si dà alcun problema sui rapporti tra
grazia e libero arbitrio, perché l’uomo
non può non peccare.
IV
MAGISTERO
Gesù ha soddisfatto la giustizia di Dio
quale Mediatore della famiglia umana
peccatrice.
Kiko Argüello
Gesù non può aver soddisfatto la
giustizia di Dio, essendo Egli soltanto
misericordia che perdona.
V
MAGISTERO
Gesù ha soddisfatto la giustizia di Dio
offrendosi liberamente come Vittima dei
peccati del mondo sull’altare della
croce.
Kiko Argüello
Gesù non si è offerto come Vittima dei
peccati del mondo: sulla croce non ha
compiuto alcun «sacrificio».
VI
MAGISTERO
Gesù ha salvato il mondo per i meriti della
sua passione e morte (sostanzialmente con
la sua Incarnazione: concepimento nascita
vita passione morte risurrezione
ascensione)
Kiko Argüello
Gesù ha salvato il mondo in virtù della
sua risurrezione.
VII
MAGISTERO
Gesù continua la sua opera salvifica
mediante la Chiesa quale società visibile
e gerarchica.
Kiko Argüello
La Chiesa non è una società gerarchica
giuridicamente costituita, ma carismatica.
VIII
MAGISTERO
La Chiesa compie la sua missione in virtù
del sacerdozio che fonda la Gerarchia,
distinguendo il «sacerdozio» dei
ministri del culto, ricevuto per il
Sacramento dell'Ordine, dal «sacerdozio»
dei semplici fedeli incorporati al Cristo
per il Battesimo.
Kiko Argüello
Nella Chiesa non si dà un sacerdozio
derivato dal Sacramento dell'Ordine,
bastando il Battesimo per incorporare
tutti al Cristo, unico e sommo sacerdote.
IX
MAGISTERO
La Chiesa, all'altare, celebra un vero e
proprio «sacrificio» quale
«sacramento» dell'unico e perfettissimo
offerto da Gesù sulla croce.
Kiko Argüello
All'altare non si offre alcun
«sacrificio», come da Gesù non è stato
mai celebrato.
X
MAGISTERO
La Messa è un vero Sacrificio, celebrato
da Cristo mediante il suo ministro
visibile, indipendentemente dalla presenza
e partecipazione dei fedeli...
Kiko Argüello
«Non c'è Eucaristia senza l'assemblea
che la proclama (...). È da questa
assemblea che sgorga l'Eucaristia...».
XI
MAGISTERO
Il Sacrificio eucaristico è condizionato
essenzialmente alla distinta consacrazione
del pane e del vino transustanziati nel
Corpo e Sangue di Cristo.
Kiko Argüello
La «transustanziazione» non è un dogma
di fede, ma un puro tentativo dei teologi,
volto a spiegare il «modo» della
presenza di Cristo.
XII
MAGISTERO
La Chiesa adora Cristo veramente,
realmente e sostanzialmente presente in
corpo, sangue, anima e divinità, sotto le
specie del pane e del vino consacrati.
Kiko Argüello
La presenza vera e reale e sostanziale di
Cristo nell'Eucaristia non può
accertarsi, come non è credibile il
presunto prodigio della
«transustanziazione»: le briciole che
avanzano o cadono dall'altare non
contengono «presenza», né quindi sono
«adorabili».
XIII
MAGISTERO
La presenza eucaristica insegnata dalla
Chiesa giustifica il culto del SS.mo,
donde la pratica della Comunione
frequente, le visite, le benedizioni, le
processioni, le adorazioni solenni, i
congressi; come pure il dovere di
osservare le rubriche riguardanti il
contegno da tenersi alla presenza di
Cristo, e ogni norma volta a coltivare la
sensibilità eucaristica dei fedeli, ecc..
Kiko Argüello
Negata la presenza eucaristica, tutte le
pratiche relative al culto che ne
conseguono sono vane e ridicole.
XIV
MAGISTERO
Il sacramento della Penitenza è realmente
distinto da quello del Battesimo.
Kiko Argüello
La Penitenza si riduce al sacramento del
Battesimo: la distinzione dell'una
dall'altro non risale alla Chiesa
primitiva.
XV
MAGISTERO
La «conversione» del peccatore, che
precede il sacramento della penitenza, è
un fatto eminentemente personale.
Kiko Argüello
«La Chiesa (...) gesta e conduce alla
conversione...».
XVI
MAGISTERO
Dio concede il perdono dei peccati
mediante l'assoluzione del sacerdote...
Kiko Argüello
«L'importante non è l'assoluzione...».
«Il valore essenziale (...) del
sacramento della penitenza è quello
comunitario ed ecclesiale...».
XVII
MAGISTERO
L'accusa dei peccati è segreta,
auricolare...
Kiko Argüello
La confessione in certe circostanze è
pubblica, comunitaria.
XVIII
MAGISTERO
La Chiesa crede nella realtà dell'inferno
minacciato ai peccatori ostinati in punto
di morte.
Kiko Argüello
In virtù della misericordia di Dio, alla
fine dei tempi, tutti saranno salvi.
XIX
MAGISTERO
Fuori della Chiesa non si dà salvezza. Si
può sembrare dentro la Chiesa ed esserne
invece, spiritualmente, fuori; come si
può essere visibilmente fuori dalla
Chiesa e, spiritualmente, dentro. "Quanti
lupi che sono dentro l'ovile e quante
pecore che sono fuori di esso!",
dice a tal proposito S. Agostino.
Kiko Argüello
Per salvarsi, non è necessario che tutti
appartengano alla Chiesa e si dispongano
ad entrarvi come nell'unico ovile di
Cristo.
XX
MAGISTERO
Gesù, com'è l'unico Redentore e Maestro,
così è l'unico Modello di santità che i
credenti devono sforzarsi di imitare.
Kiko Argüello
Egli non si è presentato come «Modello»
di vita per nessuno.
XXI
MAGISTERO
Il Concilio Vaticano II è in piena
armonia con quello di Trento, le cui
definizioni sono irreformabili.
Kiko Argüello
Il Vaticano II è il solo Concilio valido
per la Chiesa d'oggi e di domani, mentre
quello di Trento rappresenta
un'involuzione nella vita della Chiesa.
XXII
MAGISTERO
Soltanto il Magistero della Chiesa può
interpretare autorevolmente la Bibbia.
Kiko Argüello
«La Bibbia si interpreta da se stessa
attraverso parallelismi».
XXIII
MAGISTERO
Legami visibili di comunione nella Chiesa
cattolica (CCC 815):
— la professione di una sola fede
ricevuta dagli Apostoli;
— la celebrazione comune del culto
divino, soprattutto dei sacramenti;
— la successione apostolica mediante il
sacramento dell'Ordine, che custodisce la
concordia fraterna della famiglia di Dio.
Kiko Argüello
-le catechesi di Kiko non sono state
approvate dagli organi ecclesiastici
competenti
-la celebrazione dei sacramenti è
rigorosamente separata e con
caratteristiche proprie non approvate
dagli organi competenti
- si nota il disprezzo per la gerarchia
ecclesiastica ed il sacerdozio
ministeriale è posposto all'autorità dei
catechisti laici.