PERSONAGGI E (nello stesso tempo)
INTERPRETI:
LE CIMICI NEOCAT :
particolare razza di cimici
canterine e ballerine, dedite sovente a
banchetti escatologici, agapi chiassose e, in
genere, chiuse in un ostinato riserbo. Tale
razza è soggetta a continui e rapidi rinnovi,
cosicché per le poche che restano fisse e
detengono in genere posti di rilievo, con molto
sussiego, molte invece sono quelle che si
alternano. Quelle che entrano e dopo un periodo
più o meno breve escono dal gruppo restano,
secondo loro, segnate per tutta la loro
esistenza da un grosso chicco di sale sulla
coda. Vivono in piccole colonie di 30/40
esemplari e il loro territorio di competenza è
delineato da un cerchio.
EL SENOR KIRIKUS :
ormai mitico iniziatore del
cd cammino delle cimici neocat, ha il dono dell’onnipresenza,
dell’ispirazione pittorica, della cupa
logorrea. Veste di scuro ed ha imposto, senza
volerlo, tra i maschi delle cimici neocat la
moda dei baffetti e del pizzetto. È autore di
numerosissimi autoritratti e di molte ballate.
Vive in stretta simbiosi con la sua ormai
celeberrima chitarra ed ama appoggiarsi appena
può alle croci astili, che usa a mo’ di
bastone. Si esprime in una lingua
originalissima, in cui entra un misto di
vocaboli italico-spagnoli, sovente arricchiti da
inflessioni marrane ed ebraiche.
DONA CARMENITA:
musa ispiratrice e ninfa
Egeria del senor Kirikus, ne condivide le
fatiche, i metodi, le ambasce, i successi, i
pensieri e le parole. Ha rinunciato soltanto a
condividerne baffetti e pizzetto, ma in compenso
usa spesso grandi ventagli ed è maestra di
ballo e di cucina.
PRESBITERUS:
pur apparendo egli spesso in
tutti gli incontri accanto al senor Kirikus e a
Dona Carmenita, non se ne conosce la vera
fisionomia, anche perché coperta pressoché
interamente da una sibillina e abbondante barba
biancastra. Non se ne conosce nemmeno la voce in
quanto molto parco di parole.
ALTRI PERSONAGGI/INTERPRETI E
LUOGHI:
Je Narino (portavoce
negli U.S.A. del verbo - e spesso anche degli
strani aggettivi - delle cimici neocat);
I Catequisti (notabili
delle cimici neocat che detengono un ampio
potere verticistico);
gli alti Pelati ovverossia
Tacchini e Pavoni bordati di rosso/viola (sfegatati
simpatizzanti delle cimici neocat, come Mister
Pilko, Mister Funes, Mister Stampord);
la Domus Aurea Galileae (grande,
immaginifica
costruzione d’annunziana a breve distanza del
lago di Tiberiade, sulle alture di Korazym, in
Galilea: funge da quartier generale per
antonomasia delle cimici neocat, che ne
posseggono , sparsi per il mondo, e in
particolare a Roma, almeno altri 24: CIMIC 1,
CIMIC 2, CIMIC 3…ecc.);
Catacumbenium
(anzi Catacumbenia, perché stanno sorgendo come
funghi): ( speciali luoghi di culto e di
aggregazione delle cimici neocat, dotati di
tutte le comodità, ivi comprese le cucine e le
sale da pranzo e da ballo);
Sepinari Erredi
(speciali scuole delle
cimici neocat in cui si insegna e si
approfondiscono sia il verbo sia i neologismi
teologici elaborati dal senor Kirikus).
1.
MISTER ARINZ.. OH CHI ERA
COSTUI?
Nell’agape di fine week end
nel famoso albergo londinese Dona Carmenita
stava centellinando il suo bicchiere conversando
amabilmente con i notabili delle cimici neocat
seduti al suo tavolo riservato in attesa del
dessert. Che arrivò insieme ad uno squillo
imperioso del suo cellulare. El senor Kirikus la
informava della lettera ricevuta da tale
mister Arinz. Sul momento Dona Carmenita,
molto rilassata si limitò ad annuire sorridendo.
Indi, sparito il sorriso dalla sua bocca, chiese
a monosillabi che gliene desse lettura
telefonica. I colori variegati assunti dal suo
volto facevano capire che la cosa era importante
e imbarazzante. Lo testimoniava anche il battito
imperioso dei polpastrelli delle sue dita sulla
tavola.
Ultimata la comunicazione,
ella sfoderò il suo sorriso più amabile e
disse che intendeva ritirarsi un po’ nella sua
suite per pregare. E si alzò.
Per seguire lo svolgersi
degli eventi fui costretta a zompare dentro una
tasca del suo giaccone.
Già sull’ascensore ella
iniziò a borbottare, mugolando di rabbia, dei
monosillabi in spagnolo puro, che io non
compresi. Indi, giunta in camera e chiusa a
chiave la porta, si abbandonò ad una spaventosa
reazione: prese a pugni l’armadio, a calci il
letto e le sedie, riducendo in pochi minuti la
suite al teatro di un post-terremoto. Indi si
avventò contro i pesanti tendoni alle finestre domandandosi
tra i denti “Arinz!!…Arinz..!! Qui es sto
Arinz ??”
Presa dal terrore, riuscii a
stento a balzare fuori dalla sua tasca e ad
infilare la fessura sotto la porta, ritrovandomi
nel corridoio nel quale dalla sala sottostante
dove erano riunite le cimici neocat provenivano
a volume altissimo le dolci parole del canto
conclusivo “Che belle sono le tue tende…!”
2.
DE GUSTIBUS
Quando fu inaugurato alla
Domus Aurea Galileae quello che era destinato a
diventare uno dei più celebri ristoranti del
mondo, il “Venite e Mangiate”, Dona
Carmenita ebbe con lo chef una piccola
discussione. Riteneva che il menu standard della
casa (Trionfo di stuzzichini neocat;
Tagliolini
alla Chitarra; Strozzapreti alla crema di
asparagi; Cuscus all’aloe vera; Cimici di
mare in guazzetto; Lombata alla Gamaliele con
sudore di erbe amare; insalate miste; frutta di
stagione; profiteroles al miele selvatico)
fosse carente di una pietanza che ella, Dona
Carmenita, riteneva fondamentale: la paella alla
Carmencita, una specialità ghiotta che solo lei
sapeva preparare.
Inutilmente lo chef cercava
di obiettare che la pietanza suggerita
amabilmente dalla signorina era un po’ fuori
luogo e che avrebbe dato al ristorante un tono
etnico poco gradevole ai palati sopraffini delle
cimici neocat di alto rango che sarebbero
passate da lì.
Dona Carmenita fu
irremovibile e per la serata dell’inaugurazione
(presenti oltre 700 catequisti intolleranti
provenienti da tutto il mondo, preparò
personalmente circa 270 chili di paella alla
Carmencita, con generose dosi di pesce, piselli,
pollo e zafferano. Il profumo(!)
della pietanza per la quale la povera donna
lavorò un’intera giornata si diffondeva per
tutta la valle di Korazym. Stuoli di camerieri e
di aiutanti erano pronti a servire la paellona
agli ordini di una Dona Carmenita sudatissima e
rossa in viso. Quando tutto fu pronto, l’amabile
musa del senor Kirikus salì nella sua suite a
darsi una rinfrescata.
Intanto i commensali presero
posto insieme agli alti pelati che erano giunti
da Roma con visi sofferenti, ma non parchi di
pacche sulle spalle.
Appena i tavoli furono tutti
occupati, dopo il discorso augurale del senor
Kirikus e il fragoroso applauso che ne seguì,
si diede il via alla frugale cena.
Furono serviti gli antipasti
in grandi vassoi individuali, che furono
spazzolati in un baleno. Indi i primi: gli ospiti
gradirono moltissimo i loro vassoi di tagliolini
alla chitarra; un po’ meno gli strozzapreti, di
cui consumarono solo un piatto a testa.
Finalmente,in un trionfo di
vassoi riscaldati e colorati giunse la
paella,che Dona Carmenita covava con gli occhi.
Ma….. dopo i primi assaggi… si spense il
cicaleccio, sparirono i sorrisi… cadde nel
salone un silenzio di tomba… molti guardavano
il piatto con occhi sbarrati… qualcuno
piluccava… altri indugiavano sciacquandosi la
bocca col vinello frizzante dell’Andalusia di
cui el senor Kirikus aveva fatto venire 7 botti…
sui visi di tutti malcelate smorfie di disgusto.
Dona Carmenita si vide cadere
addosso il mondo. Come osavano disprezzare la
sua famosa paella?
Aspettò 20 minuti, ma la
situazione non migliorò: i piatti restavano
inesorabilmente pieni.
Fu a tal punto che ella si
alzò in piedi e proferì le famose parole (che
oggi spiccano scolpite sul lato nord-est della
Domus Aurea : ”CHI NON GUSTA LA PAELLA
È UN CABRON!”). E, scagliando il
tovagliolo a terra, se ne andò altezzosa come
non mai, lanciando in prossimità dell’uscita
un rutto metallico che fece tremare paurosamente
i lampadari di Murano che le cimici neocat di
Venezia avevano appositamente fabbricato per la
Domus Aurea.
3.
QUANDO SI ENTRA NEL SACRO…PALAZZO
Quando Dona Carmenita doveva
presentarsi insieme al senor Kirikus nel Sacro
Palazzo dell’Urbe, rimase a lungo indecisa
sulla mantilla da indossare per coprire la sua
folta chioma. Era titubante tra quella nera,
quella bianca, quella rossa e quella azzurra. La
nera le dava un tono troppo lugubre, la bianca
troppo angelico, la rossa troppo infuocato,
l'azzurra troppo ieratico. Decise quindi di
entrare a capo scoperto, malgrado le ire e le
occhiatacce dei ciambellani e degli uscieri. Ma
l'asso nella manica ce l'aveva.... nella
borsetta. Appena attraversato il terzo
portone.... non vista, cavò fuori dalla borsa
la pelle di una vera volpe (con tanto di testina
e zampe) e con fare civettuolo se l'avvolse
attorno alla generosa scollatura del suo abito.
Cosi, appena ella attraversò l'ultima porta, l'augusto
personaggio che li stava ricevendo ebbe un
ulteriore colpo al cuore (è notoriamente
allergico alle volpi, sia pure di pelliccia).
Ed egli, per tutta la conversazione non fece
altro che starnutire, mentre Dona Carmenita, el
senor Kirikus e Presbiterus si scambiavano
occhiate soddisfatte, essendo a parer loro
quelli veri starnuti di approvazione e di
incoraggiamento.
4.
IL GRANDE MUGGITO NEOCAT
Il primo grande muggito
neocat, organizzato posizionando sul sacro colle
romano un enorme shofar di plastica marrone
aveva sortito risultati a dir poco disastrosi:
il suono si era perso nelle contorte volute
dello strumento, somigliando più che altro a un’enorme
pernacchia.
Ma il grande muggito neocat
era solo rinviato. Si decise il grande evento
per una settimana dopo.
Stavolta per non correre rischi di natura
tecnica, si pensò di usare il piccolo shofar da
borsetta di cui Dona Carmenita non si separava
mai e che era collaudatissimo. Naturalmente il
suo suono doveva essere opportunamente
amplificato su tutto il colle e in tutta la
città... si lavorò da cani per una settimana
per piazzare amplificatori e casse dappertutto e
furono impegnati stuoli di cimici neocat che
sfidarono le leggi della fisica inerpicandosi
spericolatamente persino sulla cima della grande
cupola, dove issarono quattrocento casse e trombe
amplificate.
Il sabato all'alba (la
cerimonia era prevista per la fine della stessa
giornata) fu fatta una prova di qualche
secondo... ripetuta subito dopo da una seconda:
le fondamenta dell'urbe tremarono al
suono di prova, allertando anche la protezione
civile, che però dopo qualche tempo di controllo
si persuase che era stata solo una scossa di
assestamento. Tutto era pronto per il fatidico
appuntamento, previsto per la mezzanotte. Le
sacre terrazze pullulavano di tacchini e pavoni
bordati di rosso/viola, che avevano finito da
poco la loro frugale cena in terrazza e si
stavano pigramente nettando i denti osservando
con curiosità le centinaia di cimici neocat che
dabbasso si stavano concentrando per seguire da
vicino la cerimonia. Dona Carmenita era già
pronta alla sua postazione... toccava infatti a
lei suonare il piccolo shofar posizionato a 8 cm
precisi dai potenti ricevitori che ne avrebbero
moltiplicato il suono per centinaia di migliaia
di volte.
La povera donna, presa dai
preparativi non aveva toccato cibo per tutta la
giornata e adesso si sentiva una voragine dentro
lo stomaco. Controllò l'orologio: le 23,30...
c'era il tempo per farlo. Chiamò una cimice
neocat per mandarla a procurare qualcosa di
commestibile, ma nel muoversi urtò col lombo
destro la leva che azionava gli amplificatori...
cosicché dopo un gracchiare di microfoni per
tutta l'urbe all'improvviso si sparsero violente
e roboanti le seguenti parole pronunciate di
corsa e con concitazione:
Vamme a comprar: dos paninos
al prosiutto; tres paninos alla porchetta; zinque
paninos al formaggio; doze tortillas alla
paprika; un salame de valencia; una forma de
pecorino piccanto; tres litros de vin; e con
premura entiendeeeeeee...... sbrigateeee!!!!!
Le parole di Dona Carmenita
scoppiarono come un tremendo temporale sul sacro
colle, rimbombando nelle orecchie di tutti i
presenti, sulle sacre terrazze, per le strade su
tutta l'urbe, provocando panico e sgomento.
Fu questione di un attimo.
Appena riavutosi dalla sorpresa tutte le cimici
neocat iniziarono una folle corsa a perdifiato
giù dal colle, seguiti da Dona Carmenita e dal
Kirikus che si rifugiarono nel primo convento
abbandonato che trovarono, mentre sulle sacre
terrazze pavoni e tacchini bordati di rosso si
ritiravano cautamente dentro i loro sacri
alloggi dopo aver spento tutte le luci.
In un attimo tornarono contemporaneamente: il
silenzio, il buio, la solitudine sul colle e per
le strade.
5.
EVANGELIZZAZIONE…!
Ultimissime della mattinata….
In questo preciso momento
Dona Carmenita, impegnata a distribuire
volantini pubblicitari sul cammino delle cimici
neocat a un nutrito gruppo di pellegrini di
Pamplona riuniti nella sacra piazza romana in
attesa del messaggio del grande Benedetto XVI,
è in un lago di sudore.
Non potendo raggiungere tutti a piedi, ha
inforcato la prima bicicletta che le è capitata
a tiro. Sul volantino c'è un po' di tutto.
Precisamente:
- una sintesi del cammino
cimiciale con cenni alle tappe e alle toppe;
- la pubblicità del liquido vischioso trasudato
miracolosamente dalla statua in plexiglass del
senor Kirikus, collocata sulla sommità del
monte vicino alla Domus Aurea Galilaeae, con
relativa offerta "Prendi tre ampolle e
paghi due";
- la pubblicità del
ristorante interno della Domus Aurea Galileae;
- Un'offerta last minute per
corsi accelerati di cammino cimiciale
abbreviato;
- le statistiche (poco
leggibili però) dell'andamento del numero delle
cimici neocat nel mondo.
Ecco, adesso Dona Carmenita
sta distribuendo alcune sue foto con relativo
autografo.... la vogliamo intervistare al volo:
"Dona Carmenita...ha
saputo dell'offerta di alcuni cimicioni neocat
di moltiplicare subito i suoi contributi
previdenziali in modo che ella possa andare
subito in pensione e....?"
Non ci consente di ultimare nemmeno la domanda e
ci risponde subito:
"Ditelo a los cabrones che affermano
estas stupiditates... mi non andrà mai en
pencion e se non vogliono che io rompa le
ampolle che se le fabbrichino in
plastica..."
Ultimissime del pomeriggio...
Dopo la faticosissima
mattinata di evangelizzazione
"promozionale" nella sacra piazza,
Dona Carmenita, esausta, si è addentrata nei
vicoli del borgo pio e solo in fondo a uno di
essi ha trovato un posto libero in una minuscola
trattoria.
Ha storto un po' il naso
leggendo il menu del giorno sulla lavagnetta
all'entrata, ma alla fine ha deciso di fermarsi
"..giusto per asaziar " l'unico piatto
disponibile, la coda alla vaccinara.
Ha piluccato un po' di mala voglia, ma poi
lentamente ha prevalso l'appetito. Se n'è fatta
portare una seconda porzione.
Poi una terza.
Quindi una bottiglia di rosso
di Pamplona (in omaggio ai pellegrini spagnoli
incontrati in mattinata).
Infine una quarta porzione di coda.
Non ha preso altro!
Ha concluso il suo
frugalissimo lunch con una considerazione
sottovoce che però molti hanno captato...
: "Dovrebbe imparare a cuzinare così el
cabron de chef del ristorante della Domus Aurea
Galileae!".
E si è accesa
eccezionalmente un sigaro!
6.
SCAMBIO DI…CORTESIE
"El caminho e tutto il
pueblo delle cimici neocat esprime viva
gratitudo a Mons. Repe per i lunghissimi anni di
affetto e benevolentia con cui el ha siempre
aiutado con simpatia ed affecto los cimices
neocat et gli augura si non est per elo più
possible la scalata del copulone almeno di
scalare il Maschio Angioino".
Il giovane e dinamico
Monsignore s'è detto commosso da queste
espressioni ed ha rivolto a Dona Carmenita e
al senor kirikus un caldo invito a coltivare la
loro bella amicizia e ad onorarlo nel prossimo
agosto a un piccolo simposio di lavoro tra
intimi nell’ umile locale “Da zzi Filumena”
a Mergellina.
7.
QUANT’È BELLO ORDINARE…
Apprendiamo che Dona
Carmenita ha dedicato la mattinata odierna al
riordino, già programmato dal mese scorso, del
cassetto centrale della sua enorme scrivania al
I piano del quartier generale CIMIC 2, nell’Urbe.
Lavoro alquanto defatigante,
che ha richiesto lo svuotamento del cassetto sul
piano della scrivania, sulla quale si sono
sparsi nell’ordine:
- 12
mazzi usati di napoletane, rigorosamente privi
dei semi di denari;
- 8
mazzi consunti da poker;
- 12
Kinder Paradiso rinsecchite;
- tre
etti e mezzo di briciole varie;
- 26
chiavi di varie dimensioni e fogge, tra cui una
fedelissima riproduzione dello stemma pontificio
in scala 1:10;
- un
numero imprecisato di mozziconi di sigaretta;
- un
pacco e mezzo di sigari avana aromatici che ella
usa per graziosi regali estemporanei agli
interlocutori;
- una
copia, zeppa di correzioni, del progetto del
proprio erigendo altare nella Domus Aurea
Galileae;
- alcune
trascrizioni dei principali spartiti per shofar,
oboe e chitarra del celeberrimo Kiryekirikus;
- quattro
chili e 300 grammi di carte varie senza
importanza;
- una
ventina di prugne secche;
- un
salame e mezzo di Praga.
Alla vista di quest’ultimo
sono affiorati nella mente e nel cuore di Dona
Carmenita dolcissimi ricordi risalenti a due
anni fa circa, quando ella nella Repubblica Ceka
ha dedicato molti giorni all’annunzio del
verbo kirikiano e molte sere, in un umile
ristorante di Praga, al flamenco, che recava
vaghi accenti del vicino mondo tzigano.
8.
STRANE FUGHE DAL POLLAIO
Ha suscitato profonda
impressione e vibranti discussioni la fuga di
parecchi polli da alcuni pollai guardati a vista
dalle cimici neocat.
I fuorusciti hanno
giustificato la loro fuga lamentando che all’interno
dei pollai neocat non vige alcuna forma di
tolleranza e di democrazia e che le uova non si
sa che fine fanno, a parte qualche frittata che
non sempre basta a sfamare tutti.
I gestori dei pollai hanno
dichiarato che i polli fuggiaschi sono stati
indotti ad abbandonare i pollai neocat in quanto
affetti da una rara forma invasiva di allergia
ai pollai, che automaticamente li fa
allontanare, preservando così il resto di ogni
pollaio da analoghe forme di contagio. Ben venga
dunque – hanno ribadito i gestori – questo
genere di fughe che protegge la purezza dei
polli restanti.
I fuggiaschi dal canto loro
hanno obiettato che l’allergia di cui parlano
i gestori dei pollai neocat in questi giorni ha
ragione d’essere più che mai: si pretende
infatti che i polli neocat si attrezzino a
cantare a squarciagola in preparazione del
grande muggito neocat da realizzarsi con il
suono di sette shofar e da accompagnare dai
versi striduli di galline e capponi, essendo
tutti i galli originari ridotti a tale umile
stato all’interno dei pollai. Inoltre – a
dire di alcune galline particolarmente scaltre
– pare che Dona Carmenita stia allevando uno
stuolo di polli da ingrasso che andranno a
fornire le dispense del ristorante “Venite e
mangiate” interno alla Domus Aurea Galileae.
Da parte sua el senor kirikus
si è chiuso in un ostinato silenzio, mentre
Dona Carmenita, sfoderando uno dei suoi più
ampi sorrisi, pare abbia osservato: ”Scappino
pure i polli, ormai sono salati. Che lo vogliano
o no, ormai sono segnati per sempre. Consiglio a
tutti di levarsi le piume, almeno per due
ragioni fondamentali. La prima è che fa molto
caldo; la seconda, non meno importante, è che
io sono notoriamente allergica alle piume!”
9.
TEMPO DI INVITI
Pubblichiamo un documento
inedito, per gentile concessione di un usciere
del quartier generale romano MC delle cimici
neocat, che ne ha raccolto copia caduta in uno
dei grandi corridoi sotterranei e che ci ha
consegnato in redazione. Abbiamo accertato la
veridicità del documento ed ottenuto il
permesso di parziale pubblicazione.
(Servizio redazionale)
DALLA LETTERA (strettamente
riservata) DI DONA CARMENITA A MISTER ARINZ E A
MISTER RUINIS.
Carissimi,
ricevo incarico gradito dal senor Kirikus di
indirizzarvi questo secondo invito a trascorrere
con noi nella Domus Aurea Galileae, in una dolce
serata estiva, un sabato, per partecipare al
nostro banchetto escatologico e successivamente
alla nostra frugale agape nel nostro modesto
ristorante interno"Venite e mangiate".
Provvederemo a tutto noi, anche ai biglietti
dell'aereo. Per i paramenti non dovete
preoccuparvi, potrete adoperare qualcuno dei
nostri (El Senor Kirikus e io ne abbiamo a
dozzine). Fateci sapere se preferite
celebrare in alba e stola oppure volete anche la
casula: ne abbiamo di bellissime, tutte
disegnate dal senor kirikus e ricamate da me
pazientemente. Potrei suggerirvi di usare due
casule in oro che riportano in fine ricamo
l'effigie del senor Kirikus, umilmente seduto
sulla sedia gestatoria, mentre viene flabellato
da personaggi di spicco del nostro piccolo
grande mondo neocat... ma non voglio guastarvi
la sorpresa.
L'indomani, una domenica di
Galilea, sarò io personalmente a farvi da
Cicerone lungo la valle di Korazym e sul monte
delle beatitudini, dove saremo attesi dal senor
Kirikus in persona circondato da una grande
folla di cimici neocat in atto di proclamare la
sua Parola.
Credo che vi piacerà
moltissimo questa "experiencia de vida"
e nel caso in cui, al termine della graditissima
visita, decideste di trascorrere il resto dei
vostri giorni nella Domus Aurea, saremo ben
lieti di mettere a vostra disposizione una suite
a testa vita natural durante, lontani dal
chiasso del mondo, ma soprattutto da Roma.
Impartendovi la S. bened., Vi
porgo i nostri deferenti saluti.
Dona Carmenita
10.
EL MOSAICO ALLA DOMUS AUREA
Ha suscitato grande scalpore il progetto di Dona
Carmenita di far ritrarre la sua effigie nel
grande mosaico di 12 metri di larghezza e 6 di
altezza che andrà a rivestire la grande parete
frontale nell'atrio principale della Domus Aurea
Galileae. Esso prevede che il viso di Dona
Carmenita domini in primo piano a tutt'altezza
il mosaico, col viso e gli occhi che guardano al
cielo e il telefonino all'orecchio, nell'atto di
colloquiare con qualcuno che sta in alto....
molto molto in alto.
Su uno sfondo, dominato dai
colori dell'ocra e dell'azzurro, punteggiati qua
e là di verde, avanzano due figure maschili:
una rappresenta un profeta con baffetti e
pizzetto, abbigliato di una larga tunica bianca,
recante in una mano una chitarra e nell'altra
una pennellessa; l'altra rappresenta un
individuo abbigliato di nero, con capelli e
barba candidi.
Entrambe le figure sono
ritratte nell'atto di conversare, con larghi
gesti delle mani.
Il grandissimo viso di Dona
Carmenita, in primissimo piano, tradisce qualche
leggera ruga sulla fronte e si intravede anche
uno spillone, che orna la sua scollatura, a
forma di candelabro a nove bracci.
Sulla destra estrema del mastodontico mosaico
si intravede anche l'entrata di un ristorante,
sulla cui insegna c'è scritto "VENITE E
MANGIATE". La stessa insegna, a mo' di
logo, reca un bel tripode di ferro nerastro,
come
a indicare che il fuoco che alimenta le cucine
del ristorante è rigorosamente fuoco di legna,
come nel buon tempo antico: insomma una
garanzia di tipicità e genuinità del locale.
Intervistata sul progetto
musivo, Dona Carmenita ha avuto a rispondere ad
un'insidiosa domanda del giornalista che non
ritiene assolutamente abnorme il suo progetto
per il mosaico di cui si tratta, ma
assolutamente confacente alla par condicio che
deve determinare e caratterizzare gli equilibri
interni alla Domus Aurea, dove, non si
dimentichi, in un grandissimo atrio, al centro
di un laghetto artificiale, campeggia ormai da
qualche settimana l'altissima statua in
plexiglass del senor Kirikus.
11.
IN PREPARAZIONE AL GRANDE
CONVEGNO ECCLESIAL ALLA DOMUS AUREA
Fervono i preparativi per il
convegno ecclesiale promosso nella Domus dal
senor Kirikus & Co, sul tema: LA CRISIS
DE LA INGLESIA E IL RIMEDIO NEOCAT. Questa
scritta già campeggia a caratteri cubitali
sulla gigantografia del viso emaciato e pallido
di Mister Ruinis, scelto come sfondo del grande
manifesto.
Ingrandito a dismisura, il viso sembra ancora
più sofferente, il naso affilatissimo ha le
sembianze di una grande croce, culminando esso
in due occhiaie profonde che sembrano i due
bracci di essa. Per netto contrasto, accanto a
questa gigantografia campeggia già un'altra,
proponente il viso florido e rubizzo del senor
Kirikus in atteggiamento ammiccante: anche alla
base di essa una scritta a caratteri enormi: EL
SENOR DIA SIEMPRE A TODO EL MUNDO IL SUO VERBO
DE VIDA.
All'interno della Domus è
già stata disposta la grande sala circolare che
accoglierà i convegnisti: una grandissima
hannukiah, che si illumina con telecomando, è
già pronta a rischiarare le idee a tutti coloro
i quali interverranno. Si prevede un grande
afflusso di alti pelati, di tacchini e di pavoni
bordati di rosso, per ciascuno dei quali, quale
grazioso omaggio dell'organizzazione, è stato
già preparato un piccolo sfohar in plastica
marroncina.
Lo shofar più grande però,
il cui muggito scandirà i momenti chiave del
convegno (apertura, break e conclusione)
campeggia su un grande trespolo di alluminio, al
centro della grande sala. È stato direttamente
disegnato dal Kirikus e pare possegga un suo
fascino inedito in quanto i quattro montanti di
alluminio rappresentano altrettante zampe di
leone.
Un esercito di cimici neocat
si sta sacrificando a pulire e ordinare il
tutto: pare che la disposizione delle sedie e dei
tappeti sia stata già cambiata quattordici
volte perché il Kirikus, che sovrintende ai
lavori da lontano via webcam, non era
soddisfatto.
Corre voce che per il grande
convegno ecclesial Dona Carmenita stia
preparando due sorprese formidabili e molti non
stanno più nella pelle dalla curiosità.
12.
MISTER ARINZ RISPONDE
Mister Arinz ha già fatto
pervenire all'organizzazione del grande convegno
ecclesial alla Domus Aurea Galileae seguente
messaggio:
"Molto egregi signori,
ho ricevuto il vostro caloroso invito ad aderire
al convegno ecclesial che si terrà nella Domus
Aurea Galileae e vi ringrazio di cuore della
squisita gentilezza.
Ho anche ricevuto la lettera di Dona Carmenita
che mi invita insieme al comune amico, Mister
Ruinis, a trascorrere presso la stessa Domus un
sabato per partecipare al Vs banchetto
escatologico e la domenica successiva alla
riunione all'aperto sul monte delle beatitudini.
Sono molto onorato del duplice invito, ma una
fastidiosa quanto insistente indisposizione di
stomaco mi ha colto proprio quando ho aperto la
busta contenente il Vs pregiato invito.
Trattasi evidentemente di una recrudescenza del
mio malessere abituale, che ormai conosco bene e
che per certo mi produce forti nausee al solo
pensiero di dovermi recare in viaggio alla Vs
meravigliosa Domus.
Vogliate pertanto perdonare la mia forzata
assenza e gradire distinti saluti.
Vs. nel Signore - Mister
Arinz “
13.
PROSEGUONO I PREPARATIVI PER
IL CONVEGNO ECCLESIAL ALLA DOMUS AUREA
Sono continuati anche la
scorsa notte i preparativi per l'importantissimo
convegno organizzato dal senor Kirikus alla
Domus Aurea. Verso le ore 2,00 di stanotte,
avendo ricevuto infine l'approvazione definitiva
circa la disposizione di sedie e tappeti nella
grande sala, si è proceduto ad una prova
generale dell'accensione con telecomando della
gigantesca hannukiah e del funzionamento del
grande shofar che scandirà col suo suono
melodioso l'inizio, l'intermezzo e la fine dei
lavori congressuali.
L'hannukiah si è accesa al primo colpo:
nove fiamme ardite e fumose si sono alzate verso
il soffitto, riempiendo di gas la sala (nella
quale sono ora in corso i lavori di ripulitura
del soffitto annerito).
La prova dello shofar, non essendo stato
calibrato ancora perfettamente il volume, ha
provocato un muggito sordo e altissimo, con un
crepitio finale somigliante al rumore di una
mitragliatrice. Il rumore è stato avvertito
fino alla periferia di Korazym, allertando la
polizia della Galilea, sempre timorosa di
attentati. All'interno della Domus i muri hanno
tremato e la piscina, al centro della quale
campeggia la statua in plexiglass del Kirikus,
ha visto più volte incresparsi la superficie
dell'acqua, rendendola così meravigliosamente
somigliante alla piscina di Siloe, agitata dalla
discesa dell'angelo.
Pervengono intanto agli organizzatori le adesioni
delle migliaia di invitati, ma anche qualche
forzata rinucia. S'è appreso stamani infatti
che alla lettera fatta pervenire ieri da Mister
Arinz, ha fatto eco alle prime luci dell'alba
odierna una mail giunta dalla segreteria di Mister
Ruinis, che così recita testualmente:
” Gentilissimo senor Kirikus, Amabilissima
Dona Carmenita,
ho ricevuto il Vostro invito
al convegno ecclesial con enorme commozione e
subito, leggendolo, sul mio ciglio sofferente
sono spuntate calde lacrime che hanno irrorato
le mie scarne gote per ore ed ore.
Non posso nascondere la mia prostrazione,
leggendolo, e la necessità
impellente che ho avvertito di pregare, pregare,
pregare, ponendo al Buon Dio un interrogativo
che mi attanaglia ‘Perché, Signore, proprio a
me?’
Mi ritengo indegno infatti
delle Vostre premure e Vi prego di stendere un
velo pietoso sul mio volto scelto quale sfondo
per la grande locandina del convegno.... onde
io... non monti in superbia e non avverta salire
dal basso… delle mie viscere qualcosa di
indicibilmente forte che mi costringerebbe ad
urlare....
Gravosissimi impegni d'ufficio concomitanti con
la data del Vs convegno mi impediranno di
parteciparvi.
So bene a cosa sto rinunciando, ma Vi prego di
fare a meno di me!
Ho contezza che l'impianto
elettrico della Vs sala convegni alla Domus
funziona egregiamente e che una mirabolante
hannukiah non mancherà di rischiararvi, ma io
prego ugualmente il Signore di inondarvi della
Sua luce, tanto da rendervi trasparenti!
Vs nel Signore - Mister
Ruinis “
14.
POSTA DA LES COMBES
Tra le tantissime entusiaste
adesioni che stanno giungendo alla segreteria
del Convegno eccl, organizzato alla Domus Aurea
Galileae dal senor Kirikus e da Dona Carmenita,
è pervenuto un’ora fa da Les Combes
(località nella quale il Santo Padre Benedetto
XVI sta trascorrendo un periodo di riposo) un
sibillino, molto telegrafico, telegramma redatto
in latino, che, per completezza di informazione
trascriviamo di seguito integralmente, dandone
anche traduzione:
“ INEFFABILI KIRIKO DOMINO
INEFFABILIQUE CARMENITAE DOMINAE (STOP)
INVITATIO VESTRA AD
ECCLESIALEM(?) CONVITUM GALILAEAE AUREA DOMI
PERVENIT MIHI REFICIENTI EX LABORIBUS IN
LESCOMBIANIS MONTIBUS (STOP)
HIC MANEBIMUS OPTIME ! (STOP)
+ . . . “
Traduzione;
“ALL’INEFFABILE SENOR
KIRIKUS E ALL’INEFFABILE DONA CARMENITA (STOP)
IL VOSTRO INVITO AL CONVEGNO
ECCLESIALE (?) NELLA DOMUS AUREA GALILAEAE MI E’
PERVENUTO MENTRE MI STO RIPOSANDO SUI MONTI DI
LES COMBES (STOP)
RIMARRÒ VOLENTIERI QUI !
(STOP)
+ . . . “
15.
CRONACA DEL GRANDE CONVEGNO
ECCLESIAL
Si è concluso da poco più
di un’ora l’importantissimo convegno
ecclesial promosso alla Domus Aurea dal senor
Kirikus e da Dona Carmenita. Oltre 600 gli
intervenuti più un elevatissimo numero di
osservatori delle varie chiese, tra cui quella
ortodossa, quella maronita, quella anglicana ed
alcuni” Legionari di Cristo” in rigorosa
divisa d’ordinanza.
Grandioso!!!! Solo con
questo aggettivo si può definire, e non è
esaustivo, il convegno per i suoi contenuti, la
varietà dei temi e dei relatori, la profondità
abissale delle riflessioni e delle cogitazioni.
Ma andiamo con ordine!
Intorno alle ore 9,00 (ora
locale) un prolungato e altissimo muggito dello
shofar, il cui crepitio ha incrinato sette
lastroni di vetro di due lucernari della Domus,
ha segnato l’inizio dei lavori, cui è stato
dato avvio dalla prolusione, breve ma assai
commovente, di una Dona Carmenita
particolarmente ispirata e sudata, che per il
nervosismo ha agitato a lungo il suo ventaglio
di cm 30 x 50.
Dopodiché sono iniziate le
relazioni previste.
Per ragioni tecniche,
rispetto al programma originario, la II
relazione è stata preposta alla prima, per cui
nell’ordine sono state ascoltate:
· II
relazione (relatore el senor Kirikus):” IGLESIA
E KIRIKUS”;
· I
relazione (relatore el senor Kirikus):” KIRIKUS
E INGLESIA
A tal punto un altro
fortissimo muggito di shofar, accompagnato da un
fragorosissimo applauso, che hanno divelto due
vetrate dell’ala est della Domus, hanno
segnato l’inizio del break, condotto in
maniera che oseremmo definire “gloriosa” da
Dona Carmenita e dalla sua guitar band.
Al termine di esso, un terzo
muggito di shofar emesso in sordina, per evitare
ulteriori danni alla già martoriata Domus, ha
segnato l’inizio della seconda parte dei
lavori.
Per ragioni tecniche,
rispetto al programma originario, la IV
relazione è stata preposta alla III, per cui
nell’ordine sono state ascoltate:
· IV
relazione (relatore el senor Kirikus): “IGLESIA
NEL MUNDO”;
· III
relazione (relatore el senor Kirikus):”EL
MUNDO NEOCAT NE LA INGLESIA”
Un applauso (rigorosamente
ovattato) ha segnato il termine delle relazioni
e, senza por tempo in mezzo, vista l’ora
tarda, si è passati subito al previsto
briefing.
Un briefing ricchissimo di
domande, almeno 60.
Tutte poste dal senor Kirikus.
Ad ognuna di esse el senor
Kirikus ha dato subito risposta seria, ponderata
e squillante!
Al termine del briefing l’uditorio
non è riuscito a trattenere un altro
fragorosissimo e prolungato applauso, che ha
seminato scompiglio nella dispensa della Domus,
e
precisamente nei grandi armadi che
custodivano(!) le cristallerie del celebre
ristorante “Venite e mangiate”.
Sono seguite le conclusioni,
magistralmente dettate da Dona Carmenita, che è
stata incisiva, concisa e lapidaria. Riportiamo,
per dovere di cronaca il suo passaggio
conclusivo, che certamente rimarrà scolpito nei
cuori dei presenti e che – si è già deciso
– verrà inciso a caratteri cubitali sul
prospetto principale della Domus: “ L’IGLESIA
MALADA HA TROVATO IL SUO DOCTOR NELLE CIMICI
NEOCAT: CREPINO LOS CABRONES INVIDIOSI !”
Su questa frase bellissima,
già entrata a pieno titolo nella
storia delle religioni, ma soprattutto nel cuore
di tutti gli uomini di buona volontà, chiudiamo
il collegamento, mentre tutti gli ospiti, con in
prima fila uno stuolo di tacchini e pavoni
bordati di rosso e di viola dai sorrisi
smaglianti, capitanati da un raggiante Mister
Pilko, si stanno dirigendo verso il salone delle
feste per consumare il frugale buffet freddo all’uopo
predisposto.
Con successivi servizi
renderemo ragione di questa seconda parte della
storica giornata e, in particolare, delle
sorprese preannunciate da Dona Carmenita, che
stanno facendo impazzire di curiosità tutti i
presenti e che hanno anch’esse richiamato qui
una troupe di pulci francesi ed una troupe di
pulci americane.
16.
LA GRANDE FESTA CONCLUSIVA
DEL CONVEGNO ECCLESIAL
Si sono conclusi appena 40
minuti fa i festeggiamenti conclusivi connessi
con lo svolgimento dell'importantissimo e
commovente convegno ecclesial organizzato nella
Domus Aurea Galileae dal senor Kirikus e da
Dona Carmenita. Ma andiamo con ordine...
Ieri (sabato), al termine del
convegno, sul quale abbiamo ampiamente
relazionato in tempo quasi reale, i partecipanti
ai lavori che - come si ricorderà - erano in
tutto almeno 600, si sono intrattenuti
nel salone delle feste per il frugale buffet
freddo, che è iniziato alle 14,00 (ora locale)
e si è protratto amabilmente fino alle ore
18,00 (ora locale). Dalle ore 18,00 alle 20,00
gli intervenuti hanno sciamato nei dintorni
della Domus in caccia di:
- immagini
per fotografie;
- funghi;
- formaggi
locali.
Alle ore 20 i 600 convenuti
si sono riuniti nel grande salone ovale per
partecipare al banchetto escatologico, che si è
concluso alle ore 22,30 (ora locale). È seguita
una frugalissima cena (anch'essa molto
escatologica nel ristorante interno "Venite
e mangiate", che si è conclusa alle ore
2,00 di stanotte (ora locale).
Indi tutti a letto per il
riposo, funestato inizialmente da un gruppetto
di mattacchioni tacchini e pavoni bordati di
rosso che, visibilmente un po' alticci, sono
usciti dalla Domus e si sono posizionati con
chitarre e pifferi sotto le finestre di Dona
Carmenita, intenzionati a farle una serenata.
Ma la cosa è terminata quasi subito perché il
servizio d'ordine è stato inflessibile.
Stamane sveglia alle ore
10,00 (ora locale). Indi escursione di tutta la
numerosissima comitiva sul lago di Tiberiade,
dove i convenuti, in preda a una
fortissima emozione hanno versato calde lacrime
e ingenti somme per l'acquisto del pesce appena
portato a riva dai pescatori locali.
Alle ore 13,30 (ora locale)
è iniziata una frugalissima agape nel
ristorante interno, col seguente menu:
- formaggi,
salumi e olive della Galilea;
- paella
alla Dona Carmenita condita da abbondanti dosi
di paprika;
- strozzapreti
in salse varie;
- oche
e polli neocat arrosto;
- trionfo
di allodole allo specchietto;
- profiteroles
alla crema neocat.
L'agape ha avuto termine
intorno alle ore 16,00 (ora locale), quando Dona
Carmenita ha dato a tutti appuntamento per le
ore 17,00 nel salone delle feste per la prima,
attesissima sorpresa da lei preannunciata da
diversi giorni.
Ma per la cronaca della
prima, grande sorpresa di Dona Carmenita,
passiamo la linea alla collega della troupe
francese...
17
LA PRIMA GRANDE SORPRESA ALLA
DOMUS AUREA
Riceviamo dalla collega della
troupe francese, La pouce, la seguente cronaca
Bonsoir a tout le monde...
....sì grazie, collega..
alle ore 17,00 tutti i 600 convenuti si sono
ritrovati nel salone delle feste dove hanno
trovato le sedie disposte intorno ad una lunga
passerella rialzata. La curiosità li ha
divorati ma, alle 17,15 è apparsa sulla
passerella Dona Carmenita che così si è
espressa:
"Cari sorelle e fratelli finalmente oggi
avremo l'opportunità di vedere i capi di
vestiario, disegnati direttamente dal senor
kirikus per presbiteri, tacchini e pavoni
bordati di rosso e di viola e.... I capi sono
stati realizzati dalle nostre sartorie...
godiamoceli."
Indi si è posizionata in un
angolo col microfono in mano e ha commentato i
capi uno per uno, man mano che venivano
presentati.
I nuovi modelli, tutti
bellissimi, in stile inequivocabilmente
kirikiano, sono stati i seguenti (siamo
costretti per ragioni di tempo a una sintesi
essenziale);
-
MODELLO KENOSIS: interamente realizzato in tessuto impermeabile (resistente alle immersioni), è
stato presentato in talare di colore
rigorosamente nero, ma in tre varianti:
- nero assoluto;
- nero con fusciacca in plastica rossa;
- nero con fusciacca in plastica viola;
Molto sorprendente e particolarmente applaudito,
a sorpresa, il modello interamente realizzato in
tessuto impermeabile bianco, corredato da
maschera da sub e respiratore (essendo esso -
come sottolineato da Dona Carmenita - destinato a
persona.... molto in alto... che ha bisogno di
immergersi molto in profondità).
-
MODELLO
GNOSIS: è costituito
da talare (sempre nelle tre varianti di
accessori) con otto bottoni. Ogni bottone ha un
nome
- I bottone: primo scrutinio;
- II bottone: Shema;
- III bottone: II scrutinio;
-
e cosi via... fino a
- ultimo bottone: Gerusalemme.
A ogni tappa l'indossatore slaccia un bottone..
finché all'ultimo bottone slacciato, la talare
si apre miracolosamente e appare come per
prodigio l"uomo nuovo", vestito di
grigio, con baffetti e pizzetto.
-
MODELLO
CAMMINO (molto
consigliato ai giovani presbiteri): ha talare
nera incapsulata in due stivaloni da pescatore,
che all'occorrenza si trasformano
automaticamente in anfibi, nel caso in cui ai
giovani destinatari sia necessario passeggiare
amabilmente e felicemente in terreni paludosi.
-
QUARTO
E ULTIMO MODELLO: "PECCATORE"
(consigliato indistintamente a tutti.
Il modello si presenta come una tuta in orbace,
con le tasche piene di pietre che la zavorrano.
Molto curioso l'accessorio per il viso e la
testa, costituito da una gabbia cilindrica in
maglia stretta di metallo.
Inutile aggiungere che ad
ogni capo presentato gli applausi sono stati
fragorosissimi, tanto che all'interno del salone
delle feste non è sopravvissuto neanche un
lampadario...
Dopo aver presentato anche delle neocatshirt per
i più giovani, la sfilata è stata chiusa da Dona Carmenita che
indossava il piviale rosso fuoco fattosi
confezionare qualche giorno fa a Valencia e un
simpatico e sbarazzino copricapo in tessuto
rigido dorato di forma più o meno ovale, ma
culminante a punta, recante tra la faccia
anteriore calcata sulla fronte e quella
posteriore, un'apertura tipo sandiwch. Il successo della sfilata,
che si è conclusa alle ore 18,30 (ora locale)
è stato enorme.
Passo quindi la linea alla collega statunitense
che relazionerà sulla seconda sorpresa di Dona
Carmenita.
Bonsoir a tout le monde e a bientôt!
18.
LA SECONDA GRANDE SORPRESA
ALLA DOMUS AUREA
Riceviamo dalla nostra
collega statunitense The Fiel, presente con la
sua troupe alla Domus, il seguente reportage:
Hi, boys and girls.. good
night..
sì.. al termine della
bellissima sfilata, tutti i 600 convenuti sono
stati fatti accomodare nella grande cappella
della Domus Aurea Galileae, la cui parete di
fondo, come si sa, è interamente occupata fino
all'altissimo soffitto dal dipinto del kirikus
del Giudizio Universale.
Appena si è stabilito un
assoluto silenzio, è apparsa Dona Carmenita con
microfono in mano, che ha annunciato con poche
chiarissime parole la sorpresa. Ella ha detto:
"Sorelle e fratelli, il
nostro cammino di cimici neocat ci deve indurre
sempre più ad aguzzare l'ingegno e ad aprire
bene gli occhi... Osservate.... (e con un ampio
gesto del braccio ha indicato il dipinto del
giudizio universale del Kirikus)... come
Michelangelo, anche el senor Kirikus in questo
grandissimo dipinto ha mimetizzato il suo volto....
A voi il compito di individuarlo osservandolo da
lontano.... A colui o colei che per primo lo
individuerà sarà consegnato un premio di
grandissimo, immenso valore.... La gara è
aperta!… "
Per tre quarti d'ora tutti
hanno osservato in religioso silenzio aguzzando
gli occhi. Molti si son fatti portare appositi
binocoli. Infine una donnetta del Michigan ha
urlato.. ECCOLO LÌ, indicando il viso di
un angelo in basso a destra. Ma Dona Carmenita
con voce stentorea ha detto: NO, SBAGLIATO!
Tutti ammutoliti...
Dopo un altro quarto d'ora un
tipo italiano molto spavaldo... ha esclamato... MA
È CHIARO, È QUELLO LÌ... e ha indicato il
viso di un profeta smunto e barcollante, dipinto
nell'atto di alzarsi gli ampi pantaloni e
posizionato a metà parete, a sinistra. Ma Dona
Carmenita, inflessibile, ha detto: NO,
SBAGLIATO!
Di nuovo tutti ammutoliti.....
Finalmente intorno alle ore
20 (ora locale) una signora valdostana dotata di
binocolo... ha detto... È LÌ... È LÌ!!!!!!
È ha indicato il punto più alto del
dipinto, quasi vicino al soffitto.
Dona Carmenita inflessibile ha ribattuto: DIA
TUTTI I DETTAGLI!!!!
La donna in preda a forte
agitazione ha allora esclamato. È LÌ, IL VISO
DEL SENOR KIRIKUS È EFFIGIATO SU QUELLA COLOMBA
PIÙ IN ALTO DI TUTTI, DA CUI PARTONO DEI RAGGI
DORATI... VEDO SUL VISO DELLA COLOMBA I BAFFETTI
E IL PIZZETTO DEL SENOR KIRIKUS!!!!!!
ESATTO! ha esclamato commossa Dona Carmenita e,
avvicinatasi alla donna, l'ha abbracciata e le
ha consegnato solennemente il premio previsto:
un autoritratto del Kirikus su legno e oro di cm
50 x 70.
La commozione generale è stata indicibile e
l'applauso che ne è seguito, protrattosi per
almeno 30 minuti, ha suggellato questo glorioso
week end nel quale il convegno ecclesial ha
seminato frutti di gioia nel cuore di tutti.
Dalla Galilea è tutto.
Goodnight!
19.
RITORNO AL… DURO… LAVORO
Dopo la trionfale conclusione
del convegno ecclesial e dei relativi
festeggiamenti alla Domus Aurea Galilaeae, che -
come si ricorderà - sono stati chiusi nella
tarda serata di domenica scorsa, uno spettacolo
di fuochi d'artificio sul monte delle
beatitudini vicinissimo alla stessa Domus ha
richiamato un stuolo di pescatori dal vicino
lago di Tiberiade e parecchie auto della polizia
locale, che hanno seriamente temuto un grave
attentato dinamitardo.
Ieri mattina, di buon'ora el
senor Kirikus e Dona Carmenita sono partiti in
aereo per una località sconosciuta,
accompagnati dal loro portavoce personale che,
almeno per il momento, è ancora uno spagnolo.
Voci insistenti danno tuttavia per certo la loro
volontà di sostituirlo molto presto con un pio
anziano uscito dal primo seminario Redemptoris
Mater che ormai pende letteralmente dalle loro
labbra.
Nella destinazione cui è diretta Dona Carmenita
è attesa da un'enorme mole di lavoro: In
particolare:
- il doppiaggio e il montaggio dei filmati
girati a Valencia sui discorsi suoi e del senor
Kirikus,che confluiranno su un nuovo DVD (Il
grande chiasso 3: Familias e toreadors de l'espiritu),
che
sarà messo in vendita dall'agenzia spagnola
"Famiglia di Nazareth" al modico
prezzo di 16 € a cranio;
- la revisione di tutti i discorsi tenuti dai
vari relatori durante il convegno ecclesial
tenuto alla Domus Aurea, per la successiva
pubblicazione sugli ANS (Actae neocatecumenalis
sedis);
- l'estrazione di un molare che le sta dando
ultimamente molto fastidio;
- il disbrigo della
corrispondenza, di cui si è accumulata una
grande mole sulla sua scrivania del quartier
generale CIMIC4.
Da parte sua el senor Kirikus,
dopo le immani fatiche cui ha sottoposto la sua
gola prima a Valencia e poi durante il convegno
ecclesial alla Domus Aurea, si ritirerà presso
un eremo, la cui ubicazione è tenuta
rigorosamente segreta, al fine di praticare
un'intensa cura di gargarismi.
20.
IL PESO DELL’ENCICLICA DEL
SENOR KIRIKUS
Dona Carmenita, al suo arrivo
stamani al quartier generale CIMIC 4, dove
l'attende il gravoso onere del doppiaggio dei
suoi discorsi di Valencia, da riversare nel
previsto DVD dal titolo "Il grande chiasso
3 : familiae & toreadors ",
dell'estirpazione di un molare ormai vecchiotto
e della revisione dei testi dei vari relatori al
recente convegno ecclesial alla Domus Aurea, da
pubblicare al più presto sugli AANS (Actae
Apostolicae Neocat Sedis), ha trovato un
ulteriore importantissimo impegno imprevisto. El
senor Kirikus (che - come si ricorderà - è da
stamani impegnato in località riservata ad una
cura intensiva di gargarismi per la sua
martoriata gola) infatti le ha fatto trovare
sulla sua scrivania un voluminoso plico,
contenente le 670 cartelle di cui consta la sua
ultima enciclica dal titolo "Deus Estetica
est", accompagnate da un telegrafico
biglietto "Leggere, riordinare, paragrafare
e consegnare entro 5 giorni al massimo. Firmato
El senor Kirikus".
Dona Carmenita, nel vedere
quella congerie di pagine è stata a lungo
indecisa se mettersi a piangere (ovviamente per
la commozione) ovvero accendersi una sigaretta,
tenendo l'accendino vicino al plico. Ha prevalso
un'illuminazione improvvisa. Infatti ha
afferrato il mazzo di carte e le ha lanciate al
cielo con gesto erculeo. Indi, dopo che le
stesse sono planate sul pavimento in ordine
sparso, le ha raccolte iniziando da un angolo
del suo vasto studio. Appena ha finito, le ha
rimesse nel plico con cui erano pervenute e lo
ha chiuso, dando ordine di rimetterlo al
mittente, dopo avervi introdotto il seguente
biglietto di risposta: "Caro el
Kirikus, ho già finito l'analisi e il riordino
delle carte dell'enciclica: ho preferito
affidarmi totalmente allo Spirito Santo circa
l'ordine da dare alle stesse. E credo di non
aver sbagliato!"
Indi si è portata in una
delle innumerevoli sale di doppiaggio neocat e
si è messa alacremente al lavoro per sistemare
l'audio dei suoi interventi valenciani, pensando
al contempo alla copertina del DVD "Il
grande chiasso 3..." per la quale pare
abbia già steso un montaggio fotografico che la
vede coperta di piviale rosso, braccia aperte,
nell'atto di benedire e accogliere sotto il
manto da un lato una famiglia e dall'altro un
toreador.
21.
IL BUEN RETIRO ESTIVO DEL
SENOR KIRIKUS
ESCLUSIVO!!
È stata rivelata oggi la
località segreta in cui el senor kirikus sta
trascorrendo un breve, ma meritato periodo di
riposo, dopo le gravi fatiche del convegno
"Familie e toreadors" tenuto nei
giorni scorsi a Valencia, ma soprattutto dopo il
faticosissimo convegno ecclesial tenuto nella
Domus Aurea Galileae.
Si tratta di LES CATACOMBES, un'amena
località alpina, dove egli trascorre il suo
tempo, passeggiando per i boschi, incontrando i
valligiani, visitando piccole chiese alpine,
nelle quali inevitabilmente propone di eliminare
tutti gli affreschi e le statue, dichiarandosi
disponibile a decorarle secondo la sua nuova
visione del Sacro.
I valligiani lo ascoltano
attenti, quindi sbarrano gli occhi e non
rispondono. Indi, con una scusa, salutano
frettolosamente e vanno via...
Quanta gentilezza in questi
atteggiamenti della gente, quanta dolcezza in
loro... anche se, poverini, non sono affatto
catechizzati.
La giornata tipo del senor
Kirikus prevede anche otto sedute giornaliere di
gargarismi, per migliorare gli epiteli della sua
gola duramente sfruttata negli ultimi giorni
nonché, per quattro volte al dì, l'assunzione
di lassativi, a causa dell'ostinata stipsi che
lo tortura da alcuni giorni. Precisamente dopo
un'agape alla Domus Galileae durante la quale
incautamente egli ha assunto un dolce di mele
preparato da Dona Carmenita.
La rivelazione del luogo di
vacanze ha richiamato subito frotte di
giornalisti, che oggi pomeriggio gli hanno posto
la seguente domanda... "Anche lei, senor
Kirikus, in Val d'Aosta? Segue le orme del
grande Benedetto?"
E el senor kirikus di
rimando, con la verve che non lo abbandona mai:
"No, non seguo le sue orme... sto piuttosto
molto attento a lasciare bene impresse le
mie!"
22.
SULLE RIVE DELLA SENNA:”DEUS
ESTHETICA EST”
Corrispondenza di La pouce da
Parigi
La ville lumière sta vivendo
stasera un'inconsueta festa. Le cimici neocat
parigine, autotassandosi, hanno offerto un
bellissimo spettacolo pirotecnico sulle rive
della Senna e subito dopo hanno allestito dei
piccoli banchi sui quali, ai numerosi passanti
stanno facendo visionare un'anteprima dell'ultima
enciclica del senor Kirikus "Deus estetica
est": quasi tutti gli interpellati
chiedono chi sia el senor Kirikus, suscitando
scandalo e forte imbarazzo nelle cimici neocat,
che tuttavia non si scompongono poi tanto e
rispondono in silenzio fissando
significativamente gli occhi al cielo…
Bonsoir a tout le monde!
23.
L”IMBARAZZO” DEL SENOR
KIRIKUS CONTINUA…
È di stamattina la notizia
che, malgrado il prolungato uso di lassativi di
questi ultimi giorni, el senor kirikus,
è ancora afflitto da un'ostinatissima stipsi,
nel piccolo villaggio alpino di Les Catacombes,
dove si è recato per in breve periodo di
meritato riposo, a breve distanza dal villaggio
di Les Combes, dove si trova attualmente in
vacanza papa Benedetto XVI.
Stamani i sanitari del senor
Kirilus hanno voluto per precauzione sottoporlo
ad un'indagine ecografica delle vie intestinali,
riscontrandovi la probabile causa
dell'occlusione: un grosso grumo di carta
masticata che, come si è appurato da successive
indagini RMN, si pensa appartenga a una non
meglio identificata lettera giunta nei mesi
scorsa al senor Kirikus.
Per ulteriore cautela, dal
quartier generale CIMIC4, dove si trova ancora
al lavoro, Dona Carmenita ha mobilitato un
nutrito gruppo di cimici neocat della capitale
italiana, affinché si rechino subito a Les
Catacombes per iniziare immediatamente una
novena con lo scopo di favorire al massimo
le funzioni evacuatorie del senor Kirikus.
Quest'ultimo, da parte sua,
stamani di buon'ora ha fatto avere un messaggio
a S.S. Benedetto XVI, nel vicino villaggio di Les
Combes, in cui implora la benedizione
apostolica.
Il portavoce di Sua Santità
ha già fatto avere al senor Kirikus la
risposta, in cui si fa sapere che Sua Santità
non solo è disponibile ad impartirgli
l'implorata benedizione, ma anche a mandargli
subito, qualora egli ne senta il bisogno, anche
una specialità delle farmacie vaticane, un
preparato lassativo e purgante dai mirabolanti
effetti.
24.
L’IMBARAZZO DEL SENOR KIRIKUS
NON ACCENNA A DIMINUIRE
È inziata ieri la prevista
novena officiata da un gruppo di cimici
catequiste neocat, giunte appositamente da Roma
con relativo codazzo di cimici chitarriste e di
cimici canterine, finalizzata a implorare il
ripristino delle funzioni evacuatorie del senor
Kirikus.
Questi intanto, portando
questa sua croce con grande spirito di
sopportazione, ieri sera ha iniziato un ciclo
straordinario di catechizzazione degli abitanti
del piccolo centro alpino, riunendoli in una
sala parrocchiale alquanto fresca. Egli,
appoggiandosi ad una croce astile del '700, in
preda a diffuse fitte addominali, ha iniziato il
suo dire partendo dal peccato di Adamo ed Eva. E
lì è rimasto per circa due ore, concedendosi
ogni tanto una piccolissima pausa per un
gargarismo, stante lo stato critico della sua
gola, non esattamente guarita.
Sembrava, mentre egli
conduceva la sua catechesi, che le prugne secche
californiane mandate da Je Narino, di cui egli
nel primo pomeriggio aveva mangiato due dozzine,
iniziassero a fare qualche effetto: alcuni sordi
brontolii intestinali facevano presagire che
qualcosa si stesse muovendo: all'uopo il podio
catechistico sul quale egli stava parlando era
stato preparato strategicamente a non più di
due metri di distanza dai bagni parrocchiali.
Ma nulla!!
Per oggi sono previsti:
- la
seconda catechesi del senor kirkus ai
valligiani, che ieri sera sono andati a letto
molto colpiti dalla prima;
- la
prosecuzione dei gargarismi;
- il
consumo da parte del senor kirikus di altre 24
prugne secche.
Dona Carmenita, da Roma,ha
contattato un cerusico di Les Catacombes, in
tutta segretezza, affidandogli l'incarico di
predisporre il necessario per un'eventuale
forzata clisterizzazione..
Dalla vicina località di Les
Combes è giunto intanto il messaggio della
segreteria dell’illustre personaggio che ivi
sta trascorrendo le vacanze:
" S.S. imparte di cuore
l'implorata benedizione apostolica al senor
Kirikus e a tutte le cimici neocat riunite in
preghiera a Les Catacombes. ribadendo sua
disponibilità invio efficace purga,
confezionata in farmacie vaticane, per liberare
drasticamente vie intestinali (e non solo
quelle) del senor Kirikus."
25.
TENDE AD ACCENTUARSI L’IMBARAZZO
DEL SENOR KIRIKUS
Nel grazioso villaggio alpino
di Les Catacombes (appena a due passi da quello
di Les Combes, dove S.S. Benedetto XVI sta
trascorrendo un periodo di riposo) continua la
vacanza del senor Kirikus che - come dicevamo
ieri - è ancora più che mai in preda alla sua
ostinatissima stipsi.
Oggi i cerusici di corte fatti appositamente
venire da alcune influenti cimici neocat hanno
provato a liberarlo facendogli assumere varie
tisane di erbe e applicandogli sul ventre
dolorante e duro degli speciali cataplasmi, ma
la situazione non è affatto migliorata.
Nel tardo pomeriggio si è
anche provato con speciale strumentazione
meccanica a ventosa... ma la situazione lungi
dal migliorare, si è ulteriormente complicata.
Pervengono intanto vari
messaggi di solidarietà da Roma e anche
dall'estero: diamo lettura di alcuni:
"Eegregio senor kirikus, le sono
molto vicino con la preghiera e col pensiero e
invoco dal Signore una pronta liberazione delle
sue preziose vie interiori.
Mi creda sempre dev.mo mister
Pilko “
" la sua
sofferenza di questi giorni va vissuta nella
dimensione della croce. e lei lo sa! Non tarderà a giungere la liberazione. Coraggio!
Mister Funes “
" Assicuro preghiere da
parte di tutte le cimici neocat degli U.S.A.. e,
se necessario un'ulteriore fornitura di pugne
secche della California. viviamo nella gioia
questo momento in cui.... tutto sembra fermo...
e per il futuro vedremo.
Je Narino "
" Anche nella
"stasi" , tu es hermoso, come dice un
nostro bellissimo canto da te inventato. Sappi
che le cimici neocat di tutto il mondo sono con
te e pregano!”
Il Gran Consiglio delle
cimici neocat mondiali"
Continua intanto molto
intensa la novena di implorazione del ripristino
delle funzioni evacuatorie dell'illustre
indisposto.
26
AGGIORNAMENTI SULLO STATO DI
IMBARAZZO DEL SENOR KIRIKUS
Ci scusiamo per aver
trascurato nella precedente corrispondenza di
dare lettura del commovente messaggio fatto
pervenire oggi al senor kirikus da un nutrito
gruppo di alti pelati, tacchini e pavoni bordati
di rosso/viola che in questi giorni stanno
effettuando uno stage di preghiera alla Domus
Aurea Galileae insieme con le loro rispettive
corti:
" Senor Kirikus
carissimo,
è per noi motivo di grande
prostrazione e commozione pensarla nel suo
riposo di Les Catacombes in preda alla
mortificazione della carne: per questo ogni
volta in cui, la mattina, poi a pranzo e infine
a cena, ci accomodiamo tutti nel ristorante
interno della Domus Aurea, non trascuriamo di
elevare lunghe preghiere iniziali affinché si
benigni a stura... liberare le vie che sembrano
chiuse. di poi consumiamo i nostri frugalissimi
pasti e per tutte le tre ore di durata di
ciascuno di essi il nostro pensiero è rivolto a
lei!
Di cuore impartiamo tutte le nostre benedizioni
e auspichiamo una pronta evac... guarigione
"
27.
EDIZIONE STRAORDINARIA…LA
LIBERAZIONE …!!!
La nottata appena trascorsa
tra il sabato e la domenica è stata foriera di
grandi, commoventi novità nel piccolo villaggio
di Les Catacombes (a breve distanza da quello di
Les Combes, dove il Papa sta trascorrendo le sue
vacanze). Qui el senor Kirikus, in preda da
giorni alla sua stipsi ostinatissima e
ingombrante finalmente stanotte si è
liberato!!!
Il bollettino medico emesso
dalle cimici neocat intorno alle ore 6,00,
traccia il diario di questa nottata biblica.
Alle ore ore 20,00
circa di ieri sera nel grande salone
parrocchiale del villaggio è stato disposto
tutto per un banchetto escatologico in
collegamento webcam con senor Kirikus, costretto
a letto nel suo alloggio. Presente al banchetto
anche Dona Carmenita, giunta appositamente da
Roma, la quale, dopo aver fatto visita al
Kirikus e al cerusico del luogo, si è recata al
banchetto dicendosi sicura che la notte della
Pasqua avrebbe portato la liberazione del senor
Kirikus.
Alle ore 21,000 circa,
il cerusico si è portato nell'alloggio del
senor Kirikus col suo armamentario (tra cui un
vaso in vetro contenente 14 litri di acqua
saponata e glicerinata, arricchita da varie erbe
emollienti di montagna e da altre sostanze
liberatorie).
Alle ore 21,30 il
contenuto della boccia era già circolante negli
augusti intestini del senor Kirikus.
Alle ore 22,30 i tumultuosi mormorii
intestinali del senor Kirikus venivano coperti
da una squadra di cimici neocat che intonavano
appositi canti evacuatori.
Alle ore 23,30 el
senor Kirikus intonava alla chitarra il canto
"Giacobbe" con grida altissime.
Alle ore 0,10 circa è giunta finalmente
la liberazione : dall'esterno dell'alloggio del
senor Kirikus si sono chiaramente avvertiti
rumori eloquenti che richiamavano lo
straripamento di un fiume in piena...
Alle ore 0,30 circa Dona Carmenita si è
affacciata alla finestra del senor Kirikus e con
un sorriso dolcissimo sulla bocca ha intonato il
"Risuscitò", subito seguita dalla
folla di cimici neocat che attendevano
trepidanti sotto la finestra.
Alle ore 1,00 le cimici neocat,
capitanate dai capi romani ivi appositamente
giunti, dopo aver elevato preghiere di
ringraziamento perché nella santa notte della
Pasqua si era ancora una volta realizzato il
miracolo, hanno dato il via a una kermesse
canora che è durata fino alle prime luci
dell'alba e si è conclusa al canto "
Giorno di riposo e di santità hai dato al tuo
popolo".
28.
EL SENOR KIRIKUS TORNA A
GUSTARE…LA LIBERTÀ
Dopo la liberazione del senor
Kirikus, tutta l’intellighenzia neocat
presente nel piccolo villaggio di montagna ha
organizzato per le ore 12,00 di questa dolce
domenica (in analogia con quanto si fa a Les
Combes con Santo Padre) un Angelus officiato
direttamente dal senor Kirikus, che si è
affacciato per l'occasione al balcone in legno
della baita che lo ospita, dopo che egli ha fatto
rimuovere alcuni vasi di gerani antitetici con
la sua concezione estetica.
Dopo essersi offerto alle
osannanti cimici neocat che stavano dabbasso ed
aver intonato insieme a loro "Maria,
piccola Maria", egli si è ritirato
nelle auguste stanze, un po' barcollante per la
debolezza provocata dal quasi digiuno dei giorni
scorsi, per consumare insieme a Dona
Carmenita e a una ventina di cimici neocat di
alto rango, l'umile pranzo che è stato
approntato:
- corona di riso ai funghi di
bosco;
- trionfo di trifola ai garganelli in
brodo;
- gnocchi di patate al profumo della valle
con funghi alla madrilena (specialità allestita
personalmente da Dona Carmenita);
- lepre in
salmi';
- cosciotto di montone alle erbe di
montagna;
- cinghiale da latte arrosto;
- lamponi
al gelato.
Il frugale pasto sta
continuando in assoluto silenzio: dalla nostra
postazione che si trova sotto la finestra della
sala da pranzo del Kirikus provengono
acciottolii e gorgoglii vari, poco significativi
di ciò che sta accadendo all'interno.
Sull'altro lato della piccola
piazza sotto due abeti secolari un gruppetto di
comuni cimici neocat sta consumando un panino a
testa, abbeverandosi alle acque cristalline di
una fontanella.
29
UN OMAGGIO DA LES CATACOMBES
A LES COMBES
Rinfrancato nel corpo e nello
spirito, el senor Kirikus stasera ha potuto
visionare in anteprima il DVD, fresco di
lavorazione “IL GRANDE CHIASSO 3 –
VALENCIA: FAMILIAE ET TOREADORS”. Dona
Carmenita sprizzava gioia da tutti i
numerosissimi pori della sua pelle, specialmente
quando, in alcuni quadri, ella primeggiava sul
palco valenciano al ritmo di nacchere e pifferi
abilmente suonati dalle numerose cimici neocat
presenti.
El senor Kirikus si è detto
felicissimo di questo nuova realizzazione della
“Multimedia neocat” e dopo averne firmata
una copia con dedica, ha dato disposizione per l’immediato
recapito di essa a Papa Benedetto XVI che sta
trascorrendo un periodo di riposo nel vicino
villaggio di Les Combes, accompagnata da questo
biglietto:
“Santità, è motivo di
grande gioia per tutte le cimici neocat del
mondo farLe dono della primizia dello spettacolo
IL GRANDE CHIASSO 3 interamente girato a
Valencia in occasione del convegno che NOI
vi abbiamo tenuto nelle settimane scorse sul
tema FAMILIE E TOREADORS. Come potrà
vedere, anche in questa occasione abbiamo
professato grande obedientia alla Santità
Vostra, accorrendo in massa per ascoltare il
verbo e anche gli aggettivi che io ho usato con
grande umiltà. La stessa umiltà che
continuiamo ad augurarLe. Firmato: Kirikus”
30.
IL COMMOSSO RINGRAZIAMENTO DI
LES COMBES A LES CATACOMBES PER IL
DISINTERESSATO DONO DEL DVD “IL GRANDE CHIASSO
3”
Pochi minuti fa è arrivato
da Les Combes, dove il Santo Padre sta
trascorrendo le sue vacanze, un motociclista
recante il messaggio di risposta, inviato dalla
segreteria al senor Kirikus, che sta
trascorrendo le sue vacanze a Les Catacombes.
Il messaggio così si
esprime:
“Gentilissimo senor
Kirikus, S.S. ha avuto contezza della
liberazione delle sue vie intestinali avvenuta
nella notte scorsa e ha ricevuto il grazioso
dono che ella ha voluto benignamente inviargli.
Il dvd dal titolo “il grande chiasso 3” è
veramente emblematico e dà solo una
pallida immagine del chiasso vero e proprio che
voi avete messo in piedi a Valencia e che siete
in grado di creare. Altro esempio della vostra
grandissima umiltà è stato il fatto che voi,
anziché partecipare al convegno come tutte le
altre persone, avete preferito relegarvi
umilmente su un palco costruito appositamente
fuori mano e inscenare il vostro convegno dopo
la partenza da Valencia del Santo Padre … Egli
è veramente colpito da codeste forme di umiltà,
consapevole di non potervi mai eguagliare
nonostante il vostro costante augurio.
S.S. spera anche la
liberazione che ella stanotte ha avuto favorisca
una circolazione migliore dei contenuti delle
sue vie biliari e intende ancora rassicurarLa
che la sua offerta di inviarLe in qualsiasi
momento un’apposita purga, appositamente
confezionata dalle farmacie vaticane, resta
sempre valida.
P.s.
S.S. ci incarica di chiederLe se Ella è cosi
cortese da chiedere a Dona Carmenita perché sul
palco a Valencia indossava un piviale rosso?
Grazie! “
31.
ULTIMA GIORNATA DI VACANZA A
LES CATACOMBES
Accingendosi a lasciare il
grazioso villaggio alpino di Les Catacombes, a
un salto di pulce da quello di Les Combes,
preferito dal Papa per le sue vacanze, el senor
Kirikus ha disposto per stasera una speciale
edizione di un banchetto escatologico fuori
ordinanza in uno dei saloni della parrocchia,
alla quale intende regalare un suo
dipinto di metri 2 x 3, cui ha lavorato quest’oggi
fina dalle prime luci dell’alba.
Il bellissimo dipinto
rappresenta un signore coi baffetti e il
pizzetto, capelli molto brizzolati, quasi bianchi,
che con la destra suona la chitarra e con la
sinistra si palpa la pancia, espressione
ieratica e soddisfatta, sfondo di alti abeti. In
basso si notano gli strumenti della liberazione
(un clistere e alcune erbe emollienti di
montagna) e una grande scritta : HUMILIDAD
E LIBERACCION… TORNO PRESTO!
Uno stuolo di cimici neocat
di truppa ha già predisposto il salone per il
banchetto escatologico di stasera,
trasportandovi tutti i banchi e le sedie
esistenti nell’attigua chiesetta, sotto gli
occhi sbigottiti del parroco del grazioso
villaggio alpino.
La tavola che campeggia al
centro del salone, di m. 3 x m. 3 è già
coperta interamente da un’ampia tovaglia
bianca, ricavata unendo 4 lenzuola di lino
chieste in prestito alla riluttante perpetua del
parroco, la quale, appena ha visto che li
cucivano, nonostante la sua vetusta età, ha
combinato un putiferio, pretendendo che glieli
rendessero subito: Dona Carmenita l’ha
rabbonita regalandole alcune immaginette del
senor Kirikus a colori e una piccola scultura in
plexiglass che rappresenta lei, el senor kirikus
e Presbiterus, recante la scritta in argento:”TRINITAS”.
La vecchietta nel vedere i doni ricevuti, dopo
aver baciato le immaginette, ha pronunciato
delle lunghe giaculatorie all’indirizzo della
piccola scultura in plexiglass.
Per l’hannukiah da porre
sulla mensa le cimici neocat incaricate della
preparazione si sono rivolte a un fabbro del
luogo ed è quasi pronta sebbene molto rustica
nel suo insieme.
Il parroco del piccolo
centro alpino, alle ore 16,00 circa, ha però
accusato un forte mal di stomaco ed ha chiesto
di essere accompagnato all’ospedale del paese
vicino, insistendo per esservi ricoverato in
osservazione almeno fino a domani mattina.
Nonostante tale piccolo
contrattempo la preparazione continua
alacremente: il dipinto del senor Kirikus sta
asciugando al sole e si è all’affannosa
ricerca di un presbitero che offici il banchetto
escatologico previsto per le ore 21,00.
32.
IN ATTESA DELLA CRONACA DEL
BANCHETTO ESCATOLOGICO DI COMMIATO DA LES
CATACOMBES
Siamo in attesa di riferire dettagliatamente sul
banchetto escatologico di commiato del senor
Kirikus da Les Catacombes, luogo da lui
prescelto per le sue vacanze ormai ultimate,
sito a brevissima distanza da Les Combes, il
posto prescelto dal papa per il suo riposo
estivo.
La nostra postazione si trova proprio sotto le
finestre della sala parrocchiale in cui, da
poco più di mezz’ora ha avuto inizio il
banchetto escatologico: vi provengono cori
altissimi, suoni di pifferi e rulli di tamburi
che stanno richiamando frotte di turisti
convinti che da qualche parte sia in corso una
delle solite bellissime sagre alpine messe in
scena dai valligiani.
I suoni e i rumori stanno
aumentando di intensità… mi riferiscono che
dall’altro versante della valle, dove sorge il
villaggio alpino di Les Combes, è giunta una
misteriosa telefonata con cui qualcuno cercava
di informarsi su ciò che sta accadendo a Les
Catacombes.
Per ingannare l’attesa,
essendo stati appositamente interpellati se el
senor Kirikus abbia scritto o meno il Cantico
dei Cantici, dobbiamo dare una secca e decisa
smentita: le notizie in nostro possesso ci
consentono di affermare senza tema di smentita
che el senor kirikus non ha scritto il Cantico
dei Cantici…. si sta limitando a curare di
esso (come peraltro di molti altri volumi del
Vecchio Testamento) una edizione attentamente
riveduta e corretta!
Sono dunque da bandire tutte le
illazioni in merito!
33.
CRONACA DEL BANCHETTO
ESCATOLOGICO DI COMMIATO A LES CATACOMBES
In attesa dell’ormai
imminente conclusione del banchetto escatologico
di commiato del senor Kirikus al villaggio
alpino - Les Catacombes – che lo ha ospitato
per le sue vacanze, a brevissima distanza da
quello in cui Papa Benedetto XVI ha trascorso il
suo periodo di riposo, riferiamo brevemente su
questo convulso pomeriggio di preparazione.
La defiance del parroco
(colto, come abbiamo riferito in precedenza, da
un improvviso mal di stomaco proprio mentre le
cimici neocat stavano allestendo la sala e
ricoverato nell’ospedale più vicino su sua
insistenza) ha posto il problema del presbitero
celebrante.
Dopo vane ricerche di un’ora
e più, Dona Carmenita non si è persa d’animo
e si è fatta accompagnare nel grosso centro
vicino direttamente nella sede del Vescovo del
luogo, cui ha fatto presente che le cimici
neocat riunite nel villaggio di Les Catacombes
avevano approntato per stasera un grandissimo
dono da offrire alla locale parrocchia. L’anziano
vescovo, mentre ella sorridente e dolce,
proferiva il suo amabilissimo discorso la
guardava con espressione interrogativa opponendo
dinieghi con lenti movimenti del capo...
Ma Dona Carmenita alla fine
ha avuto la meglio e il vescovo ha debolmente
assentito dinanzi all’invito di recarsi lui in
persona a Les Catacombes per ricevere il dono in
vece del parroco.
Ma… ecco… il banchetto escatologico volge al
termine... i suoni e i canti sono altissimi…
scorgiamo frotte di cimici neocat che danzano
intorno alla mensa, dalla quale la Rosina,
perpetua del parroco, sta recuperando con fare
nervoso i quattro lenzuoli cuciti insieme,
protestando con veemenza sulle macchie di fiori
che vi sta riscontrando...
Ecco l’anziano vescovo sta uscendo... ha un’espressione stanchissima e gli
occhi sbarrati,…i nciampa nel gradino... ma
qualcuno lo sorregge... Uhufff... che emozione
stasera...!
Cogliamo al volo il portavoce
delle cimici neocat che sta uscendo
accaldatissimo e che ci riferisce sull’andamento
del banchetto escatologico:
“All’arrivo del vescovo l’assemblea
ha intonato un canto dolcissimo ‘Tu es
hermoso’, quindi el senor Kirikus ha
iniziato al leggio l’ambientale. Egli si è
detto nella gioia per aver trascorso questi
giorni a Les Catacombes, dove ha avuto modo di
catechizzare la semplice gente del luogo anche
con la sua croce (Si riferiva all’ostinata
stipsi che l’ha perseguitato per giorni e
giorni. N.d.r.). Quindi ha offerto al
vescovo il grande dono promesso (m.2 x 3 di h)
facendo scoprire il grandissimo quadro da lui
dipinto, che rappresenta un’immagine ieratica
di un tizio in pantaloni neri, camicia grigia e
cravatta (toni sfumati), baffetti, pizzetto,
capelli semibianchi inanellati e in basso la
scritta... TORNO PRESTO. Il vescovo ha
osservato da lontano il quadro e ha domandato
timidamente come mai il personaggio ivi dipinto
non avesse l’aureola. El senor Kirikus ha
risposto che ciò è da attribuirsi alla grande HUMILIDAD
delle cimici neocat.
È iniziato quindi il
banchetto escatologico... condotto in modo
veramente commovente e trionfale. Al termine di
esso Dona Carmenita, rivolgendosi all’assemblea
con un grande sorriso di commossa soddisfazione,
ha detto “Ringraziamo il vescovo che ha
voluto esta celebraccion e che ha insistito per
essere lui a presiederla!”
Questo resoconto ci sembra
esaustivo e non abbiamo nulla da aggiungere...
se non una marginale nota di cronaca... sta
passando l’automobile del vescovo inseguita da
tante cimici neocat plaudenti... egli è
sdraiato sul sedile posteriore visibilmente
stanco e pallidissimo e il segretario seduto
accanto a lui gli sta sventolando un fazzoletto
sul viso, mentre l’autista suona senza
interruzione il clacson, sventolando a sua volta
un fazzoletto bianco fuori dal finestrino.
34.
LA PIETOSA RICERCA DEL
LUOGO...
Stamani el senor Kirikus,
Dona Carmenita e lo staff dirigenziale delle
cimici neocat hanno lasciato Les Catacombes,
dove lo stesso senor Kirikus ha trascorso la sua
breve e sofferta vacanza, con destinazione
segreta in cui incontreranno Presbiterus e
discuteranno della grave situazione della Chiesa
e, in questo periodo, anche della Domus
Galilaeae.
Abbiamo avuto modo quest'oggi
di raccogliere alcune indiscrezioni che ci hanno
riempito il cuore di commozione.
El senor Kirikus nei giorni
scorsi, quando più acuta era la fase della sua
dolorosa stipsi, ha chiesto agli intimi che si
ponesse mano e cuore a pensare a una sua degna
sepoltura nel caso gli eventi dovessero
precipitare. Lo staff neocat si è mosso con
discrezione, mobilitando il mondo intero.
Da Palomeras Altas è
arrivata la prima proposta di costruzione di un
grande mausoleo a forma di chitarra tra le
baracche, da costo anche modico (circa
100.000 €), ma el senor Kirikus dal suo letto
di dolore ha chiaramente fatto intendere a gesti
che l'idea non lo allettava.
Gli si è allora proposta la costruzione
di un degnissimo mausoleo sul monte delle
beatitudini, a un salto di pulce dalla Domus
Aurea: costo complessivo, compresa la concessione
del suolo di circa 200.000 €. El senofr
Kirikus dopo averci pensato qualche minuto,
contorcendosi nel suo letto di
sofferenza, ha scrollato il capo in segno di
dissenso.
È giunta intanto
l'allettante proposta da parte delle grandi
cimici neocat romane dei MC, le quali hanno
ventilato l'ipotesi di ottenere, grazie alle loro
influenti amicizie, la concessione di apposito
degno sito all'interno delle grotte sul sacro
colle, ovviamente da restaurare e decorare
opportunamente: costo complessivo dell'operazione
circa 500.00 €. El senor Kirikus, venendone a
conoscenza, massaggiandosi con smorfie e gemiti
l'enfio addome, ha cogitato a lungo, ma alla fine
ha fatto segno di no, senza ulteriori
spiegazioni.
Lo staff e Dona Carmenita si
sentivano smarriti... quando, inattesa, è giunta
la proposta delle cimici neocat della Galilea,
le
quali facevano intendere con discorso molto
riservato essere nelle loro possibilità
ottenere tutti i visti necessari e provvedere
alla successiva erezione della degna tomba
all'interno della Basilica del Santo Sepolcro a
Gerusalemme, per un costo complessivo di tutta la
difficilissima operazione di circa 1.000.000 di
€.
El senor Kirikus ha
manifestato subito il suo assenso pur tra gli
atroci dolori addominali di cui era preda...
ma…
…é stato a tal punto che Dona Carmenita e gli
altri dello staff hanno cercato di farlo
ragionare, rilevando non solo l'entità della
spesa, ma anche tutte le lungaggini burocratiche
che si sarebbero incontrate. Ma lui restava
assolutamente fermo nel suo convincimento.
Ha rinunciato al progetto soltanto quando Dona
Carmenita e gli altri gli hanno fatto osservare
che non era il caso sottoporsi a tanta fatica,
ambascia e spesa, per una tomba che, tutto
sommato, quando il Signore vorrà, gli servirà solo per due giorni e qualche ora al
massimo...
35.
UN CATACUMBENIUM FUORI DAL...
COMUNE
Rendiamo ragione del ritardo
di anni della realizzazione del progettato
grande catacumbenium che doveva sorgere al
centro dell'Urbe.
Volontà degli iniziatori
delle cimici neocat era - come si sa - quella di
edificarlo nell'area segnata tra il termine di
Via della Conciliazione e e il Cupolone. Un'area
particolarmente accogliente in quanto delimitata
a mo' di abbraccio da un triplice colonnato a
pianta ellissoidale.
Poiché però il progetto
prevede l'occupazione di un'area sensibilmente
maggiore di quella disponibile e il comune di
Roma, per la sua parte di competenza, sta
facendo difficoltà per concedere i visti
necessari, si è deciso ormai di edificare il
catacumbenium dell'Urbe fuori dal comune di
Roma.
È stata già prescelta
l'area nei pressi di Fiumicino, dove però è
subentrata una nuova imprevista difficoltà: la
grande statua in bronzo, da collocare sulla cima
della torre campanaria, potrebbe intralciare e
rendere pericolosa la circolazione aerea assai
frequente sul sito prescelto.
Anche se a malincuore, gli ingegneri neocat
hanno dovuto quindi ridimensionare l'altezza
della statua nonché l'ampiezza dei baffetti e
del pizzetto che coprono il viso di quest'ultima.
Un'ulteriore difficoltà
stava sorgendo quando Dona Carmenita ha chiesto
che due degli ampi saloni fossero destinati alle
sue personali scuole di danza interne: una per
la danza davidica e uno per il flamenco. Si è
scoperto che non era possibile reperirle
entrambe ed alla fine Dona Carmenita ha optato
solo per la scuola di flamenco.
I lavori inizieranno quanto
prima; la costruzione avrà la pianta di
un'enorme chitarra e sarà allocata in una
parrocchia nascente, di cui si disconosce ancora
la dedicazione, ma, a giudicare dai disegni che
ornano il progetto della chiesa, delle
innumerevoli sale e del centro commerciale
annesso, sarà sicuramente a un santo il cui
nome inizia con la kappa.
36.
LA TAVOLA ROTONDA AL
PROVVISORIO CATACUMBENIUM ROMANO
Si è svolta stamattina nel
provvisorio Catacumbenium romano dei MC una
tavola rotonda organizzata da Dona Carmenita sul
tema "Famiglia, Liturgia, Cammino".
Ospiti dell'incontro Mister
Pilko,Mister Funes,Mister Arinz (fino all'ultimo
momento si è temuta una sua disdetta per una
improvvisa indisposizione di stomaco poi
parzialmente rientrata), Mister Ruinis, Je
Narino (di passaggio a Roma) e alcuni alti
esponenti delle cimici neocat romane.
Nella saletta riservata in
cui si sono svolti i lavori(cui sono stati
ammessi i cronisti e i reporter di numerose
agenzie di stampa),arredata con semplicità e
gusto,campeggiava in alto un grandissimo
autoritratto del senor Kirikus.
Dona Carmenita,seduta a
capotavola, proprio di fronte al quadro, ha
introdotto i lavori e, in piedi come gli ospiti,
alzando gli occhi davanti a sé ha elevato una
soave e sentita preghiera. Dopodiché ha fatto
una breve introduzione accennando al successo
del terzo DVD "Il grande chiasso3"
girato a Valencia. Indi ha aperto la discussione
ponendo la domanda fatidica: " Può
la liturgia o deve essere rinnovata?".
Ha preso subito la parola
mister Pilko il quale ha dimostrato che la
Liturgia DEVE essere rinnovata e che i movimenti
ecclesiali hanno questo gravoso compito di
"svecchiare il vecchiume"
(l'espressione ha reso visibilmente nervoso
Mister Ruinis, che tuttavia è rimasto zitto).
Tutte le parole e le espressioni di Mister Pilko
erano, nelle sillabe finali, reiterate da Mister
Funes, che non ha esitato neanche ad assentire
muovendo il capo su e giù dichiarandosi
palesemente e visceralmente d'accordo con mister
Pilko).
Mister Arinz,rossissimo in
viso (presumibilmente per i postumi della sua
indisposizione di stomaco) ha chiesto più volte
la parola, ottenendo 7 volte da Dona
Carmenita e 5 da Je Narino un gesto di eloquente
diniego.
Mister Pilko s'è detto
sicuro che chi di dovere ritornerà sui suoi
passi e cercherà di seguire molto presto le
orme chiarissime tracciate dal senor Kirikus.
Dopo l'ennesimo tentativo di
parlare,andato a vuoto, mister Arinz ha chiesto
informazioni sulla dislocazione della toilette
ed è uscito, senza farsi poi più vedere fino
alla conclusione della tavola rotonda.
Mister Ruinis invece ha
infilato di tanto in tanto qualche monosillabo,
che è stato scambiato da tutti per un gemito di
sofferenza proveniente da un viso molto
affilato.
Ha concluso Dona Carmenita
dando grandi pacche sulle spalle a Mister Pilko
e a Mister Funes, i quali sorridendo in modo
soddisfatto, si sono recati nella saletta
attigua per consumare l'aperitivo, preparato
appositamente. Ovviamente dopo la preghiera
conclusiva elevata al cielo da Dona Carmenita
sventolante il suo bel ventaglio che reca a
tutta grandezza il suo logo preferito: una
grande Kappa dipinta in oro.
37.
BELLISSIMO SPOT SUL
BELLISSIMO DVD “IL GRANDE CHIASSO 3”
È già in onda da alcuni
giorni sui media neocat lo spot sul DVD “IL
GRANDE CHIASSO 3" interamente girato a
Valencia , per il 99% nell'incontro del senor
Kirikus e di Dona Carmenita con le famiglie
delle cimici neocat .
Eccone il testo:
IL GRANDE CHIASSO 3:
FAMILIAE E TOREADORS. DA VALENCIA (rumore di
nacchere e tamburi) AL MONDO INTERO (rumore di
razzi in partenza). IL FILM CHE NON PUÒ MANCARE
NELLE CASE DI TUTTE LE CIMICI NEOCAT E CHE DEVE
SEMPRE ESSERE IN PROIEZIONE IN TUTTI I SANTUARI
DELLA PAROLA (squillo di trombe) DI TUTTI I
NEOCATACUMBENIA DEL MONDO..... DOVE LA PAROLA...
SI FA MUSICA (parole futuristiche in libertà
con sottofondo di pifferi e tamburi).... DOVE LA
PAROLA SI FA... BELLEZZA (rumore di tuoni e
crescendo di suoni di acque cristalline)...
ES TODO POR TI!!! (le ultime parole sono
pronunciate da un Dona Carmenita sorridente
avvolta in un nuvola di fumo).
38.
SUI TETTI DELLA DOMUS AUREA
Poco più di un'ora fa sui
tetti della Domus, al vertice dei quali proprio
stamane è stata issata la grande statua in
plexiglass del senor Kirikus con il compito di
preservare la Domus da ogni possibile danno, si
è udita un'esplosione che ha fatto aguzzare le
orecchie a tutte cimici neocat ivi convenute.
Un oggetto non meglio identificato,
presumibilmente una scheggia, a velocità enorme
ha tranciato di netto la chitarra tenuta dalla statua
in plexiglass che rappresenta el senor Kirikus,
facendo rimanere attaccato alla mano solo il il
moncherino della chitarra, sicchè ora (a quanto
si dice) la figura in plexiglass sembra tenere
in mano, più che una chitarra, un mazzuolo,
nell'atto di brandirlo contro qualcuno o
qualcosa.
Dopo aver tranciato il corpo
della chitarra, la scheggia, continuando nella
sua folle corsa è andata a conficcarsi in uno
stinco della statua.
Grande, immaginabile emozione
tra tutte le cimici neocat radunate alla Domus,
dal cui ufficio stampa Dona Carmenita qualche
minuto fa ha fatto diramare il seguente
comunicato:
" Una scheggia vagante, proveniente
verosimilmente da un ordigno marca Longinus , ha
colpito poco fa la statua del senor kirikus
collocata sul tetto della Domus Aurea,
conficcandosi significativamente nel costato di
essa. Con grande commozione constatiamo che la
grande statua,colpita al cuore, ha protetto e
salvato l'integritade della Domus: eleviamo
preghiere e confidiamo nel suo aiuto!"
Il comunicato di Dona
Carmenita è stato accolto dalle cimici neocat
di tutto il mondo con versamenti di calde
lacrime di emozione e di riconoscenza.
39.
FINALMENTE A CASTEL...MARCOLFO...!
Tenuta rigorosamente
riservata, stamane la notizia è rimbalzata su
tutti i media neocat: è stato acquistato circa
tre mesi fa, con i proventi dei film IL
GRANDE CHIASSO 1 e 2, tutto il comprensorio
di Castelmarcolfo, il complesso medievale
semidiroccato dirimpettaio a Castelgandolfo,
dove sorge l'omonima villa pontificia.
Castelmarcolfo deve il suo
nome al fatto che esso è un'antica proprietà
della nota Marcolfa, moglie di Bertoldo e madre
di Bertoldino. Passato di mano in mano lungo
i secoli, negli ultimi cento anni era andato
quasi in rovina.
Le cimici neocat nel giro di
poco più di due soli mesi hanno fatto un vero
miracolo,ristrutturandolo a forma di
Catacumnenium con un restauro conservativo che
ha dello strabiliante.
Ormai è tutto pronto per
accogliere el senor Kirikus che intende
trascorrervi parte delle sue vacanze: è stata
costruita sul prospetto centrale la loggetta
delle benedizioni dalla quale egli officierà
l'Angelus nelle sue permanenze domenicali e
festive: è stato allestito un impianto
satellitare di comunicazione con tutti i
catacumbenia del mondo, e in particolare con la
Domus Aurea Galilaeae; è stato collocato
sulla cima del torrino più alto uno dei grandi
shofar residui dal grande muggito neocat dei
mesi scorsi, che strillerà in precise ore
della giornata il tempo delle lodi, dell'ora
media, dei primi e dei secondi vespri e infine
di compieta.
Il suono dello shofar, la cui
enorme bocca spalancata è appunto rivolta verso
il dirimpettaio Castelgandolfo, sarà molto
percepibile da quest'ultima località.
Un codazzo di cimici neocat
,di alti pelati, di pavoni e tacchini bordati di
rosso e di viola provenienti da Roma, stamane si
è portato nella nuova sede estiva del senor
Kirikus e vi ha visitato minuziosamente le
cucine, il salone dei banchetti escatologici, il
salone delle feste, il salone interno del
parrucchiere specializzato nella spuntatura di
barbette e pizzetti neocat.
In una saletta ricavata nelle
antiche scuderie sorge bellissimo il museo della
Chitarra e del Piffero, dove sono custoditi
molti strumenti storici del cammino, da quelli
antiquati usati nelle baracche nel 1964 a quelli
odierni, muniti di sfiati e valvole elettronici.
Non si sa di preciso quando
vi farà il suo ingresso el senor Kirikus,che
intende affrescare nella grande abside della
cappella interna LA GENESI OVVEROSSIA IL
CONCILIO VATICANO SEGUNDO.
Dona Carmenita,dalla sua sede romana, trattenuta
da impegni burocratici, è pronta a farvi il suo
ingresso trionfale nelle prossime ore. All'uopo
nell'atrio di Castelmarcolfo campeggia già una
sedia gestatoria sulla quale ella al suo
ingresso sarà accompagnata all'interno.
40.
POSTA DA CASTELMARCOLFO A
CASTELGANDOLFO
Ci colleghiamo in edizione
straordinaria con CastelMarcolfo, dove appena
un'ora fa è giunto a sorpresa el senor Kirikus,
per il suo ingresso solenne nel nuovo
catacumbenium, accompagnato da Dona Carmenita.
La ressa di cimici neocat che
si è creata subito davanti alle porte
dell'antico castello è stata indescrivibile.
Dona Carmenita ha preso posto
quasi subito sulla sedia gestatoria per sfuggire
ai fotografi ed entrare come si conviene nel
grande castello appena restaurato che sorge sul
colle dirimpettaio a quello di Castelgandolfo.
El senor Kirikus invece
"por humilidad" ha preferito entrare a
piedi e, dopo un breve e compiaciuto giro
negli ampi locali, si è fatto portare carta e
penna per mandare subito da buon vicino un
messaggio al suo dirimpettaio che sta
soggiornando nella villa di Castelgandolfo.
Poche, ma vibranti le parole
del senor Kirikus:
"Torno ad
augurarLe la santa humilidad de Cristo e un
sereno riposo. Adesso... siamo alla stessa
altitudo... s.l.m., entrambi rinfrescati dalla
brezza che soffia da queste valli benedette. In
questo antico maniero che noi cimici neocat
abbiamo voluto rinnovare e che un giorno è
stato teatro della vicenda di Marcolfa, Bertoldo
e Bertoldino, si respira già l'aria del nuovo.
Come vede, noi sappiamo far convivere vecchio e
nuovo nei nostri catacumbenia.
Spero che i rapporti di buon vicinato saranno
proficui per entrambi e intanto mi abbia
Suo dev.mo senor kirikus"
Una cimice neocat
motociclista è partita da qualche minuto per
recapitare il commovente messaggio del senor
Kirikus,chiuso con ceralacca sulla quale è
visibile il sigillo impresso dal mittente in
persona con il suo anello,che reca in rilievo
una graziosa Kappa.
41.
POSTA DA CASTELGANDOLFO
A CASTELMARCOLFO
Ad appena un'ora di distanza
dalla spedizione del messaggio del senor Kirikus
a Cadstelgandolfo, la risposta della segreteria
di quest'ultima località è giunta
puntualissima:
" Egregio senor kirikus,
S.S. ha accolto di buon grado il suo messaggio
augurale di buon vicinato e si è detto
particolarmente attento al suo accenno circa l'altitudo
nella quale entrambi lei osserva trovarvi. A
tale proposito egli fa però osservare che i
gradini che conducono alla villa di
Castelgandolfo sono certo molto numerosi e non
sempre agevoli...
S.S. si e' detto anche sicuro che a
Castelmarcolfo non mancherete di rinverdire le
gesta di Marcolfa, Bertoldo e Bertoldino,
significandovi l'opportunità di non trascurare
tra cotanti personaggi quello di Cacasenno, che
doveva il suo soprannome al fatto che trasudava
saggezza da tutti i pori. Si domanda,a tal fine,
come mai Ella non lo cita nel suo messaggio.
Circa poi la coniugazione del vecchio col nuovo
di cui Ella fa cenno per quanto concerne
l'andamento dei vs catacumbenia, S.S. nota quanto
sia adatto l'imperfetto per le vs notazioni.
Egli ricambia infine l'augurio di buon vicinato
e Le imparte la santa benedizione"
42.
CASTELMARCOLFO: LUOGO DI
SHOFAR E DI AFFRESCHI
È proprio destino per le
cimici neocat avere problemi con gli shofar.
Tutti ricordano quanto è successo in occasione
del grande muggito neocat tentato nell'Urbe e
quanto, a maggior ragione, è successo con il
grande muggito neocat universale di qualche mese
fa.
El senor Kirikus sta pensando
seriamente di sostituire i grandi shofar sinora
usati con dei grandi pifferi, sicuramente meno
complessi e deleteri nel loro funzionamento.
Il grande shofar (mt 12 di
lunghezza per un'apertura di bocca di circa 3
metri) collocato sul più alto torrino del
catacumbenium ha iniziato il suo lavoro iersera
per annunciare compieta. E fin qui tutto
più o meno a posto. Stamane ha annunciato le
lodi e poi l'ora media, crepitando
voluttuosamente e rumorosamente alla brezza
leggera che soffiava su Castelmarcolfo.
Il problema è nato nel primo
pomeriggio mentre Dona Carmenita si stava
abbronzando beata sul solarium del
castello-neocatecumenium. Quando meno se
l'aspettava, azionato elettronicamente dalla
sala comandi, il grande shofar si è messo a
crepitare per annunciare i primi vespri. Dal
crepitio lo strumento è passato di colpo a un
vero e proprio boato.
La dolcissima Dona Carmenita
sonnecchiante e spalmata di creme neocat è
caduta letteralmente dalla sdraio, capelli
rizzati e improvvisamente canuti e c'è voluto
non poco per farla riavere dallo spavento che le
ha fatto perdere la parola per alcuni minuti.
Accompagnata nelle sue
stanze, pare che Dona Carmenita abbia
pronunciato in castigliano strettissimo una vera
e propria filippica contro gli shofar, elogiando
al contempo i pifferi ed altri strumenti
analoghi.
Una commissione ristretta di
alti ingegni neocat, convocata subito dal senor
Kirikus, ha mandato immediatamente a Roma a
Mister Pilko e a Mister Funes un' e-mail per
chiedere consiglio, ricevendo subito in risposta
un sibillino messaggio di risposta con lo stesso
mezzo: "Sconsigliamo vivamente i
pifferi perché non si rischi di andare a
suonare e di rimanere suonati....!"
Le ultime 24 ore a
Castelmarcolfo hanno registrato una serie di
eventi che ha quasi dell'incredibile:
- Il grande shofar posto sul torrino dopo il
boato che ha spaventato a morte Dona Carmenita,
sentito
il parere sfavorevole alla sua rimozione fatto
pervenire affannosamente da Mister Pilko e da
Mister Funes da Roma, è rimasto al suo posto.
Verso
le 21,00 di ieri però il congegno elettronico
che doveva dargli il via per il muggito di
annuncio di compieta si è messo a fare le bizze
sicché lo sfofar ha iniziato a crepitare in
crescendo, tanto da evocare nelle fasi più acute
il rumore di una mitragliatrice. Il rumore
intermittente è durato tutta la notte:verso
le 02,00 la telefonata di allarme e di protesta
da Castelgandolfo dove S.S. non riusciva a
chiudere occhio ed era preoccupatissimo perché
stamane all'alba si doveva alzare per recarsi a
Roma per l'attesa udienza del mercoledi, dove è
giunto stanchissimo.
- Dona Carmenita dopo il
boato ricevuto è rimasta intronata tutta la
notte e non è stata capace nemmeno di
effettuare il suo abituale round quotidiano di
footing. La testa e le mani le tremano ancora e
blatera parole in libertà contro la razza degli
shofar e, in genere, degli strumenti a fiato.
- El senor Kirikus da ieri sera è rinchiuso
nella cappella con i tappi di cera nelle
orecchie intento ad affrescare la grande
abside,dove sta raffigurando la Genesi
(ovverosia il Vaticano II): in alto ha già disegnato
un grandissimo dito nell'atto di creare, ma
non ha resistito alla tentazione di abbozzarvi
sul grande e roseo polpastrello due baffetti,un
pizzetto, degli occhietti acuti e dei capelli
inanellati. Più in basso Il nuovo Adamo e la
nuova Eva. Stranamente anche il nuovo Adamo
"indossa" baffetti, pizzetto e capelli
inanellati", mentre la nuova Eva è
addobbata di mantiglia e nacchere. Più in basso
ancora uno stuolo di cimici neocat in costume
adamitico. Più in basso ancora, disposti in
cerchio molti alti pelati, tacchini e pavoni
bordati di rosso, tutti coi cembali in mano
nell'atto di cantare.
Tutta la scena ha un
andamento piramidale, colori squillanti con
dominanza di rossi, di gialli e di blu.
43.
PROGETTANDO NUOVE SERENATE…
Oggi pomeriggio Dona
Carmenita, dopo aver dato disposizione di zittire
al massimo lo shofar annunciante i primi e i
secondi vespri nonché compieta (ma l'operazione
è riuscita solo in parte, perché il testardo
strumento ha muggito ugualmente con un sordo e
melanconico rumore di vacche al pascolo
moltiplicato per cento) ha riunito il suo staff
nella sala "Bertoldo" del grande
castello-neocatecumenium.
All'ordine del giorno l'organizzazione di una
serenata a S.S. a Castelgandolfo.
Non abbiamo altri dettagli,
sebbene si sappia che l'iniziativa, la cui
notizia, filtrata non si sa come e ventilata
nella residenza estiva di Castelgandolfo, è
stata fortemente osteggiata dalla segreteria di
quest’ultima, che ha fatto avere in via
informale a Dona Carmenita il seguente messaggio:
" S.S., pur continuando a lavorare (ne è
testimonianza la bella, ma faticosa udienza di
stamane in Piazza San Pietro) sta trascorrendo a
Castelgandolfo un periodo di necessario riposo,
dal quale esulano i rumori di sorta, e in
special modo i grandi chiassi o addirittura le
serenate. Se ella intende dar fiato agli
strumenti, può benissimo iscriversi a una delle
tante sagre paesane della vicina Ciociaria, con
la possibilità, tra l’altro, di ottenere
anche qualche premio".
44.
DAL GRANDE CHIASSO AL CHIASSO
MEDIO-ALTO
Finalmente è stato risolto
stamani all'alba il problema del pessimo
funzionamento dello shofar issato sul più alto
torrino di Castelmarcolfo. Intanto lo si è
lasciato al suo posto, come suggerito da Mister
Pilko e da Mister Funes. Ma il suono che ne esce
alle ore predeterminate è prudenzialmente
registrato.
Dona Carmenita ha anzi voluto
fare di più: all'ora delle lodi, dell'ora
media, dei primi e dei secondi vespri e a
compieta, dalla grande bocca dello shofar esce
prima un suono melodioso che a un tratto si
interrompe lasciando posto alla voce,
anch'essa registrata, del senor Kirikus che,
alta e chiara, ammaestra e ammonisce. La
cosa si conclude con uno strepitino finale di
shofar e da un lungo applauso che termina ad
libitum.
Qualche ora fa, dopo i due
turni di stamane e quello del primo pomeriggio,
la radura dinanzi a Castelmarcolfo si
è inspiegabilmente riempita di Maghrebini,
Arabi Sauditi, e varie persone di altra
provenienza geografica,che appena hanno udito,
alta e chiara,la voce del senor Kirikus, si sono
prostrate verso est, invocando a loro volta con
voce alta, chiara e cadenzata:...
"Allah!!...Allah!!....Allah!!"
Analoga scena si è ripetuta
stasera a compieta. Una
moltitudine di extracomunitari di credo
musulmano sono convenuti sotto gli spalti di
Castelmarcolfo ed appena è partita la
registrazione del piccolo muggito di shofar e il
relativo discorso del senor Kirikus si sono
prostrati verso est mormorando con veemenza le
loro invocazioni ad Allah.El senor Kirikus,
avendo appena ultimato il suo affresco della
Genesi nella cappella del Cathecumenium
marcolfiano, non ha resistito e si è
affacciato al loggione centrale avviando subito
una catechesi a voce altissima.
I musulmani si sono alzati di
scatto e lo hanno guardato con stupore.
Indi hanno iniziato ad osannarlo,come vera
incarnazione del loro dio. Ma sono stati subito
dispersi da stuoli fittissimi di cimici neocat
scandalizzate e chitarranti... mentre el senor
Kirikus stava parlando di relativismo...
45.
MISTERO NOTTURNO A
CASTELMARCOLFO
Una nota di protesta è
giunta da Castelgandolfo al dirimpettaio
Castelmarcolfo, prescelto dalle cimici neocat
come catacumbenium estivo per el senor kirikus,
Dona Carmenita e staff.
La nota deplora il fatto che da alcune notti non
si riesce più a dormire a Castelgandolfo per i
rumori eccessivi che vi provengono. Per alcune
notti l’hanno fatta da padroni gli strepiti
del colossale shofar posto sopra il torrino di
Castelmarcolfo per annunciare la liturgia delle
Ore.
Questa notte invece dagli spalti di
Castelmarcolfo si sono udite quasi fino all'alba
urla disumane, tanto strazianti, da far
accapponare la pelle.
Lo staff neocat ha indagato a
lungo per tutta la mattinata e solo un'ora fa si
è scoperta la fonte delle strida che per tutta
la nottata hanno gelato il sangue a tutti nei
borghi vicini, e specialmente a Castelgandolfo.
Il comunicato diramato dalle
cimici neocat parla di un errore tecnico. In
sintesi, nella sala registrazione di
Castelmarcolfo per tutta la nottata si stavano
sbobinando alcune catechesi del senor Kirikus e
di Dona Carmenita al fine di ricavarne l’embrione
del nuovo DVD IL GRANDE CHIASSO 4”;
per un banale errore tecnico è stato però
lasciato aperto il microfono collegato con la
grande bocca dello shofar posto sul tetto, che
ha amplificato (ma non di molto) il dire del
senor Kirikus e di Dona Carmenita.
Le cimici neocat pertanto
hanno chiesto scusa a tutti, significando
tuttavia che, anche se la nottata è stata
passata in bianco da molti, essa è stata
comunque proficua, secondo il famoso adagio
neocat "Chi ha orecchie per intendere,
intenda!"
46.
UN'ALTRA NOTTE IN BIANCO NEI
DINTORNI DI CASTELMARCOLFO
Ieri sera Dona Carmenita, ha
organizzato una veglia di preghiera a
Castelmarcolfo. Per impetrare dal Signore la
preservazione della preziosa Domus Aurea
Galileae dagli orrori della guerra in corso.
A partire dalle 23,00 da
tutto il Lazio, dall'Umbria e dalle vicine
province Toscane, sono convenute a
Castelmarcolfo frotte di cimici neocat, armate
di chitarre, pifferi, bongos e cembali.
Alle 0,30 il grande spiazzo
davanti a Castelmarcolfo pullulava di cimici
neocat pronte alla veglia. All'una sulla loggia
delle benedizioni del grande Catacumbenium
estivo si sono affacciati 9 ostiari che hanno
steso un grande lenzuolo bianco sulla balaustra
del loggione ed al centro di essa hanno fissato
una riproduzione della più celebre icona del
senor kirikus in dimensioni giganti. Indi,
preceduti da un prolungato crepitio (registrato)
di shofar, si sono affacciati 3 catechisti i
quali, uno dopo l'altro, hanno snocciolato a
squarciagola le loro catechesi, una delle quali
riguardava il senso dello Shabat, della festa,
del giubilo. Gli altoparlanti disseminati su
tutto il castello rimandavano le loro dolcissime
voci da un poggio all'altro con ondate
fluttuanti.
Da Castelgandolfo è uscita
subito una vettura diretta a Roma per fare
immediato rifornimento di speciali tappi per le
orecchie, commissionati già da due giorni.
Ultimate le tre lunghe
catechesi, è iniziata la preghiera,
intervallata
da canti e suoni e muggiti di ogni genere, tra lo
strepito delle cimici neocat e i pianti dei
numerosi bambini assonnati.
Alle ore 5,00 di stamane, Dona Carmenita ha
concluso la veglia intonando il canto
"Siamo tanti, tanti, tanti..."subito
seguita dalle centinaia di cimici neocat
presenti, in un crescendo di suoni e di toni,
che rispondevano al ritornello a voce altissima
"... e tutti siamo santi...".
Dal dirimpettaio Castelgandolfo stavolta nessuna
protesta, ma solo un ostinato silenzio.
47.
UN VESCOVO PRECISA…
A proposito delle prese di
posizione dei vescovi e dei grandi chiassi
neocat, riportiamo la lettera di un vescovo
siciliano in risposta alle ferme, vibranti e
reiterate proteste da lui ricevute da un gruppo
di catequiisti, per aver egli vescovo rampognato
un nutrito gruppo di cimici neocat che il sabato
sera si riunivano nella parrocchia attigua al
vescovado dilungandosi fino a notte fonda in una
chiassosa agape post banchetto escatologico.
" Gentilissimi signori
catechisti delle cimici neocat, in risposta alle
Vs proteste per il fatto che ho dato
disposizioni che si smetta di fare chiassose
agapi sabatine e serotine nei locali
parrocchiali attigui al vescovado, intendo
chiarire una volta per tutte quanto segue.
Per diversi sabati di seguito
un giovane sacerdote viceparroco, di poche
parole, cui era stato demandato il compito di
celebrare nei vostri banchetti escatologici
serali è stato fatto oggetto di comportamenti
molto discutibili dalle cimici neocat lui
affidate e soprattutto da un'ostiaria del
gruppo, tale Nunziatina Scuncia, che ogni
sabato sera arriva al banchetto escatologico
recando con sé su una mano l'azzimo necessario
per la celebrazione e sotto l'altro braccio una
grandissima teglia ricolma di pasta con le sarde
ancora calda e fumante.
La sovra detta Nunziatina
(che
sarebbe più esatto chiamare Nunziatona per la
sua corporatura massiccia che incute timore a
chiunque le si trovi vicino) ogni sabato
sera, arrivando, appoggiava con fare deciso e
sicuro l'azzimo sulla mensa imbandita e la pasta
con le sarde su un tavolino laterale dimodoché
il profumo si spandesse per la sala aumentando
la salivazione degli intervenuti che
visibilmente non vedevano l'ora di avventarvisi
sopra.
Tale comportamento è stato
prima timidamente, poi sempre più
coraggiosamente stigmatizzato dal giovane
viceparroco, mingherlino, ma non pavido. Inoltre
lo stesso giovane sacerdote ha trovato sempre da
ridire sul fatto che sulla mensa escatologica l’
ostiaria de cuius disponesse ogni volta una
quantità incredibile di fiori recisi a mo' di
tappeto, lasciando pochissimo spazio ai vasi
sacri.
Si aggiunga che, al termine
di ogni banchetto, per tutta risposta alle
critiche del sacerdote, la detta Nunziatina
costringeva letteralmente e fisicamente quest’ultimo
a mangiare due piatti di pasta con le sarde e
poi a danzare al termine dell'agape.
Tutto ciò è perdurato fino
a sabato scorso, quando il giovane sacerdote ha
preso il coraggio a due mani e con veemenza non
solo si è rifiutato di gustare la pasta con le
sarde, ma ha imposto che l'agape durasse poco e
si svolgesse in silenzio. Per tutta risposta
egli è stato affrontato caparbiamente dalla
detta Nunziatina che così gli si è rivolta: "
Tu sta' zittu ca tu cunti quantu 'u ddui ‘i
coppi 'nna briscula 'i spati" (Tu
devi stare zitto perché conti quanto il due di
coppe nella briscola di spade. N.d.r.),
imponendogli il silenzio con una tremenda
occhiataccia.
Legittima dunque la lamentela
che il giovane esacerbato sacerdote è venuto
subito quella sera stessa a deporre davanti a me
vescovo con le lacrime agli occhi. Più che
legittima la mia reazione, che vi invito ad
accogliere come se provenisse da un padre!"
48.
UN VESCOVO PUNTUALIZZA
Grande scalpore ha suscitato
la decisione improvvisa di un vescovo del
napoletano che ha disposto l’interruzione
del rito della redditio all’interno di una
chiesa della sua diocesi, con la proibizione di
ripeterla per il futuro.
Tre catequisti si sono subito
recati in vescovado per chiedere spiegazioni e
protestare convenientemente e con solidità di
argomentazioni e di documentazioni cartacee
contro l’azione inusuale del presule e – da
quanto riferito dal segretario di quest’ultimo
– al termine del breve colloquio sono usciti
rossissimi in viso, mentre il vescovo si
riservava di dare spiegazioni più ampie a tempo
opportuno a mezzo lettera.
Siamo in condizione di
riportare tale lettera (pervenuta alle cimici
neocat proprio oggi), a beneficio di
chiunque legga:
“ Egregi signori catequisti,
da tempo ormai molte persone
aderenti alla Vs Associazione (Spero di non
errare adoperando questo termine) si sono
trascinate in questo vescovado per manifestare
le loro perplessità, la loro angoscia e il loro
imbarazzo a causa di non meglio qualificabili
confessioni pubbliche da loro rese
spontaneamente(?) davanti a Voi nel chiuso di
alcuni alberghi della Costiera Amalfitana.
Più volte le persone quivi
giunte a esporre tale loro intima ambascia in
seguito alle sopradette situazioni, hanno
dichiarato di aver sempre avvertito da parte dei
catequisti in occasione delle loro autoaccuse
sguardi strani e indagatori, tanto da riceverne
la sensazione di essere quasi trafitti dai loro
occhi e ricavandone crisi interiori che
impedivano loro persino paura di uscire di casa
per giorni e giorni.
A nulla vale la Vostra
giustificazione, secondo la quale la sensazione
ricevuta dai malcapitati è da attribuire in
gran parte al fatto che tra voi catequisti
primeggia sempre durante le autoaccuse la figura
gigantesca di uno di voi, tale Pasqualino
Donnarumma, meglio conosciuto come Pascalone
‘O Guercio.
Ed a nulla vale la vostra
reiterata assicurazione di dotare da ora in poi
il detto Pasqualone di occhialoni da sole
scurissimi.
Non sfuggirà infatti alle
Vostre Signorie questa incresciosa situazione,
per evitare la quale ho disposto (senza possibilità di ripensamento
veruno) di porre termine alla causa per limitare
o annullarne l’effetto.
Deferenti e benedicenti
saluti “.
49.
UN VESCOVO INCORAGGIANDO…
DEPLORA
In una lettera circolare
inviata a una certa parrocchia della sua diocesi
laziale, il vescovo si rivolge ai responsabili
delle cimici neocat cosi dicendo:
“Carissimi nel Signore,
il vostro cammino di cimici
neocat produce tanta allegria nelle nostre
parrocchie, specialmente quando organizzate
quelle magnifiche feste serali in cortile con
porchetta e rosso di Albano.
Purtuttavia mi corre il
dovere di fornirvi alcune indicazioni, cui
vorrete attenervi con amore di figli:
- Non
è possibile assolutamente nella messa
domenicale cui voi prendete parte una volta al
mese eseguire soltanto i vostri pur bei canti,
come : Kiryekiricus; GloriaKirikus;
AlleKirikus; SancteKirikus; PaxKirikus;
PanisKirikus;
- Non
è possibile assolutamente nella messa
domenicale cui voi prendete parte una volta al
mese scegliere le sacre letture dai vostri
lezionari intarsiati in madreperla e contenenti
brani del Vs Kirikevanghelion; del
Vs. Kirikpsalterium nonché brani
di non meglio qualificati “ padri della Chiesa”,
i cui nomi iniziano tutti con la kappa;
- Non
è possibile nella stessa messa riservare alle
cimici neocat l’azzimo consacrato e il vino
nella grande coppa che voi portate, lasciando
per gli altri le comuni ostie;
- Non
è possibile raccogliere le offerte dei fedeli
adoperando il vostro larghissimo sacco in
plastica nera per la spazzatura;
- Non
è assolutamente possibile che voi ostentiate
nelle dette celebrazioni le luccicanti
statuette, che tutti portate in tasca e
rappresentanti verosimilmente qualche profeta
dell’antichità dotato di baffi e pizzetto;
- Non
è infine possibile assolutamente – e mi
userete la cortesia di spiegarlo attentamente
alla Vs prosperosa compagna di cammino, sig.ra Marianna
Quadrigli , ormai universalmente nota come “ABB”
(“‘A Burina Ballerina” N.d.r.)
che al termine della messa ella si metta a
ballare intorno all’altare cercando di
trascinare tante altre persone e suscitando l’ilarità
generale.
Certo della Vs assoluta
obbedienza, vi imparto la Santa Benedizione
“
50.
“IL GRANDE CHIASSO 4”
Come abbiamo
riferito in una precedente corrispondenza, è in
stato di avanzata realizzazione negli studi di
incisione del catacumbenium di Castelmarcolfo il
nuovo DVD “IL GRANDE CHIASSO 4”.
La compilation estiva raccoglie 4 catechesi del
senor Kirikus tenute durante la sua
evangelizzazione estiva a Les Catacombes; la
registrazione delle strida del senor Kirikus,
quando,
nella stessa località di vacanze, stentava a
liberarsi... dalla sua ostinatissima stipsi; la
registrazione della celebrazione del banchetto
escatologico di commiato a Les Catacombes,
arricchita
da sottofondi di canti di montagna.
L’ultimo brano,
interamente
realizzato da Dona Carmenita durante la recente
veglia notturna a Castelmarcolfo, introduce
elementi musicali nuovi e suoni inediti: uso
di campanacci da pecora, di triangoli e azzarini,
di cornamuse e cembali, nella più pura
tradizione vetero-laziale.
Il nuovo DVD, che sarà in
distribuzione fin da domani avrà sicuramente,
come al solito, una diffusione enorme
e molto rapida, considerato l’altissimo
numero di prenotazioni già effettuate.
Sarà messo in vendita in
cofanetto, al solito modicissimo prezzo di 15,00
€, insieme con un CD di poesie di Dona
Carmenita, da lei recitate con voce alta e
chiara; le pause tra un verso e l’altro
sono invece affidate alla sobria dizione di
Presbiterus.
51.
L'INTERVENTO DI MISTER
PRESBITERUS NEL CATACUMBENIUM DI CASTELMARCOLFO
AI GIORNALISTI ACCREDITATI
"Gentili signori........
zzzz......................
buonasera
...................zz.............
Saluto i miei confratelli .....zzzz....
.......zzz..........
comboniani....................
zzzz.....
zzzz.....
zzzz.....
zzz......
zz.......
z........
.........
52.
CARO PADRE OLIVIO…
In seguito alle
richieste pervenute pubblichiamo di buon grado
la lettera che el senor Kirikus e Dona Carmenita
hanno indirizzato proprio ieri a Padre Olivio a
Herbas (CO). La lettera, concepita
originariamente in spagnolo (con accenti di
Navarra da parte di Dona Carmenita), per
comodità di lettura viene resa nella traduzione
italiana:
“Gentilissimo Padre,
ci consenta di muoverLe un
piccolo rimprovero.
Nel Suo ormai celebre
reportage “Pellegrino sulle ruote”
tanto letto da tutti e tanto bello, Ella
purtroppo è andata incontro a tre gravi
omissioni:
-
Prima omissione:
durante il viaggio nella Penisola Iberica ha
accuratamente evitato Madrid,passandoci di
fianco ben tre volte (Visita a Saragozza, ad
Alba de Tormes e ad Avila). Ci può spiegare
di grazia come mai non ha pensato di fare
tappa (con relativo reportage sul libro) a
Madrid, e precisamente a Palomeras Altas,
località che, essendovi nato il
cammino delle cimici neocat, è oggi
rinomata nel mondo intero, dove è
possibile visitare in una delle baracche
rimaste il museo delle cimici neocat,
dove sono esposti tutti gli autoritratti
dello scrivente senor Kirikus e i ritratti
della scrivente Dona Carmenita?
-
Seconda omissione:
nel suddetto libro Ella parla di tutti i
più celebri santuari dell’Europa: come
mai una svista tanto abissale da omettere la
Domus Aurea Galileae che, pur non trovandosi
in Europa, col suo Santuario interno
della frase neocat costituisce
sicuramente il santuario dei santuari ed è
inoltre ormai la località più celebre di
tutto il mondo cattolico?
-
Terza omissione:
se proprio bisognava circoscrivere il
pellegrinaggio sulle ruote all’Europa,
come mai Ella ha così gravemente trascurato
di visitare a Roma (e successivamente di
descrivere) l’ormai celeberrimo santuario
dei M.C. che si trova appunto a Roma
e che è diventato, qualora Le
sfuggisse, la culla della cristianità?
Siamo convinti che si
tratta di sviste da parte Sua e La preghiamo
di rimediare nel suo prossimo libro che Le
auguriamo di titolare “Pellegrino con le
ali”, e che Le darà modo di uscire
dagli angusti confini europei e di spaziare a
volontà sui nostri numerosi Catecumbenia
sparsi per il mondo.
Nel ringraziarLa per le
numerose nostre canzoni che la Sua emittente
da Herbas trasmette in continuazione (si
ricordi però che bisogna aumentare il volume
durante le trasmissioni), voglia gradire,
acclusi alla presente i nostri ormai
celebri DVD:
-
“Il grande
chiasso1”, contenente
bellissime riprese delle nostre celebrazioni
e dei nostri incontri, in generale;
-
“Il grande
chiasso 2”, contenente tutte le
riprese delle nostre performances all’incontro
di Valencia (sottotitolo “Familiae e
Toreadors);
-
“Il grande
chiasso 3 “, contenente
le riprese del grande convegno ecclesial
tenuto recentemente alla Domus Aurea
Galileae;
-
“Il grande
chiasso 4”, compilation
estiva, contenente i meravigliosi resoconti
delle catechesi e delle celebrazioni tenute
nelle ultime settimane dal senor Kirikus e
da Dona Carmenita, scriventi, a Les
Catacombes e nel catacumbenium di
Castelmarcolfo.
Adoperando questi 4 DVD
Ella potrà animare convenientemente il
palinsesto di R.M., che a volte ci dicono
essere monotono, specialmente a tarda sera.
Se poi Ella vuole aumentare
l’audience di colpo, Le basti collegarsi
qualche sabato sera con una delle nostre
tantissime sale per trasmettere in diretta la
celebrazione di un banchetto escatologico.
Rimanendo a Sua totale
disposizione, Le impartiamo la nostra S.
Benedizione e Le porgiamo distinti saluti.
Sr Kirikus e D.na Carmenita
“
53.
PADRE OLIVIO RISPONDE…
“ Carissimi e
reverendissimi senor Kirikus e Dona Carmenita,
Vi ringrazio di cuore per le
belle espressioni usate nella Vs recente missiva
e ,in particolare,per l’augurio di diventare
presto “pellegrino con le ali”: non
so se sarò degno di tanto.
Ho avuto modo di “assaggiare”
qualcosa dei 4 DVD “Il grande chiasso”
che avete voluto inviarmi, restando
letteralmente sbalordito davanti alla
fantasmagoria di suoni, colori, rumori che essi
contengono e che danno un’idea di ciò che
sapete fare. Noterete che lo sono tanto (in
questo momento li sto ascoltando in cuffia), da
vergare queste righe con grafia ballerina e
incerta.
Consentitemi però di
rammentarVi che un po’ di chiasso spesso lo
facciamo anche noi già da qualche tempo a
questa parte attraverso la nostra emittente
quando qualcuno tra i conduttori della radio
trasmette i canti delle cimici neocat. Ciò
avviene spesso all’interno della rubrica “ Le
nuove frontiere del Folk “, che Vi invito
a seguire, compatibilmente con i Vs gravosissimi
impegni pastorali.
Come dice il Vostro Je
Narino , … per il futuro vedremo…
Vs. Padre Olivio “
(continua)
|