Testimonianze
di "ex"
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Ciao, mic, di nuovo,
scusami se ti ingorgo il traffico di mail.
Non è importante, ma avendo condiviso in
parte con voi il tormento di questi mesi, mi
sembra giusto informarvi che ho comunicato
la mia scelta di lasciare il cammino al
responsabile della comunità. Alla moglie,
per la verità, per telefono. Abbiamo parlato
a lungo, con l'affetto di sempre. Credo che
abbia capito. Non ho detto nulla che potesse
turbare la sua serenità, così faticosamente
raggiunta, ma non ho mentito. Loro andranno
avanti, io invece scendo a questa fermata.
Sono addolorata, perché lascio, sì, senza
dubbi, il cammino, ma lascio anche cuori,
occhi, incontrati, conosciuti, amati mentre
tutti cercavamo Lui, il Suo sguardo, il Suo
cuore nel quale trovare riposo e sazietà e
coraggio e respiro per esserci, alla Sua
Presenza. Non potrò fare più nulla per loro,
né loro per me. Si chiude un lungo capitolo
della mia vita, con una lacrima di nostalgia
di quel che doveva essere e non è stato. Non
mi importa granché di cosa farò, tra un
attimo, dopo 'invia', domani e dopo ancora.
Lavorerò, finché dura, leggerò, dormirò. Il
futuro lo coniugo al presente, e che il
Signore abbia cura anche di me, dei miei
miseri affanni; voglia il Signore ancora
precedermi e accompagnarmi e benedire la
fatica che faccio a compiere davanti a Lui
quel che spero sia buono e giusto ai Suoi
occhi. E mi perdoni il mio Signore se non so
essere orgogliosa di me, come forse dovrei,
per aver scelto di restare nelle Sua Chiesa.
Ciao, mic. Un abbraccio. Se leggono anche
gli altri collaboratori del blog, grazie a
tutti e che Dio vi benedica.
Di Jonathan 02 luglio, 2009 18:43
Vorrei dire ad
agostiniano che non è questione di
catechisti più o meno illuminati. E' un
problema, diciamo, di punti di vista. I
catechisti ripropongono il pensiero del
cammino, il modo di concepire la vita
cristiana secondo gli iniziatori del
cammino. Quel pensiero non sempre è in
armonia con quello della Chiesa, la Chiesa
di sempre intendo, ivi compresa la Chiesa di
oggi postconciliare. Le disparità sono
talvolta marginali e si può soprassedere;
talvolta le differenze sono sostanziali e lì
nasce il problema. Non si può stare a lungo
nel cammino senza decidersi a concedere ai
catechisti una fiducia pressocché
incondizionata, perché la struttura del
cammino si fonda su quella fiducia che
peraltro viene ripetutamente richiesta. Io
credo di non potermi fidare più, nonostante
gli 'aggiustamenti' alle cose dette in sede
di scrutinio (sei libera, nessuno ti
costringe e cose simili). Il punto è che
dicono cose non vere e non giuste secondo la
Chiesa, quell'unica Chiesa alla quale
appartengo e che amo. Dicono e fanno cose
che sono in palese contraddizione con la mia
Chiesa. Ci sono, certo, varietà e ricchezza
di carismi, di modi e di vie per vivere il
Vangelo, ma uno solo è il Signore, una la
Verità, comunque la si voglia proclamare.
Non possono e non devono esserci
contraddizioni su quella Verità, sul
pensiero cristiano che ha attraversato i
secoli, si è arricchito della sapienza di
tanti senza mai smentirsi. Se contraddizioni
ci sono, o vanno sanate o vanno eliminate.
Perché la Verità è una. Io sono una piccola
cosa: posso solo fermarmi qui e provare a
ripartire da me.
Di Jonathan 09 giugno, 2009 19:53
Approfitto della tua disponibilità un
attimo. E' che non posso parlare con nessuno
di tutto questo ingorgo che ho nel cuore, e
non so trovare pace. Davanti a Dio, davanti
agli altri e davanti a me stessa.
Ma non importa. In fondo è colpa mia: è
stata una mia libera scelta entrare in
cammino e restarci per questi dieci anni.
Avrei dovuto manifestare con più chiarezza
il mio dissenso. Ma non ci sono riuscita,
neppure in questi ultimi tormentati tempi.
il parroco qui è totalmente preso dal
cammino. Non ha dubbi. Chiede consiglio ai
suoi catechisti per qualunque cosa. Persino
su come ristrutturare la chiesa, come ho
scoperto recentemente: le vetrate le ha
scelte Kiko in persona!
Non so cosa devo fare. Forse dovrei restare
e provare a, non so, a combattere, a
cambiare le cose, a informare i fratelli,
non so. Molti di loro proprio non sanno
quello che fanno, perché il Cnc è stato il
loro primo approccio alla Chiesa. Non sanno
che la Chiesa vera è un'altra. D'altra parte
alcuni, se si convincessero a lasciare il
Cnc, abbandonerebbero anche tutto il resto:
le ragioni per non separarsi, per esempio,
di alcune coppie. Rischierei di metterli in
una grave difficoltà. Dovrebbero cambiare
parrocchia per poter continuare un percorso
di fede.
Proprio non so. Intanto oggi è sabato e io
sono qua: mi sembra di tradire loro pur di
non tradire me stessa. E tuttavia mi sento
un'estranea con loro e distante dalle loro
emozioni e dalle motivazioni
a continuare.
Quando entrai in cammino, io volevo soltanto
'avvicinarmi a vedere', volevo incontrare il
Signore più da vicino, volevo cercarmi e
trovarmi in Lui, vista da Lui, amata. Volevo
poter indossare il Suo bellissimo 'amica
mia, mia bella'. E invece eccomi qui,
schiacciata dentro di me e senza di Lui.
Va bè. Ti ripeto il mio grazie. Per tutto.
Anche per l'ascolto. Non preoccuparti, mi
risponderai se vorrai, quando vorrai, non
c'è fretta.
Ciao. Un abbraccio
Coraggio! Bisogna ora più
che mai confidare nel Signore. La Chiesa
sempre è stata e sempre sarà santa e
prostituta; epifania di contraddizioni,
perché la chiesa è attraversata dal profumo
di Cristo, ma anche dalle nostre povertà e
infedeltà. Era così ai tempi di S. Paolo,
quando la Chiesa nasceva... Quid et veritas?
chiedeva Pilato. La verità è Cristo, che di
fronte ai suoi accusatori taceva, si è
lasciato inchiodare alla croce, ci ha
affidati a Maria e ci ha offerto il suo
perdono. Cristo è la verità che ci fa
liberi. E allora,coraggio. La Chiesa è fatta
dei nc, ma anche di noi, anche di chi opera,
ama, serve senza frastuono di cembali e
trionfalismi, ma nella quotidiana fedeltà al
Vangelo di Cristo Gesù. Questo conta.
Di Jonathan 11 gennaio, 2009 11:21
Questo è lo specchio
della chiesa in questo momento. Sono felice
di non essere neocatecumenale, sono
rattristato per non dir di peggio con il
Santo Padre perché sarà anche il pastore di
tutti, ma ieri ha calpestato il mio grido e
non mi ha rappresentato. Adesso capisco
tanto il Signore nostro quando diceva se
troverà la fede quando tornerà. Buona
domenica a tutti.
P.S. Scusate ma il Santo
Padre sentiva bene quel che diceva Kiko.
Tutto quel razzismo su zone piene di
mussulmani, cinesi e rumeni. E poi che senso
ha, mandare comunità neocatecumenali in
altre parrocchie neocatecumenali, a me
ha fatto tanto ridere.
di Exneocat 11 gennaio, 2009 11:32
PIETA'
Dopo aver assistito esterrefatta alla
grottesca e assordante sceneggiata ieri in
S. Pietro, affrontata dal Santo Padre con
una scelta di posizione ottimista,
incoraggiante e (purtroppo) "diplomatica",
venata di affaticata condiscendenza, dove le
correzioni agli abusi decennali sono state
messe decisamente, ahimè, in sordina,
....
visto che si fa ormai buio su tutta la
Terra, come già da quel fatidico
Venerdì 13 giugno 2008,
e tenebre fitte avvolgono la Santa Madre
Chiesa,
mentre Maria SS.ma Madre della Chiesa
veglia silenziosa sul Corpo Mistico
inerte e piagato,
....
non mi resta che ripetere:
"Sentinella, a che punto è la notte?"
e penso che la sentinella risponderà:
"Confidate nel Signore e siate forti, coi
fianchi cinti e le lucerne accese:
Portae inferi non praevalebunt!"
MISERERE NOSTRI, DOMINE,
MISERERE NOSTRI:
Fiat misericordia Tua, Domine, super nos.
Quemadmodum speravimus in TE !
Di Sofia 11 gennaio, 2009 10:25
scrivo poco perchè le mie
conoscenze teologiche non sono all'altezza
ma vi leggo sempre e riguardo
all'argomento
del thread ho visto dal vivo quello che
succede nelle famiglie nc... ho visto una
madre di 11 figli di età fra i 30 e i 45
anni finire all'ospedale per problemi di
cuore schiacciata dalla fatica di mandare
avanti una famiglia i cui figli quasi tutti
maschi la aiutano poco e niente, il marito,
quando non lavora passa il tempo libero sul
divano e lei che non ha neanche la patente perchè il marito le disse che l'avrebbe
portata in giro lui dove avrebbe avuto
bisogno... ora lei è chiusa in casa perchè
lui non ha un minimo interesse a fare
niente, uscire, fare un giro con i figli
piccoli, fra l'altro lei oltre agli 11 figli
avuti ne ha persi 5-6 perchè ad un certo
punto non riusciva più a portare avanti le
gravidanze al punto che anche i catechisti
si resero conto che era diventato
insostenibile e le consigliarono la pillola!!
quante vite sono state perse in nome
dell'apertura alla vita? un'altra famiglia è
arrivata a 12 figli (e uno dei più grandi ha
sposato una ragazza con 15
fratelli!!) l'ultimo è arrivato a 44 anni ed
è nato down... e il marito se ne vantò
durante un annuncio davanti a tutti i
convenuti... in casa loro c'è sempre
nervosismo, sono urli a non finire, per
riuscire a gestire il tutto la madre ha il
piglio di un generale e ho visto un
ragazzino di 9/10 anni passare
l'aspirapolvere. sicuramente educativo, ma
forse un po' precoce... prima di sposarmi mi
sono fatta invitare a cena dai miei
catechisti di allora ed esposi loro i miei
timori di futura sposa (in sostanza come si
fa a convivere con un uomo senza impiccarsi
a vicenda???) e loro mi hanno risposto che è
normale litigare e fin qui va bene ma come
prova di ciò mi hanno fatto vedere un vetro
rotto di un mobile che era rimasto lì a
perenne memoria di una sfuriata avvenuta nei
primi anni di matrimonio in cui erano volati
i piatti!! insomma non mi sembra l'esempio
più indicato per una futura sposina in
paranoia!! senza contare che anche nella mia
comunità c'era una donna che dai e dai dopo
20 anni era riuscita a far entrare il marito e il
figlio in comunità ( che erano entrati uno
per amor di pace l'altro costretto che più
non si può) e i due poveri malcapitati erano
considerati le pecore nere del gruppo, il
marito perchè diceva chiaramente che non
aveva bisogno della comunità per stare in
pace con Dio e con gli uomini, il figlio
perchè non gliene fregava niente e faceva
solo presenza... ovviamente l'armonia
familiare era inferiore solo a quella del
mulino bianco...
non oso pensare cosa sarebbe successo alla
mia famiglia se io fossi rimasta dentro
quando è uscito mio marito...
se l'albero buono si vede dai frutti non è
difficile arrivare alla conclusione!
buon anno a tutti!!!
Di Elena 05 gennaio, 2009 11:52
Quanto dolore in queste
parole, e quanto lo comprendo! Ma è proprio in questo
momento che occorre andare alla Roccia
(Gesù, la Fede di sempre) con il Salvagente
(Maria Santissima).
È
nella confusione e nello scandalo subito,
che non dobbiamo sentirci persi. Vai alla Sicurezza della
Fede di Sempre!
Io leggo: Allora,
ripeto: che fine ha fatto il Vangelo, che
fine ha fatto la Chiesa di Cristo? Quale
criterio di giudizio bisogna usare per poter
discernere il bene dal male, il giusto
dall'ingiusto, il 'carisma' dall'esaltazione
gratuita, la sfera di competenza del laico
da ciò che è affidato alla grazia
sacramentale del sacerdote?
Sì, è un senso di
smarrimento che ha preso anche me. E che
spesso mi prende. Ma il "chicco di grano"
c'è! E non fa "rumore" come una foresta che
crolla!
Segui la Coerenza della
Fede di sempre, là dove c'è! E il
discernimento per riconoscerla lo si ha!
Basta VOLERLO! Ascoltando e Leggendo
l'Insegnamento della Chiesa e dei santi.
Aggrappandosi a PIETRO e rimanendo fedeli a
Lui!
Per questo, le tue scelte
saranno orientate da questa Fede. E tutto
ciò che non è ad essa conforme, lo
respingerai. Certo, sarà tutto difficile e
dovrai essere pronta/o a caricarti del peso
della Croce. Ma la forza viene da Gesù. Dai
Suoi Eterni ed immutabili Sacramenti.
Prega. Prega molto,
intensamente e incessantemente...
Perché i sacerdoti che
oggi non ricordano chi sono, possano farlo
presto!
E perché questo dolore
sia portato davanti all'altare di Dio, in
cielo...
C'è anche altro da
fare... Testimoniare...
Ai Sacri Pastori, soprattutto. Tutto ciò che
abbiamo, in fede, visto e vissuto. Tutto ciò
che ci ha scandalizzato nel cuore e ciò che
abbiamo sofferto. La fede "altra" che
abbiamo appreso, e le contraddizioni con ciò
che la Chiesa insegna da sempre.
Testimoniare, perché ciò che diciamo
risponde alla realtà. Per cui non è la
Testimonianza che dà "scandalo" ma è lo
scandalo che viene "mostrato" dalla
testimonianza.
Ma occorre prima ricevere forza dal Signore.
Perché tutto ciò che testimoniamo ha
provocato e provocherà una quantità
grandiosa di insulti e maledizioni... Se si
è nel dubbio riguardo la nostra forza per
"reggere"... allora è meglio tacere e
pregare. Pregare molto.. E attendere di
avere forza dal Signore.
.....Ma tutto sia fatto,
davvero, con sentimenti di AMORE verso
coloro che abbiamo incontrato e che hanno
sposato queste dottrine... La cosa non è
affatto secondaria... Perché dipendentemente
da come ci muoveremo e da COME
testimonieremo... così ci sarà maggiore o
minore possibilità di ascolto... E
soprattutto ci sarà maggiore o minore
possibilità di ascolto DAL SIGNORE. Il primo
a cui ci rivolgiamo!
Tutto sia fatto con AMORE VERO. Non
irenismo, non "pacifismo", non
"pressappochismo"... AMORE VERO...
Per questo la forza deve venire dal
Signore... Dalla Preghiera..
Di Stephanòs 22 dicembre, 2008
12:48
Sono sgomenta e triste e
col cuore ingolfato da mille domande. Mi
viene in mente la preghiera sacerdotale di
Gesù nel Vangelo di Gv che mostra il volto
della Chiesa custodito nel cuore di Gesù.
Amatevi come io vi ho amati... perché il
mondo creda. Ut unum sint: perché
siate uno come Io sono uno col Padre mio,
scusate cito a memoria. Ma quale bellezza in
quella Chiesa nata proprio dal cuore di Gesù
così inondato da un amore incondizionato...
Che fine ha fatto quella Chiesa? Come è
possibile che dilaghino tutte queste
sconcertanti contraddizioni, sotto gli occhi
di tutti, col beneplacito di chi dice di
agire nello stesso nome di Gesù?
Io sono stata nel CNC per circa dieci anni.
Ne sono uscita (da poco) nel corso del
secondo passaggio, dopo aver fatto per la
terza volta lo scrutinio. E per la terza
volta, nonostante le mie legittime e
tuttavia caute proteste, mi è stato
consigliato di andare in monastero essendo
io nubile. La sapete la storia delle due
vie? Matrimonio o monastero: non ci sono
altre vie per una vita cristiana vera. E
questo sotto gli occhi del sacerdote che in
altra sede aveva sconfessato quella
posizione dei catechisti.
Allora, ripeto: che fine ha fatto il
Vangelo, che fine ha fatto la Chiesa di
Cristo? Quale criterio di giudizio bisogna
usare per poter discernere il bene dal male,
il giusto dall'ingiusto, il 'carisma'
dall'esaltazione gratuita, la sfera di
competenza del laico da ciò che è affidato
alla grazia sacramentale del sacerdote?
Bisogna fare chiarezza, nel nome di Cristo,
bisogna uscire dalle caverne dei segreti,
degli 'arcani'. Che fare? Io amo la Chiesa,
non voglio vederla così, nella nebbia delle
divisioni. Proprio come ai tempi di Paolo:
io sono di Apollo, io di Paolo... Siamo
tutti di Cristo, è Lui che siamo chiamati a
seguire, balbettando, zoppicando, ma è Lui
che ci precede e ci conduce, Lui nella sua
Chiesa affidata ai suoi apostoli a Lui
consacrati. Che fare?
Di Jonathan, 20 dicembre 2008 18:06
Aiutatemi a capire perché
la faccenda di abbandonare un percorso di
fede o cammino che sia, debba in sé,
latae sententiae, costituire un bando,
un’espulsione dalla Chiesa o quant’altro.
Perché si evoca satana, la scomunica, il
rifiuto da parte di Dio di chi lascia,
perché si lanciano anatemi di spessa
grettezza, inviti al ravvedimento altrimenti
un meteorite divino piomberà sulla testa del
poveraccio, perché questo blog dovrebbe
essere in mano a satana?
Spiegatemelo, per favore.
Credo esista un cammino
nel cammino, così come esiste una vocazione
nella vocazione. Da quel poco che so,
Domenico di Guzman era un canonico regolare
prima di costituirsi e costituire l’ordine
domenicano. Allo stesso modo, Madre Teresa,
prima di essere quel che era chiamata ad
essere, apparteneva ad una congregazione
altra da quella che decise di fondare. Entrambi seguirono una
vocazione nella vocazione, ovvero intesero
la prima chiamata come propedeutica ad una
chiamata più profonda.
Ecco, se così fosse il
Cammino, la sua ragion d’essere sarebbe
nella libertà di costituirsi, nella libertà
di accogliere chi vuole rimanere in esso,
nella libertà di lasciare chi vuole,
proseguire la propria chiamata nella
chiamata.
Sarebbe meraviglioso un
gruppo che ti aiuta a riscoprire i valori
del battesimo e sarebbe ancora più
meraviglioso se questa riscoperta, questo
dono, venisse ad essere dono libero, ovvero
nella libertà di distribuire al mondo quanto
si è vissuto. Allora sì, che quel gruppo
sarebbe innovativo, efficace, dinamico,
proprio nel porsi come casa di chi vuole starci
e come scuola per chi lo intende come
momento propedeutico prima di offrirsi agli
altri.
Invece no.
Chi lascia è in mano a
satana, soffrirà, non avrà la pace eterna,
oltre che quella della parentesi vitale. Chi
abbandona sarà anatematizzato,
stigmatizzato, evitato, spaventato,
canzonato.
Spiegatemi, dov’è la fede
“comune” in tutto questo? Dov’è
l’accoglienza, l’amore, la comunione di fede
e d’intenti, il pane spezzato, l’agape, il
darsi, l’offrirsi, l’ascoltare, la
delicatezza di quell’amore che spera tutto,
sopporta tutto, crede tutto?
Nei post “altri” inseriti
da Mic, leggo frequentemente un salto di
stile, una bipolarità quasi patologica,
alterni momenti di colloquio a offese e
prese per i fondelli. I frequenti errori di
battitura evocano un’ansia verbale, oserei
dire un’ira difficilmente contenuta, la
rabbia di chi crede di possedere il Vangelo
e di esserne l’unico ermeneuta.
La Chiesa non è questa,
cari amici. La Chiesa è quella che permise a
Domenico e a Teresa di essere quello che
erano stati chiamati ad essere. Certo,
soffrirono non poco, ma divennero quel che
il Padre aveva voluto per loro e per noi. Furono liberi di lasciare
per guadagnare altro ed altri, in modo
nuovo, diverso, libero e obbediente a quella
Chiesa che, mai si sognò di evocare satana
come un angelo vendicatore al proprio
servizio.
La Chiesa li accolse, li
lasciò per riaccoglierli nella forma nuova
che Dio volle imprimere loro, esattamente
con la libertà del vasaio che plasma il vaso
a suo gusto e diletto.
Aiutatemi a capire perché
certe cose non le capisco. Vorrei capirlo in questo
Avvento, vorrei capire se attendiamo lo
stesso Gesù, se proclamiamo lo stesso
Simbolo, se vediamo nell’altro un altro
Cristo o un Cristo altro. Vorrei capirlo e ricevere questo capire
come dono natalizio.
Questo tempo d’Avvento
prelude al Natale, ma Edith Stein ci ricorda
che il giorno dopo del Natale, si passa dai
candidi paramenti a quelli rossi del sangue
dei martiri, come a dire che la Chiesa vive
in continua tensione escatologica, tra cielo
e terra, tra quiete e dolore. Credo che
Edith volesse pure dire di accettare il
dolore quando esso viene da Dio, non quando
viene gratuitamente da altri esseri umani.
Ma non l’ha detto e allora mi assumo la
responsabilità di dirlo io.
Per il momento, sto
ancora gustando la libertà di Domenico e
Teresa di Calcutta che, grazie a Dio, a Lui
obbedirono nella Chiesa e non ad altri
“evangelisti” con la patente di evocare
satana, tuoni, fulmini, saette, procelle
etc. etc.
Buon Natale, comunque...
Di Chisolm 18 dicembre, 2008 11:27
Carissimo Carlo,
so di cosa stai parlando perchè ci sono
passata anch'io. Del resto la violenza con
cui ti ha risposto Soft - il neocat
intervenuto nella
discussione sul weblog - è
la prova diretta che tutto quello che hai
patito negli scrutinii è vero.
il mio problema è che non riesco a
convincere mia moglie ad uscire... dice che
questo "cammino" è indispensabile alla
nostra vita famigliare..
Anch'io pensavo così una volta, ma era
frutto di una grande insicurezza personale.
Non c'è bisogno del cammino per far
funzionare il matrimonio. Dio si è impegnato
con voi due nel vostro matrimonio, non con i
catechisti. Nel cammino avete trovato una
struttura rigida, che dice cosa fare, ma non
c'è la libertà dei figli di Dio che rende
ogni matrimonio, ogni esperienza un qualcosa
di unico.
Mi ha aiutato andare alla Messa domenicale,
in un'altra parrocchia. Racconta tutto
questo ad un sacerdote, alle suore di un
convento, a persone che preghino per il
vostro matrimonio, e vedrai che tutto si
sistemerà.
Sarà Dio a cambiare il cuore di tua moglie.
Tu devi solo continuare a pregare, e
accostarti ai Sacramenti con assiduità; se
decidi di rinunciare alla falsa stampella
del cammino, cerca di trovare il vero
sostegno nell'Eucarestia, correttamente
celebrata.
Come dice Aldo, non ti illudere di poter
cambiare qualcosa dall'interno: il cammino è
fatto di automi, da gente plagiata che,
magari condivide le tue perplessità, ma non
le paleserà mai apertamente, per paura di
subire pressioni e giudizi.
Non ti preoccupare per chi resta nel
cammino: ognuno ha i suoi tempi. Anche Soft
un giorno uscirà , quando sarà venuto per
lui/lei il momento di aprire gli occhi :)
Di Michela 17 dicembre, 2008 19:27
Carissimo Carlo,
chiaramente hai capito che non sono un
"profeta" non è che ho indovinato le cose
che mi hai confermato -fusioni,fermate
varie..- e che il CN lo conosco benissimo
dall'interno, quindi ho fatto 2+2;
perdonami se cerco di capire di più, ma sei
libero di non rispondere, nella prima parte
parlavi di un "felicemente sposato" ora
parli di TUA MOGLIE ( e Ti prego di non farlo
più) dicendo.. "la stanno o l'hanno corrotta"
e che vede in Te un demone.. una delle due
cose non mi quadra.
Se è un Matrimonio felice cosa c'è da
salvare? perchè, secondo Lei, è
indispensabile alla vostra vita familiare il
Cammino? Tu non puoi scardinare nulla
dall'interno, Ti troveresti contro i Tuoi
fratelli, i Catechisti e da ciò che dici
anche il Parroco, quanta credibilità pensi
di avere?
Certo non puoi lasciare Tua moglie dentro,
su questo hai ragione..
Se hai la pazienza di parlare molto con Tua
moglie e di permettere anche a Lei di
"capire di più" forse ci riesci.. ma da
quello che dici, mi sembra che i 2 anni di
ricerche e approfondimenti li hai fatti da
solo, e questa non è stata una grande idea..
Per il resto posso dirti che oltre al fatto
che pregheremo per Te, confido nel Signore e
so che "loro" non hanno bisogno di "aiuti"
ci pensano da soli a "deludere" e stai
sicuro che alla prima forte delusione Tua
moglie aprirà gli occhi..
Poi chiedi a Soft - il neocat
intervenuto nella
discussione sul weblog
- se la decima è una
libertà.. se lo è perchè la devo dare per
forza? hai notato che Ti ha risposto solo
sui "soldi"?
Io Ti ho detto (e parlo per me - ma sono
certo che ognuno dei rappresentanti di
questo blog la pensa così) non sono nulla,
non Ti fidare di me... Ti ho invitato a
Leggere, Ti ho invitato ad ASCOLTARE LA
CHIESA.. che "consigli Ti ha saputo dare
Soft? oltre a mandare le solite maledizioni
a noi... il solito "pacchetto
preconfezionato" NC... aspetta, chiaramente
il "problema" sei TU..
se Ti sei sentito giudicato da noi, fai bene
ad ascoltare i Tuoi Catechisti, ma se ho
parlato al Tuo cuore e senti che le cose che
Ti ho detto sono vere..ascolta il Tuo
cuore.. ma non fare niente di affrettato o
contro Tua moglie... ricordati ciò che Ti ho
detto sul matrimonio, loro queste cose non
Te le diranno mai.. per loro il Cammino
neocatecumenale E' ( hai
presente "Io sono"?)
Di Aldo 17 dicembre, 2008 18:03
si è vero ci hanno fuso
con 3 diverse comunità ci hanno fermato ben
4 volte al 2 scrutinio.. il mio problema è
che non riesco a convincere mia moglie ad
uscire... dice che questo "cammino" è
indispensabile alla nostra vita
famigliare... la stanno o l'hanno corrotta
abbastanza che vede in me un demone (mi sono
accorto dell'inganno profondo in cui ci
hanno tirato dentro) sto approfondendo
ricerche accurate da circa 2 anni adesso più
intensamente libri ed altro.. ho una seria
paura che smettendo o interrompendo possano
distruggerci la vita.. la nostra chiesa è
completamente invasa dal CN ormai si fa solo
questo.. dal Parroco ai sacerdoti sono tutti
loro sostenitori.. non vedo via di uscita..
sto seriamente pensando di scardinare questo
muro di menzogne dall'interno per salvare me
e la mia famiglia.. uscendo e lasciando mia
moglie dentro provocherei soltanto una
rottura famigliare.. (che tra l'altro penso
che loro vogliano per mostrare il loro
potere nel farci riavvicinare) così da poter
mostrare all'esterno che loro sono capaci di
ricostruire una coppia in crisi.. non dicono
però che la crisi è stata loro frutto!!!
tutte le volte che vado
mi sento profondamente giudicato, ho dovuto
confessare i miei peccati davanti a una
giuria di Laici i quali mi hanno
rimproverato di essere un vile e tant'altre
cose.. certo ho avuto la capacità di
omettere qualche cosa che non volevo che
loro sapessero.. tra cui la mia profonda
crisi.. e la volontà di uscire.. l'ho fatto
sopratutto per non creare problemi con la
mia famiglia.. Ho assistito a pianti e
singhiozzi disperati fatti da persone a cui
voglio bene sottomessi alla cattiveria
giudicante dei famosi catechisti..
all'impotenza del sacerdote che non sa dove
andare a parare... anche perchè ogni volta
che parlava veniva ammutolito con "sapienza
divina" da loro dicendo testuali parole:
Kiko è stato chiaro chi non odia suo padre
sua madre non può essere mio discepolo... lo
hanno ripetuto all'infinito...
scusatemi per il mio sfogo ma non so più
dove sbattere la testa
ancora grazie a presto
Di Carlo 17 dicembre, 2008 11:19
Carlo, da ciò che dici
sono 15 anni e ne hai 35... ed hai da poco
finito il II passaggio.. Ti hanno già
"ucciso".. Ti hanno tenuto ingabbiato in un
tempo lunghissimo ( il 2° passaggio di
solito si fa dopo 4 anni dall'ingresso)..
immagino quante "fermate" o "fusioni" vi
hanno fatto fare.. la "decima" non è una
tassa, ma una "libertà" (Veneranda mi può
correggere) però ad ogni incontro, ad ogni
tappa, Ti chiedono se la "versi".. se dici
no.. non puoi fare le altre tappe.. non sei
libero dal denaro.. etc. etc. (quindi
psicologicamente sei obbligato - anche
realmente.. Ti fanno sentire una m..da)
Tu non Ti devi ribellare... devi SCAPPARE IL
PIU' LONTANO POSSIBILE.. lascia perdere
l'aiuto agli altri (c'è il Signore grazie a
Dio e c'è già chi fa informazione, come
questo sito)
Tu devi aiutare Te e la Tua famiglia ( per
loro sei un problema perchè hai detto
"felicemente sposato" dovevi dire che Tua
moglie è Tua nemica)
Con l'aiuto della preghiera e di un buon
Sacerdote (non del cn) in accordo con Tua
moglie cominciate a cercarVi un altra
Parrocchia, se avete al possibilità andate a
vivere una Messa celebrata con il VO.. (io
sono andato anche da un famoso Esorcista.. e
non scherzo).
non date troppe spiegazioni agli ex, che di
volta in volta Vi verranno a trovare o Vi
chiameranno..
Ti hanno tolto già troppi anni, riavvicinati
agli affetti familiari..(tutti).. e con
calma e nel tempo prova a leggere tutti i
post che ci sono in questo Blog..
non Ti fidare di noi, leggi informati,
chiedi, istruisciti,aumenta la Tua Cultura
nelle "cose di Dio" Papi, Magistero,il
Catechismo della Chiesa Cattolica, Padri
della Chiesa, Vita dei Santi, noi non siamo
nulla, cerchiamo solo di seguire Cristo la
Sua Chiesa e i suoi insegnamenti... ed
allora vedrai che un "mondo nuovo" si aprirà
davanti ai Tuoi occhi..
fa tutto ciò in "comunione" con Tua moglie e
ricordaTi che il "matrimonio" il TUO
Matrimonio" è un SACRAMENTO il cn "no"
(veramente non sappiamo ancora che cos'è)..
Di Aldo 16 dicembre, 2008 18:24
Salve, sono un uomo di 35
anni felicemente sposato, sono entrato nel
cammino circa 15 anni fa e da poco ho finito
il secondo scrutinio anche mia moglie è in
cammino da qualche tempo mi sono accorto che
il cammino sta avendo sempre di più un
atteggiamento di forzatura e di poco
rispetto nei miei confronti e verso la mia
famiglia è una continua richiesta di denaro
(di cui loro si fanno scudo dicendo che è un
idolo) ora ci hanno cominciato a chiedere la
"decima" sui nostri stipendi per dirlo a
parole loro "mantenere" i fratelli della
comunità che ne hanno bisogno (a parere mio
è una tassa) che non intenzione di pagare..
allora il mio problema è questo mi voglio
ribellare a questa setta che sento che si
sta facendo sempre più serrante nei miei
confronti... aumentano le minacce
psicologiche e vorrei fare qualcosa per
affrontare questa situazione e sopratutto
per evitare che altri possano cadere in
questo tranello ben architettato dal famoso
kiko.. voglio restare all'interno della
comunità per essere un valido aiuto anche
per voi per scardinare la supremazia di
questi fanatici che a me stanno rovinando la
vita..
se potete darmi suggerimenti e aiuto ve
ne sarei molto grato spero che la mia
testimonianza possa esservi utile
Di Carlo 16 dicembre, 2008 11:29
Devo qui dichiarare,
secondo la mia personale convinzione,
derivata dall’esperienza, la piena
concordanza col vostro impegno, nei suoi
toni e finalità, cioè
FORZA E CHIAREZZA NELLA DENUNCIA DEL MALE
CHE STA DISTRUGGENDO LA CHIESA DAL SUO
INTERNO,
come un cancro, nel silenzio connivente di
molte autorità, se non vogliamo essere
complici del lassismo imperante.
Ricordo bene quando qui Caterina, di fronte
all’invito di un NC alle sue riunioni,
rifiutò categoricamente (“Non ci andrò
mai!”) ben sapendo dunque quanto sia grande
la loro arte di ingannare e mistificare con
un'arrogante ANESTESIA IMPOSTA ALLA RAGIONE,
ben capendo l’insidiosità dell’ILLUSIONE che
essi offrono ai fedeli ignoranti o incerti
con la promessa di una CERTEZZA DI FEDE che
non hanno mai avuto o hanno perduto lungo la
vita!
E allora, non foss’altro per coerenza con
questa convinzione dell’ enorme pericolo per
l’anima, come possiamo noi tacere o rimanere
NEUTRALI nel giudizio (=senso critico,
discernimento di cibi buoni o cattivi!),
quando invece urge ormai mettere in pratica
quella lapidaria esortazione di papa Pio X:
“Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio,
che ormai sarebbe colpa…” ?
(Fa mestieri = lat. opus est = è
necessario!)
Non è forse un dovere avvisare con forza –
come una madre farebbe col figlio che sta
cominciando a frequentare compagnie di
drogati e svitati che gli rovineranno la
vita – quei poveri fedeli IGNARI DEI
PERICOLI a cui si avvicinano o nei quali
sono invischiati, come in fatali SABBIE
MOBILI?
Quanto avrebbe giovato a me (che per grazia
di Dio ho messo solo le punte dei piedi in
quella prigione di menzogne e ne sono
fuggita, proprio vedendo USURPATO IL SACRO
RUOLO DEL SACERDOTE, come Ministro dei
Sacramenti, della Parola e pastore di
anime!) o a tanti poveri ingenui che sono
stati catturati per anni e decenni, e ne
sono usciti spesso rovinati nell’anima e
nella psiche, essere AVVISATI DA UNA PAROLA
FORTE E CHIARA su tanti elementi di pericolo
– come quando leggiamo nelle indicazioni
terapeutiche di un farmaco i suoi effetti
collaterali, spesso deleteri, di cui il
medico è tenuto ad avvisarci, e perciò molti
vanno assunti sotto stretto controllo
medico… -,
quanto sarebbe stato benefico che i parroci
avessero avvisato questi fedeli sulla realtà
di questo movimento che porta nelle sue
stesse radici il veleno di una menzogna
satanica, e il cui leader si presenta come
SIMULATORE-ANTAGONISTA DEL BUON PASTORE,
calpestando in realtà il Vangelo,
stravolgendolo e profanando ben 5
SACRAMENTI, cominciando proprio dall’ORDINE
SACRO e mostrando la sua natura già
dall’inizio in questo suo AGIRE FURTIVO, che
Gesù stesso condanna e ammonisce tutti noi a
starne alla larga?
"Chi non entra nell’ovile
delle pecore per la porta è un ladro e un
brigante! Chi invece entra per la porta, è
il pastore delle pecore!"
“Io sono la porta delle pecore”
“Io sono il buon Pastore:
io conosco le mie pecore ed esse conoscono
me, come il Padre conosce me e io conosco il
Padre; e offro la vita per le pecore.” Gv,
10, 1-14
Perché i parroci non hanno avvisato e non
avvisano i fedeli con forza e chiarezza?
A quale "pastore" si configura Kiko
Arguello, secondo questa Parola di Gesù?
A quale si configurano parroci e Vescovi
che non vigilano, non avvisano, non
controllano, non correggono le storture e
non proteggono le pecore?
A voi la risposta.
Di Sofia 06 dicembre, 2008 10:16
Ho letto le esperienze di
ex nc e in alcune di queste mi ci rivedo.
Sono uscita da poco dal Cn, venendo a
conoscenza ora dopo 16 anni di cammino delle
disubidienze alla Chiesa e al Papa. Sono
arrabbiata e delusa, ma mi domando perchè
non si dice nulla in pubblico per mettere in
guardia cristiani come me che vogliono fare
un cammino di fede? Mi chiedo oltre internet
c'è anche la tv perchè nessuno parla e chi
di dovere permette tutto ciò? Ho saputo che
il cammino è stato approvato che cosa c'è di
vero? e che cosa? spero di ricevere una
risposta grazie per la pazienza avuta x aver
letto questa mia mail che Dio vi BENEDICA.
Di Paola 11
novembre,
2008 21:36
I nostri interlocutori
stanno cercando in molti modi di 'rifarsi
una verginità' a proposito del culto
Eucaristico e stanno costruendo ORA le
repliche alle denunce di p. Zoffoli
attraverso il blog parallelo "Camminare
nella Chiesa"...
L'operazione è di una scorrettezza senza
limiti, dal momento che il Santo Sacerdote
si è pronunciato sui testi originali delle
catechesi rivelatisi eretici (mi spiace per
chi non approva, ma non è una conclusione
mia, è di p. Zoffoli, motivata dai contenuti
che aveva sotto gli occhi)... essi ora
invece si rifanno ai testi riveduti in
seguito ai rilievi mossi dalla Dottrina
della Fede e nessuno che conosce il cammino
ha garanzie su effettivi adeguamenti delle
nuove predicazioni...
In ogni caso i NUOVI TESTI RIVEDUTI sono un
capolavoro di tanto costruita quanto
infondata critica all'agire ecclesiale, cui
sembra siano loro a porre l'unico rimedio...
Di Mic 29 ottobre,
2008 00:49
RIVERGINATION - ISTRUZIONI PER L'USO
Nel blog parallelo è in
corso un'abile e sordida operazione di
restyling verbale dei contenuti
teologico-dottrinali del Cammino.
Sorprendono non più e non solo le parole e i
concetti usati, ma una nuova abilità di
catechisti che, per ricostruire la perduta
verginità del Cammino in ambito di
ortodossia verso il Magistero della Chiesa,
non esitano a costruire veri e propri
trattati fondati su testi abilmente
manipolati e modificati, cercando di
smentire p. Zoffoli, ma non tenendo conto
che lo stanno facendo ORA PER ALLORA con
cambiamenti intervenuti nie testi
contestati, cambiamenti tra l'altro di cui è
da verificare l'effettiva portata, non
controllabile se non dall'interno del
Cammino...
------
resta il fatto che per 30 anni, come
ammettono i nc stessi, si è fatta una
catechesi errata. Questa catechesi
sull'Eucarestia come banchetto, si fa nella
prima convivenza, quella in cui si forma la
comunità. Ci sono centinaia di migliaia di
persone che hanno ricevuto un insegnamento
eretico.
Quindi
-
la ritrascrizione
delle catechesi originali emendate dagli
errori significa ammettere che prima gli
errori c'erano
-
è necessario un atto
pubblico, una specie di professione di
fede per prendere le distanze da quanto
erroneamente insegnato
Se questo non avviene
significa che Kiko £ Co si comportano come
la società Torre di Guardia, che ripubblica
gli articoli corretti dagli errori e
contemporaneamente fa distruggere i vecchi
giornalini.
Tra l'altro, nonostante
le "depurazioni", rimangono intatte le
ambiguità! E gli evidenti errori sia
interpretativi che catechistici. Almeno dal
punto di vista cattolico. Però ci sono i
testi di padre Zoffoli, che documentano che
le catechesi sono state cambiate per
renderle 'più' cattoliche. E questi sono
fatti non ambigui.
E poi c'è una domanda: come ci si sente ad
avere prima interiorizzato e poi diffuso per
anni predicazioni errate? Che garanzie ho
che l'equipe non cambierà ancora le sue
catechesi, e così mi trovo oggi ad insegnare
qualcosa che in futuro sarà corretto?
È evidente che
la Chiesa sta cercando di 'cattolicizzare'
il cammino. Una volta rientrato nei giusti
binari il cammino perderà la sua attrattiva
e la sua forza. Però c'è un aspetto che secondo me non
viene tenuto in conto, cioè i danni che il
cammino fa nelle persone.
Ma qual è la conseguenza spirituale
Nessuno conosce la
portata di queste cose: ti dicono vivi la
tua vita in libertà, esci pure dal cammino,
e tutto ritornerà come prima.
Anche se la chiesa, come
sta facendo, riconoscesse la buona volontà
dei nc, di correggersi, e quindi non
chiederebbe mai una professione di fede
pubblica a Kiko, resta il grosso problema di
come giustificare gli errori del passato.
Più che un ravvedimento
di Kiko ci vorrebbe un atto pubblico della
chiesa che sciolga gli ex dai sensi di
colpa, dalla colpa implicita di aver
trasmesso dottrine errate e di aver
partecipato a liturgie che la chiesa ha
ritenuto di dover correggere.
Di Michela 29 ottobre, 2008 09:44
Ho notato però che negli
ultimi anni il Cammino è in forte
ridimensionamento. Nella mia parrocchia,
dopo un'esplosione iniziale, le tre comunità
che si erano formate si sono ridotto a una
di dimensioni molto esigue. Sono più quelli
che abbandonano di quelli che rimangono. Il
problema è che i danni sono ingenti: la
maggior parte dei fedeli che lascia il
Cammino smette di frequentare la Chiesa, o
perché ne ha ricevuto un'idea totalmente
deformata, o perché è scandalizzata dal
fatto che un movimento del genere possa
fregiarsi del nome di cattolico.
Di Daniele 27 ottobre, 2008 21:19
Io non sono più riuscito a mettermi in
contatto tramite la nuova procedura. Vi
seguo sempre e la testimonianza che ho visto
trascritto è uguale a tutte le altre.
Io e molti altri come me, dalle cose
semplici che conoscevamo dal CCC e dalla
lettura delle Sacre Scritture abbiamo
intuito, quando abbiamo frequentato i NC,
che QUALCOSA CONTRADDICEVA profondamente
alla fede insegnataci e all' interpretazione
della Bibbia.
Comunque ciò che dite mi trova in accordo
con voi e la vostra cultura mi arricchisce
ulteriormente. Grazie amici. Parlate anche a
mio nome. Ormai in parrocchia non ho più
voce anche se il mio silenzio non passa
inosservato. Che il Signore ci renda ragione
dell'ingiustizia che subiamo.
Di Lipster 10 ottobre 2008
La seguente testimonianza nasce da un
articolato confronto, che riproduciamo così
com'è avvenuto:
ho l'impressione che
pensate che un neocatecumenale si possa
'convertire' attraverso il dialogo.
Come avrete capito, io non ci credo, è
talmente grande il danno che il cammino fa
alle persone che nessuno può, davanti a un
altro essere umano, ammettere i suoi errori,
e soprattutto ammettere quanto male può aver
fatto ad altri predicando cose false.
Non solo, ma per arrivare a questa
consapevolezza è necessario essere messi a
confronto con la verità, forse senza
contrapposizioni dure, ma anche senza
sconti.
Questo passo può essere fatto solo davanti
al Signore, riconoscendo Gesù come l'unico
medico, e presentando, solo a Lui, la
propria vita, le ferite ricevute, e le
ferite causate ad altri.
Chi è in cammino si è abituato a difendersi,
a tener nascosta la sua vera personalità,
deve re-imparare a usare la sua libertà, e
per questo non può essere messo alle
strette, né con il dialogo né con
l'imposizione.
Oltretutto il mezzo elettronico rende il
dialogo più lento e permette di ricostruire
le difese interiori.
Bisogna tener presente anche che i
neocatecumenali danno significati diversi
alle parole, per cui noi crediamo di
dialogare, ma in realtà parliamo di cose
diverse.
Fossi stata in una setta non cattolica, mi
sarebbe facile riconoscere i miei errori, ma
qui come faccio a distinguere il bene, anche
se poco, che ho ricevuto (anche dalla
chiesa), dal male che mi hanno fatto, o
meglio che io ho permesso che mi facessero
(uomini che si dichiaravano mandati dalla
chiesa).
Ecco perché è bene che si chiariscano le
posizioni, piuttosto intransigenti, degli ex
rispetto a quelle più concilianti di chi,
vedendo gli statuti parzialmente approvati,
considera i nc un gruppo ecclesiale tra i
tanti.
Michela 28 settembre, 2008
20:35
Questa testimonianza di
Michela mi aveva molto toccata, si può
leggere il lungo cammino di ricostruzione
col quale è confrontato chi è stato a lungo
in un gruppo chiuso che crede detenere la
verità, per Michela è stato il cammino
neocatecumenale. Michela scrive:
Chi è in cammino si è abituato a
difendersi, a tener nascosta la sua vera
personalità, deve re-imparare a usare la sua
libertà, e per questo non può essere messo
alle strette, né con il dialogo né con
l'imposizione. Oltretutto il mezzo
elettronico rende il dialogo più lento e
permette di ricostruire le difese interiori.
Mi domando se questo
"nascondimento-protezione" della personalità
non avviene piuttosto in un secondo tempo,
forse in un primo tempo, sorpresi
dall'accoglienza calorosa, incondizionata,
le persone si aprono, lasciano cadere le
loro difese, per poi, se vogliono restare
nel cammino, nel gruppo, a causa del peso
del gruppo o delle abitudini, imparare a
nascondere, nascondersi e tacere.
Senza dubbio c'è anche chi saprà da subito
difendersi dalle diverse intrusioni, ma
dovrà allora mentire anche se per omissione.
Temo però che solo i più forti sappiano
farlo, altri resteranno aperti e
vulnerabili, totalmente dipendenti, senza
difese, l'identità di gruppo avendo
sostituito quella individuale.
Michela assume la sua parte di
responsabilità, dicendo che ha permesso al
cammino di averle fatto del male. Questa
presa di coscienza della propria
responsabilità è necessaria per evitare di
cadere nel futuro negli stessi tranelli; ma
purtroppo sono i più vulnerabili, poco
strutturati, feriti dalla vita o in ricerca
di assoluto, o di un contenitore rigido e
"sicuro", che permetteranno l'intrusione
anche violenta nella loro intimità, si può
parlare allora di una reale responsabilità
da parte loro ?
Forse in quel momento non potevano far
altrimenti, non avevano altra scelta, perché
non c'era la consapevolezza di ciò che stava
succedendo. Poi, quando questa
consapevolezza arriva, se e quando arriva,
con essa viene anche la possibilità di
scegliere, restare o uscire, e se la persona
sceglie di restare i meccanismi di difesa si
formano.
Meccanismi molto attivi e reattivi che
condizionano tutti i rapporti.
Sì non è facile riconoscere i propri errori,
ma "errore" è la parola giusta? Non è forse
un'esperienza dolorosa ma che porta con sé
una grande lezione di vita? Non diventerebbe
forse un errore solo se non si tenesse conto
in futuro di questa lezione?
Emma 29 settembre, 2008 11:06
"Mi domando se questo
"nascondimento-protezione" della personalità
non avviene piuttosto in un secondo tempo,
forse in un primo tempo, sorpresi
dall`accoglienza calorosa, incondizionata,
le persone si aprono,..."
In parte è vero, ma è pur vero che il
Signore ti manda dei segnali, degli
avvertimenti che c'è qualcosa che non va.
Durante le catechesi iniziali, un signore
fece una domanda.
Gli risposero "qui si viene per ascoltare,
non per fare domande".
Questa fu la prima nota stonata.
Mi capitò di saltare due catechesi perché
ero fuori città.
Mi telefonarono i catechisti, con i quali
non avevo mai parlato.
Mi sembrò strano che mi avessero
rintracciato. Avevano preso informazioni su
di me, sapevano chi ero, mentre io non li
conoscevo!
Poi il love bombing dura poco, già dopo un
anno, ti dicono che le liti vanno bene e
servono a tirare fuori il fango che c'è in
noi.
Michela 29 settembre, 2008 12:11
Ti ringrazio, Michela, è
per questo che ho messo dei "forse".
Purtroppo a secondo del livello di
coscienza, ma non solo, gli stessi
comportamenti saranno interpretati
differentemente.
Ciò che tu consideri, e giustamente,
un`invasione della tua vita privata,
un`altra persona potrà considerarlo come
un`attenzione generosa e ne sarà toccata.
Quando i neocatecumenali scrivevano qui, ero
colpita di vedere come spesso si definivano
come delle persone che fanno schifo, senza
dubbio ancora piene di fango!
Purtroppo quello che tu descrivi, e con te
tanti altri, è conosciuto per poco che ci si
interessi al fenomeno delle sette e delle
diverse manipolazioni mentali e psichiche.
Ancora grazie per la tua testimonianza.
Emma 29 settembre, 2008 12:50
"Una dipendenza che, mi
sembra, per chi è stato dentro molto a lungo
diventa quasi un 'imprinting' da cui è
particolarmente difficile tornare
indietro... non dico impossibile solo perché
"tutto è possibile presso Dio"
------
verissimo e come in tutte le dipendenze, in
un certo senso non si guarisce mai.
E come tutte le dipendenze, anche questa ti
dà un senso di benessere, che è reale e
misurabile nel desiderio che si ha di
ritornare in comunità; si aspetta la sera
per ritrovarsi coi 'fratelli' e rivivere
questo clima di cui si ha bisogno.
Adesso si attende la convivenza di inizio
anno, per sentirsi di nuovo tutti uniti
intorno a Kiko e alle sue parole.
Sembrerà cretino, ma solo vedere quel sito,
la Madonna di kiko, le parole dolci e tenere
che si dicono lì, mi ha rigettato nella
confusione, che poi diventa fastidio, a
momenti anche rabbia, quando scopri la
falsità di quelle parole.
Ho imparato in questo anno, che non devo
ascoltare neanche un canto nc, né
canticchiarmeli da sola e faccio fatica a
lavorare con persone neocat, perché ho paura
che riemerga il linguaggio accusatorio,
semplicistico che hanno loro e io
inconsciamente ci ricasco.
Per quanto mi riguarda sono questi i frutti
del cammino:
una gran confusione su chi si è, e
incapacità di discernere il progetto di Dio
nella propria vita.
La vita del neocat è una tensione continua
che si può placare in due modi:
1.restando attaccati a Pietro, alla sua
chiesa, e alle sue liturgie secolari.
2.restando attaccati al cammino e alle sue
lusinghe che ti fanno dire : "ok, va tutto
bene lo stesso, la pace".
Personalmente, ai neocatecumenali che
dovessero passare di qui, consiglio il punto
1. è più difficile, non sempre ti dà 'la
pace', ma ha una garanzia di 20 secoli.
Di Michela 24 settembre, 2008
11:27
Kiko dice:"Quando nelle cena della
Pasqua ebraica si scopre il pane si parla di
schiavitù, quando si parla della Terra
promessa scoprono il calice, la quarta
coppa"
Il Calice che Gesù userà
per l'Ultima Cena NON è la simbologia della
QUARTA COPPA dell'Esodo... È LA NUOVA
ALLEANZA che attraverso il Sangue versato
viene raccolto nel Calice DELLA
SALVEZZA...dice il Salmo:
"che cosa renderò al Signore per i tanti
benefici?
ALZERO' IL CALICE DELLA SALVEZZA E
INVOCHERO' IL NOME DEL SIGNORE"...
Questo è il canto che si fa molto spesso
durante la Comunione neocatecumenale, alla
distribuzione del Calice.
Solo che la 'salvezza' è intesa nel senso
presente nel libro dell'esodo: passaggio
dalla morte alla vita, dalla tristezza
all'allegria - il vino dell'Hallel -.
È la mia salvezza dai problemi della mia
vita. Non è la salvezza che si è compiuta IN
e CON Gesù Cristo, come primizia, per tutti
gli uomini.
Questo tipo di religiosità ha delle
conseguenze gravissime, perché come il
popolo di Israele ha identificato il Servo
di Jahvè con se stesso, così sta facendo
pure il cammino, la comunità, come pure il
singolo neocatecumeno, per esempio quando si
sentono dei perseguitati o dei martiri.
Non è un caso che il centro neocat a porto
S.Giorgio si chiami proprio Servo di Jahvè.
Inoltre manca il concetto di offerta. Lo
spostamento del segno della pace all'inizio
della liturgia eucaristica ha permesso di
saltare del tutto la processione
offertoriale.
Il segno che sta iniziando la seconda parte
della messa, è dato solo dall'accensione
delle nove luci del candelabro.
Di Michela 22 settembre, 2008
12:29
Ho pensato a voi oggi ascoltando la messa
in una chiesa di montagna in Toscana: ho
preso l'abitudine di andar lì perché nella
mia parrocchia e in quelle della mia zona è
pieno di nc e posso partecipare ad una messa
decente.
Oggi ho avuto la sfortuna di non trovarvi il
solito sacerdote e al suo posto un
neocatecumenale che non faceva altro che
magnificare il Concilio: "Meno male che c'è
stato il Concilio, e noi siamo intorno a
questa mensa a guardarci negli occhi, che
bello, non ci sono più gli altari
tristi!!!!"
Poi ha detto anche: "il pane è il simbolo
della morte di Cristo il vino della
Risurrezione" ecco la loro catechesi
Mio marito mi ha trattenuta, ma stavo per
andarmene non sappiamo più dove andare.
Di Alina 21 settembre, 2008 17:28
Posso solo comprendere il
dolore e l'amarezza di Alina. Io, da tempo,
insieme a mia Moglie e a Mic e a tanti, sono
in una condizione di netta DIASPORA.
Iniziai ad esserlo anche quando ero NC,
perchè il mio anelito di Dio, il mio
desiderio di "vedere Gesù", mi accorgevo che
non era soddisfatto! Mi trovavo in una
grande "teatro". Mi ero accorto di stare in
un "luogo del mondo".
C'era ancora un vuoto. Volevo vedere Gesù.
Ma vedevo Kiko, Carmen, la Comunità. Avevo
bisogno di ri-entrare in me. Ma ero pieno di
emozioni, anche belle, che però mi
lasciavano un senso di "incompletezza". In
fondo entrai in CNC proprio per
"approfondire", incontrare meglio,
riconoscere meglio il Volto di Dio. Ma non
lo incontravo. Vivevo belle emozioni. Ma non
lo incontravo realmente, nell'altare della
mia Anima. A tu per tu. Il "Tu per tu" non
c'era! C'era solo il "noi" delle emozioni.
Bei momenti che però non danno la
"pienezza".
Sì, parte di Vero c'è anche nel CNC. Ma,
contribuisce solo ad acuire il senso di
smarrimento, perché non porta la "pienezza"!
Smarrisce chi ha intravisto il Vero, che
vorrebbe raggiungerlo in pienezza.
Ravvivando la Grazia del Battesimo ricevuto
e della Confermazione, oppressa da falsi
idoli e dalla "mentalità di questo mondo".
Esco dal CNC, sulla scorta di tanti scandali
che ho subito anche nella Chiesa dove sempre
la mentalità di questo mondo celebrava se
stessa, e PER GRAZIA DI DIO e per Aiuto di
Maria Immacolata incontro FINALMENTE il
VOLTO VERO E SPLENDENTE DI GESU'!
Ripeto, non potrò mai dimenticare quel
giorno in cui innanzi all'Altare del Sacro
Cuore alla Basilica di S. Antonio in Via
Merulana, il Francescano Padre Benedetto ha
officiato il Sacrosanto Sacrificio della
Messa nel Rito Gregoriano!
HO VISTO GESU'! Dio sa che l'HO VISTO IN
FACCIA! L' HO ADORATO PER LA PRIMA VOLTA
NELLA MIA VITA NELLA PIENEZZA, con tutto me
stesso! Ho reso Grazie per il suo Santo
Sacrificio espiatorio, per il SUO AMORE
INFINITO PER ME, che sono indegno!
Per questo c'è molto smarrimento.
Perché il "Rito rinnovato" è stato
infiltrato di tante ambiguità che poi hanno
permesso di vederLo da diversi punti di
vista!
Il Cattolico potrà officiarlo in Continuità.
Il modernista o neo-modrnista potrà
"plasmarlo" secondo il suo criterio.
Questo porta allo smarrimento. Smarrimento
che ho vissuto e chi viviamo tutti.
È necessario che
la Fede possa "ricircolare" perché questo è
un BENE Morale e Materiale! E' per la nostra
Salvezza. E molti forse continuano a
sottovalutare questo: il Sacrosanto
Sacrificio Eucaristico è FONDAMENTALE PER LA
NOSTRA SALVEZZA! NOI, DI QUELLA ABBIAMO
BISOGNO! Non c'è altro che l'Uomo possa
desiderare, se non Adorare il Dio
Misericordioso che ha dato il Suo unigenito
per la Vita del Mondo!
Di Stefano 21 settembre, 2008
20:36
Spett.le Redazione,
è da tempo, ormai, che frequento la Vs.
rubrica dedicata agli scempi del Cammino
Neocatecumenale. Anch'io ne ho fatto parte,
nella parrocchia di... In occasione del
"primo giro" di scrutinii del cd. "secondo
passaggio", me ne sono andato indignato ma
la decisione andava maturando da tempo.
Leggendo quanto da Voi pubblicato, mi sono
meravigliato di come tutto corrispondesse a
ciò che ho sperimentato io, comprese
tecniche di subornazione psicologica
(lessicale, pittorica, canora, ambientale,
alimentare etc.), il culto della personalità
dei capi, la simonia, la premialità
economico-occupazionale nei confronti dei
più zelanti (posti di lavoro elargiti da
dirigenti dell'.... S.p.A. che, a ...., sono
catechisti "storici"). Sono dottorando in
filosofia, per questo non mi è stato nemmeno
difficile, in virtù dei miei studi,
individuare le eresie giudeizzanti e
protestantiche della dottrina kikiana, e
tutto coincide, alla perfezione, con le Vs.
analisi. E' inutile elencare, in questa mia,
gli errori e gli abusi da me riscontrati,
giacché sono i medesimi da Voi stessi
rilevati.
Me ne sono andato,
soprattutto, per la disobbedienza che i
catechisti - autoproclamatisi vettori dello
Spirito Santo e immagine della Chiesa
(sic!)- mostravano nei confronti delle
disposizioni papali in materia liturgica.
Tutto il "mondo neocatecumenale" della mia
zona mi ha isolato, ritenendomi un
rinnegato, un apostata, un superbo senza
Dio. Per me non è un problema, salvo
"subire" la recente beffa da parte del Card.
Rylko e del Consiglio da lui presieduto: io
me ne sono andato per obbedienza alla
Chiesa, ora è la Chiesa che ha concesso ai
neocatecumenali di pormi nel novero dei
disobbedienti, data l'approvazione
statutaria (e, di fatto, liturgica). Eppure,
noto che non riescono a obbedire nemmeno a
questa normativa "di favore". Non notate
anche Voi che lo Statuto concede la
possibilità di procedere alle risonanze
soltanto durante la cd. "celebrazione
settimanale della Parola", ma non durante la
S. MESSA? (cfr. artt. 11 e 13). Ma credo che
ciò poco importi al clero neocatecumenale il
quale, benché consacrato da Santa Madre
Chiesa, sinora non si è fatto scrupolo di
disobbedire bellamente alle Sue direttive,
conformandosi al loro unico, vero Pontefice:
l'eresiarca, il Sig. Kiko Arguello.
Sono contristato e
disorientato dalle contraddittorie politiche
delle congregazioni pontificie e, oso dire,
anche dalle indecisioni e dai silenzi di Sua
Santità (cfr., per esempio, l'omelia del
Corpus Domini, con la fattiva condotta
commissiva e omissiva nei confronti delle
astuzie e delle prepotenze di Kiko). Cosa
inaudita, per me, che il Pontefice sia stato
di fatto costretto, dal Sig. Kiko a
"rimangiarsi" le disposizioni DEFINITIVE E
PERENTORIE contenute nella cd. "Lettera del
Card. Arinze", da Sua Santità espressamente
richiamate in occasioni pubbliche. Che senso
ha, ora, inserirle in nota allo Statuto,
vista l'evidente inconciliabilità dei
rispettivi contenuti. Mi addolora dirlo, ma
mi sembra tutta un presa in giro. Ormai, non
v'è logica (né giuridica, né teologica) che
tenga, perché gli "eletti" sono stati
riconosciuti tali, e la sollecita obbedienza
alla Chiesa di Cristo si è trasformata nel
delirio di un visionario conservatore. Non
so chi si debba ringraziare per tutto ciò.
Ma so di certo che la mia vita sta subendo
dei contraccolpi. Infatti, i genitori della
mia fidanzata neocatecumenale (anch'essi
"catechisti storici"), forti di questa
vittoria, hanno espressamente comunicato
alla figlia la loro contrarietà al nostro
matrimonio. Nel caso avvenisse, hanno
preannunciato nei miei confronti,
discriminazioni ben più pesanti di quelle
sinora consumatesi. Io non posso che
registrare questo spirito di carità e di
amore cristiano da parte di chi si proclama,
letteralmente, "voce dello Spirito
Santo"(!!!). Ancora una volta mi trovo a un
bivio, e non per chissà quale colpa. Sempre
che non sia una colpa voler obbedire alla
Chiesa di Cristo e non professare eresie. Mi
viene detto che il matrimonio si fonda su
Cristo, tuttavia, se non riprendo la
"tessera" di neocatecumenale, il matrimonio
stesso vacillerà. Mi chiedo: se Cristo è
uno, e uno è il Suo insegnamento, come può
darsi incompatibilità. Forse, seguendo la
logica, v'è incompatibilità fra Cammino e
Cristo? Ovviamente, non ricevo risposta a
questo genere di legittime obiezioni, perché
"bisogna seguire il cuore, non la ragione,
insidiata dai ragionamenti di Satana"
(sic!).
Ascoltando Padre Livio,
il famoso redattore di Radio Maria, ho
assistito a un curioso parallelo tra le
ingiuste calunnie subite dai devoti di
Medjugorje e le accuse rivolte al Cammino e
a Kiko. Mi sono permesso di scrivere
un'e-mail a Padre Livio, dicendogli di come,
nella mia ex comunità, in occasione del
secondo scrutinio, alcune persone sono state
allontanate proprio per le loro pratiche
devozionali e i loro pellegrinaggi "pagani"
a Medjugorje. Altre sono state "bocciate"
perché, nonostante frequentassero con
impeccabile assiduità il Cammino, svolgevano
attività "diurne" parallele, come il
"Progetto Gemma", iniziativa anti-abortista
ospitata dalle pastorali parrocchiali. Il
Cammino, infatti, deve essere totalmente
pervasivo, "impegnando ogni attimo della
vita". P. Livio si è degnato di rispondermi,
ma così: "Caro, eppure so per certo che
'alti esponenti' del Cammino sono estimatori
di Radio Maria". Punto. Da parte mia, sono
lieto del successo riscosso dalle
trasmissioni di P. Livio, ma basta il
compiacimento personale per giustificare
tutto ciò. E' zelo per la Chiesa questo,
oppure cura esclusiva del proprio
"orticello"? Oppure i denari di Kiko sono
arrivati anche sull'etere radiofonica? Kiko
e i suoi colonnelli hanno dimostrato di
saper dire tutto e il contrario di tutto,
per ingraziarsi sacerdoti (non da loro
consacrati) e vescovi, per poi, nella prassi
dell'"arcano", comportarsi secondo arbitrio.
Quale meschina decadenza anima tutto ciò?
Mi si perdoni la
prolissità dello "sfogo". Utilizzatelo come
credete per il sito o per il forum. Vi
chiedo soltanto - semmai ve ne fosse bisogno
- di continuare nella Vs. lotta per la
Verità.
Spero di poter
collaborarvi con altri scritti sulla
preoccupante situazione psicologica di
alcuni dei miei ex "fratelli" di comunità.
Concludo indicando,
in allegato, una lettera di testimonianza
che tempo fa spedii all'attenzione di Sua
Santità, e per conoscenza, al Card. Arinze,
al Card. Rylko, al Card. Levada e a Mons.
Amato. Destinatela all'uso che più riterrete
opportuno, con la sola preghiera di omettere
il mio cognome.
Pace e bene.
Firma, 8.08.2008
Mi dispiace vedere che
tenti di "ridurre il generale al
particolare", dicendo che l'esperienza di
Faustini è un possibile incidente di
percorso e concentrando in un solo esempio
tutto ciò che abbiamo da dire, smontando
quel solo esempio particolare, e pensando
con ciò di aver annullato tutto il valore
del nostro lavoro.
Chi esce da una
storiaccia, raramente ha gran voglia di
raccontarla nell'internet e nei minimi
particolari firmandosi con nome e cognome. E
chi raccoglie confidenze del genere è tenuto
alla discrezione - spesso limitandosi a dire
che "ci sono molti casi" o "conosco gente a
cui è capitata una cosa del genere".
Le testimonianze
reperibili nell'internet sono molto più
numerose di quel che immagini (tant'è che
nell'Avvento 2006 Kiko censurò l'uso di
internet, al punto che quasi tutti i siti
web neocatecumenali chiusero
improvvisamente)... e tu ti fissi solo su
quella di Faustini per dire che sarebbe solo
l'eccezione. Per di più, non consideri
neppure l'ipotesi che se in tanti hanno
citato il caso Faustini, vuol dire che lo
trovano perfettamente in linea con la realtà
che conoscono loro.
Non so se la tua è scarsa
conoscenza dell'argomento, oppure malafede
(e purtroppo, di neocatecumenali in malafede
che hanno sbraitato in queste pagine, ne
abbiamo visti a iosa e ne stai vedendo anche
tu in questi giorni).
Ti posso testimoniare che
io stesso sono stato favorevole ai
neocatecumenali... finché non ho cominciato
a conoscerli da vicino. E più ho potuto
conoscerne l'ambiente, e più mi meravigliavo
di certe cose, e più capivo di stare davanti
non all'eccezione ma alla regola.
Infine ho scoperto
nell'internet i testi di padre Zoffoli e
altri, e poi tutte le testimonianze: non
puoi immaginare la meraviglia nel constatare
che costoro avevano scoperto più di me e
prima di me i pericoli del Cammino... tutto
ciò che avevo "trovato" io, lo avevano
"trovato" anche loro! Ho capito insomma che
le mie constatazioni non rappresentavano
l'eccezione relativa alla mezza Italia che
ho conosciuto, ma erano la situazione di
tutto il mondo! Dal Giappone agli USA, da
Malta al Canada, dalla Polonia
all'Australia...
Devo anche fra parentesi
aggiungere che con Rinnovamento mi è
capitato qualcosa di diverso, avendovi
trovato un po' di tutto (il gruppo di
scalmanati, il gruppo di gente che si
limitava a cantare, il gruppo serio e ligio
all'insegnamento e all'ortoprassi...), per
cui non posso dire che Rinnovamento sia
"marcio".
Con i neocatecumenali,
invece, il marciume era completo, totale,
uniformemente distribuito. Alla base del
Cammino, infatti, non c'è un'ispirazione che
ognuno segue con le sue capacità, ma la
ripetizione ossessiva e capillare delle
direttive e dell'insegnamento degli
iniziatori... purtroppo inquinate da una
vasta varietà di errori. Quegli errori
liturgici e dottrinali sono stati ripetuti
fino ad oggi, e sono il motivo per cui il
Cammino già dai primissimi anni Settanta era
diventato una setta.
L'abilità dei
neocatecumenali è stata nell'aggirare le
critiche a quegli errori, con ogni mezzo,
mezzuccio, trucchetto, come ad esempio il
non lasciare nulla di scritto in modo tale
da avere sempre l'argomento dell'equivoco e
dell'incapacità espressiva del singolo.
Gli scritti degli altri
fondatori di movimenti si trovano in tutte
le librerie, mentre delle "catechesi
segrete" (ed eretiche) di Kiko e Carmen è
stata negata ossessivamente l'esistenza
anche anni dopo che erano trapelate grazie a
Mons. Landucci e padre Zoffoli nei primi
anni Ottanta.
Purtroppo, duole
constatare che praticamente tutti gli
aderenti al Cammino Neocatecumenale sono
infognati in quegli errori e soprattutto in
quella mentalità (grazie alla quale gli
errori permangono e... prosperano). Il caso
più evidente in questi ultimissimi anni è la
fatidica lettera del cardinal Arinze
contenente le «decisioni del Santo Padre»,
decisioni a cui avete sempre disubbidito.
Ora, tu stai affermando
che il Cammino ti porta verso Nostro
Signore, però senza spiegarci come mai per
arrivare al Signore occorrerebbe disobbedire
al Papa. Sabato scorso hai avuto in tarda
serata la tua messa comunitaria in cui avete
di nuovo disobbedito alle «decisioni del
Santo Padre».
Solo i protestanti dicono
che per amare il Signore bisogna disobbedire
al Papa. Voi neocatecumenali dite di
obbedire al Papa, e poi gli disobbedite (ed
in maniera così plateale), e nel frattempo
dite che il Cammino (che fomenta questa
disobbedienza) sarebbe "un mezzo per
arrivare a Cristo".
Vedi, anche una persona
in buona fede prima o poi si accorge che
quella è una posizione veramente ipocrita,
peggiore di quella degli stessi protestanti.
Con o senza Statuto, siete stati capaci di
commettere quegli errori teologici e
liturgici (da cui consegue anche il
comportamento settario).
Dunque, dopo quarant'anni
che il Cammino è così, dopo che
neocatecumenali di ogni parte del mondo
commettono quegli stessi errori e quelle
stesse disobbedienze... sarà mica che
abbiamo ragione nel descrivere così il
Cammino? Sei proprio sicuro che la "gramigna
neocatecumenale" sia l'eccezione, piuttosto
che la regola? E come fai a dirti così
sicuro che la gramigna neocatecumenale
sarebbe stata "estirpata" al punto di
concedervi lo Statuto?
Come fai a non capire ciò
che hanno detto Giovanni Paolo II e
Benedetto XVI, che pure parlavano in
italiano? (lingua che tu ed io comprendiamo
bene). Papa Benedetto XVI, nel parlarvi
della lettera di Arinze, vi ha detto in
un'occasione importante per il Cammino:
«sono sicuro che quelle norme saranno da voi
attentamente osservate». Ebbene, tu, sabato
scorso ancora partecipavi alla messa
neocatecumenale dove non sono state
osservate quelle norme.
Di fronte alle richieste
così esplicite del Papa, tu stesso hai
disobbedito, disobbedendo insieme al
Cammino. A questo punto non serve proclamare
che il Cammino obbedisce al Papa, non serve
proclamarti obbediente al Papa, non serve
declamare grandi numeri e copiosi frutti,
non serve più niente.
Potrete avere tutti gli
Statuti che volete (e che riuscirete a
comprarvi), potrete dichiararvi più
cattolici del Papa stesso... ma finché
permarrà questo spirito di disobbedienza,
finché permarrà quest'affezione per quegli
errori, non potremo fare a meno di farvelo
notare.
Tutti santi e tutte le
persone di buonsenso hanno preferito
obbedire piuttosto che stare (anche se solo
col cuore) contro chi guida la Chiesa...
hanno preferito lasciar via le proprie idee,
piuttosto che seguire qualcosa che non
convinceva chi guida la Chiesa... hanno
preferito in alcuni casi distruggere la
propria opera, piuttosto che farla
prosperare senza il consenso della Chiesa.
I neocatecumenali invece
sono troppo affezionati alle eresie di Kiko
e Carmen, piuttosto che al Catechismo della
Chiesa Cattolica. Sono troppo affezionati
agli strafalcioni liturgici, piuttosto che
alla liturgia della Chiesa. È impossibile
non chiamare «ipocrisia» l'atteggiamento
neocatecumenale di proclami di cattolicità e
di obbedienza, e di comportamento
sostanzialmente opposto.
Di fronte a tutto questo,
mi dispiace dirtelo, ma non posso tacere,
non possiamo tacere, perché la prima carità
verso il fratello che sbaglia è quella di
fargli notare l'errore.
Di Armando 11 giugno, 2008 12:18
A proposito di libertà
nella coppia neocatecumenale volevo
raccontare un fatto: dal momento che il
cammino si è posto pubblicamente come il
difensore della famiglia, è successo che
qualche istituzione pubblica ha chiesto
aiuto alle famiglie NC per prendere qualche
bambino senza famiglia in affido temporaneo.
Ovviamente è stato risposto che non era
possibile. Finché Kiko non darà l'ordine di
farlo, nessuna famiglia NC si sentirà così
libera per decidere autonomamente di fare
qualcosa di nuovo, che nel cammino non si è
mai fatto prima. Anche se io penso che
'saggiamente' i catechisti non hanno voluto
che assistenti sociali entrassero nelle
eventuali famiglie NC affidatarie per
seguire questi bambini, anche perchè
avrebbero visto come è veramente la vita in
una famiglia NC, 'e non avrebbero capito,
perché non hanno fatto le tappe necessarie'.
Avrebbero visto con i loro occhi, senza
accontentarsi delle testimonianze e delle
belle parole, e sarebbero venute fuori le
magagne.
Di Michela 11 giugno, 2008 10:15
L'esperienza del signor
Faustini è certamente unica, come è unica
ogni esperienza, ma quello che c'è sotto,
invece, accade in ogni comunità. Il
sacramento del matrimonio viene messo in
secondo piano rispetto al cammino: gli sposi
nel cammino sono due singoli individui che,
esattamente come avviene per i non sposati,
devono conformarsi alle richieste dei
catechisti.
La comunione sponsale non esiste di per sé,
esiste solo in quanto i due fanno quello che
viene richiesto da i catechisti. Il
mtrimonio neocatecumenale è fondato sul
cammino e non su Cristo. Il cammino non sa
che farsene di una coppia che decida di
vivere con generosità e libertà il proprio
matrimonio. Una prova sta nel fatto che le
coppie che resistono nel cammino sono tutte
molto simili tra loro, possono raccontare
tutte la stessa esperienza. Quando uno dei
due si discosta dalla spiritualità
neocatecumenale, le coppia non regge, anche
se formalmente restano ancora insieme, nel
coniuge fedele al cammino si instilla l'idea
che l'altro stia sbagliando, e che per amore
di Gesù Cristo è meglio restare attaccati al
cammino piuttosto che cercare un percorso
assieme che lasci il coniuge più libero.
Ci sono tanti finti matrimoni nel cammino,
in cui si tace; l'infedeltà al cammino del
coniuge viene vista come infedeltà al
matrimonio stesso.
Anche senza arrivare a rotture palesi come
nel caso che avete citato, le dinamiche che
intercorrono nel matrimonio in cui uno dei
due sia neocat sono le stesse di quelle
denunciate. Il fatto che siano sotterranee e
poco visibili all'esterno non le rende meno
vere.
Ricordate: per capire se un gruppo è
settario bisogna guardare come si comportano
i suoi membri e non ciò che dicono di
credere. Quindi il fatto raccontato dal sig.
Faustini non può essere minimizzato, visto
che ne sono stati coinvolti catechisti della
prima ora: se hanno sbagliato loro che sono
il braccio destro di Kiko, vuol dire che
hanno sbagliato in tanti. Inoltre se fosse
vero che nel cammino si avverte questa
situazione come un errore, perchè non fare
marcia indietro e chiedere scusa?
Evidentemente perché non è un errore e non è
un caso isolato.
Il sacramento del
matrimonio è sminuito nel cammino e difatti
- negli scrutinii - si fanno domande private
prima a uno e poi all'altro, senza chiedersi
se entrambi sono d'accordo. Si viene
scrutinati singolarmente, con la sedia al
centro, si fanno domande che riguardano
entrambi, a uno dei due. Sarebbe già un buon
segno se i coniugi potessero restare anche
fisicamente uno accanto all'altro e che le
domande fossero rivolte alla coppia e non ai
singoli.
Quando uno dei due subisce una umiliazione
pubblica, si causa una ferita alla comunione
tra gli sposi. Per cercare di curare la
ferita, si può decidere di essere 'più
obbedienti al cammino', anche contro la
propria volontà, oppure si decide di
continuare ad essere dei ribelli. Nel primo
caso si creano tensioni interne molto forti
che portano agli adulteri, nel secondo caso
il coniuge più fedele al cammino può
decidere che è meglio restare attaccati al
cammino piuttosto che a quello sposo così
inquieto, e che il cammino dà più sicurezza
di un matrimonio incerto, e che per i figli
è meglio la stabilità che dà il cammino,
piuttosto che un cammino di ricerca
personale e libero da fare con il coniuge.
Questo è quello che mi sento di dirti
adesso, e come vedi è frutto di riflessione,
altri potranno dire altre cose.
Posso dirti che sono
sposata, che non ti ho riportato la mia
esperienza personale, che quando fai il
gruppo dei garanti, vengono fuori molte cose
tipo quelle che ho scritto e che la
riflessione che ho fatto, l'ho fatta alla
luce della teologia morale della chiesa sul
matrimonio e confrontandomi con altre
famiglie non nc.
Quindi è vero che riporto la mia
riflessione, ma alla luce della dottrina
della chiesa. E' con questa che mi confronto
e che mi aiuta a discernere il bene e male.
Di Michela 10 giugno, 2008 20:44
Per rispetto verso i
fratelli sottoposti a scrutinio e verso il
segreto che comunque credo si debba
mantenere tutte le volte che si assiste al
denudamento della coscienza di una persona,
credo che molti si siano astenuti dal
riportare sul blog vicende e circostanze
precise alle quali hanno assistito. Per
quanto riguarda la testimonianza di Michela,
concordo con lei in tutto, pur non
provenendo dalla sua regione (almeno da
quanto posso presumere dai vari post che ha
scritto). Ricordo che più volte la frequenza
di uno dei due coniugi, con l'altro rimasto
fuori, creava profonde tensioni nella coppia
a causa delle imposizioni dei catechisti,
metteva ansie al coniuge obbediente (la
prospettiva di essere retrocesso ad una
comunità più giovane o, addirittura, di
dover riiniziare il cammino perchè non si
era in grado di essere uno strumento di
conversione per l'altro non aiutava la
serenità dei rapporti di coppia) e sospetto
che abbia avuto un ruolo decisivo in almeno
due casi di divorzio. Inoltre ricordo che
era ricorrente l'intromissione dei
catechisti nella vita sessuale e nei
combattimenti ad essa legati di numerose
coppie. E qui mi fermo.
10 giugno, 2008 21:32
Certo che minimizzi, non hai portato la tua
esperienza, hai detto solo che anche nelle
parrocchie si fanno liturgie non ortodosse.
Ma su questo blog si parla di cammino
neocatecumenale, cioè di un realtà che si
pone come aiuto alla chiesa e ai vescovi, e
che vuole essere accettata dalla chiesa.
Minimizzi ancora parlando dell'esperienza di
noi pochi, e non vuoi vedere che i
fuoriusciti sono in numero maggiore di
coloro che sono rimasti.
E poi minimizzi ancora quando riduci tutto
il discorso pro o contro il cammino a
un'esperienza personale: la mia esperienza è
positiva, la tua è negativa, lui invece è un
po' tiepidino...
Io dico solo che il cammino ha disubbidito
alla chiesa quando non ha accolto le
raccomandazioni del papa nella lettera e
nello spirito (v. lettera di Arinze). Per me
a questo punto la scelta è stata tra restare
nella chiesa e restare nella chiesa con la
mediazione del cammino, che mi nascondeva la
famosa lettera, che trattava con vescovi e
parroci per strappare qualche concessione in
più.
Quindi io non ho un'esperienza negativa da
portare, ho fatto solo una scelta razionale:
se mi hanno mentito una volta riguardo alla
lettera, chissà quante altre volte mi
avevano mentito? Ho cominciato a cercare
notizie e i dubbi si sono confermati. Mi
avevano ingannato su molte cose.
Di Michela 10 giugno, 2008 10:51
Ad un determinato "modus"
espressivo sottende una ben determinata
teologia. Una dottrina che "prende forma".
Riguardo, infatti, il CNC (MA NON SOLO) il
problema è nel fondamento della nostra Fede
e di quello che noi reputiamo sostanziale o
solo "formale".
Mi sembra evidente che per associazioni come
il CNC, la sostanza non negoziabile sia la
"predicazione" e la "catechesi". Per noi la
Catechesi, pure importantissima, non detiene
un "primato". C'è un'altra realtà che
"detiene il primato" la "basilarità", ed è
la Realtà Sacramentale immutabile.
Immutabile, poiché nei Sacramenti è Presente
Dio Stesso, Vivo e Vero, primariamente e
PIENAMENTE nella Santissima Eucaristia. Per
cui la Predicazione ha si una importanza, ma
nella PREPARAZIONE dell'Uomo
all'accoglimento pieno e completo della
Grazia Santificante presente nei Sacramenti.
Nei due richiami Ufficiali del Culto Divino
(1988 e 2005) si evince proprio la
correzione al CNC e la riaffermazione di
questo Primato non negoziabile. Chiedere che
il Culto venga seguito dal CNC "senza
Aggiungere od Omettere nulla" dei Libri
Liturgici Cattolici, che contengono la Fede
che noi Professiamo (le due cose non sono
scindibili: lex orandi, lex credendi),
equivale a chiedere di SPOSARE la Santa
Chiesa e la sua Fede di Sempre.
Questo Sposalizio, ovviamente, non può
essere imposto. Deve essere VOLUTO dal CNC.
Che ha dimostrato in 40 anni di seguire e
diffondere una Fede diversa. Il problema sta
nella pretesa di far coesistere questa Fede
con quella Cattolica, creando improbabili
legami o chiedendo alla Chiesa di stabilire
che tali legami esistono a prescindere dalla
differenza evidente e visibile.
Non c'è nessun logico motivo al fatto che il
CNC segua una prassi propria, che spinga per
ottenere improbabili e impossibili "indulti"
(di cui mi assicurarono l'esistenza e
l'attinenza con il Cattolicesimo!!), quando
invece la Fede Cattolica ESISTE ed è ben
definita. Uguale per tutti. Se iL CNC avesse
voluto questo Sposalizio, avrebbe "lasciato"
le proprie convinzioni in favore di quelle
della Chiesa.
È chiaro che invece la re-invenzione del
Culto nel CNC, in modo funzionale alla
predicazione e alla prassi in essere,
indichi una presa di coscienza definita.
Noi crediamo che il Primato della Grazia
Santificante sia indiscutibile e non
negoziabile. Crediamo che Essa riformi i
cuori degli Uomini, e che da questa riforma
possa nascere la "nuova vita morale" del
Cristiano! Quindi noi non crediamo che il
"sacramento" abbia la FUNZIONE di portare
dalla "tristezza all'allegria" ma invece
crediamo che l'Uomo debba attingere alla
fonte del Sacramento per ottenere la Grazia!
Per essere Testimone! Per attuare le opere
DELLA FEDE.
Al Culto NC corrisponde una data teologia,
espressa ormai anche ufficialmente da Kiko,
anche se non in modo definitivo. È il
"banchetto di nozze", la "potenza del carro
di fuoco" che "trasporta". È una "liturgia"
fatta da mano umana. Che ha un compito
particolare. Quello di creare un "ambiente
psicologico" forte ed emotivo.
Nel "culto nc" è EVIDENTE il Primato della
predicazione e della "condivisione EMOTIVA"
dal TEMPO dedicato alle Ambientali, alle
Ammonizioni e alle Risonanze. Ma anche nel
caso di un "tempo limitato" è il fatto
stesso che SI FACCIANO e che non ci siano
"liturgie" SENZA, che dà la cartina di
tornasole della diversità.
Io partecipavo a "liturgie" strenuanti, che
alla fine stancano fisicamente. Lunghe, in
cui l' assemblea era al culto di se stessa!
La liturgia della Parola durava mediamente
quasi metà della Messa! In alcuni casi anche
più della metà! E durava mediamente UN'ORA.
È chiaro che anche la "messa nc" ha un senso
PEDAGOGICO, dichiarato apertis verbis
anche da Kiko. E questo senso Pedagogico
kikiano ha il PRIMATO sull' Atto di Culto in
sé! È evidente.
Anche se non viene proclamato formalmente e
definitivamente, il fatto in sé esiste ed è
constatabile. I Segni sono forti. La "nuova
estetica" non esiste perchè è "una opzione
fra le altre". La "Nuova estetica"
CARATTERIZZA il CNC e non vi è SALA dove la
"Nuova estetica" non sia adottata! Alla
"nuova estetica" corrisponde la "nuova
teologia"! Ed è stato affermato anche
apertamente in contesti vari.
L'ambone-bocca. La Mensa-pancia. Il
Fonte-utero. Le decorazioni del segno del
Banchetto. Il Segno dei "ricostruttori del
tempio". Il "cristo-isacco" sulla Merkavà di
Fuoco che "trasporta" dalla "tristezza
all'allegria". Questi sono segni e fatti
chiari e indiscutibili perchè affermati
anche apertamente dai "fondatori".
Da questo vediamo cosa ci divide. Non è
certo l'acredine o le "accuse". Esse
nascono, certo. E me ne dispiace. Ma la base
è la diversa Fede, il diverso criterio in
ciò in cui crediamo.
Le "Parrocchie" Nc non sono più Parrocchie.
Ma "chiese atomiche". Sono una "somma di
comunità".
La Grazia Santificante non è il fondamento.
Ma fondamento sono la Prassi e la
Predicazione. La Morale è base della
Comunità che attua una Morale (moralismo)
Comune senza neanche rendersene conto!
Ma il Divino Maestro ha chiarito: "Senza di
Me non potete fare nulla"! Senza la sua
Grazia, è NULLA la famiglia numerosa. È
NULLA la "rigidità morale". È NULLA la
MISSIONE. Non ci sono forse comunità morali
anche al di fuori della Chiesa? Non ci sono
forse famiglie numerose anche fuori della
Chiesa? Non ci sono forse rigidità morali
anche fuori della Chiesa? Infatti il
Catechismo ci ricorda e ci ammonisce che
"Non si può mai ottenere un Bene (anche
oggettivo) con un Male"! Ovvero, non si può
"allevare" una Comunità Morale, NEGANDO la
Fede e il Culto o magari reinventandolo
credendolo FUNZIONALE. Mezzo e non Fine.
Mentre noi crediamo che sia FONTE E CULMINE.
Se io sono davanti ad una Sorgente che è
FONTE E CULMINE io non inserisco
"surrogati", "dolcificanti", "palliativi",
nella Sorgente. Così non avrò la Sorgente ma
una OMBRA di Lei. Avrò una "costruzione in
mani umane" che NASCONDE la Verità dietro
una "dolcificazione".
È chiaro come il sole che il CNC giudichi il
Culto FUNZIONALE. Lo ripeto: lo scrive anche
Kiko nella sua lettera al Papa. Dando questo
per scontato è NORMALE che abbia apportato
queste sovversioni.
Il problema infatti è l'ambiente dove queste
sovversioni sono potute avvenire. E la
confusione incredibile che sottende. Essa è
la causa della nostra divisione.
Di Stefano 28 maggio, 2008 19:37
Cerchi di mantenerti un po' super partes:
è comprensibile, ma va contro la realtà
delle cose.
Dici che il cammino dà anche buoni frutti,
non lo nego, ma questi buoni frutti restano
interni al cammino, vanno a beneficio della
comunità e non diventano lievito per la
chiesa o la parrocchia in particolare.
per ognuno dei buoni frutti del cammino c'è
un rovescio della medaglia:
la preghiera personale
la conoscenza delle scritture
la partecipazione ai sacramenti
le opere di carità
la missionarietà
solo per fare qualche esempio, hanno aspetti
ambigui nel cammino.
Non affrontiamo adesso questi argomenti,
perchè sono già stati affrontati tutti nel
blog e nel sito collegato. Ti invito, però a
leggerti quanto è stato scritto, e così
comprenderai il punto di vista di coloro che
chiami manichei.
Tu non vedi eresie nel cammino, e questo può
anche andare, se non hai strumenti per
approfondire; però non puoi negare che i
metodi assomigliano molto a quelli di un
percorso gnostico, e che la segretezza delle
catechesi e la violenza degli scrutinii
(oltre che la loro inutilità) pongono il
cammino al di fuori della Tradizione
cattolica.
Questo non è essere manichei: per quanto mi
riguarda, è semplicemente una forma di
discernimento basata sul principio che il
fine non giustifica i mezzi.
La violenza degli scrutinii non dipende dai
catechisti, è funzionale al fatto che se
riescono a far sentire una persona in
difetto, questa si sentirà bisognosa di
nuove catechesi, passaggi, liturgie della
parola e così via.
inoltre è necessario che i catechisti si
mostrino come dei 'salvatori' inviati da Dio
e siccome non lo sono, l'unica cosa che
possono fare è metterti davanti ai tuoi
peccati e difetti e misurare così il potere
che hanno sul singolo e sulla comunità.
Non sono maestri di vita spirituale, non
incoraggiano, non sostengono, e questo non
perchè siano 'cattivi' in sé, ma perché il
cammino si nutre del potere:
il potere che i nc danno ai catechisti,
sapendo che prima o poi diventeranno anche
loro catechisti, o predicheranno o avranno
qualche responsabilità nei confronti di
altri e le umiliazioni subite le
sublimeranno umiliando a loro volta altri
fratelli del cammino più giovani.
Tu dici che lo scrutinio aiuta la persona:
aiuta a vedere i suoi difetti, non alla luce
della parola di Dio, come vorrebbero farti
credere, e quindi in una situazione di
solitudine, soli con Dio eventualmente con
l'aiuto di una persona amica o un sacerdote,
ma alla presenza di tante persone, e questo
è già umiliante di per sé.
Inoltre i catechisti non conoscono
direttamente le persone, il loro percorso
spirituale, sanno solo se sono obbedienti o
meno al cammino, e su questi pochi dati come
fanno a dare consigli opportuni?
Anche a me colpiva all'inizio come i
catechisti mi scoprivano peccati o
attitudini che tentavo di nascondere. Poi ho
capito che i peccati sono 7, e tutti ci
caschiamo, e tutti ci appartengono: non ci
vuole molto a dire 'tu sei così e così',
anche a uno sconosciuto.
Credo che per capire come funziona uno
scrutinio ci vorrebbe un'esperto di
comunicazione o di conduzione d'aula.
Secondo me si usano, anche
inconsapevolmente, tecniche che blandiscono,
umiliano, alternativamente le persone.
Così nessuno potrà dire di essere stato
sempre maltrattato, e nessuno sarà sicuro
che questa volta non tocchi a lui
l'umiliazione di essere sbeffeggiato davanti
ai fratelli.
Poi per giustificare il tutto ci raccontiamo
la storiella che se ci siamo rimasti male è
perchè siamo orgogliosi,
oppure adottiamo la tecnica che in
psicologia si chiama 'negazione', e diciamo
che gli scrutinii ci sono serviti,
nonostante tutto.
Dimmi tu che senso ha una direzione
spirituale di gruppo? Aiuta solo ad
aumentare il giudizio verso se stessi, e
verso gli altri. Dimmi tu che senso ha una
direzione spirituale a una coppia di sposi
davanti a degli estranei?
È come dire: il sacramento del vostro
matrimonio vale meno dello scrutinio e si
può mettere in piazza tutto del vostro
matrimonio. Il risultato è che uno dei
coniugi si sentirà più spalleggiato dal
catechista, e sentirà di avere ragione, e a
questo punto, anche se andranno in
Groenlandia ad evangelizzare, il loro
matrimonio avrà subito un colpo tale che la
comunione tra i due non sarà più la stessa.
Di Michela 28 maggio, 2008 15:46
Michela, anch'io voglio ringraziarti per le
tue osservazioni lucide e puntuali.
Nella mia piccolissima esperienza ho avuto
le tue stesse identiche sensazioni (e molto
altro).
Comunque l'attribuzione di tutto questo
potere ai catechisti e l'utilizzo di
tecniche di manipolazione psicologica è
sicuramente uno dei più grossi difetti del
cammino neocatecumenale. E la Chiesa
dovrebbe prenderne atto.
È un'arma a doppio taglio che se
usata, come spesso accade in modo insensato,
può produrre gravi danni.
Ho conosciuto una persona che aveva una
forte instabilità emotiva. I catechisti
usarono una mano un po' troppo forte su di
lei, umiliandola davanti a tutti e
sostenendo, come spesso fanno, che il
demonio parlava per sua bocca. Questa
persona così fragile è sprofondata in una
crisi non solo spirituale ma si sono
aggiunte ossessioni di vario tipo. È perennemtente in cura psichiatrica.
Di Frafra 28 maggio, 2008 17:09
Catechista: -Chi è per te Gesù
Cristo?-.
Io:-È il verbo di Dio...-
Catechista: ( con voce impetuosa,
perentoria e forte): -No, mi devi dire come
hai incontrato il Signore. UN fatto, un
fatto concreto.-
Io: -Lo vedo nella vita intorno a me..-
Catechista: -NO. UN FATTO . QUANDO
L'HAI INCONTRATO. DOVE. QUANDO E DOVE.
SICURAMENTE È SUCCESSO UN FATTO CONCRETO-.
Io: -nell'eucaristia...-
Catechista, alzando ancor di più la
voce: -NO. UN FATTO . UN FATTO CONCRETO.
QUANDO L'HAI INCONTRATO. DOVE. (incalzando
mentre mi sentivo ancor più smarrito) QUANDO
E DOVE, devi dirci. SICURAMENTE
È SUCCESSO
UN FATTO CONCRETO-. [la risposta giusta è
un peccato, il più grave possibile, come se
Cristo lo si incontri solo nel peccato -ndR]
Io : -Roberto mi ha detto vieni alle
catechesi che si terranno...-
Allora è andata bene
Nel Cammino tutto coincide con le persone e
i fatti della comunità. Alla fine , il
Signore lo trovi nelle parole del
catechista, anzi coincide con questo con la
comunità dei fratelli e con le liturgie che
si fanno in comunità. Perchè solo queste ti
aiutano a incontrarlo.
Dalle risonanze si capisce se la Parola è
riuscita a penetrare.
Se riferivo lo scetticismo di chi stava
fuori, subito mi si diceva che era opera del
demonio.
E lì è iniziata la fine con la parrocchia.
Quando ne sono uscito non sono andato a
messa per alcuni anni continuando a pregare
(ed ogni tanto mi chiedevo pure perchè e a
chi pregavo)e poi da allora piano piano mi
sono riaccostato
È successo ad
altri amici e questo un po' mi ha rincuorato
perchè ho pensato di non essere giusto per
Dio che mi puniva tenendomi nascosto il suo
volto.
Un sacerdote del blog li ha invitati a
vergognarsi. Ha ragione in pieno ed anch'io
li invito a vergognarsi per tutte le
menzogne che dicono .
La comunità neocatecumenale vale ZERO
assoluto perchè è in mano a manipolatori.
Catechisti ignoranti e presuntuosi che hanno
provato a tenerci lontano da Dio (è solo per
Grazia e Misericordia che ci si è riattivata
quell'ultimo briciolo di volontà che avevamo, a noi fuoriusciti.
Sono di corsa ma quando avrò + tempo mi
soffermerò con calma
Di Bilin 16 maggio, 2008 14:43
la mia parrocchia di
appartenenza è in provincia Catania.
Dopo quasi 8 anni di cammino mi sono accorto
che parecchie cose nella liturgia e nella
"dottrina del cammino" non erano in linea
con il CCC.
Nel frattempo ho intrapreso gli studi
teologici per il diaconato permanente, e
ancora di più è evidente come il CNC stia
costruendo una chiesa parallela dentro la
nostra Chiesa. Ho iniziato a meditare di
uscirmene dal cammino dopo la lettera del
card. Arinze letta in parrocchia, ero
titubante a uscirmene per il senso di
responsabilità che sentivo nei confronti dei
miei fratelli di comunità che vedevano in me
e mia moglie dei punti fermi a cui far
riferimento anche se non eravamo
responsabili.
Prima di uscircene, siamo andati a
consultarci con il nostro vescovo, che da
buon padre dopo aver ascoltato tutti i
nostri dubbi sul cammino, ci ha consigliato
e non imposto, di abbandonare questo cammino
e di non preoccuparci per gli altri
fratelli, poiché il Signore non fa mancare a
nessuno la luce per avere il giusto
discernimento. Adesso siamo molto più sereni
e tranquilli e parliamo spesso e continuo
delle eresie del CNC, e dei mezzi subdoli e
falsi che usa per indottrinare i "piccoli".
Continuate nella informazione poiché è di
grande conforto per tanti come noi.
il cammino aiuta le
persone a riaccostarsi ad una esperienza di
fede, ma che non è fede cattolica. Si serve
della disponibilità delle persone, del loro
desiderio di trovare un senso alla loro
vita.
Il problema è che usa metodi tipici di un
setta, e non trasmette le fede che si vive
nella chiesa cattolica, ma un misto di
protestantesimo e giudaismo, mascherati da
cattolicesimo.
Di questo ci sono le prove in quei fratelli
che sono usciti dal cammino e hanno lasciato
la chiesa, proprio perchè il cammino non li
ha introdotti nella chiesa cattolica.
Lasciate le pratiche del cammino, non è
rimasto nulla.
Di Michela 07 aprile, 2008 16:39
Sai, Alessandra, ancora non hai detto come è
che dall'odio e dalla bestemmia sei passata
alla pacificazione e alla pratica della fede
NC.
Te lo dico io, per come è ipotizzabile sulla
base di altre esperienze. Un abile
catechista NC ti prese in cura, messa
davanti alle tue angosce, schiacciato la tua
superbia con una supponenza carismatica
anche maggiore, ti ha denudata
psicologicamente fino a renderti misera e
debole al suo cospetto ed infine ti ha
"ricostruita" conducendoti per mano lungo il
sentiero del cammino, al cui termine ti
hanno fatto intravedere la "loro" visione di
Dio, convincendoti che fosse anche la tua.
Così piegata, schiacciata e smontata dentro,
sei stata ricostruita facendoti credere che
fosse opera di Dio e non di abili
catechisti.
E sai dov'è il tarlo? Che tu senza il
cammino neppure esisti, dopo tanti anni di
percorrenza e tappe.
Prova a lasciare il cammino e vedrai se non
ti riverseranno addosso tutte le loro
maledizioni, e quell'amore che dicono di
aver ricostruito in te si trasformerà
d'improvviso nel morso di una bestia feroce
ed infernale.
Ma per provare questo, Alessandra, dovresti
anche possedere una parte di te ancora
autonoma ed integra.
Se sei stata completamente ristrutturata dal
cammino, se ci hai passato dentro una mezza
vita vivresti il distacco come un trauma
peggiore della condizione precedente
all'ingresso in esso.
Oggi tu rappresenti il prodotto finale
dell'azione del cammino su una persona.
Per questo, secondo me, il tuo recupero
dalla condizione di pecorella smarrita,
plagiata e lungamente indottrinata, rispetto
alla Chiesa ed alla vera ed unica fede in
Cristo, è una missione quasi disperata.
Ed il guaio è che riguarda molte altre
persone, purtroppo.
Di Paolo 07 aprile, 2008 17:01
Nessuno ha mai
considerato che
è ben difficile che arrivati a certi livelli del cammino, l''imprinting' ricevuto ti consenta di aprire gli occhi.
Riuscite però a immaginare - è uno dei tanti
possibili esempi, ma forse dei più
drammatici - se può permettersi di farlo, e di conseguenza uscire dal cammino e cambiar vita una famiglia itinerante con
n(al quadrato) figli che ha lasciato lavoro città e ha "consegnato" la sua vita al Cammino credendo di consegnarla al Signore?
L'"urto" psicologico non so quanto sia sostenibile, e l'"urto" esistenziale con problemi logistici connessi non sarebbe da meno...
Anche perché fin che sei dentro ti sostiene la comunità, ma se esci, a parte i ricatti morali e
psicologici che sappiamo quanto pesanti... e il resto?
Ci
rendiamo conto di cosa hanno fatto e li lasciano continuare a fare della vita delle persone?
Di Mic 04 aprile, 2008 14:52
Certamente i vescovi e i
cardinali sanno che il cammino è
disobbediente, ma questo non è un problema
di fronte alla 'bellezza' di essere lì.
(scrivo 'bellezza', perchè secondo me è un
termine chiave per capire il fenomeno nc).
I nostri banali strumenti razionali che
sostengono le nostre scelte quotidiane di
persone normali, nel caso di affiliati al
cammino, non hanno valore.
Ma non possiamo pensare che questi vescovi
siano volontariamente disubbidienti. Sono
semplicemente affascinati dal cammino, dalle
sue liturgie.
Hanno il cuore stregato dal cammino, ma
restano capaci di fare i vescovi in tutti
gli altri ambiti. Solo quando si tratta del
cammino, diventano irrazionali, fanno cose
assurde, e coprono più o meno
volontariamenente la vera realtà del
cammino, facendo apparire solo gli aspetti
migliori.
La chiesa, che è fatta di persone
normalmente razionali, non ha strumenti per
comprendere questo fenomeno e quindi per
guidarlo. Non sono vescovi che volutamente
diffondono un'eresia, o predicano la
disobbedienza. Lo fanno nei fatti, e solo
per quanto riguarda il cammino.
Per questo credo che il lavoro fatto da
padre Zoffoli, è utile per aprire gli occhi
sul cammino, ma non sufficiente per
comprenderlo. Bisogna cominciare a parlare
dell'irrazionalità del cammino, usando il
liguaggio di chi studia le sette e le
società segrete.
Per quanto riguarda le smentite su padre
Zoffoli, qui si ripropone quello che dicevo
prima.
Io, razionalmente, mi aspetto una smentita se
dico cose sbagliate, se la smentita non arriva,
vuol dire che ho colpito nel segno, che ho
ragione.
Nel caso del cammino se la smentita non arriva,
non è perchè il cammino ammetta indirettametne i
suoi errori, ma perchè il cammino non risponderà
mai con argomenti razionali: ha riposto invece
con la storiella commovente del perdono sul
letto di morte, che è una falsità, ma d'altra
parte Kiko era lì, le sue plateee sono più
numerose delle nostre, la smentita degli amici
di padre Zoffoli non ha avuto nessuna presa
rispetto all'aneddoto strappalacrime di Kiko.
Conosco questo blog da molto tempo, prima mi
firmavo con un altro nick, e l'ho letto tutto.
Quindi è lecito chiedersi perchè tutto quello
che è stato scritto, che è ben conosciuto dalla
chiesa, non ha avuto un gran peso, se non sulle
singole persone che si sono fatte un'idea del
cammino.
Io penso che sia perchè noi, pur avendo capito
che il cammino è settario, non riusciamo a
codificarlo in maniera che sia ben chiara per
tutti.
Il lavoro di padre Zoffoli non è insufficiente
in sè.
E' insufficiente in questo momento.
Non si può prescindere da questi testi per
capire gli errori del cammino, ma tutto quanto
scritto e detto finora non è spendibile
all'esterno, nella chiesa intera.
E' sempre difficile comunicare i proprio
pensiero.
Proviamo a fare un ragionamento
.
Punto uno: il lavoro fatto dai vari sacerdoti
sul cammino, che si è espresso nei vari libri
pubblicati, è ottimo e inattaccabile.
.
punto due: ci sono 180 vescovi europei che
dicono che il cammino è un bene per la chiesa.
Nessuna delle due parti viene smentita, nessuno
è dichiarato eretico, o quantomeno in errore.
Come si spiega?
Come si spiega che un lavoro ottimo, corredato
da esperienze dirette, da un analisi precisa
sulle catechesi nc, non abbia prodotto
risultati, e che ci sono state nuove catechesi,
l'inaugurazione della cappella dell' adorazione?
con tutto quello che si è scritto sulla presenza
di Cristo solo nell'assemblea.
Si capisce quello che ho voluto dire?
Davanti alla accuse precise e fondate sul fatto
che il cammino non crede alla
transustanziazione, Kiko costruisce una cappella
con tanto di statua, che non ho visto, ma che di
dicuro colpisce l'immaginazione molto di più di
una fredda analisi razionale stampata su un
libro.
Adesso a Roma a chi presteranno fede:
all'adorazione nc o ai testi di padre Zoffoli?
e questo accade perchè per noi il termine
adorazione ha un significato preciso; mentre in
ambito nc, se è vero che la cappella è molto
bella, chi va lì forse va ad adorare la
'bellezza' che Kiko diffonde nel mondo, cioè non
Gesù Eucarestia, ma in qualche modo l'opera di
Kiko.
Ecco perchè dicevo che un discorso solo
razionale, che usa i termini della dottrina
cristiana -giustamente- in senso classico,
adesso non è più sufficiente, perchè Kiko ha
dato a quelle stesse cose ( l'adorazione, in
questo caso) un valore aggiunto che non è
comprensibile al di fuori del linguaggio nc, e
che confonde chi catecumenale non è, che viene
indotto a pensare che il cammino si è rimesso
sulla retta via.
Di Michela 02 aprile, 2008 08:57
Cara Michela, se ti vai a leggere le vecchie
pagine di questo blog troverai numerosi
interventi di analisi del fenomeno
neocatecumenale come psico-setta.
Il problema è che tutto quello che c'era da
dire sul neocatecumenato è stato già detto,
a talvolta anche con notevole lucidità e
spessore. Il CNC è stato analizzato da ogni
punto di vista: teologico, sociologico,
psicologico, antropologico e perfino
politico.
Ciò che manca è una scheda sintetica,
posizionata stabilmente sul blog, che ne
richiami sinteticamente tutte quelle analisi
ad ogni apertura di nuova pagina.
Così la smettiamo di ricominciare sempre da
zero ad ogni nuova pagina oppure scoprire
l'acqua calda, come se da un anno in qua si
fosse andati a caccia di farfalle.
E il discorso vale tanto per i critici del
Cammino che per i suoi fan.
Quanto a padre Zoffoli, non è affatto vero
che la sua critica del CNC è insufficiente.
Se ci si sofferma sul solo aspetto
religioso, il che dovrebbe bastare ad aprire
gli occhi alla gente, la sua critica severa
ed approfondita del CNC fa ancora scuola,
poiché nessuno ha mai smentito tutte le
difformità puntualmente riscontrate dal buon
padre passionista, del quale solo un domani
sarà forse valorizzata la grande azione in
difesa della Chiesa.
Di Edoardo 02 aprile, 2008 09:10
TL chiede una pastorale
per i fuoriusciti. Che non crediamo che
esista.
c'é il gris, ma si occupa dei movimenti non
cattolici.
Possiamo appoggiarci al gris, per quanto
riguarda i metodi, o al cesap, ma dobbiamo
far in modo da sensibilizzare noi i vescovi
su questo problema. Ma nel segreto, partendo
da poche persone contattate direttamente, se
no ci stroncano, e il vescovo poi non ci
appoggia più.
Questa è la mia idea:
Non è segreto è prudenza, perchè solo noi
neocatecumenali sappiamo quanto possono
essere cattivi i neocatecumenali.
Comunque sarebbe un modo per tutelare le
persone, e sarebbe segreto solo per un certo
tempo, non per 30 anni come il cammino.
Ho parlato del segreto perché io non posso e
non voglio espormi ad un linciaggio
pubblico. Chi non è sposato, ha una
responsabilità che si limita a se stesso, io
devo tutelare me stessa e altre persone.
Può darsi che tutto questo derivi dalla mia
esperienza noecatecumenale, e se fosse
proprio così, significa che anche altri
fuoriusciti proveranno gli stessi sentimenti
miei.
Poi c'è un altro punto: la realtà non è mai
tutta bianca o nera, abbiamo bisogno di
capire cosa ci è successo, e per questo ci
vuole tempo. Se io adesso pubblicassi la mia
esperienza, mi mangerebbero viva, mi
rivolterebbero tutto contro. Io non ho la
forza morale per sostenere tutto questo.
Il cammino è importante, ma io, come tutti
voi, ho anche altre responsabilità nella mia
vita, che vengono prima del cammino. Non
posso rischiare di distruggermi per un
movimento che non è ortodosso: non è il mio
compito, posso solo comunicare la mia
esperienza nei modi più opportuni e basta.
Siamo chiamati ad altri martirii, non a
questo.
E poi io non so qual è la volontà di Dio su
questa faccenda; possiamo solo cominciare a
muoverci, e poi sarà Lui a farci capire come
e cosa fare. Comunque, siccome mi piacciono
le cose concrete, perchè non pensare a una
lettera aperta a gennarini, avvenire,
magister, perchè siano pubblicati gli atti
del 'convegno' sulla evangelizzazione dell'europa.
Anche se sappiamo che è stata una convivenza
e non un convegno, possiamo stare al loro
gioco, e far finta di essere interessati al
loro documento scritto.
Se qualcuno la scrive, probabilmente troverò
il coraggio di firmarla.
Di Michela 02 aprile, 2008 11:21
Questo della Verità della
Santa Messa in Coena Domini, è un fatto
ancora doloroso che ri-emerge nel mio animo
ogni Pasqua. Chiedo al Signore che mi dia la
Sua Pace, per lenire il dolore ancora acuto.
Legato al Sacro Rito c'è un episodio cardine
del processo del mio distacco, radicato da
tempo ma ormai irreversibile, dalla
Associazione CNC!
Negli anni di CNC, il Giovedì Santo ci si
riuniva non in Chiesa per le celebrazioni
previste dalla Parrocchia, ma nell' "aula"
per la "lavanda dei piedi" in Comunità!
Non da subito avvenne ciò che poi sempre più
mi provocò grande disagio. Già non capivo
perchè questa "duplicazione monca"
all'inizio del Triduo Sacro... Poi questa
"Lavanda fraterna" veniva officiata, al
bisogno, dal responsabile di Comunità o dai
più anziani. O dai catechisti.
Quando esposi i miei dubbi a un mio caro
amico e fratello di comunità, venni
severamente rimproverato. Dissi che il Rito
così officiato, per quanto appresi dalla
Chiesa, perdeva il suo senso e non era la
Lavanda dei piedi. Ma qualcosa di altro. Mi
fu risposto che ero un fariseo, che mi
ribellavo alla Grazia che "passava", ANCHE
SE NON ERANO PRESENTI "PRESBITERI"! PERCHE'
LA "SUPPLENZA" era stabilita dalla Chiesa e
poteva avvenire al bisogno!
Chiamai il Vicariato rimanendo generico,
chiedendo se un Laico poteva Offciare il
Sacro Rito e se questo poteva essere
officiato separatamente dalla Messa.
Risposta: NO! Il rito avrebbe perso
completamente il suo senso fondamentale!
Dunque, per più di cinque anni, mi sono
trovato a "partecipare" a un altro Rito !!!
Quale?
La Santa Omelia del Pontefice per la recente
messa in Coena Domini, conferma pienamente
la diversità sostanziale e drammatica della
prassi e della ritualità NC. A grande danno
di tutti i Figli della Chiesa, e di coloro
che credono di esserlo, pur stando nella
associazione NC!
Chiedo a coloro che amano la Chiesa, di
leggerla in Coscienza. E con vero Amore...
Dio ci aiuti!
Credo necessario focalizzare l'attenzione
sulla gravità dei problemi creati dalla
"chiesa parallela" della Associazione NC.
È concreto e reale il problema che si crea,
più che in altri casi, durante la settimana
Santa. Specialmente dal Giovedì Santo alla
Domenica di Pasqua.
Questa della Messa in Coena Domini, della
Sacra Lavanda, è una cosa che mi colpì
tantissimo e che oggi ancora mi addolora.
E' un FATTO che io per quasi 6 anni ho
partecipato ad UN ALTRO Rito, quando la
Parrocchia era in Adorazione e in Sequela ai
Comandi del Signore. Questo A ME provoca un
dolore immenso! Perchè CONCRETAMENTE, come a
Kiko piace dire, la Chiesa si segue nella
VITA VERA e non solo "in spirito", come in
Comunità ci si "auto-convince". Spesso la
"giustificazione" del frazionamento
esponenziale era proprio che la "Comunione
non è data dall'Unione concreta ma
principlamente dallo Stesso Spirito"! Questo
è parzialmente vero, al solito, ma a maggior
ragione: di quale "Spirito" parliamo?
Evidentemente, questi fatti mostrano che non
è lo stesso!
La "Lavanda dei Piedi" che persiste anche
oggi, sebbene con compromessi dovuti ai
"tempi eccezionali" che vive il CNC, rimane
UN ALTRO Rito. Come ebbe a dirmi il
Vicariato di Roma. Che chiamai dopo essere
stato solennemente "strigliato" per la mia
poca fede e il mio razionalismo!!!
La relativizzazione del Sacerdozio
Ministeriale è ancora più dolorosa, per il
fatto che tale "rito" NC si celebra quando
la Chiesa, festeggia la sua Nascita,
l'Istituzione del Sacerdozio Ordinato,
inscindibilmente connessa con l'Istituzione
del Sacrificio Eucaristico.
Ciò che mi ha colpito di più in questa
SPLENDIDA Omelia, dove lo Spirito di Dio HA
PARLATO, è il ribadire da parte del Papa che
l'Azione di Cirsto Signore è una Azione SUA
PROPRIA. E che nella Azione del Cristo,
prima dell'Istituzione dell'Eucaristia, c'è
il Suo Mistero. Sacramentum.
Questo conferma ancora di più, e con forza,
quanto venga relativizzato il Sacerdozio
Ordinato da parte di Kiko, inteso solo dal
punto di vista FUNZIONALE e pratico (se ne
fa un uso inerente alla NECESSITA').
"Se non c'è il presbitero, si faccia fare a
un Catechista. Se non c'è, si faccia fare al
Responsabile o chi per lui!"
Cristo secondo questa falsa interpretazione,
la sua Azione Sacramentale, non dipende da
coloro che Egli ha Consacrato e Inviato, ma
indifferentemente dai Discepoli suoi. A
qualsiasi Stato di Vita appartengano!!! E
questo rovescia terribilmente la realtà di
Fatto. Perchè la Grazia Santificante è
elargita da Cristo per mezzo dei Sacramenti!
Questo è il MEZZO Principe! Rovesciare la
realtà per motivi FUNZIONALI ("se non c'è il
Sacerdote, siamo tutti Sacerdoti"!) è quanto
di più doloroso e terribile possa avvenire!
Significa PROVOCARE Dio, forzarlo, GESTIRLO
a misura umana e non essere docili "Figli"!
Mentre invece Gesù disse CHIARAMENTE cosa
occorreva fare quando gli Operai (Sacerdoti)
della Messe (Chiesa) mancano: VEGLIARE E
PREGARE! Non SOSTITUIRSI a loro in modo
FUNZIONALE!
L'altro Punto
Fondamentale in questa perla di Magistero
del Papa è nella focalizzazione di cosa
significhi REALMENTE "essere come l'Uomo del
Discorso della Montagna". Cosa significhi
REALMENTE fare un "Cammino
Post-Battesimale"!
Tutto è Concentrato nella RISCOPERTA della
CENTRALITA' del SACRAMENTO DELLA
RICONCILIAZIONE per fare DAVVERO UN "CAMMINO
DI RISCOPERTA DEL BATTESIMO"!
Il "Cammino Post-Battesimale", il "Catecumenato
post-Battesimale", altro non è per la Chiesa
Romana che la Crescita Spirituale e la Retta
Preparazione alla Celebrazione di Questo
Sacramento!
Questo volevo mettere in rilievo anche
nell'altra Discussione che è stata
boicottata da un fiume di idiozie. Ma il
Papa ci aiuta in questo.
Il Profondo significato Purificatore dei
Peccati di chi è già Battezzato, quindi è
già "Mondo", del Rito della Lavanda dei
Piedi è totalmente IGNORATO dal CNC!
Essere davvero in Comunione con Gesù,
valorizzare davvero il Battesimo ricevuto,
NON SI OTTIENE IN ALTRO MODO (VEDI SCRUTINI
NC!) SE NON CON LA RETTA PREPARAZIONE E
CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA!
Il "Cammino di riscoperta" non può essere
TALE SE NON orientato dal Catechismo della
Chiesa, IN QUESTO SENSO!
Per cui, i desideri e soprattutto le
SPERANZE dei Papi, soprattutto di questo,
erano orientate affinché il "CNC" DIVENTASSE
QUESTO "CAMMINO DI RISCOPERTA ECCLESAILE"!
Le Norme, gli Statuti scaduti, tutto si
dirigeva a questo! Ma senza alcun esito!
Di Stefano 29 marzo, 2008 10:39
La lavanda dei piedi neocatecumenale non è
inserita in una celebrazione eucaristica;
per cui il sacerdote non c'è, o comunque non
è strettamente necessario. Deve essere il
capo responsabile a lavare i piedi ai
fratelli, proprio per il servizio che svolge
in comunità, che lo porta ad essere servo
degli altri. E' un segno che in apparenza è
simile a quanto fatto da Gesù, in realtà è
una scimmiottatura grottesca, a cui viene
anche dato il significato di riconciliazione
tra i fratelli.
Dopo che il responsabile ha lavato i piedi a
tutti, i fratelli liberamente lavano i piedi
prima al coniuge e poi alle persone con cui
c'è stato qualche contrasto.
E qui inizia il grottesco: quando qualcuno
ti viene a lavare i piedi cominci a
chiederti 'ma che cosa gli avrò fatto, o
forse avrò detto qualcosa che l'ha offeso';
oppure succedeva che si andava a lavare i
piedi e si diceva: 'scusa sai, non ce l'ho
con te, ma non so a chi lavare i piedi."
La Lavanda dei piedi è una scimmiottatura:
vuoi mettere l'ebbrezza di ripetere, da
laici, quello che ha fatto Gesù e che nella
Chiesa lo può fare solo il sacerdote durante
la celebrazione eucaristica?
e poi c'è l'aspetto, anche questo tenuto un
po' nascosto e quindi pericoloso,della
riconciliazione tra le persone che non è
solo semplicemente un segno simbolico (come
nella messa lo scambio della pace col
vicino), ma diventa quasi un sacramentale,
perchè il gesto viene ripetuto nella sua
completezza (ci si lava veramente i piedi),
e quindi si tende a ritenere che sia quello
il gesto che mi riconcilia veramente con il
fratello, rendendo quindi la confessione
personale, e l'eventuale penitenza qualcosa
di secondario rispetto al 'segno forte'
celebrato in comunità.
I NC diranno che si legge il vangelo di
Giovanni, che è vero, e che ci si attiene a
quanto sta scritto lì.
Ma in realtà è una autocelebrazione della
comunità, (quasi sempre senza sacerdote, e
quando possibile nelle case private), per
mettere in evidenza il peccato e il fango
dell'uomo, e poi autoassolversi l'un l'altro
con un gesto di apparente umiltà.
Si fa quello che ha fatto Gesù per dire che
in fondo non abbiamo più bisogno di Lui, che
possiamo perdonarci da soli.
Questa è l'impressone che ho avuto sulla
lavanda dei piedi.
Di Michela 28 marzo, 2008 23:02
Credo che la Chiesa sia
dura con noi, purtroppo! Sia per quella
parte che distrugge e per quella che tace.
Oh Signore, mi sembra di camminare su una
corda, spero che Dio mi sostenga e dia la
forza per sopportare questa tempesta, che a
dir è poco.
Di Lara 27 marzo, 2008 00:35
Alessandra, il fatto che
si è liberi di dare la decima, lo racconti
ai neocatecumenali, ma non qui. Quando si è
in un gruppo, in cerchio, si vede chi si
alza a mettere i soldi e chi non lo fa.
Quindi chi non mette niente finisce per
sentirsi a disagio.
Poi ci sono i gruppi dei garanti in cui si
parla del rapporto con i soldi, se si dà la
decima o no, poi ci sono gli scrutini, in
cui si chiede se dai la decima.
Anche perchè, in un gruppo in cui ci si
conosce tutti, e si sa circa quanto guadagna
ognuno, si sa quanto dovrebbe essere
l'ammontare della decima totale e di
conseguenza si risale facilmente a chi non
ha messo il dovuto.
Come vedi, puoi ridere e divertirti quanto
ti pare, ma quando si va nel concreto del
cammino, le cose diventano sempre più
prosaiche. Più volte si è messo il link alla
foto del santuario della Parola, in cui c'è
il tabernacolo di marmo, le lampade (vetri
di Murano) che rappresentano lo Spirito che
scende su chi scruta la Parola, le vetrate
artistiche di Kiko, con simbolizzata la
creazione e altri brani biblici.
Tutte cose che costano molto, ma per fortuna
c'è Alessandra e gli altri nc che donano con
gioia, sorridendo.
Di Michela 26 marzo, 2008 16:11
La parrocchia è S.
Sinforosa in Tivoli Terme, diocesi di
Tivoli. sono stata obbligata alla loro
catechesi dal mio parroco, perchè i veri
cristiani sono coloro che fanno il cammino,
sintetizzo: sono arrivata a fare la
convivenza sono stata eletta responsabile
della comunità, hanno preso dei bei
soldini....la comunità si è sciolta dopo 3
mesi perchè volevo una filosofia teologica
della santa romana chiesa, non è stato
possibile, ho fatto catechismo per due anni
perchè speravano di recuperarmi, finita la
speranza sono stata estrapolata dalla
parrocchia come membro attivo del popolo di
Dio, sono responsabile dell'apostolato della
preghiera ma non posso fare nulla. Avrei
ancora da dire ma non è possibile e troppo
lungo. Sto scrivendo un libro sul cammino ho
bisogno anche di documenti che aiutano a
formare cornice per dimostrare di questa
chiesa distruttiva e blasfema nella nostra
Chiesa. grazie
Di ID 26 marzo, 2008 13:13
Come altre testimonianze
che hanno seguito la mia del 1 febbraio 2008
anche altri ritengono che il Papa non
interviene contro le evidenti aberrazioni
neocatecumenali per non perdere fedeli preti
e soprattutto soldi. Questi "testimoni di
Geova con una spruzzatina lievissima di
cattolicesimo mi mandano fuori della Grazia
di Dio. Secondo me deve intervenire subito
con interventi inequivocabili. Le porte
dell'inferno non prevarranno ci dice Gesù.
Apostateranno? Pazienza. Meglio un bicchiere
di vino buono che un barile adulterato.
Libera nos Domine.
E poi scusate l'ignoranza, ma cosa
conterranno mai 'sti benedetti Statuti per
richiedere tanto tempo per la Loro
approvazione? Sono anni, ma che dico dico
decenni, che va avanti 'sta storia. Insomma
o vanno bene oppure no. penso che venti anni
siano sufficienti per verificare se le
regole di un movimento ecclesiale son
corrette oppure no. Qualcuno mi corregga se
sbaglio.
Allora? La Spiegazione deve essere un'altra.
gli Statuti come tutto il Movimento
neocatecumenale non vanno bene proprio per
niente: neanche un pochino. solo che ...
nessuno nelle alte sfere ha il coraggio di
assumersi la responsabilità di dire a questa
gente la verità che finora ha sbagliato
tutto e che deve velocemente (i due anni
concessi per adeguarsi sono fin troppi io
gli avrei dato due minuti) fare inversione
di marcia che non sono affatto i primi della
classe (anzi) e che il solo pensare questo
li rende al contrario gli ultimi della
stessa ammesso e non concesso che ne
facciano parte. (Vangelo Docet ). Ho
fatto vedere la lettera di Arinze ad un mio
vecchio ex amico (non possono restare amici
di chi critica il movimento ameno che non ci
sia la possibilità di convertirli). Ebbene
ci crediate o no ha detto che me la sono
inventata ..IO!!! i suoi catechisti non glie
ne hanno parlato, sebbene sia
neocatecumenale da da quasi trenta anni,
quindi non è vera!!!
Se qualcuno dubita ancora che i neocid
pratichino il lavaggio del cervello è
servito. Fraterni Saluti
Di Fortebraccio 26 marzo, 2008 11:12
Sto mandando una email
con il nome di mia figlia. Sono un ex N.C ho
frequentato il cammino per quasi 10 anni,
anche se nella mia comunità ho trovato una
persona che mi ha fatto del bene, ne sarò
sempre riconoscente. Ma questo non c’entra
niente perché sono andato via dal cammino.
Condivido alcune testimonianze che sono
pervenute via email. Sono rimasto
esterrefatto al secondo passaggio una delle
loro tante catechesi che diceva di lasciare
i tuoi averi e darli ai poveri, ma come io e
la mia famiglia dopo anni di sacrifici io
vendo tutto e li dò ai poveri? Questi sono
tutti matti lì per lì non ho replicato ma
sono stato zitto tra me e me dicevo: “questi
predicano bene e razzolano male” e loro
girano con certi macchinoni... di questi
catechisti mi sono fatto un’idea stanno lì
per uno scopo ben preciso. Poi ti dicono di
cambiare te ma loro non cambiano mai sono
sempre gli stessi. Sono due mesi che non ci
vado più e mi sono tolto un grande peso che
portavo nel cuore, poi mi fermo qui ci
sarebbero tante cose da dire. Io credo a
Gesù Cristo e alla chiesa nel profondo del
mio cuore ma ai N.C non credo più. Ciao Dino
Di Dino 24 marzo, 2008 14:42
C'era quella frase famosa
che diceva che il sonno della ragione genera
mostri. Qui sta succedendo un po' la stessa
cosa: la ragione è stata offuscata dalle
emozioni.
Avete visto gli interventi di ieri
pomeriggio. Il cammino nutre e si nutre di
emozioni, alimenta il disequilibrio nelle
persone. È come se
ne bloccasse la crescita umana.
Le emozioni hanno un'energia fortissima, più
grande, almeno nell'immediato, di quella che
deriva a una vita ordinata, in cui ragione e
sentimento si equilibrano.
C'è un'incontinenza emotiva, che si
manifesta come aggressività, presa in giro,
accuse gratuite, a cui corrisponde il
soccombere della ragione, e la persona non
riesce più a discernere il bene dal male,
crede a tutto quello che le viene detto,
solo perchè è stato detto in un contesto
emotivo ben preciso. Quella stessa persona,
nel lavoro, nella vita sociale non è così
allocca, ma siccome l'annuncio degli statuti
approvati, è stato fatto appunto in forma di
'annuncio', come se fosse una parola di pari
importanza della Parola, del Vangelo, ecco
che non si può più mettere in discussione.
Inoltre è stato fatto da persone di grande 'carisma',
da Kiko stesso, con grande enfasi, e forza
comunicativa. Una forza comunicativa che,
per fortuna, nessuno altro ha, nè vescovi,
nè il papa, perchè si basa su un sentimento
di 'resa' interiore del neocatecumenale non
tanto al catechista, quanto a quello che il
catechista rappresenta: una figura
genitoriale che prima ti sgrida e poi ti
blandisce, poi torna a sgridarti e così via.
Nessuna persona può restare immune dal
disorientamento psicologico causato da
questo altalenare.
Per mantenere una specie di equilibrio e di
coerenza interiori, allora è necessario far
finta di non vedere quello che è scritto
nero su bianco, credersi e migliori degli
altri, ritenersi dei 'salvati' a priori,
solo per aver obbedito alle direttive.
La divisione che il cammino opera nelle
parrocchie è l'espressione concreta e
visibile della divisione interna che le
catechesi hanno prodotto nell'interiorità
dell'uomo nc.
scusate la prolissità di questo post, e il
fatto di ripetere cose già note;
Ma serve anche a me per cercare di capire la
difficoltà di comunicazione con i
neocatecumenali, e per capire quello che mi
è successo, la violenza che mi hanno fatto
quando ero neocatecumenale
Quando un catechista ti dice:
se lasci il cammino, lasci Cristo,
ti sta inculcando l'idea che
cammino = chiesa
come dice ogni neocat.
solo che non te lo dice, così, con
naturalezza, te lo dice in un contesto
emotivo, con una modalità comunicativa ben
costruita, in modo da addormentare la
ragione, in cui alcuni degli elementi sono:
-il tono di voce: ciclicamente alto e
perentorio, poi dolce e scherzoso, e così
via
-l'ora tarda ( simbolo delle tenebre)
-una sala dove ci sono solo nc, e la porta è
chiusa per gli altri fedeli ( simbolo della
catacomba, della necessità di proteggersi,
solo che fuori non c'è nessun Diocleziano
che ti vuole uccidere)
-un catechista che parla in piedi, a volte
da un ambone rialzato su una pedana
-sacerdoti seduti e silenziosi ( e il
silenzio dei sacerdoti è un simbolo
fortissimo, è una cosa che la nostra società
non è abituata a vedere)
Agli annunci, il catechista leggeva il
Vangelo, e l'assemblea era in piedi, come
pure i sacerdoti dietro al catechista.
In una catechesi di circa 1 ora e mezza, la
lettura del vangelo si colloca circa a metà,
cioè si perde nelle chiacchiere. A livello
inconscio il messaggio che mi arriva è che
le parole del catechista stanno sullo stesso
piano della Parola del Vangelo.
Tralasciamo il collegamento tra
Parola-Logos-Verbo, che però l'inconscio
coglie, mentre la ragione dorme.
[poi ci sono i contenuti della comunicazione
fatti di slogan che non possono essere
confutati]
Nessuno tra noi non nc, PER FORTUNA, usa
questo tipo di linguaggio emotivo, né queste
tecniche subliminali.
Però quando si parla con i nc bisogna
ricordare che questo è lo sfondo
comunicativo, in cui hanno ricevuto le
informazioni che poi scrivono sul blog.
Per neocatecumanali la parola del catechista
( e di Kiko) viene a coincidere con la
Parola di Dio. Ecco perchè accettano
acriticamente qualsiasi cosa dica Kiko, e
non si va sul sito del Vaticano a leggere la
lettera del card. Arinze e a controllare se
gli statuti sono stati approvati veramente.
Questa analisi, se è lucida, è un po'
incompleta. Resta da precisare che da una
parte i catechisti, Kiko e il cammino stesso
si pongono come Gesù Cristo stesso.
Dall'altra parte, però, non possiamo
sottovalutare la responsabilità dei
neocatecumenali che non ammettono di essersi
affidati a degli uomini, ai quali hanno
consegnato la loro vita e la gestione dei
loro affetti.
Però resta sempre, in fondo al cuore, una
certa consapevolezza di non essersi
veramente affidati a Dio, e che la
sovrapposizione catechista-Cristo, ti mette
fuori dalla comunione con la chiesa
cattolica.
Allora, alcuni mantengono il loro equilibrio
interiore comportandosi come i catechisti si
sono comportati con loro.
Altri chiudono gli occhi, guardando solo ai
frutti di benessere interiore che scambiano
per doni divini, mentre sono il frutto delle
loro fatiche di non litigare più.
Ed è una grossa fatica, quella di non essere
più litigiosi, perchè il disordine interiore
si manifesta spesso con atteggiamenti
aggressivi, come può testimoniare chiunque
sia a contatto con i nc.
Di Michela 18 marzo, 2008 13:42
La cosa che mi colpisce tantissimo, per
tornare al tema centrale, è questa palese
discordanza fra le catechesi e il magistero
della Chiesa, nella persona del Santo Padre,
e quelle che ho "ricevuto" a suo tempo.
Mi fece rimanere di sasso rileggere il tema
del I scrutinio in una indimenticata Omelia
del Papa Benedetto! Era lo stesso vangelo
(quello di Luca, dell' "odio"). Ma letto con
un significato OPPOSTO!
Anche la splendida Omelia del Papa con i
giovani nella recente Penitenziale a S.
Pietro... Focalizza quello che REALMENTE
accade nel Sacramento della
Riconciliazione... E quale sia il VERO
Cammino, il VERO "buttare l'uomo vecchio"!
Cosa che tante, troppe volte ho sentito far
dipendere dal "partecipare alla Comunità",
alla "convivenza", allo "scrutinio"...
È il rovesciamento
completo della realtà di Fede Vissuta!
Mentre la Forza e il Cambiamento reale viene
dallo Spirito del Signore, per mezzo dei
Sacramenti, in Associazioni come iL CNC
avviene grazie all'Associazione stessa, la
sua struttura e la sua prassi!
L'Evangelizzazione, o il "risveglio" del
Battesimo, dovrebbe avere come scopo di
PORTARE (o ri-portare) le Persone ai
Sacramenti...! Invece in questa realtà la
situazione è OPPOSTA! I "Sacramenti"
(manipolati a convenienza) SERVONO per
portare le persone in una Associazione!!!
È il ribaltamento totale della Fede!
Ed è incredibile che NESSUNO, o pochi, oltre
il Santo Padre abbia un sussulto di paura
per quello che tale ribaltamento sta
provocando!
Si Stefano 18 marzo, 2008 13:28
A da a passà a nuttata.
Non è possibile che la Chiesa approvi un
cammino tale che come la ragione dimostra
non è cattolico. E non perchè la ragione
trovi forza da motivi teorici ma perchè
abbiamo sperimentato, vivendo sulla nostra
pelle, avvalorati dalle testimonianze venute
dai posti più disparati del mondo che il
cosiddetto cammino ha una struttura settaria
con contenuti teologici non in linea con la
Chiesa.
Se a uomini di Chiesa serve per qualche
motivo personale facciano pure ma non si può
approvare una mostruosità del genere.
Certamente io non mi integrerò ad una Chiesa
giudaico protestante come quella che il Cnc
andrebbe a costituire.
Non mi importa di quello che possano fare
perché oramai la denuncia continua fin dalla
sua fondazione. Se i nostri pastori sono
così codardi da voler sistemare più la loro
vita terrena che salvaguardare la fede nel
Figlio di Dio e quindi Dio stesso facciano
pure. Intanto hanno spaccato la Chiesa a
metà. Non stiamoci a raccontare frottole
perchè è così.
Nella mia parrocchia sicuramente ci saranno
i neocatecumenali che faranno la veglia
pasquale e con relativa liturgia eucaristica
per conto proprio nella maggior parte in
saloni di alberghi, agriturismo, capannoni e
via dicendo fregandosene dei luoghi
consacrati.
Che spettacolo, poi, i vasconi di plastica
mobili e usati solo per quell'occasione (si
spera) per i battesimi!!!!
Di Laila 15 marzo, 2008 13:08
Dopo 4 anni nel cammino
sono fuoriuscito da quella che ha tutte le
caratteristiche di una setta religiosa (love
bombing etc.) Sono fuori da circa 8 anni
e la ricostruzione è stata molto dura. Sono
uscito anche grazie a molte pubblicazioni
che spiegavano molto bene i meccanismi delle
sette. La ricostruzione del mio pensiero è
stata difficile anche per il fatto che tutta
la mia famiglia è ancora in quella setta
visionaria.
Inutile dire che sono totalmente fuoriuscito
dalla chiesa e che questo è imputabile solo
ed esclusivamente al cammino neocatecumenale
che si basa su un continuo senso di colpa
per tutto ciò che si fa in contrasto con gli
insegnamenti visionari pseudocattolici dei
leader. C'è un moralismo negativo di fondo
di stampo protestante. Vivo all'estero da un
po' di anni (sono emigrato non solo ma ANCHE
per la situazione in famiglia). Convivo con
una ragazza con la quale non siamo sposati.
A causa di ciò sono stato completamente
ESPULSO dalla famiglia sono considerato un
mostro (la mia famiglia non parla più con
me). Fortunatamente la mia vita è piena di
cose belle e sono una persona felice. Sono
pronto a confermare quanto affermato in
questa mail di fronte a chiunque. Come sono
pronto a testimoniare come la mia vita sia
felice da quando sono uscito da quella
setta. Felicità purtroppo che sarà sempre
pesantemente limitata dalla scomparsa della
mia famiglia
Da Francesco B. 10 marzo 2008, 16:12
Io ad esempio non posso
rendere la mia testimonianza perché ho paura
che qualcuno capisca di chi sto parlando. E
se poi lo viene a sapere chi nella mia
famiglia nel cammino c'è, sono azzi amari.
perderei anche quel poco che mi è rimasto.
Di Anonimo 03 marzo, 2008 17:23
Sono un aderente del
Cammino da circa 15 anni e vengo da Malta.
Ho sempre avuto delle riserve sul Cammino e
la cosa che mi turba di più è che la Santa
Sede non ha mia fatto una dichiarazione
pubblica sul Cammino.
In mancanza di tale dichiarazione non mi
sento di tagliare i legami con i miei
fratelli. Ho letto tutto quello che si
può trovare sui diversi siti e sono nella
totale consapevolezza delle divergenze che
possono esistere fra la nostra Chiesa comune
e il Cammino. Il rischio che siamo parlando
di due organi paralleli esiste.
Quello che chiedo è semplicemente una
chiarifica ufficiale dalla Santa Sede.
Perché è cosi difficile averla. Mi sentirei
l'anima più a posto con me stesso e con Dio.
Recentemente durante l'annuncio dell'avvento
ci è stato detto che gli Statuti sono stati
approvati con delle modifiche circa il modo
con il quale si celebra la Santa Messa, cioè
che l'Eucaristia non la riceveremo più
seduti ma in piedi. Ci è stato detto anche
che ci sono altre piccole modifiche però non
sono stati forniti altri particolari.
Cosa ne pensate ?
Di E.C. 27/02/2008 10.3
______________
Pensiamo che il problema non è tanto nella
modalità di ricevere la comunione quanto
nella teologia che c'è dietro e c'è anche
tutto il resto della celebrazione che è
anomalo; comunque non è la Messa: è un altro
rito che, per parlare francamente, da un
lato scimmiotta la Messa e dall'altro la
stravolge.
Anche noi siamo molto addolorati del
silenzio della Santa Sede che in realtà non
è silenzio pieno, perché con la lettera di
Arinze si è pronunciata e ha dato un
tempo... il silenzio non è sulle direttive
ma sul renderle esecutive o esplicitare il
fatto di per sé già chiaro che il Cammino si
pone da sé fuori dalla Chiesa, pur asserendo
di essere Chiesa, ma solo per servirsene
come "lasciapassare" e, alla fine,
sostituirla con le proprie strutture,
prassi, sacerdoti, insegnamenti, che sta
continuando a propagare senza sosta, proprio
perché non gli è arrivato alcuno stop.
Mi spiace per le tante persone in buona fede
che sono a disagio in questa situazione e
non sanno come uscirne, anche perché siamo
consapevoli che il Cammino crea molta
'dipendenza'
Il Signore ti benedica e ti custodisca!
Più di una volta
discutendo con dei sacerdoti favorevoli al
cammino (ma comunque equilibrati e con gli
occhi aperti) ho sentito la domanda: "però
guarda quali frutti porta, quanti figli..
quanto coraggio.. quanta fede.."
Ma dobbiamo raccontarlo quei figli cosa
provano? quando vanno dallo psicologo per
mesi perchè non parlano più, perchè con due
figli disabili in casa si decide di metterne
al mondo ancora senza avere il tempo
materiale di accudire gli altri? quanta
sofferenza silenziosa e nascosta. Questi,
anche questi, sono frutti.
E quanto alla fede, ci chiediamo in chi o in
che cosa alla fine credono? E della 'dipendenza'
e del clima di esaltazione che genera le
'alzate' vocazionali? E del livellamento,
anzi dell'annullamento delle coscienze?
Di An 27 febbraio, 2008 15:52
Vorrei far notare che
mentre i neocatecumenali hanno in più di
qualche loro sito il link della loro
specifica partecipazione e preparazione alla
gmg di Sidney, sul sito ufficiale della
gmg2008 di Sidney, non si fa assolutamente
nessuna menzione loro. Anzi, in una pagina,
dove vengono presentati gli ordini e
movimenti che collaborano, non ci sono
proprio i neocatecumenali.
Questa è un'ulteriore prova che loro non
vivono in comunione con la chiesa nemmeno
questo evento, ma anzi, si dissociano e lo
fanno a loro modo e lo fanno diventare una
cosa loro, confondendo e e circuendo molti
giovani che magari pensano di andare a
questa bella esperienza, e invece cadono
nelle grinfie del Cammino.
Guardate su catechumenium, in fondo alla
pagina iniziale e poi sul sito ufficiale.
Non solo falsi, ma anche imbroglioni!!!
Ma loro non partecipano alla gmg. Loro
organizzano e partecipano alla ncgmg
che prevede l'incontro e la messa con il
pontefice in preparazione alla giornata
vocazionale di lunedì.
Ah, ovviamente per poter partecipare bisogna
essere presentati da almeno due soci che
sono vincolati dalla norma che ogni comunità
non può accogliere complessivamente più di
tre esterni. il tutto previo nulla osta del
presidente.
E i vescovi dormono. E di tutti i sacerdoti
che ho interpellato, NESSUNO era a
conoscenza della lettera di Arinze, alla
quale non viene data importanza. che
vergogna. Infatti ogni volta che ho fatto
una gmg con i nceocatecumenali si seguiva un
programma a parte con catechesi a parte
liturgie a parte per concludere con
l'apoteosi dell'incontro con kiko...
Per non parlare poi della quota. pur pagando
come tutti i partecipanti i neocatecumenali
sono quelli più mal trattati (logicamente la
base) con la scusa che bisogna accettare
tutto perché le prove le manda il Signore. E
intanto i leader e compagnia viaggiano
gratis e fanno la cresta per i loro comodi.
Di Andrea 27
febbraio, 2008 15:58
Ciò di cui possiamo
essere sicuri è che i metodi del cammino non
aiutano, anzi tendono a mantenere ed
aumentare patologie sotterranee tipo
depressioni. Gli adulti più equilibrati,
hanno interiorizzato un'immagine del cammino
che non corrisponde alla realtà, ma serve
per continuare a credere di essere nel
giusto, di essere nella Chiesa e
nell'obbedienza.
Ma questa sospensione di giudizio critico,
che è necessaria per poter continuare a fare
il cammino, diventa deleteria per i più
giovani, che diventano offensivi e
maleducati, o nel migliore dei casi,
superficiali, come quelli che scrivono qui.
(il blog è pieno di insulti e di disturbi
continui - ndR)
C'è ancora un'altra difficoltà che è tipica
di tutti i gruppi settari in cui si insegna
che il mondo è malvagio, e che la scuola e
le varie attività sono poco importanti. Il
genitore equilibrato, con una buona
posizione sociale, tenderà a desiderare per
i propri figli la stessa riuscita sociale,
ma un genitore meno scolarizzato e
soprattutto se già un po' depresso per conto
suo tenderà a far propria la visione
pessimistica del cammino e quindi a non
sostenere i figli nella socializzazione a
scuola e nei gruppi, creando un grosso
problema ai ragazzi per i quali la scuola è
una parte importantissima della loro vita.
Se mi capita di parlare con i catechisti di
questi ragazzi in difficoltà, trovo di nuovo
un'incomprensione di linguaggio, come se non
vedessero i problemi, le difficoltà di fare
un ragionamento logico, di stare in contatto
con la propria interiorità, cose che invece
sanno fare i ragazzi che frequentano i
gruppi parrocchiali.
di Michela 24 febbraio, 2008 08:37
Nel cammino mi sembrava
un ritrovo da club. Tutti con lo stesso
fine: applicare le direttive kikiane. Molta
apparenza ad uso e consumo di chi è fuori.
Spesso le discussioni interne (anche feroci
e con odio) dovevano rientrare con la
minaccia di essere responsabili di
danneggiare il Signore. Vi dico solo che
quando veniva a mancare un genitore, un
coniuge, o un figlio ci si dava l'ordine,
caso contrario non avevamo una vera fede, di
fare festa e di andare con il sorriso
stampato sulle labbra senza stare ad
indugiare presso la salma.
E' un cammino che ci dettava tutti i
comportamenti.
Vivo un cristianesimo più in comunione con
Dio da quando ne siamo usciti. Prima
comunicavamo solo con la comunità e i
responsabili (pure persone di dubbia fiducia
perchè ho capito che di noi non se ne
fregavano niente, Dio li perdoni)
Lode a Cristo Gesù
Di GR 23 febbraio, 2008 10:45
"Il problema di uno che è
vissuto dall'inizio della sua formazione nel
cammino e è stato abituato a considerarlo la
vera Chiesa è che non conosce gli
insegnamenti VERI della Chiesa ed è chiaro
che dirà "la Chiesa mi ha fatto conoscere
Cristo", ma quali insegnamenti e quale Volto
del Signore custodirà nel suo cuore?"
A questo proposito ti voglio raccontare un
fatto personale, accadutomi anni fa. Avevo
incominciato una sorta di studio teologico,
molto superficiale, per mancanza di tempo e
per il mio modo di essere, e un giorno
mentre ero a messa in una parrocchia non
neocatecumenale, ho provato un fortissimo
senso di costernazione perchè mi ero accorta
di non aver capito nulla dell'Eucarestia,
nonostante gli anni di cammino alle spalle.
Mi sono sentita umiliata, e in quell'Eucarestia
avevo chiesto al Signore di aiutarmi. Come
sono uscita dalla chiesa il parroco mi ha
chiamato e mi ha gentilmente 'costretto' ad
occuparmi del catechismo delle prime
Comunioni. L'ho interpretato come una
risposta alla mia preghiera di aiuto e sono
diventata catechista parrocchiale.
E' vero che il cammino ti dà una catechesi
falsa sull'eucarestia e sulla Confessione,
ma sopratutto non ti restituisce il vero
volto di Cristo, che diventa una specie di
superuomo, non il Figlio di Dio, solo un
uomo, perchè il messaggio subliminale che
passa è che il rapporto più importante del
neocatecumeno è quello con Dio, inteso come
prima persona della Trinità. Il Figlio, il
mediatore/salvatore c'è già, ed è
contemporaneamente Kiko-il catechista-il
cammino.
Se notate, figure maschili, perchè
l'associazione Cristo-Kiko-catechista
funzioni meglio.
Queste cose che ho scritto le ho verificate
nella mia storia personale, nelle parole dei
fratelli di comunità, e in quelle dei miei
catechisti.
Continuando il discorso
sul volto di Cristo. Probabilmente il
filoebraismo di Kiko gli ha fatto perdere di
vista la SS.Trinità.
La redditio è il momento in cui si pronuncia
solennemente il Credo, che è composto di tre
parti
- credo in Dio Padre...
- credo in Gesù Cristo..
- Credo nello Spirito Santo...
Da quello che ricordo della mia redditio, il
filo conduttore era il credo dell'A.T. : Mio
padre era un arameo errante, visse schiavo
in Egitto....
Si raccontava quindi della chiamata
(Abramo), che coincide con le prime
catechesi, e la scoperta delle proprie
schiavitù e peccati (la discesa in Egitto),
il cammino di liberazione, che coincide con
il cammino nc. Quindi ci si fermava alla
prima parte del credo: si dimostrava
l'onnipotenza di Dio parlando delle opere
che aveva compiuto nella nostra vita.
Di Gesù se ne parlava poco o niente, per i
motivi espressi prima, mentre lo Spirito
Santo nel cammino è prerogativa solo di Kiko,
visto che le parole delle catechesi sono
imparate a memoria, le testimonianze sono
tutte uguali, e che ogni iniziativa è
riservata solo a lui, ed è esplicitamente
proibita agli adepti.
Figuriamoci se si parla
della Chiesa "Una Santa Cattolica
Apostolica" i neocatecumenali ignorano il
Credo niceno-costantinopolitano... la VERA
Chiesa sono loro che la stanno ricostruendo,
se non l'hanno già fatto!
Riguardo all'impossibilità di prendere
iniziative personali, abbiamo già parlato di
canti e dipinti che possono solo essere
riprodotti, ma sapete che non mi sarebbe
possibile organizzare neanche un pullman per
un viaggio religioso/turistico per le
comunità della parrocchia, senza il permesso
del centro neocatecumanale, che ovviamente
non lo darebbe. Parlo di cose che sono
successe veramente, anni fa. Oggi nessuno si
sogna più di organizzare nulla, nessuna
iniziativa dal basso.
Sto leggendo il libro di
S. Hassan, su come uscire dalle sette.
In nessuna setta si possono fare domande, si
viene tenuti sulla corda, dicendo vieni e
capirai. Ti dicono che c'è sempre un passo
in più da fare per capire meglio.( le
convivenze e le tappe)
Anche a me dicevano di non fare domande, di
fare il cammino e avrei capito tutto a suo
tempo. Avvertivo qualcosa di strano in
queste risposte, ma mi rifiutavo di credere
che i catechisti fossero così ignoranti da
non sapere rispondere a domande sulla
Scrittura, come quelle che facevo io. Adesso
capisco che oltre all' ignoranza, c'è una
incapacità di dare risposte. Cosa può
rispondere uno che per primo non è un
soggetto libero, può solo cercare di
convincere altre persone a fare come lui, in
modo che nel gruppo si attenui l'angoscia
per la libertà perduta.
Dietro all'incapacità di produrre un
discorso logico dei neocatecumenali che
scrivono qui nel blog, e se vuoi mi ci metto
anch'io, non c'è solo malafede, ma anche
tantissima sofferenza latente.
Mi vengono in mente le
parole che mi ripete sempre un collega ateo
e mangiapreti: "La Chiesa ha rinunciato al
Sacro, e adesso si ritrova con le chiese
vuote". Se lo hanno capito anche gli atei,
come mai non lo capiscono gli addetti ai
lavori?
E sempre su questo punto sarebbe bene che i
vescovi sapessero che se i fedeli normali
non frequentano le parrocchie
neocatecumenali non è tanto per le liti e
divisioni, ma sopratutto perchè vi trovano
una celebrazione impoverita, banalizzata,
poco solenne, con prediche sempre
colpevolizzanti.
Vi chiedo di pregare oggi per la guarigione
di un mio familiare, perchè abbia una buona
vita, e per tutti i genitori e i figli
sofferenti che ho incontrato e conosciuto in
questo anno, che per me è stato così
difficile ma anche ricco e importante, che
trovino tutti una speranza. Ho nel cuore
tante persone, che Maria asciughi le nostre
lacrime, che ci consoli nel suo amore di
Madre.
Di Michela 11 febbraio, 2008 12:25
Volevo ribadire che non è
importante l'approvazione dello statuto ma
la sua attuazione. Credo che questa non
verrà mai realizzata. È vero, aspettiamo
questa approvazione, ma io aspetterò di più
l'attuazione di quello che ci sarà scritto.
Purtroppo la disubbidienza odierna è la
dimostrazione di quello che accadrà. Il
tempo è importante, se non fosse stato tale
il S. Padre non avrebbe dato due anni,
avrebbe detto da domani fate così... due
anni sono due anni. E poi le comunicazioni a
voce fatte da Rylko a Kiko non sono più
importanti di una lettera scritta e del
richiamo del Papa in udienza. Ricordo ancora
l'annuncio d'avvento che il catechista capo
riportò: "Non applicheremo la lettera perchè
ci è stato assicurato da Rylko (più
importante del Papa?) che gli statuti
saranno approvati l'8 o al massimo dopo le
feste, quindi applicheremo gli statuti
direttamente". Sono passati quasi tre mesi e
si è nella disubbidienza. Infatti non è
pensabile che gli Statuti possano richiedere
cose diverse da quelle già richieste dal
Papa. Certo sono convinto che il peso di
tutto questo ricadrà sui sacerdoti e i
vescovi che non hanno obbedito e saputo far
obbedire al S. Padre. Adesso ci sarà
l'annuncio della quaresima ed ecco pronto
un'altra imminente approvazione.
giochiamo, giochiamo...
Di Mikele 06
febbraio, 2008 11:10
Uno dei problemi nel
dialogo con i NC è la camaleonticità. Le
eresie pronunciate un tempo dai fondatori
non vengono più ripetute.
Alla convivenza di inizio corso c'è sempre
una catechesi, fatta dal sacerdote
dell'equipe, sul Magistero della Chiesa.
Carmen e altri catechisti hanno studiato
qualcosa, difficilmente pronunceranno
catechesi eretiche. Da bravi comunicatori
non parlano più esplicitamente delle loro
idee sul sacrificio o sul mistero pasquale,
si limiteranno a qualche battuta sulla
religiosità naturale, sulla vecchietta che
accende candele. Poi in mezzo a un discorso
ortodosso , un'altra battuta sul paganesimo
e sulle offerte nelle religioni precristiane.
Il messaggio passa lo stesso, ma di fatto
tutta la catechesi è stata sostanzialmente
accettabile da qualsiasi sacerdote. Ecco
perchè riportare le eresie non fa nessuna
presa, perchè nel cammino le eresie non
vengono dette, vengono attuate, vissute. I
NC sono convinti di essere nell'assoluta
ortodossia, di fede e di pratica morale (e
difatti nelle opere morali, lo sono
effettivamente)
Quello che è stato importante è stata la
lettera di Arinze. Lì è risultato subito
evidente a tutti i NC che il cammino faceva
qualcosa di 'diverso' che la chiesa non
tollerava più.
Lì c'è stato chi si è fatto domande, e chi
invece ha accettato le spiegazioni dei
catechisti e ha ha preferito continuare a
chiudere gli occhi, continuando a godere del
conforto di essere sempre nel giusto, che il
cammino ti dà.
Mi convinco sempre di più
che finché ci sarà anche una sola riunione a
porte chiuse, il cammino resterà settario, e
avrà modo di insegnare ai suoi il disprezzo
per la chiesa tradizionale. Come ha detto
qualcuno su questo blog, se quello che conta
è ciò che io credo nel mio cuore, posso
celebrare come vuole il vescovo o il papa,
ma io posso continuare a credere che sto
partecipando a un rito pagano.
Per questo penso che le richieste di
trasparenza, di fare celebrazioni uniche
possono servire solo per aiutare qualche NC
ad aprire gli occhi, ma non serviranno ad
emendare il cammino dai suoi errori.
Di Michela 23 gennaio, 2008 11:03
Per me la cosa
più scandalosa e
vergognosa resta
il fatto che dei
sacerdoti di
Santa Romana
Chiesa non
obbediscano al
Papa. Se ogni
Eucaristia è
celebrata da un
sacerdote la
responsabilità
più grande
ricade su di lui
che non segue il
Papa e aspetta
direttive dai
catechisti. I
semplici
fratelli sono
tenuti all'oscuro di tutto e
purtroppo non
tutti hanno la
possibilità e la
voglia di
cercare altro
con altri mezzi.
Bisogna
richiamare i
sacerdoti perché
celebrino
l'Eucaristia
come gli è stata
consegnata dalla
Chiesa. La messa
non è di kiko o
dei catechisti.
Qui a Torino la
maggior parte
non sa neanche
l'esistenza
della lettera
del card Arinze
(perché le
informazioni
sono solo quelle
a circuito
interno
manipolate dai
responsabili) ed
ignora le norme
liturgiche
perché ci si
fida del
parroco,
giustamente si
pensa che tutto
quello che fa il
parroco sia
lecito. Il nodo
della questione
sono i preti
Di Torino
30 novembre, 10:40
Continueremo a inserire, in altre pagine,
man mano che perverranno, le testimonianze più significative...
|
State lontani dalle nuove catechesi, se volete crescete nella fede. Se invece preferite imparare a cantare a squarciagola, a passare qualche week-end all'anno in alberghi confortevoli, se cercate un cibo che nutre le emozioni, e sensazioni forti, e in cambio vi verrà soltanto chiesto di diventare degli automi in mano a dei catechisti che vi chiederanno dimettere a nudo la vostra coscienza davanti a tutti, per poi tenervi come soldatini buoni e ordinati, di fare cose che al di fuori del cammino non avreste mai fatto, facendovi credere di essere meglio degli altri, di essere dei martiri, di aver lavato le vesti nel sangue dell'Agnello, di aver attraversato la grande tribolazione mentre sarete voi ad infliggere le grandi tribolazioni ai vostri cari, disprezzandoli nel vostro cuore, diventando vipere velenose pronte ad attaccare nei punti deboli chi vi si mette di fronte....
Se è così che volete diventare allora informatevi per sapere dov'è la prossima catechesi, che comincerà tra pochi giorni, perché nessuno sta provvedendo a sospendere questa realtà, che pure al momento è sub iudice...
di Michela 15 gennaio, 2008 10:46