Testimonianze
di "ex"
/1
Indice
della Sezione:
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[Testimonianze
esterne] - [pagina
2]
:: [Testimonianze
di sacerdoti]
:: Testimonianze di ex appartenenti al CN - [pagina
2] - [pagina
3]
::
[Dialogo
e riflessione comune]
Alcune delle testimonianze
che seguono sono pervenute via mail, altre sono
state prese dai Weblog:
neocatecumenali.blogspot.com e
palazzoapostolico.it. Abbiamo ritenuto di inserire
anche queste ultime in quanto la fluidità e la
spontaneità del testo, generato dall'evento
colloquiale, rispettato nella sua integrità, le rende particolarmente
interessanti. Ci siamo accorti che
sostanzialmente costituiscono una carrellata
sulle principali anomalie del cammino e potrebbero
in qualche modo rappresentare una sorta di
F.A.Q. non complete, ma quasi... Ne garantiamo l'attendibilità,
perché ognuna è corredata della mail e dai
dati personali dell'interessato.
continua a pagina 2
Continuo a seguirvi perchè
l'interesse a come i NC rispondono ...a fischi
con fiaschi va in crescendo. Le risposte nc
fanno finta di non capire e riconoscere i
meccanismi perversi contro la persona del loro
"cammino di iniziazione cristiana". Certamente
non sono di un'equipe di catechisti ma di
tutte. TALI MECCANISMI NON SONO USCITI FUORI
PRIMA PERCHE' NEL GIOCO PERVERSO DELL'ABUSO SIA
PER LA VITTIMA, che pensa di essere colpevole,
SIA PER IL CARNEFICE, che sa di essere
colpevole.... Conviene tacere! Buon per chi
riesce a uscirne e dimenticare!
Chi è uscito dopo una breve esperienza è messo
a zittire "perchè non conosceva e che avrebbe
capito solo andando avanti....", traducasi
immergendosi sempre più nella pece di questo
cammino deviante. CHI è RIMASTO per anni in
questa maledetta esperienza, è difficile che
riesca a parlare perché ti tengono nelle loro
grinfie conoscendo ogni parte intima della
persona. E nel frattempo, tappa dopo tappa, ti
smontano pezzo pezzo e ti rimontano come il
kikianesimo vuole. Sulla base di una falsa
fratellanza e di un'impostazione morbosa di
manifestare la propria fede ti spremono a tutti
i livelli, ti espropriano della tua identità.
Mano a mano sei sempre più kikiano e guai a chi
ti tocca la tua sala "liturgica", guai a
mettere in dubbio il contributo ai "fratelli",
guai a NON UBBIDIRE SENZA DOMANDE AI
CATECHISTI! Sei giudicato di disubbidire a Dio
stesso! Capite? A Dio stesso! Se provi tu,
invece, una valutazione o ad esprimere un
dubbio, ti azzittiscono umiliandoti e
attivandoti scrupoli e sensi di colpa, spesso
con modi perentori altre volte con quella
benevolenza di chi si sente "trafitto" dal tuo
"pensare"!
Sto a dire queste cose e mi risento male solo
al ricordo come chi non può dimenticare tanto
ne è segnato. Nonostante non provi odio, ma
commiserazione. Ho perdonato perchè anche,
almeno desidero crederlo, i catechisti non
sapevano cosa facevano, vittime anch'essi. Però
so che è una struttura malevola che crea tanti
danni alle persone che la frequentano e a chi
ha a che fare con loro direttamente e
indirettamente. Da questa esperienza il
cristiano può ricavarne, però, un senso e
nostro Signore ci dà l'opportunità di ricavarne
un bene che rinforzerà il desiderio della retta
fede e di difenderla ad oltranza perchè ora più
che mai siamo consapevoli di come sia a
rischio.
Diversi sacerdoti non si coinvolgono più di
tanto con il "cammino" e quindi vedono solo
l'apparenza e, purtroppo, un gruppo di "cotanta
testimonianza " li rendono favorevoli se non
addirittura tronfii. Chi si coinvolge molto...
gli fa bene perchè così può riscoprire il
proprio battesimo, come ammette il prete
siciliano... (chissà perché il seminario non
gli ha chiarito questo punto e chissà con che
tipo di vocazione è stato ordinato..). Perdono
questi uomini di Dio e li incoraggio a
ristabilire la verità per il bene di tutta la
Chiesa e per il bene loro. Non gridiamo allo
scandalo per quanto dico. Si sa che la Chiesa è
divina ed umana e questa parte umana non poche
volte ha causato devianze, anche gravi
purtroppo. Quindi la verità viene sempre
invocando lo Spirito affinché lavori ognuno di
noi tramite la retta coscienza. Ma lo dobbiamo
volere altrimenti rimarremo sordi, ciechi e
muti davanti alla nostra coscienza.
Posso confermare che la chiesa prospettata dal
cn non è quella una, santa, apostolica di cui
parla la nostra professione di fede, il CREDO.
COSì IL MESSAGGIO BIBLICO COMPLETAMENTE
REINTERPRETATO E PROPOSTO CON I MODI FINORA
DENUNCIATI specialmente per manipolare menti e
coscienze. Posso assicurare che valgono più le
suppellettili liturgiche, più un tappeto, più
un cero che non le persone a servizio di tali
oggetti.
La gerarchia sa e, a questo punto, penso pure
il Papa che ha lanciato forti messaggi ma...
non vedo una reale fermezza a stoppare il
"cammino".. Capisco che questo CN è un problema
in più per la Chiesa e far ammettere alla
gerarchia che, per tutti questi anni, non si è
accorta di cosa accadeva sotto i loro occhi
fede sarebbe un perdere fiducia e... la faccia.
Che colpo sarebbe per cardinali e vescovi che
hanno partecipato ricevendo... genuflessioni
..., riconoscimenti..., che, in un certo modo,
li ha legati, li ha invischiati anche
involontariamente! MEGLIO TACEEEEREEEEE! MEGLIO
NON AVERE OCCHI, ORECCHIE E VOCE.
ED ECCO CHE SI TACE. SI LASCIA DA SOLO IL PAPA
E POI DI SOTTOBANCO "UN COLPO AL CERCHIO ED UNA
ALLA BOTTE". E così, giorno dopo giorno si
tira.... occuparsi di cose che travagliano la
fede e le persone? Tanto tutto passa...perchè
farlo ora? In questo momento, attaccata da più
parti, la Chiesa, nei suoi uomini e per le
falle che hanno aperto in essa, è debole, o
meglio si sente debole (è questo è un frutto
del demonio che usa anche strumenti come il cn
per indebolirla). Chi avrà la forza e la
volontà di appoggiare Papa Benedetto? Gli
faranno sapere e conoscere cosa c'è dietro "i
frutti del cammino" ?
NON è DISFATTISMO MA SOLO REALISMO. CONTINUO AD
AMARE LA CHIESA CONTINUANDO A PREGARE e
dicendomi ad ogni inizio di giornata: "con
Cristo e la sua Chiesa per essa e attraverso
essa".
Di Sandri, 18 agosto, 2007 13:30
Da persona semplice qual sono, prego, invoco
e grido che la Chiesa cattolica ritorni alla
fonte dell'essere e non al mercanteggiare con
le immagini intriganti di pubblicità cultuale.
L'ho sperimentato e, al di là di tutti la rete
di relazioni che si è intromessa tra me e i
miei affetti (e non idoli), nella mia vita
quotidiana fatta anch'essa di incontri (anche
evangelizzanti, se andiamo nella sostanza), mi
offuscava il fatto divino.
Alla fine ero io dio che dovevo tenere a bada
il diavolo. Io potevo divinizzarmi e quindi non
dovevo genuflettermi più.
Come si è ridimensionato il mio essere
riconquistando l'armonia che c'è tra Dio e la
sua creatura. Trovo conforto ad inginocchiarmi
davanti al grande mistero che fa Dio nel
trasformarsi cibo per noi.
Dio che mi mostra concretamente quanto è
innamorato di me e di ognuno di noi.
È questo che oggi
mi inebria, mi dona ancora lo stupore
dell'anima e la meraviglia della ragione che
sostiene (e non immiserisce) la mia fede.
Grazie Dio, grazie Chiesa che sei lo strumento
sacramentale in cui avviene questo miracolo.
Io, persona umana violata
nella mia dignità di creatura e figlia di Dio
attraverso il Battesimo che fu richiesto dai
miei genitori alla Chiesa e che mi fu impartito
nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito
Santo,.... grido mille volte no no no no no no
no a che i nc vadano avanti in questo modo. Lo
grido anche per quelle persone che sono nel mio
stesso stato e per tutte quelle che senza
rendersene conto, hanno fatto di uno strumento
qual può essere un cammino, il centro salvifico
per una vita eterna.
Così stanno le cose e il Papa deve saperlo,
deve conoscere questa colla per topi (perchè i
catechisti, ci trattano allo stesso modo). Una
colla profumata e dal bello aspetto invitante e
che stimola la parte affamata di spirituale che
è in ogni essere umano. Approfittano di
questo..., ma che ti si appiccica e ti corrode
le parti che rendono l'uomo tale.
Santità impedisca, soprattutto, anche ai
parroci e ai vescovi di infiltrarlo nella vita
della parrocchia. Anzi, faccia qualcosa per
liberare le parrocchie in possesso di questi
fanatici, spesso, senza scrupoli.
Santità prego per lei che dovrebbe avere
l'ultima parola sull'esistenza di tale devianza
che si porta dietro tante conseguenze.
Il modo in cui il CN ti
isola dall'esterno è sottile. Da ricordare che
molte coppie in cui uno dei due componenti non
appartiene al CN vengono portate in maniera
sottile ad un ultimatum (messaggio subliminale
o siete entrambi NC o vi separate).
Ovviamente ognuno può fisicamente procurarsi i
libri di Zoffoli, o venire a contatto con testi
e persone critiche, ma il passavoce interno ti
fa capire che è meglio non leggerlo, e ogni
critica è "persecuzione". Fino quando il tuo
senso critico è ancora "ipnotizzato" (anch'io
mi sono chiesto se dietro le catechesi si
possano rintracciare tecniche ipnotiche, ma non
ho avuto tempo e modo di studiare a fondo
questo aspetto che non escluderei affatto,
visto il modo meticoloso e "standardizzato" con
cui vengono allenati i catechisti) dalle
catechesi d'inizio o messo sotto pressione dai
passaggi, sei tu stesso a isolarti da solo.
Basta pensare alla diffidenza con cui vengono
viste e quanto vengono scoraggiate attività
sportive, culturali, o esperienze formative
diverse, alle quali in ogni caso riesce
praticamente impossibile dedicarsi per i
pressanti impegni all'interno della comunità.
In effetti il membro NC vive come in una
campana di vetro mentale, le voci e
informazioni dall'esterno arrivano distorte già
filtrate. Mi ricordo che, per quanto mi
riguarda, solo la parola "setta" associata ai
NC fu in grado di fare una crepa in quella
campana. Ovviamente uno mai e poi mai
spontaneamente entrerebbe in una setta e in
special modo mai e poi mai penserebbe di poter
incorrere in una di esse nella Chiesa
Cattolica. Fare quell'associazione non è un
passo banale. Ma una volta che la breccia è
fatta, uno incomincia a mettere i pezzi assieme
e capisce che forse quell'associazione non è
proprio peregrina, allora la campana comincia a
venir giù pezzo a pezzo. E fuori dalla campana
non si respira aria viziata. Riacquistare tale
libertà è impagabile
Da Gherardo 22
maggio, 2007 09:44
A gherà,
il Signore è Luce e certamente ci illuminerà,
ma ci sono delle condizioni su come noi
possiamo usufruire della sua Luce e di tutti i
doni di cui ci fa partecipe: mente e cuori
retti! Altrimenti la Verità non la si potrà o
non la si vorrà vedere maaai!
Ma...."tutti i nodi vengono al pettine" e
dovremo, altrimenti ci dobbiamo rasare la
testa, ricorrere a Lui .... Usciamo dalle
sabbie mobili fino a che siamo consapevoli di
starci sopra e non portiamoci lontano dalla
"Terraferma".
Buona giornata in Cristo a tutti. Lode e gloria
a te Cristo Gesù!
Da Semmai 21 maggio, 2007 09:26
Caro semmai,
semmai potresti essere meno criptico e piu'
chiaro, "uscire dalle sabbie mobili senza
allontanarsi dalla terraferma" non mi pare
abbia molto senso.
A parte tutto, siamo qui
anche perché come dice il Papa la Chiesa non
deve fare proseliti ma semplicemente attrarre a
sé le persone, questo anche per differenziare
la Chiesa Cattolica dal proliferare delle sette
nel mondo.
I Neocatecumenali tendono a
fare proseliti con i loro metodi decennali, se
siamo qui è anche per informare quante più
persone che il CN è stato sottoposto a richiamo
ufficiale dalla Chiesa su un punto cardine
quale la celebrazione eucaristica. Richiamo che
a distanza di un anno e mezzo è stato
totalmente ignorato.
Credo che soprattutto i
"cattolici" debbano essere informati di ciò
prima di lasciarsi attirare da tale "Cammino" e
che approfondire la propria fede lo si può fare
anche con i normali canali della parrocchia.
Certo alcune parrocchie si
può dire che checché ne dica il Papa non
"attraggono" molto ma questo dovrebbe portare
ogni cristiano a un serio esame di coscienza,
se ognuno di noi si impegnasse di più nella
propria parrocchia probabilmente certe derive
pericolose non si verificherebbero
Da Gherardo 21 maggio, 2007 09:42
Gherardo,
scusami, volevo rispondere riprendendo la frase
di Francesco e forse mi sono espressa male. Io
sono una vittima dei metodi kikiani e ancora,
me ne rendo conto, come, quando ero con loro,
fossi nelle sabbie mobili. Ne sono uscita con
le ossa rotte e ancora ne porto i segni.
La Terraferma per me è
Cristo e l'adesione, secondo le possibilità del
mio cuore della mia mente e delle mie forze. E
per far questo mi addentrai verso il "luogo"
che mi si era prospettato di trovarlo. Ma ho
trovato l'inferno con tutti i suoi cerchioni.
E quello che più ha
condizionato tale violazione della mia persona
è stato, e mi duole il cuore dirlo perchè amo e
tengo in grande considerazione il ruolo e la
persona del sacerdote, l'annichilimento
consenziente del mio parroco. Questo mi ha resa
disarmata, fragile, perchè pur comunicandogli
il mio disagio, non mi tendeva la mano per
farmi "uscire da quelle sabbie mobili che sono
il cn". A volte con il giustificarlo mi
affondava sempre di più.
La mia amarezza attuale,
forse sembro una cristiana con poca fede, ma
pazienza, desidero essere autentica fino in
fondo, è che vedo una percentuale di clero che
non "glienefreganiente" e un'altra percentuale
"tilasciofareperchèmiècomodocosì", e quelli che
"capiscoilpericolodelcn" ma che non lo dichiara
apertamente.
Per questo pensavo che è
sicuro che Cristo ci inondi della sua Luce ma
lasciarsi illuminare da essa è questione di
essere uomini di "buona volontà". Altrimenti la
Luce della sua verità come fa a penetrarci?
Credo nella volontà di Dio che si incontra con
quella nostra, perchè alla base del libero
arbitrio c'è questa dinamica.
A volte spiegarsi è
difficile. Non sono una teologa e perdonami se
l'esempio "sabbiemobili" non è calzante.
Abbi pazienza, ciao
Da Semmai 21 maggio, 2007 10:50
Salve, ho trovato questo
sito per caso stasera...pensa, cercavo
informazioni sulla Schizofrenia...! Scrivo solo
per dire che sono stata neocatecumenale nel
lontano 1977, e quell'esperienza ha contribuito
non poco a farmi allontanare, con sofferenza,
sensi di colpa pesanti e conseguenze che non ho
ancora valutato nella loro globalità, dalla
dottrina cattolica prima, e dalla fede in toto
più tardi.
Mi sono sentita colpevole, peccatrice, indegna,
vigliacca per non "avercela fatta" a restare
nella comunità, a quei tempi. Per fortuna, la
vita vera è un'altra cosa.
Ma in quei mesi ho toccato con mano
l'ipocrisia, l'idolatria e la fame di
affermazione sociale che pervade buona parte
delle persone in "Cammino": Nessuna traccia
della carità....
Siamo tutti umani, e non credo che siano dei
mostri. Approfittavano solo delle debolezze e
della voglia di "appartenenza", che dà
sicurezza ai deboli. Semplicemente, ognuno
perseguiva i propri scopi. Come in tutta la
normale umanità. Solo che questi ora li vedi in
televisione a "testimoniare".... che cosa?
È solo un altro
modo per conquistarsi potere. Insomma, non sono
migliori di nessuno... e hanno fatto danni.
Spero che ci caschi meno gente possibile...!
Il discorso sarebbe lungo, ma sinceramente
provo un leggero senso di nausea a ripensare
alle "risonanze....". Ero così ingenua! Grazie!
Da
Roberta 17 maggio, 2007 22:17
Dal momento che anche nella
mia Parrocchia, a Fiumicino, Provincia di Roma,
i NC sono la stragrande maggioranza e
monopolizzano ogni aspetto della Parrocchia, è
giocoforza per me cercare di capirne di più.
Attirato dalla solita sirena della "Catechesi
per adulti" mi sono trovato forzato in una
comunità composta prevalentemente da 16-18enni
con i quali non avevo nulla in comune, cui non
avevo niente da dire e ai quali le mie
esperienze e le mie domande non interessavano e
spesso erano totalmente fuori della loro
portata. Sono un medico laureato alla
Cattolica, piuttosto ferrato in Teologia non
solo Cristiana, ho lavorato all'estero e ho
quasi conseguito una seconda Laurea in
Psicologia (per quasi intendo che non ho dato
l'ultimo esame).
Ad ogni modo, accortomi di
gravi strafalcioni dottrinali e soprattutto,
infuriato per l'atteggiamento da "Quando sarai
più grande capirai" che il capocatechista,
semianalfabeta, assumeva nei miei confronti, ho
iniziato a documentarmi leggendo con molta
attenzione le fonti favorevoli al movimento e
quelle critiche. Una questione di onestà
intellettuale, sentire tutte le campane. Apriti
cielo. Mi è stato detto chiaramente che non
avrei dovuto farlo. Analogamente, quando
chiedevo di spiegare il significato del loro
gergo costellato di luoghi comuni e frasi
fatte, venivo guardato come un cretino salvo il
non riuscire a dare nessuna spiegazione e
ammettere che "Avevano detto loro di parlare
così". E questa è stata la goccia che ha fatto
traboccare il vaso: nessuno, sulla faccia di
questa Terra, si può permettere di dirmi di
rinnegare la mia intelligenza e non informarmi.
Ho mollato senza troppi rimpianti la comunità
accorgendomi che ero ben lontano dall'essere
stato "agganciato" e adesso continuo a cercare
di aggiornarmi sullo sviluppo della vicenda.
I dubbi morali sono
soprattutto relativi alla fin troppo chiara
applicazione di quella che in Psicologia viene
definita "programmazione", cioè l'induzione di
uno stato di dipendenza psicologica ed emotiva
da un gruppo chiuso. Avendo esperienze
professionali di "deprogrammazione", cioè
svezzamento da tali dipendenze, non posso
evitare di deprecare come queste tecniche siano
sempre rivolte preferenzialmente nei confronti
di coloro che sono più "deboli" psichicamente,
cioè dei poco istruiti o di chi si pone poche
domande cercando automaticamente una leadership
che li sbarazzi della scomodità di prendere
decisioni critiche. Nella mia esperienza
personale, limitata ma molto vicina, quasi
tutti coloro che recepivano il messaggio
neocatecumenale erano persone con seri bisogni
di dipendenza e chiunque avesse una motivazione
matura, critica, autonoma e non fondata su
slogan (Cattolici o neocatecumenali) se ne sono
distaccati, alcuni con postumi traumatici anche
gravi, altri con nessunissima difficoltà come
il sottoscritto che una volta ha riso in faccia
al capocatechista rispondendogli che non
conosceva gli Autori che citava a sproposito e
che non gli riconosceva né l'autorità né
l'autorevolezza né la preparazione per
rivolgersi a me in quel modo incivile. Il
tutto, ovviamente, fornendo fonti, riferimenti
e citazioni bibliche comprensive dello sviluppo
della versione biblica. Ricordo addirittura che
una volta gli citai il Canone e la Vulgata di
S. Girolamo per controbattere la sua versione
di una lettura sull'"Oportet ut scandala
eveniant". Naturalmente sono stato bollato come
eccessivamente superbo perché faccio solo
riferimento alla mia istruzione ma, devo
riconoscerlo, con molto rispetto e ammirazione.
Ancora, mi viene da ridere
pensando alla faccia dei catechisti quando in
convivenza mi trovai a discutere con una
ragazza di 18 anni che voleva scegliere la
castità. Le consigliai di trovarsi un ragazzo,
innamorarsi e fare un bel po' di sano e
soddisfacente sesso... e poi, magari, scegliere
la castità perché bisogna conoscere quello cui
si rinuncia per potervi rinunciare con
completezza. Dio, sembrava che le avessi
suggerito di uccidere i genitori :-).
È
interessante notare come le catechesi di
conversione, il "primo livello", chiamiamolo
così, siano affidate costantemente a dei
catechisti "semplici", cui non si possa
obiettare nulla di particolarmente tecnico sul
piano teologico o dottrinale perché essi "altro
non fanno che portare la loro testimonianza".
La gestione tecnica e intellettuale è sempre un
gradino più in alto e non vi si può accedere se
non adeguatamente programmati. Cioè quando si
abbia il "pass" per accedere al corridoio
segreto.
A onor del vero, devo
riconoscere che sono piuttosto disgustato e
sfiduciato dalle gerarchie Cattoliche. I
Pastori che ormai sono rinchiusi quasi da soli
dentro il recinto e chiudono fuori il gregge.
L'impressione che ne ho, da decenni (vale a
dire da quando studiavo alla Cattolica) è che i
vertici gerarchici siano i primi a non credere
in Dio. Alcune delle tesi neocatecumenali mi
vedono molto vicino sul piano emotivo ma se
Machiavelli diceva che per il Principe il fine
giustifica i mezzi, per la mia visione sono
proprio i mezzi che si usano a comunicarmi la
validità del Fine: nessun cammino che sfrutta
la credulità, il bisogno di amore, la debolezza
può venire da Dio o da un Principio che si
assume Buono (con la B maiuscola, cioè assoluto
in contrapposizione al buono storico e
contingente).
Io non sono in guerra con
nessuno. Sono solo alla ricerca di qualcosa di
più. Solo, nessuno si permetta di dirmi che per
cercare devo chiudere gli occhi. Dio mi ha dato
un'intelligenza e un senso critico e Dio sempre
sa quanto a volte vorrei non averli. E li uso.
Platone riporta che Socrate affermasse che "la
vita non sottoposta ad alcun esame non è degna
di essere vissuta". E bravo Socrate, mi hai
rovinato l'esistenza :-).
Ancora grazie mille.
Da Tarkus 15 maggio, 2007 12:23
Per STPIR
comprendo il tuo rammarico
nel trovarti di fronte ad un'analisi cosi
serrata su quelle che per te erano e sono
evidentemente ancora certezze di fede mutuate
dal Cammino Neocatecumenale: essere cosi presi
e convinti di qualcosa che si sta facendo
implica una reazione emotiva profonda quando
qualcuno osa mettere in dubbio che la strada
che stai percorrendo sia quella giusta.
La stessa profonda reazione
provai io con me stesso quando,essendo ancora
nel Cammino, avvertivo dentro di me ribellioni
verso di esso, specialmente quando i catechisti
non cessavano di sottolinearmi che in esso
c'era la vera chiesa, che i sacerdoti e la
gerarchia stavano cadendo nell'apostasia, che
solo ubbidendo a quella chiamata avrei potuto
compiere e completare un percorso di fede vera.
Mi domandavo costantemente:
- Dov'è la vera Chiesa?
- È possibile che
la Chiesa di Cristo, per quanto malata nei suoi
affari temporali, possa avere abdicato dopo 20
secoli di vita ad un'altra chiesa?
Una confusione enorme, dalla quale sono
guarito pian piano, con molta fatica, rinunciando
purtroppo a stare insieme ai fratelli di
comunità con i quali avevo instaurato ottimi
rapporti, ai canti che amavo tanto, alle
celebrazioni festose e fastose.
È stata dura, ma i frutti
ho iniziato a vederli: una maggiore attenzione
sul lavoro (che durante il Cammino mi avevano
convinto a detestare in quanto idolo), alla
famiglia ( che mi avevano indotto a ritenere un
idolo) alla Santa Messa, vissuta e partecipata
in semplicità e senza tanti clamori
frastornanti.
Soprattutto una maggiore
fiducia nel Magistero (che avevo letteralmente
perso, perchè ero stato indotto a pensare che
solo la Bibbia e la consultazione personale e a
volte anche casuale di Essa avrebbe potuto
dirmi qualcosa), nella gerarchia apostolica. Una
maggiore adesione alle sofferenze, forse anche
agli errori dei sacerdoti,verso i
quali (escludendo i presbiteri in Cammino) ero
diventato inspiegabilmente critico e duro fino
all'inverosimile!
È stato durissimo
capire, lentamente, sulla mia pelle che il
Cammino malgrado proclamasse ad alta voce e con
fare martellante di essere nella Chiesa, mi
aveva quasi completamente allontanato da essa, rendendomi
severo con me stesso e con gli
altri, riducendomi a pensare che tutto ciò che
non era conforme alla predicazione del Cammino
era da rifiutare o da evitare. Un travaglio
lungo e faticoso, durato anni.
La mia presenza su questo
blog non è dunque a sua volta settaria e
odiosa, ma solo volta ad evitare a tanta gente
di vivere ciò che io ho vissuto in quegli anni.
Ti auguro STPIR anche io la
Pace. La Pace di Cristo NELLA sua Chiesa e non
al di fuori di essa.
Di Francesco 15 maggio, 2007 07:08
Ma, scusate, i nc ogni volta che devono
fuggire dalle responsabilità della loro storia,
dicono che ci pensa lo spirito santo a
sostituirti in tutto (non ho capito se si
riferiscono alla terza persona della SS
Trinità, ma io penso che intendano ad altro
giacché mi risulta che lo Spirito agisce in
altro modo).
Intanto a me, se facevo difficoltà a
partecipare alle convivenze mi dicevano che
potevo lasciare la famiglia perché "ci pensa lo
spirito santo". E se provavo a continuare nelle
mie motivazioni dicendo che mio marito
insisteva che la famiglia aveva bisogno di me,
subito mi dicevano che mio marito era
impossessato dal demonio.
Ho provato a far notare che il mio matrimonio
era stato, e continuava ad essere benedetto dal
Signore. In noi abita lo Spirito Santo per la
forza sacramentale della Grazia. O no?.
Perché mi volevano mettere contro mio marito? E
perché dicono che si possono lasciare a casa da
soli anche tre bambini piccoli , anche se per
poche ore!? Ma non sono doni di Dio che li ha
affidati alla cura di noi genitori? Questi nc
sono i i veri diavoli sfascia famiglie e ruba
anime. Meno male che nella preghiera e i
consigli spirituali di un confessore sono
riuscita a liberarmi dai servitori del grande
menzognero!
Carissimi, quando una
persona imbottita di gas kikiano esce dal
cammino neocatecumenale, e allora sì , che sei
ridotto uno straccio (e questa volta nel vero
senso del termine). Senza quei puntelli
psicologici (che i nct negano che ci siano
essere e sui quali, invece, è basato tutto il
cammino!) non puoi più vivere! Ci vuole un
carattere molto forte o chi ti sta vicino nel
periodo di disintossicazione.
È vera droga e le
crisi di astinenza sono le stesse: E come gli
“spacciatori” ti ricontattano ci si ricade di
nuovo. Come vedi non è una religione che fa
liberi ma è un mare di sabbie mobili. La
maggior parte rientra perchè non cela fa. Dopo
il primo periodo in cui sono molto comprensivi
per la “tua sbandata”, riattivano tutte le
minacce possibili nonché i tanti sensi di colpa
(dei più peggiori : quelli che ti fanno sentire
traditore, fallito, posseduto dal demonio...).
Se non dovessero farcela a riportarti dentro,
la prima richiesta è quella che siccome “non si
sputa nel piatto in cui si mangia”, devi tacere
su ogni cosa che hai vissuto nel cammino.
Infatti, dalla maggior parte dei fuoriusciti
non si sa nulla, non racconta, non commenta...
Sanno bene come convincerti! E poi sanno tanto
di te! In una delle varie convivenze, in cui
per fare uscire il demonio che è in te devi
accusare i peccati da te commessi davanti a
tutti gli altri della comunità di appartenenza,
si sentono le cose più che intime...! E i
catechisti sai come se la godono! Quella
ragazza di 18 anni ammette che si masturba,
quell'uomo sposato, davanti alla moglie, che
per un periodo è andato a prostitute... ( sto
parlando di fatti veri!!!!) E tu vuoi che
questi, se dovessero uscire dal cammino, si
mettono a raccontare?
Ma la tragedia è che per la maggior parte di
questi il tarlo del peccato continua a
divorarli nonostante lo abbiano confessato (e
spesso più di una volta). Cosa fa capire tutto
questo? Che non conoscono la salvezza
sacramentale. Che verità hanno inculcato i
catechisti alle varie comunità ? E questo
accade dal nord al sud: è tutto studiato a
tavolino. È a
questo punto che il catechista si è
impossessato di te! È
entrato nella tua anima per devastarla dandole
continuamente allucinogeni ! Ecco perchè ti
sembra di vedere un paesaggio bello tutto da
scoprire. In realtà sei un murato vivo e non lo
sai perché sotto gli effetti di questa droga
non vedi i vari mattoni (sbrilluccicanti che
siano) che ti circondano. Sei nella torre di
Babele e mi spiace per loro che non godono della
Bellezza e della Gioia che si assapora nello
stare con il Signore, quello che ha Nome Gesù
di Nazaret!
Fratelli in Cristo, preghiamo.
Di Ahabel 19 febbraio, 2007 20:09
Da orli.
Carissimo nctnc (che sul Weblog difende i
catechisti e dice che ci fermiamo alle
apparenze)
ma non ti viene il dubbio di quale dio ti fanno
contattare i tuoi catechisti quando a chi ha
scoperto una grave malattia gli rispondono che
Dio gliel'ha mandata perchè così, colpito nella
bellezza fisica si ridimensiona nell'orgoglio e
nella superbia?
Certo che questi catechisti sono bravi
misuratori di superbia e di orgoglio, anzi
specialisti! Ma che ne sanno del tuo cuore?
Pretendono di entrare anche nel sacrario di
Dio, non è forse così? Penso che devono
smettere di farvi credere che siccome vengono
nel nome del Signore sono il Signore. Non si
rendono conto che in loro sta una superbia che
continuamente mistificano con frasucce tipo
"sono un verme", "sono carne putrida che puzza
di peccato"... Nel salmo 8 c'è scritto che
l'uomo l'ha fatto poco meno degli angeli e lo
ama infinitamente. Caso mai è l'uomo che con la
sua superficialità si causa tanti malanni e
danni. Dio ha creato tutto nella perfezione
perchè egli stesso è la Perfezione per
eccellenza. Non può creare il contrario di se
stesso.
E, quindi incominciamo a rispettare l'uomo
perchè il Nostro creatore non disprezza nessuno
ma proprio nessuno. Vediamo in Gesù il Padre.
In fin dei conti ce lo ha detto Cristo di
farlo!
E per caso risulta che Cristo ha dato il male a
qualcuno? Certamente no,no, no. Condivide la
malattia e chi la vive con Lui ha certamente
una grande opportunità per poterla valorizzare.
Ci sono solo guarigioni fisiche e
spirituali,nei Vangeli! Lui il Re, il vero e
solo capo, che ha distrutto la morte per darci
la resurrezione e ci fa coeredi di questo non è
un dio schizofrenico ma coerente con se stesso
fino in fondo.
E allora quando muore il figlio unico di una
madre vedova ricordiamoci di quella di Naim. Il
messaggio è chiaro: Gesù si commuove di fronte
al dolore di quella madre e sappiamo come va a
finire. Alzare gli occhi per vederlo e sentirlo
vicino a noi nei momenti drammatici, e no,
della nostra vita ci apre la via della
conversione.
Ricordiamoci che nel libro della Sapienza cap 1
:
Non provocate la morte con gli errori della
vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle
vostre mani,
13 perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14 Egli infatti ha creato tutto per 'esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c'è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15 perché la giustizia è immortale.
16 Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.
Non si dica dunque che quel tale giorno ha
bisbigliato all'orecchio di un tuo caro o a
quello che viene in senso contrario di
accelerare e di sorpassare per poterlo far
morire affinché tu, o chi vede o viene a
sapere, si converta. L'ho sentito più volte
dire con le mie orecchie. Certamente anche in
questa situazione, abbarbicandoci alla sua
Croce, possiamo realizzare, al posto di una
storia fallimentare, motivo di vita per gli
altri. Diamo testimonianza a Dio dicendo la
verità su di Lui, altrimenti è una bestemmia.
Pregando Gesù Cristo per la conversione di kiko,
pace e gioia ad ognuno.
Di Liptser 19
febbraio, 2007 2:30
Da Orli
I nostri fratelli nc si adirano quando si dice
che percorrono un cammino settario. A tal
proposito mi viene il dubbio che si siano persi
la strada e vagano nei meandri delle "loro"
sale "liturgiche" compiacendosi ora di un
tappeto (caso mai di quelli fatti dai bambini
schiavi!), ora di un cero...
Per definizione si definisce setta quando i
membri hanno
-
un linguaggio proprio : e
loro hanno un campionario di frasi imparate a
memoria a proprio uso e consumo e, purtroppo,
anche per chi non è un interno,
-
gesti propri e per averli
hanno cambiato il senso anche alla liturgia,
-
segni e immagini (i commenti
di qst stanno in altri post a cui faccio
rimando) proprie che circolano in tutte le sale
che frequentano
-
canti propri: altro che
incolturazione della fede come dice il Concilio
Vat. II! Questi ci impongono il flamenco!
-
e il tutto si svolge a porte
chiuse e chi frequenta ha l'obbligo di tacere
di quanto avviene nella tana.
E il veto nc vale doppioooo!,
pena gli strali dei catechisti nc che ti
obbligano a riparazioni umilianti anche alla
presenza della comunità (proprio come la mafia
con i propri adepti)
Di Liptser 18
febbraio, 2007 23:54
Mi chiamo Nicola e sono di
Perugia. Sono in grande difficoltà in quanto ho
frequentato il cammino per circa 7 anni e al
momento del secondo scrutinio sono rimasto
allibito. Non mi vergogno di dire davanti a Dio
e a tutti ciò che mi è successo. Ho sentito
fare domande ai miei fratelli e a me del tipo
'Tu e la tua fidanzata andate a letto insieme?'
'Tradisci tuo marito?' 'Usate il
preservativo?'. Sono rimasto esterrefatto e
sono stato malissimo a vedere fratelli piangere
e confessare cose del genere davanti a figli o
genitori. Mi sono sentito male e quasi mi ci
sveglio ancora la notte... Non vi dico quando
gli ho detto che volevo andare in un seminario
non redemptoris mater... Ho letto gli statuti e
si legge: "Gli scrutini aiutano i neocatecumeni
nel loro cammino di conversione, nel rispetto
della coscienza e del foro interno, secondo la
normativa canonica[1], l’OICA e il Direttorio
catechetico del Cammino Neocatecumenale.
[1] Cfr. cann. 220 C.I.C. e 23 C.C.E.O."
oppure: "i catechisti svolgono un importante
compito di discernimento circa l’idoneità dei
singoli neocatecumeni e delle rispettive
comunità per quanto riguarda il passaggio alle
tappe successive dell’itinerario del Cammino;
4º. durante gli scrutini di passaggio da loro
guidati devono mantenere il massimo rispetto
per gli aspetti morali della vita intima dei
neocatecumeni che rientrano nel foro interno
della persona."
Ho chiesto ai catechisti cosa sia per loro il
foro interno visto che a mio dire ci sono
passati sopra come una ruspa e mi hanno detto
che rappresenta il segreto che loro devono
mantenere sulle cose che hanno saputo dei
catecumeni delle comunità figlie. Che????
Come????
A voi il discernimento. Io, visto che davanti a
Dio dovrò rendere conto della mia coscienza e
dopo aver parlato con la mia comunità, il mio
padre spirituale e anche con il mio vescovo,
decido di lasciare il cammino neocatecumenale
in quanto, in base alla mia esperienza, non
rispetta gli stessi statuti approvati dalla
Chiesa Cattolica.
Ho solo il rimpianto e la tristezza di dover
lasciare persone con cui ho trascorso anni
della mia vita e ascoltato una parola
importante che non posso più ascoltare visto
che siccome non rifarò il secondo scrutinio,
devo lasciare in quanto a breve i miei fratelli
faranno l'iniziazione alla preghiera.
Mi dispiace e vi chiedo preghiere per me.
Vi ringrazio.
Rispondo al Neocatecumenale che dice che il
prete che li appoggia è di Comunione e
Liberazione. Il "prete di CL" che hai nominato
è semplicemente uno che non sa ancora quanto
siete pericolosi. E comunque cosa ti aspettavi?
che si comportasse come i neocat? ti aspettavi
che essendo "prete di CL" avrebbe permesso la
parrocchia solo a quelli di CL? proprio come
fanno i neocat?
Come già detto, i neocatecumenali adescano
molte persone sinceramente religiose e poi le
traviano. Dunque non è strano che dei
neocatecumenali recitino il rosario,
partecipino ad un corso sui metodi naturali,
ecc. Il problema è "dopo".
Infatti, a lungo andare, man mano che si
cementa il legame con la "comunità", queste
robe per "cristiani della domenica" vengono
accuratamente spazzate via.
Man mano che uno procede nel pluridecennale e
costosissimo cammino per avere la patente di
fede adulta, si ritrova ad ogni passo ad un
bivio: o fai come richiesto dai catechisti, o
sei fuori dalla setta con tutte le maledizioni
e le persecuzioni che puoi immaginare.
Nella famosa giornata per i movimenti
(altrimenti nota come la giornata della
rivendicazione sindacale di Kiko), appena
Kiko finì di parlare i neocatecumenali presenti
si alzarono in massa e se ne andarono. Fu
facile riconoscerli: erano quelli che avevano
applaudito più vigorosamente a Kiko. Sapete, la
sera stessa c'era una convivenza, e loro non
potevano perdere tempo ad ascoltare il Papa;
per loro "la giornata dei movimenti" era
l'occasione per rifilare una predica di Kiko
agli altri movimenti...
Questa risposta invece è per il neocatecumenale
che cita il Vangelo del Fariseo e del
Pubblicano per noi, che secondo lui ci crediamo
di essere nel giusto - senza tener conto che le
nostre critiche sono frutto di discernimento
nella Chiesa:
Due uomini salirono al tempio a pregare: uno
era cristiano, e l'altro era neocatecumenale.
Durante la celebrazione, il neocatecumenale
salì sull'ambone, sfasciò il microfono e, con
quanto più odio verso sé stesso gli era
possibile, gridò a gran voce: "Sono un Caino!
Sono un Caino!" Poi tornò a casa. Non contento,
telefonò ad una persona alla quale era convinto
di aver fatto del male, e telefonicamente le
annunciò: "dall'altare ho detto: «sono un
Caino!»" La persona dall'altro capo del
telefono non capì, ed il neocatecumenale si
offese perché aveva trovato una scarsa
sensibilità
biblico-liturgica-kenotico-kerigmatica.
Il cristiano invece si fermò un attimo in
preghiera in fondo alla chiesa, fece l'esame di
coscienza, si inginocchiò in confessionale, si
confessò, ricevette l'assoluzione, e si sentì
liberato da un peso e felice di essere di nuovo
in comunione con Nostro Signore.
(*) queste cose sono veramente accadute. La
persona all'altro capo del telefono, quella che
non capì il termine "Sono un Caino", era mia
madre.
Di Armando 15 gennaio, 2007 14:53
Ciao, sono un fuoriuscito
degli NC, anche se per fare compagnia a mia
moglie una volta al mese vado alle loro
celebrazioni.
Vi scrivo per confermare la notizia secondo cui
all'annuncio dell'avvento è stato comunicato
agli NC di non usare internet, siccome secondo
loro ogni parola che dice kiko viene riportata
su internet e travisata, strumentalizzata e
quant'altro hanno la consegna che NON bisogna
usare internet per cercare nulla riguardante
gli NC, né i prossimi passaggi, neanche gli mp3
di Kiko, e poi dicono che è una cosa morbosa
voler sapere tutto.
Si sono soffermati poi sul non far sapere cosa
si fa agli esterni (le parole non erano
queste), né dei passaggi ai fratelli che non li
hanno ancora fatti adducendo varie motivazioni,
tra cui il non rovinare il gusto della scoperta
agli altri. [chi non conosce, non può
verificare la consistenza o meno delle
critiche, ammesso che vi abbia accesso -ndr]
Si è parlato di come gli NC hanno ubbidito in
tutto e per tutto al Papa, ma riguardo alla
domenica al mese non possono xché aspettano
delucidazioni sulle modalità ovvero tutti
insieme? uno per volta? si può andare in
comunità il giorno prima? ... lascio decidere a
voi circa la bontà delle motivazioni...
Hanno anche detto che il metropolita russo era
entusiasta del cammino, e che gli ha affiancato
il segretario (o qualcosa del genere), così
come a suo tempo avrebbe fatto Giovanni Paolo
secondo [notizia del tutto falsa:
vedi
-ndr]
Ce ne sarebbero tante da dire...
Continuerò a mandarvi notizie ogni tanto
complimenti per il vostro lavoro ed occhio
sempre a notizie vere e false
Di Salvatore 13 dicembre 2006, 10:46
Ciao! Vi ringrazio del servizio che fate
attraverso questo blog perché rendete giustizia
a tutta una serie di vere e proprie fesserie
che i neocatecumeni vanno dicendo sul
Sacramento dell'Eucaristia. Così vi racconto la
mia prima convivenza che è stata organizzata
tre settimane fa dalla mia parrocchia e proprio
nell'entrare nell'albergo dove svolgevamo
l'incontro ho subito sentito una strana aria di
NON ACCOGLIENZA. I catechisti stavano sempre in
disparte, mangiavano da soli, non ci parlavano,
completamente fuori di testa, invasati,
isolati. Per non parlare delle fesserie che
hanno detto sull'Eucaristia e sul mistero del
Sacrificio. SECONDO LORO E' la comunità dei
fratelli che fa eucaristia, la gerarchia della
Chiesa e composta dai Catechisti, dal
presbitero (mero esecutore del rimbambimento
psicologico che viene eseguito) e dal Vescovo
(di cui non sanno neanche quale è il nome). Non
ci si inginocchia alla consacrazione, non si
dice il Credo, non si ci alza per ricevere
l'Eucaristia (si sta seduti) come pure per il
passaggio del Calice con il Sangue di Cristo.
La Messa è il luogo di un banchetto durante il
quale ci si confessa pubblicamente i peccati.(
ma dove sta scritto? In quale enciclica risulta
una cosa del genere?). Grazie ancora per il
vostro servizio. Per non subire ricatti Vi
prego di non pubblicare il mio indirizzo di
e-mail . Grazie Ancora
6 dicembre, 2006 11:11
sono uscita dal cammino da
10 anni, dopo avercene trascorsi 9. Ho
abbandonato dopo il secondo passaggio,
distrutta, lacerata, depressa, non capendo più
chi ero, Dio chi fosse, cosa dovevo fare, cosa
no. Animavo un gruppo di giovani in parrocchia
e mi è stata fatta guerra da catechisti e
comunità perchè "non avevo sperimentato Cristo
morto e risorto" quindi portavo ai giovani me
stessa (premetto che fino all'entrata nel cnc
avevo fatto parte di un altro movimento nel
quale sono stata arricchita - per grazia di Dio
- da molte esperienze di preghiera e di fede).
Ero iscritta alla facoltà di teologia e di
nuovo guerra perchè "cercavo la fede nella
cultura" e questa, per obbedienza, ho dovuto
abbandonarla. Tutto era peccato, negatività.
Avevo paura di raccontare esperienze positive
perchè "stonate". Una meravigliosa guida
spirituale alla quale mi sono rivolta una volta
uscita mi ha aiutato a ricostruire la mia vita
sulle rovine causate da questa esperienza. Ora
sono di nuovo serena, impegnata nella Chiesa,
ma le ferite mi tornano sempre in mente. Mi
porto dietro una certa diffidenza iniziale, ho
purificato l'idea di comunità che nel caso del
cnc era soffocante, esclusivista e in rivalità
con la famiglia. Ho lottato e sofferto per
ritrovare me stessa e benedico il Signore che
mi ha sollevato sulle sue ali. Lo ringrazio
anche perchè malgrado tutto amo la Chiesa,
avendo rischiato di non averne voluto sapere
più niente.
Uscito dal Cammino c'è una
parte di te non razionale che è convinta che tu
sia uscito dalla Chiesa (che chiamerei sindrome
del "Giuda" indotta nel Cammino), pian piano la
parte razionale riesce ad anunullare questa
convinzione, ma è possibile come nel mio caso
maturare una certa diffidenza verso la "Chiesa"
che evidentemente non ti garantisce come tu
pensavi prima dell'esperienza NC. Questo
purtroppo è un innegabile effetto
dell'esperienza NC in molti fourisciuti, perciò
io sono convinto che ci siano molti che hanno
dopo l'esperienza abbandonato la Chiesa del
tutto e sono una moltitudine silente.
È necessario aiuto
e supporto per rielaborare correttamente
l'esperienza NC ecco perché siamo qui a
parlarne.
Si continua a dire di
guardare i buoni frutti che il CNC porta. Temo
però che anche le esperienze dolorose di chi è
uscito dal cammino siano frutti.. e non certo
buoni.
Penso che potrebbe essere interessante far
notare a sacerdoti, vescovi e alle
Congregazioni questo problema, ovvero che chi
esce dal CNC perde fiducia verso tutta la
Chiesa e spesso l'abbandona. Mi sembra un fatto
che non accade per i fuoriusciti da altri
gruppi cattolici per cui la cosa è grave.
Di Gherardo
18 novembre, 2006 19:38
Piano di distruzione della
Chiesa cattolica ad opera del cammino
neocatecumenale:
Battesimo: spostato alla fine del
cammino, consiste in un'abluzione alla Domus,
che è il "vero" battesimo neocat. [Fonte Aryeh
Kaplan, rabbino americano studioso della
Cabbala, Le acque dell'Eden, il mistero
della mikvah: rinnovamento e rinascita, a cura
di Giuseppe Gennarini] Evidente il collegamento
col messianismo dei Lubavitcher
Cresima: inutile, poiché il "battesimo
neocat" viene dopo, alla fine del cammino e
amministrato dalla comunità neocat. Cadrà in
disuso e sparirà.
Eucaristia: trasformata in cena, negata
la transustanziazione, l'Eucarestia cattolica è
frutto di "magia", dunque non valida, per
questo sono permesse, anzi incoraggiate le
profanazioni di questa Eucarestia "della
domenica". Solo la comunità neocat fa l'eucarestia,
la cui validità piena è data dal suo pieno
significato neocat compreso pienamente solo
alla fine del cammino, quando si è
"illuminati".
Penitenza: solo la comunità neocat
"perdona i peccati", dunque il sacramento
cattolico tradizionalmente inteso è invalido e
sparirà, sostituito dagli scrutini e dalle
espressioni dense di significato neocat "prega
per me" e "la pace".
Matrimonio: svuotato anch'esso, la vera
famiglia ("di Nazareth") è la comunità neocat,
bisogna odiare la famiglia d'origine, a maggior
ragione quando è d'inciampo al cammino neocat
(si consiglia di abbandonare il coniuge anche
se cattolico ma della "domenica" e renitente e
dunque d'inciampo al cammino).
Ordine: i "presbiteri" presiedono
solamente la comunità, negata
transustanziazione e sacramento della penitenza
tradizionale essi non agiscono più "in persona
Christi", servono alla "cena" kikiana e
controllano l'"ortodossia" del cammino secondo
le prescrizioni kikiane.
Unzione degli infermi: inutile residuo
medievale, cadrà in disuso. E' la comunità che
guarisce le malattie di chi è "pieno di ferite
e di disprezzo" solo per mezzo del cammimo
neocat
La gerarchia ecclesiastica cattolica non ha
più senso, in una prima fase il Papa verrà
messo in condizione di non nuocere (al
cammino), poi anche questa figura, perdendo la
sua ragione di esistere (difesa dei dogmi
dell'ortodossia cattolica, governo della Chiesa
gerarchica, rappresentanza di Gesù Cristo in
terra...), cadrà nel dimenticatoio e sparirà,
travolto dalla figura di profeta, re e messia
della "Galilea delle genti" costituita da Kiko
e dai suoi legittimi successori, i "dodici cefa".
Roma sarà abbandonata,
centro di questa nuova chiesa sarà la
Domus Galileae.
Aspettate, dategli potere, non criticatelo, e
vedrete quando i fumogeni che nascondono il
tutto si dissiperanno...
Di Manuel 01 novembre, 2006 09:58
Sono da 23 anni in cammino
Come comunità ci stiamo avviando verso la fine
del cammino. Condivido le vostre perplessità,
sono anzi da anni convinta che il CN sia una
specie di "setta cattolica". Però
non ho trovato nei sacerdoti una conferma nel
senso che alcuni sono decisamente contrari e
non ne vogliono sentir parlare; mentre quelli
che pur non facendone parte ospitano il CN in
parrocchia non vogliono problemi e per amore di
pace evitano di parlarne. Ho una famiglia
piuttosto impegnativa con una figlia con gravi
sofferenze di tipo psicologico e quindi non mi
sento pronta e forte abbastanza per affrontare
un'uscita dal cammino. Penso di arrivare
all'ultima convivenza e poi lentamente lasciar
perdere questa esperienza
Saluti Michela
Di Michela 18 ottobre, 2006
10:52
Personalmente
non credo che si possa correggere una realtà
marcia dall'interno, anche se alcuni dimostrano
disponibilità al cambiamento (anche emanuele
si è dato ad una qualche autocritica) ma su
punti inessenziali: sarà vero? È possibile
che si voglia smorzare la polemica, facendo
vista di smussare gli angoli del CNC, sarebbe
un'operazione cosmetica come le mille che hanno
fatto nel tempo i TdG, fa parte di un
trasformismo che per me anche umanamente è
inaccettabile. Sulle cose importanti,
fondamentali, non si dà mediazione, questo è
quello che io ho sempre vissuto sulla mia
pelle, nel bene come nel male, e questo è
sempre andato a detrimento dei miei interessi
personali. Non sta a me giudicare cosa ci sia
nel cuore delle persone, però
"furbi" ne ho visti tanti.
Se
Padre Zoffoli voleva registrare le parole dei
neocat per avere una testimonianza di quello
che era stato detto un motivo ci sarà stato,
non credo alla tesi del passionista che porta
accuse pregiudiziali e ideologiche, i neocat
hanno avuto molte occasioni per spiegarsi ed
emendarsi da eventuali difetti, mai lo hanno
fatto.
L'ideologia
semmai trasuda dalle loro testimonianze, dalle
loro parole, dal loro difendere a spada tratta
l'indifendibile. La scusa della propaganda mi
sta bene fino ad un certo punto: non si può
seriamente credere che tutti i neocat di
cultura medio/alta abbiano saputo della lettera
di Arinze quando glielo ha detto Kiko, siamo
seri!
Non
si può pensare che tutti siano ciechi e sordi,
non si può pensare
che i catechisti che hanno accesso ad internet
non si siano fatti un
esame di coscienza, non abbiano avuto la
curiosità di conoscere il
"resto" delle catechesi, non abbiano
visto la croce rovesciata dietro
il Papa vecchio e malato, abbiano perduto il
senso del reale guardando
le icone kikiane... "Vivi e lascia
vivere" dicono loro.
Io
penso che chi doveva uscire sia uscito, e per
gli altri la speranza di un ravvedimento sia
assai poco credibile. Il fatto è probabilmente
che
molti hanno invischiata la famiglia, molti
ottengono benefici dal CNC,
in pratica si difendono come difenderebbero il
loro posto di lavoro,
con le unghie e coi denti, poco importa chi o
cosa difendono. "Vivi e
lascia vivere".
La
completa eliminazione del CNC per la Chiesa non
è un danno, anzi un grosso vantaggio.
Personalmente non credo all'autenticità di una
conversione che si sostiene solo su Kiko e non
sul la Chiesa e sul Papa. Se qualcuno tornerà
ateo, ebbene il Signore farà in modo che altri
evangelizzatori, questa volta VERI, lo portino
a Cristo Gesù e non a Kiko. Senza libertà non
c'è rispetto della persona umana, non si
possono obbligare le persone ad accettare il
kerigma, la conversione non è ideologia, è
FEDE, l'incontro con il Signore ti segna per
tutta la vita, non la faccia di Kiko Arguello o
la sua minaccia di dannazione se esci dal suo
folle movimento paraecclesiale.
Combattere
il CNC è una vocazione: a me personalmente
rovina il
piacere della Parola di Dio, inquinata dagli
sproloqui kikiani, dico
sul serio, sapete... ma evidentemente c'è una
purificazione da effettuare anche in me, la
Parola è "altra" dalla parola
d'uomo, quanta sofferenza per arrivarci...
Quanto buonismo, quanta falsa umiltà da
deporre...
Di Giuseppe 28 settembre, 2006 21:32
Ho letto tutto sul GERGO NEOCATECUMENALE.
Esaustivo!
Vorrei aggiungere soltanto qualche notazione
suggeritami della stagione.
In questo periodo autunnale tra i NC è tempo
di convivenze:
-
quella "suprema" della triade
tenuta a Roma ed aperta soltanto ai super
catechisti regionali e dei "centri"
neocatecumenali.
-
quelle regionali aperte solo ai responsabili
delle comunità.
-
Infine quelle "di riporto" in cui
ogni responsabile di comunità trasmette ai
suoi "fratelli" il verbo di Kiko,
Carmen
e Don Mario, appreso dalla viva voce dei
responsabili regionali, che a loro volta l'hanno
appreso dalla viva voce della triade a Roma.
La catechizzazione stagionale è dunque copia
conforme della organizzazione strettamente
piramidale che caratterizza tutta
l'organizzazione neocatecumenale.
Significativo il fatto che in ogni nuova
catechizzazione autunnale ("di inizio corso
" essi dicono) si esce ogni volta con un
tema nuovo apparentemente tratto dalla Parola,
ma di fatto calcato sulle esigenze di
manipolazione mentale che al momento sembrano
più impellenti.
Ricordo che, quando frequentavo il
"Cammino" una volta il tema era
"Pietro" cioè la figura e l'opera
del Sommo Pontefice: in tre giorni di convivenza
abbiamo (anzi hanno) parlato del Papa per circa
il 20% del tempo.
Il rimanente ha riguardato esclusivamente Kiko!
Di Francesco 12 settembre, 2006 20:27
Ciao
ho scoperto il vostro blog da due giorni. Ho
fatto parte del Cammino per ben otto anni. Poi
dopo il secondo passaggio ho mollato perché
non ce la facevo più a tenere gli occhi chiusi
sulle storture del cammino. Ho letto i vostri
post che rispecchiano in pieno le mie idee come
mi rispecchio con tutto quello che dice Don
Marighetto. Devo fare un plauso particolare
alla pulce perché oltre che sottile,
sarcastico mi fa morire dal ridere e si capisce
che del cammino sa tanto per esperienza di
vita. Sono contento che non sono pazzo o
posseduto come mi è stato fatto intendere solo
perché non ho fatto lo struzzo ma che le mie
idee combaciano con quelle di tanti che amano
il Signore allo stesso modo anche non facendo
il cammino.
Di Roberto
Chi mi spiega la differenza tra un islamico
che si alza si mette la cintura esplosiva e va
ed un neocatecumenale che si alza alla
chiamata di Kiko ed entra in un r.m.
(Seminario Redemptoris Mater -ndr)? Scherzo,
ma se ci riflettete bene non sono poi tanto
distanti. Tutti e due infarciti di propaganda
deleteria.
di Anonimo 04 settembre, 2006 18:52
Anonimo, che parli di
kamikaze, la tua riflessione tocca un punto
difficile da affrontare e soprattutto audace
nell'analogia; ma credo che hai centrato la
realtà! Conoscendo lo stile martellante, il
sapiente imbonimento dell'iniziatore, si può
immaginare la potenza della suggestione,
dell'atmosfera esaltata che si crea nelle
catechesi da cui 'si alzano' le vocazioni, su
animi generosi e spesso anche fragili... [blogger]
Dopo un po' di anni che ero
in cammino spesso mi è venuto da pensare
quanti soldi girassero all'interno. Soldi per
le celebrazioni (All'inizio arredo liturgico e
via dicendo poi i fiori ed il vino) soldi per
le convivenze (soggiorno baby sitter e via
discorrendo) e vedevo che per me tutte queste
cose erano un angoscia perché minavano il
budget familiare già esile di per sé anche se
la provvidenza Divina non è mai mancata. Poi
mi domandavo come facevano i catechisti di
solito avevano tutti un buon lavoro una bella
macchina e nel mio cervello mi frullava questo
pensiero "ma guarda che organizzazione,
che indotto spaventoso. Alberghi, merchandising"
e tra me dicevo " mah, sara'!!! Forse è
vero che sono schiavo dei soldi come mi dicono
"eppure il mio unico pensiero è mandare
avanti la famiglia con lo stipendio misero che
prendo". Ora leggo che l'associazione
incassa 120 MILIONI DI EURO. Forse stavolta il
demonio si è sbagliato e mi ha aperto gli
occhi o sarà che sono un peccatore incallito?
Che Iddio mi perdoni.
Di Cogitans 04
settembre, 2006 16:45
Salve a tutti,
io non ho avuto una grande esperienza del
cammino, ma ho letto con attenzione tutte le
pagine, partendo dall'ultima che è quella in
cui sono entrata. Mi interessa molto quello che
avete detto. Non lo immaginavo nemmeno
lontanamente.
Pensate che io ne sono uscita senza neanche
entrarvi, dopo aver ascoltato tre mesi di
catechesi ma aver colto qua e là nella mia
Parrocchia segnali che mi lasciavano perplessa.
A parte certe preparazioni di notte... avevo i
bambini piccoli e pretendevano li portassi con
me... a parte il disagio per loro, ma dopo
l'intera faticosa giornata con loro, portarmeli
appresso non mi sembrava nemmeno logico... e
poi mi sono detta più riprese e, per il mio
carattere, è stata la cosa che mi ha
allontanata: Ma questi "Annunciano" e
non discutono mai, non ammettono domande, ogni
dialogo con loro è assolutamente impossibile!
Che razza di esperienza è mai questa?
Di Gabry
Quando ho sentito parlare
per la prima volta delle GMG è stato nel
Cammino neocatecumenale, dove però venivano
presentate come avvenimento esclusivo del
neocatecumenato. Solo dopo ho capito che è
evento ecclesiologico e non kikiano: i misteri
della vita...
È a questo punto che sono cominciati i
dubbi... Ora che è di dominio pubblico lo
dicono anche i neocatecumeni che la GMG è
evento ecclesiale.
Ricordo come ci gasavano per Colonia, dicevano:
"saranno giorni in crescendo dove si
toccherà il culmine l'ultimo giorno, il giorno
più importante quello che segue... l'incontro
col Papa... cioè il giorno in cui si
incontrerà Kiko, Carmen e Mario Pezzi..."
il più importante era l'ultimo giorno...
Ora non faccio più parte del cammino, ma vivo
in una parrocchia che mi sostiene e mi guida,
Di Mirella
I giornali spagnoli quasi unanimemente
identificano "los kikos" (così
chiamano i neocatecumenali) con l'integralismo
cattolico.
Purtroppo dipende dalla loro tanto forte
quanto erronea identificazione con la Chiesa.
Credo non siano i soli.
Che ne pensate? Vince sempre la menzogna?
Di Un osservatore
Caro P.
sono felice per la tua esperienza positiva e
per quello che ha dato alla tua vita.
Come hai fatto tu, anch'io rapidamente ti dò
la mia esperienza.
Anni fa ho dovuto abbandonare la mia parrocchia
esclusivamente neocatecumenale perché lì o
eri neocatecumenale o non eri... e in più non
ho visto le tanto auspicabili 'palle' e
autorevolezza, flessibilità senza ambiguità,
giusto rigore (non rigidità), come tu
giustamente dici di aver apprezzato. Io ho
assaggiato solo bieco autoritarismo, sentito
stravolgere 2000 anni di storia della Chiesa e
insegnamenti contrari a quelli che avevo
ricevuto; il che potrebbe essere ininfluente
(pur con qualche dubbio) se poi veramente
quello che ascolti, come dici tu, ti cambia la
vita in positivo, perché poi bisogna
verificare il tutto alla distanza...
Quello che ho apprezzato è la predicazione
esistenziale (che all'inizio scuote e
interpella molto le coscienze e le nostre
'zone' addormentate) ma dopo qualche anno
diventa stucchevole e ripetitiva, piena di
psicologismi da quattro soldi.
Un'altra cosa che ho apprezzato è la
frequentazione della Parola: ma altre
esperienze nella Chiesa ti ci portano con meno
esaltazione ma con molta 'sostanza'...
Più di una volta mi sono ritrovata a pensare e
a dire che i neocat vanno molto bene come
'terapia d'urto'; ma poi occorrerebbero i
giusti interventi da parte della Chiesa perché
siano una vera 'terapia di mantenimento'; il
che mi sembra un po' difficile, avuto riguardo
alla personalità degli iniziatori.
Quanto all'etica e all'estetica, la proposta di
disquisirne che hai fatto a Francesco è molto
intrigante. Ma non credo che il sig. Kirikus ne
abbia l'esclusiva!
Di Miriam
Leggo il post di P.
Anche io ho seguito il suo stesso percorso,
anche io pensavo di aver trovato nel Cammino
Neocatecumenale l'uovo di Colombo, che mi
avrebbe consentito di tentare la via di un
Cristianesimo nuovo e non di maniera, nudo e
vero, privo di ogni paludamento e di ogni
sovrastruttura.
Mi son dovuto ricredere. Il Cammino mi stava
portando ad alcuni elementi positivi (come la
famiglia, il non idolatrare il denaro), ma
contemporaneamente stava facendo di me un
dissociato, nel momento in cui anche io mi
stavo convincendo che, indipendentemente dalla
propria condotta morale (sul lavoro, nella vita
sociale e civile, nella stessa famiglia)
l'individuo purché si riconosca peccatore e
segua diligentemente il percorso
neocatecumenale è salvo. Questa contraddizione
così palese tra l'essere morale e il procedere
nel cammino neocatecumenale, mi ha provocato
una serie di angosce e di ribellioni, che alla
fine mi hanno indotto a lasciare il Cammino.
Per fortuna, con l'aiuto di un padre
spirituale, sono riuscito a non allontanarmi
anche dalla Chiesa.
La nuova Estetica di cui parlate inoltre mi
pare soltanto una costruzione fantasiosa e
ingannevole. È facile, seguendo l'estetica di
Kiko, scambiare tutto ciò che è apparenza con
la sostanza della fede (l'apparato
pseudoliturgico della Messa con la Messa;
l'apparato di icone, tappeti, segni religiosi,
canti, con in contenuti veri della maturazione
nella fede; i pareri dei catechisti e le
risonanze sulle letture con la Parola... e via
di seguito). Attenti!!!
Di Fabio
La cosa più difficile è riuscire a scoprire
la bellezza e lo 'spessore' autentico nella
semplicità.
Il cammino ti fa sentire e vivere tutto come 'eccezionale';
la stessa esaltazione che si produce
attraverso i canti e le 'atmosfere' create,
producono stati d'animo di 'allegria' (come
dice Kiko nella lettera al Papa a proposito
dell'Eucarestia; il che è abbastanza
riduttivo, direi!) o piuttosto di 'euforia'...
Se ci pensate bene non sono cose che
trasformano e si radicano nell'essere, ma
restano in superficie: per questo c'è bisogno
di riprodurle in continuazione per 'credere' di star bene; ma
in realtà si tratta di stati d'animo 'indotti',
non spontanei.
Diverso è il senso di 'gioia' e di 'pace'
(che più che stato d'animo è un sentimento
intimo, delicato, che viene dal profondo) che
si produce nella 'preghiera del cuore' (intima
e profonda, non sguaiata e altisonante) o
vivendo la celebrazione eucaristica,
lasciandosi 'toccare' dalla profondità dei
segni - e dei significati che veicolano -
molto eloquenti pur nella loro sobrietà.
Sobrietà, essenzialità, equilibrio, che
aiutano a 'rimanere' nella verità di noi
stessi e di quello che ci circonda e non ci 'drogano',
facendoci credere di essere speciali, ma ci
'costruiscono' dandoci la capacità di un
'ascolto' e di una 'risposta' autentici.
Per questo ci vuole del tempo prima di perdere
la dipendenza dallo 'straordinario' e riuscire
a cogliere lo straordinario autentico
nell''essenziale'
Personalmente ho vissuto un
grande disagio nell'ascoltare certe predicazioni
martellanti e anche nel vivere il
momento della 'comunione' nel 'grande chiasso'
o quello finale del ringraziamento nella
sguaiatezza (le cosiddette esaltanti danze
davidiche) invece che nella intimità col
Signore, che ero - e sono - solita 'gustare'
nelle celebrazioni cosiddette 'normali', quelle
dei cristiani di serie B senza chitarre, canti
ritmici dallo stile gitano, capaci di esaltare
e proiettarci fuori di noi stessi più che di
raccogliere le potenze del nostro animo per
rivolgerle al Signore.
Un elemento che non sono mai
riuscita ad accettare del neocatecumenato è
l'obbedienza cieca ai catechisti (non ho nulla
contro l'obbedienza, mi fa solo problema a chi
e per che cosa la riconosco). Mi colpisce P.
(aderente al Cammino -ndr) che ha detto:
"L'obbedienza ad un essere umano è una
forma di "incarnare" l'affidamento a
Cristo, che altrimenti rischia di rimanere
teorico e nella mia testa."
Permettimi di osservare che corri un grosso
rischio perché stai dicendo chiaramente che
'assimili' a Cristo la persona a cui
obbedisci... La vera "incarnazione"
è la tua PERSONALE scelta in risposta alla
volontà di Dio! Chi riesce a darti una fiducia
così totale e totalizzante? Io la trovo in un
'Padre spirituale' davvero illuminato, ma alla
fine, anche quando mi confronto con lui, lascia
sempre a me la scelta, dando fiducia sia alla
mia capacità di corrispondere alla grazia di
Dio che alla grazia di Dio di operare in me!!!
Di Miriam
Non so che dire sulla buona fede degli
iniziatori del cammino.
Buona fede o no, la situazione per me è
preoccupante.
Quanto al livello di conoscenza dei Sacri
Palazzi, credete che tutto questo tam-tam,
ma anche tutto quanto si è andato
evolvendo fino ad oggi, non abbia contribuito
a fare maggiore chiarezza? E forse a
neutralizzare il battage pubblicitario dei
frutti (i cristiani, 'piccolo gregge'
trasformati in esercito), delle missioni (ma i
missionari veri che partono fidando nella
Provvidenza e non spesati dal Cammino?)
Di Cristiano della Domenica
Purtroppo non riesco a
condividere la tua fiducia che le Gerarchie
ecclesiastiche siano immuni dalla moda
dell'audience e, abbagliate dalla quantità,
non guardino quanto si dovrebbe alla qualità...
Di Miriam
Non ho molto da dire perché
il mio allontanamento dai NC è cominciato
quando insistevano perché convincessi il mio
ragazzo a entrare. Lui non ha voluto, tra
l'altro perché troppo impegnato in attività
di volontariato. Io lo amo e lo stimo. È un
cristiano con i fiocchi, non gli manca nulla,
anzi, ha sempre da darmi, insegnarmi, con lui
mi posso confrontare su tutto, mi sento libera,
appoggiata, anche lui ha bisogno di me. Che
senso avrebbe dividerci? Devo aggiungere che,
dopo aver letto tutti i vostri post, credo di
essere scampata a qualcosa di più serio di
quanto immaginassi. Infatti, tante delle cose
di cui parlate non le avevo ancora scoperte,
anche se vivevo un certo disagio e qualche
senso di contraddizione e tanti comportamenti
mi sembravano un po' troppo "sopra le
righe" e non autentici. La stessa
atmosfera di esaltazione e di fibrillazione
quando si assisteva a proiezioni in cui c'era
Kiko o si parlava di cosa aveva fatto o detto
mi faceva sentire un pesce fuor d'acqua,
perché non riuscivo a condividere...
Di Patrizia
IO PENSO CHE IL CAMMINO COME OGNI MOVIMENTO
CRISTIANO NON SIA SBAGLIATO SE METTA IN ATTO
QUELLO PER CUI È NATO. MA DA CATECUMENALE
PENTITO POSSO DIRE CHE CIÒ CHE È SBAGLIATO
DEL CAMMINO SONO LE PERSONE CHE LO COMPONGONO.
INFATTI DOPO UN PO' DI TEMPO CI STAI DENTRO TI
ACCORGI CHE DI RELIGIOSO L'UOMO CON LA SUA
NATURA NON LASCIA NIENTE, E TRASFORMA LA
RELIGIONE IN FANATISMO, INFATTI NEL MIO GRUPPO
COME NEGLI ALTRI HO TROVATO PERSONE BUONE MA
TROPPE PERSONE CON TARATURE MENTALI MOLTO
ACCENTUATE. IL CATECUMENALE PREDICA BENE MA
RAZZOLA MALE, E IN MOLTI CASI LA FIGURA DEL
PRETE, E QUELLA DELLA CHIESA COME LUOGO DI
ADORAZIONE DIVENTANO MARGINALI. IL GRUPPO È
CHIUSO PEGGIO DI UNA SETTA E RAGIONANO DA TALE.
NON ESISTE NULL'ALTRO CHE LA COMUNITÀ E LE
PERSONE CHE LA COMPONGONO, IL CATECUMENALE NON
CONOSCE NÉ FIDANZATO/A NÉ FAMIGLIA E AMICI ,
PERCHÉ LA VITA GIUSTA È SOLO QUELLA CHE SI
CREA NEL LORO PICCOLO ORTICELLO. E TANTI ALTRI
DIFETTI CHE NON STO QUI AD ELENCARE. IL
CATECUMENALE NON SBAGLIA MAI ED HA SEMPRE
RAGIONE. CREDETEMI CIÒ CHE VI DICO È FRUTTO
DI ESPERIENZA PERSONALE SONO PAROLE DI UN
CATTOLICO PRATICANTE. E DI UNO CHE HA PAGATO IN
PRIMA PERSONA.
cara miriam ciò che ho scritto sono le
sensazione di getto che provo, ma ne avrei
anche altre da dire. L'unica cosa che ti chiedo
e vi chiedo di essere obbiettivi nelle risposte
e dirmi dove sono sopratutto dove sbaglio.
perché a differenza dei neocatecumenali che si
ritengono padroni della ragione e della verità
io mi interrogo spesso e mi chiedo anche se in
tutto ciò sono io che sbaglio. il mio
desiderio più grande e che la mia ragazza
uscisse dal cammino.
IO VI POSSO DIRE CHE LA MIA ESPERIENZA È
STATA MOLTO PIÙ CHE NEGATIVA. IO HO DETTO IL
FATTO DELLE PERSONE PIÙ CHE INCOLPARE IL
CAMMINO PERCHÉ SULLA CARTA E DALLO STATUTO SI
EVINCE CHE IL CAMMINO È TUTT'ALTRA COSA. IO
STO AD OGGI E VORREI SAPERE E SE QUALCUNO MI
PUÒ AIUTARE A TIRARE FUORI DA LÌ LA MIA
RAGAZZA CHE HA CIRCA VENTI ANNI DI CAMMINO ALLE
SPALLE. IO VI POSSO DIRE CHE OGGI HO TROVATO
PIÙ AMPIE VEDUTE SUL TEMA DA PARTE DEL PRETE
CHE DA PARTE DI QUELLI CHE SI DEFINISCONO.
ANCHE PER ME È VALIDA LA TEORIA DELLA
PERSECUZIONE IN QUANTO AD OGGI STANNO ANCORA A
CERCARMI. A ME QUELLO CHE HA FATTO PIÙ MALE E
CHE IL CAMMINO CON I VARI FRATELLI CHE LO
COSTITUISCONO HANNO CERCATO SEMPRE DI DIVIDERMI
DALLA MIA RAGAZZA, E MAI DI UNIRE, ANCORA
ADESSO CI STA QUALCUNO CHE CI PROVA. IL
NEOCATECUMENALE VEDE NERO SEMPRE ANCHE NEI
MOMENTI DI GIOIA , CON IL TEMPO PERDE TUTTA LA
GIOIA DI VITA E CREA PROBLEMI ANCHE QUANDO NON
CI SONO. È UN MONDO FRUSTANTE DOVE L'ANIMO DEL
BIMBO LASCIA SPAZIO ALLA NEGATIVITÀ. IO SPERO
SOLO CHE IN FUTURO POSSA DISCUTERE CON LA MIA
RAGAZZA DEL CAMMINO COSÌ COME STO FACENDO CON
VOI E NON LITIGARE SEMPRE , PERCHÉ PASSO
SEMPRE DALLA PARTE DEL CATTIVO. IL PAPA SECONDO
ME HA FATTO BENE A DARE UNA REGOLATA AI GRANDI
KIKO ETC ETC PERCHÉ ORMAI ERANO ARRIVATI
OLTRE. COSÌ FACENDO HA CAMBIATO REGOLE
FONDAMENTALI DEL CAMMINO IN MODO DA VEDERE SE
UNO STA LÌ PER FANATISMO O PER GESÙ CRISTO .
Di Mario
Io ho vissuto una breve esperienza
neocatecumenale (quasi due anni) e ho mollato
quando - allontanatomi da essa temporaneamente
per i motivi di cui parla Mario (scarsa
compatibilità caratteriale con l'ossessiva
invadenza dei responsabili - sono stato
convocato da tre catechisti anziani (che
stimavo e stimo per altri versi) i quali,
cercando di favorire il mio rientro, mi hanno
raggelato sparlando dei sacerdoti e dei vescovi
e ponendo l'accento sulla debolezza di questi
ultimi nel loro ufficio ecclesiale. Mi sono
chiesto con smarrimento dove si trovasse la
vera chiesa!
Il suggello al mio definitivo abbandono è
venuto poi da una serie di manovre esperite nei
miei confronti, dandomi ad intendere che non ero
io che stavo abbandonando il Cammino ma
qualcuno o qualcosa che si era impadronito di
me!
Non ci sono più tornato ovviamente ma confesso
che tale cesura con qualcosa che mi aveva
inspiegabilmente preso (se non altro a livello
emotivo) mi ha provocato non poche sofferenze.
Oggi, a distanza di quasi sei anni guardo con
serenità questa esperienza, che non mi ha
prodotto frutti di alcun genere, se non quello
del dubbio verso la legittimità di questi
movimenti che come i t***an Virus stanno
sgretolando la Chiesa dall'interno. E non è
vero che producano conversioni e segni di
crescita. Tutt'altro!!
Oggi rivedo con calma quanto ho vissuto sei
anni fa e mi rendo conto degli errori anche
dottrinali di cui è intriso il Cammino.
Mi associo nella preghiera per tutti quei
fratelli che loro chiamano "Salati"
che in un modo o nell'altro sono caduti, come
me nell'ansia e nel dubbio.
Un argomento che credo di grande rilevanza
di grande rilevanza riguarda la demolizione
della personalità dell'individuo, che
occorrerebbe approfondire. Possiamo riflettere
su questo aspetto tanto controverso e porci
degli interrogativi:
-
lo smantellamento della personalità e
dell'autostima dell'individuo fino a qual punto
è giustificabile con quello che chiamano processo di kenosis
(spoliazione dei propri egoismi e idoli,
assunzione di consapevolezza circa il proprio
essere peccatori);
-
siamo proprio sicuri che Gesù Cristo voglia
questo? Non risulta dalla lettura del Vangelo
che egli abbia mai preteso dai suoi discepoli
questa demolizione della personalità
individuale;
-
non è piuttosto il comandamento dell'Amore
quello di Gesù Cristo? E come si può amare
l'altro se si è indotti a ritenersi incapaci
di non peccare e quindi anche di amare?
- il continuo martellamento sul proprio essere
peccatori,senza possibilità alcuna di
modificarsi se non per dono gratuito di Dio,
oltre che ad assumere sfaccettature
giansenistiche, sul piano più strettamente
psicologico può portare ad una negazione della
propria identità? Dio vuole questo? O non è
uno snaturamento di quanto Dio stesso ha creato
a propria"immagine e somiglianza"?
È da tempo che vado
enunciando il mio pensiero sui neocatecumenali.
E con cognizione di causa!
Ho direttamente conosciuto e conosco moltissimi
neocatecumenali e per un certo periodo, come ho
già detto, li ho anche frequentati.
Francamente i "frutti di conversione"
che essi tanto sbandierano non li ho visti e
non li vedo!
Conventicola chiusa, orticello nel quale
nessuno può mettere il naso,
"catechesi" urlate, che possono fare
presa all'inizio per la loro novità, ma che
non possono convincere. Contenuti dottrinali
molto discutibili (sto leggendo molto gli
scritti di Padre Zoffoli in questo periodo:
quale altra dimostrazione teologica ci sarebbe
dovuta essere?).
Sono fermamente convinto, alla luce di quanto
ho visto personalmente (e vedo ancora), di
quanto sentito, letto, discusso con serenità,
che il cosiddetto Cammino Neocatecumenale non
è altro che una organizzazione fine a se
stessa, con la pretesa assurda di essere non un
movimento ecclesiale bensì una nuova costola
della Chiesa stessa ("Iniziazione
Cristiana" definiscono il loro cammino che
somiglia tanto alla gnosi di infausta memoria).
Di Francesco
Voglio sottoporvi una mia
riflessione sull'atteggiamento di viscerale e
acritica approvazione del Cammino
Neocatecumenale che gioca molto sull'emotività
e sull'indebolimento della personalità
dell'individuo
Quando un essere umano ha
delle sofferenze personali (fisiche o
psicologiche) è facile preda della "Love
bomb" neocatecumenale, che produce in lui
non solo un senso di accettazione (magari
frustrato in altri momenti e realtà
ecclesiali), ma anche delle forme di euforia e
di "appartenenza" da cui è
difficilissimo liberarsi.
Certo non è per tutti
così, ma è innegabile che nel Cammino
neocatecumenale la "Kenosis", cioè
la progressiva presa di coscienza del proprio
essere di peccatore va di pari passo (per
reazione umana e psicologica) con un
progressivo aumento del proprio orgoglio di
appartenenza, che lo distingue dai comuni
cristiani che vivono ancora nell'errore, nella
superficialità della loro fede, nell'illusione
di essere buoni cristiani. Io, a quanto ne so,
credo che si tratti di un sottile gioco
psicologico che provoca un legame sempre più
forte con il Cammino, da cui diventa sempre
più difficile uscire.
Di Giorgio
Mi colpisce il termine 'kenosis' usato dai
neocatecumenali per indicare l'annullamento di
sé...
Quando penso che per la
Chiesa la "Kenosis" è lo
spogliamento di Gesù della sua natura divina,
per condividere in tutto - tranne che nel
peccato - la nostra condizione umana! Mentre
nei NC in sostanza è la morte del proprio io
che consiste nell'assoggettamento della propria
volontà ad altri, che pensano e decidono per
loro.
La vera 'morte dell'io'
realizzata dalla fede camminando con Gesù
nella sua Chiesa è la progressiva vittoria (al
momento della conversione anche piuttosto
sostanziale) sui propri egoismi e situazioni
che allontanano da Dio per divenire sempre più
'configurati' (come ben ci insegna e ci rivela
l'Apostolo Paolo) al Signore Gesù, il Cristo,
nostro Salvatore.
Nei neocatecumenali noto,
invece, una progressiva e sempre più
accentuata configurazione a quel cocktail di pseudocristianesimo e gnosi messo insieme da
Kiko e Carmen.
Di Miriam
Mi compiaccio per Chiara e
Anonima perché stanno bene e sono felici.
Ma sbagliano a dire che quello che diciamo è
perché non sappiamo niente di Kiko e del
Cammino. Li abbiamo conosciuti entrambi, ne
abbiamo smascherate le menzogne e gli
immaginifici inganni e ne abbiamo preso le
distanze.
Ma, se loro stanno così bene, non capiranno
mai i nostri dubbi e le nostre critiche...
Quel senso di appartenenza,
quel sentirsi speciali, l'esaltazione dei
momenti comunitari a molti può bastare al di
là di qualunque verità e libertà, che
neppure si accorgono di non avere, anche
perché non conoscono gli insegnamenti della
VERA Chiesa, che è quella di Cristo e non
quella di Kiko.
E neppure si accorgono che stanno pagando un
prezzo troppo alto: un'obbedienza acritica, che
a volte può anche essere molto comoda, ma
altre può fare molto male...
Di Miriam
Un Anonimo dice:
"Vorrei sapere se anche voi quando
parlate a qualche ex fratello di comunità avete la remora, che a me viene, di
raccontargli di tutte le storture del cammino
ed essere poi il responsabile del loro
allontanamento dal Signore in primo luogo e
poi dalla chiesa"
Noi non 'raccontiamo' ma DENUNCIAMO le
storture del cammino.
Non è lasciando perpetuarsi le storture che
si può evitare a qualcuno
di allontanarsi da Cristo.
Intanto bisognerebbe essere sicuri che nel
Cammino si faccia un incontro VERO con Cristo,
o non con qualche suo 'simulacro'.
Che se uno si allontana dal cammino si
allontana da Cristo è una forma di terrorismo
psicologico usata dai catechisti
neocatecumenali...
Non nego ci siano conversioni autentiche; ma
non garantirei quel che succede dopo...
Di Mic
Da una catechesi di Kiko:
"Guardate, in Olanda, noi (del Cammino
Neocatecumenale) abbiamo aperto un seminario
ad Amsterdam ed un altro seminario ad Haarlem
… È molto importante quello che sta
succedendo in Olanda perché l'Olanda è una
nazione cattolica.... "
Il dramma è che in Olanda, nei Paesi dell'est
scristianizzati da decenni di ateismo, quale
chiesa incontra il popolo assetato di Dio?
Quali valori e quale insegnamento conosce? ...
lo si spaccia per Chiesa...
Magari sveglierà la fede di molti; ma poi,
come la nutrirà?
Anche a me è venuto da pensare che in fondo
se è un mezzo attraverso il quale tante
persone conoscono Cristo... ma poi, subito, il
dilemma: sì, ma quale volto di Cristo
incontrano quelle persone? Quale Chiesa?
Di Oscar
Caro Anonimo (evidentemente
neocatecumenale -ndr)
che ci hai allietato con il 'Cantico dei
Cantici', (postando il canto "Vieni dal
Libano mia sposa..." potresti gentilmente
rispondere a una domanda?
Secondo te, la sposa che viene dal Libano è
solo la Comunità neocatecumenale o l'anima di
ogni credente?
Di Morgan
Ho frequentato per breve tempo il Cammino e
non ho fatto in tempo a conoscere tante cose
perché ne sono uscita sconcertata dal
comportamento dei catechisti, dalla chiusura
alla Parrocchia, dal clima che si respirava,
all'inizio accogliente e poi opprimente,
soprattutto sul considerarci peccatori senza
scampo.
Ho letto l'intervento di Luca e mi chiedo,
come mai nella Chiesa non se ne sa nulla di
queste cose?
Di Primiana
[...] Primiana segnala una Catechesi di Kiko
sulla 'Legatura di Isacco' In sintesi ne viene
fuori:
- Che Abramo, anziché aver fede, dubitava;
- Che era in procinto di disobbedire;
- Che amava esclusivamente il figlio al posto
di Dio;
- Che dubitava dell’esistenza di Dio stesso;
- che la fede di Abramo era corrotta e che Dio
la purifica;
- Che Dio chiede il sacrificio, non per provare
la fede, ma perché voleva evitare che Abramo
amasse troppo Isacco.
Cara primiana,
hai detto delle cose verissime toccando
soltanto una della tante 'libere
interpretazioni' della Scrittura da parte di
Kiko, il quale sarebbe padronissimo di farle se
se le tenesse per sé e non le usasse per
'iniziare' cristiani alla fede, secondo la sua
autoinvestitura che ora pretende di farsi
confermare dai Papi.
Io io lasciato abbastanza presto la comunità
neocatecumenale che ho frequentato poco
perché, oltre a non corrispondere alla mia
formazione le catechesi e il resto della
predicazione (fatta da sacerdoti nati e
cresciuti nel cammino), non trovavo dignitoso
assoggettarmi agli atteggiamenti dittatoriali e
anche presuntuosi (almeno in quella comunità)
dei catechisti.
Tra le tante cose aberranti da me ascoltate,
l'affermazione che non c'è nessuna prova che
la Vergine Maria fosse insieme agli Apostoli
nel Cenacolo il giorno di Pentecoste e
criticavano ogni devozione mariana. Avrei
potuto accettare le critiche ad un certo
devozionismo che può sfociare in superstizione
e dal quale anche la Chiesa mette in guardia,
ma non la negazione del riconoscimento di Maria
come Corredentrice e Madre della Chiesa; dire
il Rosario era da donnicciole (anche se adesso
mi risulta che lo stanno valorizzando, forse
per far mostra di adeguarsi a comportamenti
più ecclesiali per effetto delle molte
critiche anche su questo aspetto)
Di Virginia
COSA RIMPIANGO DEL CAMMINO
NEOCATECUMENALE:
COSA NON HO ACCETTATO NEL CAMMINO
NEOCATECUMENALE:
COSA NON RIMPIANGO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE:
-
l’affidamento di catechesi ( più che una
prassi necessaria, è un contenuto sostanziale
del Cammino) a persone i cui messaggi, verbali e
non, non sono affatto controllabili:
- È un
vezzo, ma anche archetipo, che chi tiene la
catechesi si professi in esordio un peccatore
(e il più delle volte lo è veramente sul
lavoro e nella sua vita familiare e sociale e
non fa nulla per migliorarsi anche dopo molti
anni di Cammino);
- la certezza (ostentata al massimo) che per la
comprensione della Parola non si abbia
assolutamente bisogno della mediazione della
Chiesa e degli insegnamenti del Magistero: “la
Bibbia si spiega attraverso la Bibbia”,
insegnano
i catechisti. E giù una scrutatio dopo l’altra
in modo estenuante e inconcludente, dal quale
comunque sono tagliati fuori i più;
- l’uso del denaro (molto) solo per gli scopi
e le necessità dello stesso Cammino (“La
carità è inutile se prima non ti converti”
ribadiscono a più riprese);
- le convivenze ripetitive e schematiche, i “passaggi”
obbligatori e omologati, nei quali spetta ai
catechisti stabilire il “quantum” di Grazia
conquistato da ciascuno dei partecipanti (La
Grazia rateizzata e parcellizzata in base ad un
discernimento prevalentemente umano);
- il ruolo, poco più che farsesco, affidato ai
presbiteri che partecipano agli incontri, a meno
che non si tratti di dichiarati aderenti al
Cammino;
- la marginalizzazione, anzi l’ignorare
gratuito, delle richieste di comprensione del
Cammino avanzate, verbalmente e non,
specialmente nella fase iniziale da molti;
- l’ostinazione con cui il Cammino
neocatecumenale rifiuta di considerarsi un
movimento, un’aggregazione laicale, un’associazione
(cos’altro potrebbe essere?);
- la pretesa di ritenere chi esce dal Cammino
come preda di oscuri spiriti sfavorevoli al
Cammino stesso.
CONCLUDO:
- non intendo assolutamente sottrarre clientes
a Kiko (sappiamo bene tutti comunque che non
basta aderire ad un movimento per convertirsi
sic et simpliciter o avvicinarsi veramente alla
Chiesa);
- cerco soltanto – senza alcun livore ormai
– di capire fino a qual punto l’esperienza
da me vissuta nel Cammino mi abbia aiutato a
convertirmi o meno;
-
sono fermamente convinto che tale
comprensione passi anche attraverso il
confronto della mia con le altrui esperienze,
tra la mia analisi e quelle degli
altri.
Ritengo però, alla luce degli ultimi sviluppi,
che sia molto difficile pervenire
seriamente a tale confronto.
La pace sia con tutti noi!
Di Dubitans
Vi pare una cristianità
vissuta quotidianamente 'occupare' con
altezzosità per le proprie attività, come se
gli altri non esistessero, i locali della
Parrocchia; considerare tutti i parrocchiani
che non sono neocat cristiani di serie B o
addirittura non-cristiani; dire che le
attività caritative promosse dai gruppi
Caritas sparutamente attivi per la buona
volontà di quattro gatti, sensibili e
interpellati dai problemi del territorio (il prossimo, il tuo vicino di casa, di quartiere
non solo il 'fratello catecumeno') sono solo
'filantropia' e che non è carità ma illusione
di essere buoni perché non si è ancora
formati?
Ma chi è che decide che siamo 'formati'? Io mi
lascio guidare da un Padre spirituale e non da
un catechista-tiranno
Il Signore ci chiede di fare del nostro meglio
nel luogo in cui siamo (famiglia, parrocchia,
lavoro, territorio) con tutti i nostri limiti,
che ci fa oltrepassare spesso proprio con la
sua Grazia, che ci soccorre sempre quando
vogliamo portare LUI.
Altro che il peccato ad oltranza!!
Di Maria
La recente esperienza sinodale di Roma ha
messo in luce una realtà molto diffusa nella
nostra città. A parlare di pastorale e di
attività delle Parrocchie nei lavori comuni -
quest'anno sul tema della famiglia e della
pastorale per i giovani - erano presenti molto
numerosi proprio i neocatecumenali, perché in
realtà rappresentano le numerose parrocchie,
non di appartenenza, ma che usano - e di cui
abusano - come luoghi di incontro.
Come fa una parrocchia completamente 'invasa'
dai neocatecumenali, che non lascia spazio ad
altre attività, a promuovere e organizzare
quanto auspicato nei lavori sinodali, che non
converge con le finalità e con i contenuti
del Cammino?
A Francesco che dice:
"Non capisco come i catechisti neocat non
si accorgano delle grandi confusioni teologiche
cui vanno incontro e come i presbiteri possano
ancora fingere di non accorgersene a loro
volta"
la maggior parte dei
catechisti non ha alcuna formazione nell'ambito
della Chiesa e conosce solo le catechesi
'sensazionali' di Kiko. Per me è quindi
comprensibile come possano non accorgersi delle
confusioni e anche delle difformità sia
teologiche che dottrinali. Lo stesso dicasi per
i presbiteri, se si tratta di quelli - e credo
che ormai siano molti - formati nei seminari
neocat Redemptoris Mater.
Quanto agli altri presbiteri che restano
invischiati, penso che all'inizio non tutte le
storture siano evidenti, ma si scoprano strada
facendo.
Per quanto mi riguarda, pur avendo dubbi, tante
cose mi si sono chiarite solo dopo un certo
tempo. Anche perché lo stile è accattivante e
si servono di metodi convincenti e
coinvolgenti!
Comunque quello di cui non riesco a capacitarmi
è come, arrivati ai passaggi successivi a
quelli iniziali (penso ad esempio alle
confessioni pubbliche estorte dai catechisti)
non sappiano riconoscere che la Chiesa non ha
mai chiesto né tanto meno preteso cose del
genere!
Di Luca
Io ho una storia personale
di passato nel cammino neocatecumenale dal
quale sono uscito perché io non accetto
compromessi. dieci anni fa, e ti prego di
credermi, non lo dico per vantarmi, da
responsabile di una comunità ho posto il
problema della liturgia, il problema
dell'obbedienza al vescovo e non ai catechisti
e quello della chiusura ad ogni partecipazione
esterna. ho perso la mia battaglia, e sono
uscito dal cammino, percorrendo il mio cammino
di fede altrove. amo la Chiesa, non il cammino,
kiko, o l'azione cattolica o gli scout. e
soprattutto se sono critico è perché vorrei
armonia anche con i fratelli neocatecumenali.
Ho passato 10 anni in
cammino, e me ne sono andato mentre ero
responsabile di una comunità. Da allora sono a
detta dei catechisti guidato dal demonio, pur
essendo oggi in Azione Cattolica e avendo
felicemente trovato il mio modo di vivere la
mia fede. Dire che ho amici un po' in tutti i
gruppi è superfluo, perché non è questo il
punto. Anzi, mi ricorda tanto quelli che per
far capire che non sono razzisti, dicono di
avere tanti amici gay o tanti amici di colore,
sottolineandone implicitamente la diversità o
addirittura, l'inferiorità.
Infine, un'ultima cosa.
Certo che il Papa accompagna con la Sua paterna
attenzione il Cammino. Ma il punto non è mica
l'atteggiamento del Papa, ma di chi ne deve
recepire le direttive. Quello che non capisco
(in realtà lo capisco benissimo) è che
insieme alle sottolineature positive circa le
parole che il Papa loro rivolge, non si mettano
mai nella condizione del dubbio, di dire: sì,
d'accordo, ubbidiremo... ma perché ce lo ha
sottolineato? Forse c'è qualcosa che non va?
Questa non è presunzione, perché altrimenti
dovrei dubitare dell'intelligenza di tutti i
fratelli del CN. Questa è ipocrisia, è il
tentativo di difendere uno "status"
che si ritiene giusto e quindi di minimizzare
le norme impartite, per sottolineare solo la
"fase paterna". Ma quella il Papa non
la fa mancare a nessuno, mentre le norme le
impartisce solo a loro.
Ultima cosa: io sono stato in cammino tanti
anni, sono stato responsabile di una comunità
e catechista, quindi conosco tanto dei metodi e
delle modalità con cui avvengono celebrazioni,
preparazioni, convivenze, e ne conosco non solo
l'aspetto, per così dire
"religioso". Quindi, non parlo solo
perché ho legittimamente una opinione, ma
perché ho un'esperienza.
Di Antonio
Sono uscito dal cammino dopo
3 anni e dopo il primo passaggio.
L'esperienza per me è stata
shoccante, con gente che parlava di visioni e
cose simili, la mia razionalità oscurata dalla
"costruita" accoglienza iniziale e da
altri aspetti positivi del movimento dopo quei
3 anni si è ribellata e mi ha spinto a uscire.
Tutto questo avveniva ormai 10 anni fa, ma la
sofferenza psicologica ancora dura (anche se
sempre meno forte). Ho studiato gli effetti che
tale esperienza ha avuto su di me e li ho
paragonati a quelli dei fuoriusciti delle
sette.
Ebbene le somiglianze sono
tali che la conclusione non può che essere
una, questo movimento è una setta, e una delle
peggiori perché si avvale subdolamente
dell'appoggio di una istituzione religiosa
millenaria, la Chiesa Cattolica.
L'inganno c'è sin
dall'inizio, quando la setta non si dichiara
per quello che è, ma si propone come una serie
di incontri parrocchiali con intento
catechetico per adulti. L'inganno è già qui,
non si fa menzione del cammino neocatecumenale
né di Kiko Arguello da nessuna parte (forse
ora che questo movimento è più noto questa
procedura è cambiata, ma non credo). Comunque
l'accoglienza che viene data (ma che, mi sono
reso conto successivamente, è studiata fin
dall'inizio) stordisce, le catechesi bisogna
riconoscere, hanno un effetto penetrante.
Io personalmente sono
entrato senza sapere nulla di Kiko Arguello,
poi man mano lo si incominciava a nominare
sempre più. A me sinceramente non piaceva
vedere il fanatismo con cui lo si citava e se
ne seguivano le istruzioni e tutto alla fine
incominciava ad essere più a proposito di Kiko
che di Gesù. La situazione man mano diventava
insostenibile per la parte razionale di me non
ancora sopita del tutto. Anche l'accoglienza di
nuovi membri e' studiata e in molti casi se
l'entusiasmo e la generosità dell'accoglienza
non erano totali i catechisti mostravano il
loro disappunto. Per non parlare della
richiesta di denaro come preciso fine di alcune
catechesi con scene davvero penose ma alla fine
più per gli orchestranti che per coloro che ne
erano vittime.
Ma queste sono ormai storie
vecchie.
Negli ultimi 10 anni ho
scritto a vescovi e cardinali senza successo.
La lettera del cardinale
Arinze li sta portando allo scoperto. Era ora!
Leggendo i commenti qui
rilasciati vedo che il problema neocatecumenale
è ancora purtroppo fonte di molte sofferenze.
La simpatica comunicazione della pulce, che si
manifesta solo con i suoi racconti dalla
sferzante ironia, si rivela anch'essa però
come chiara reazione ad una dolorosa esperienza
del CN.
Anch'io ne ho fatto esperienza per 3 anni e ne
sono uscito molto provato.
Ormai tanti anni sono passati e si nota qualche
reazione tardiva della Chiesa (vedi card.
Arinze).
Il problema purtroppo rimane perché Kiko e gli
altri non si adegueranno mai ai cambiamenti
imposti, mentre nuove persone continuano ad
essere attirate (spesso con l'inganno, anch'io
quando iniziai a frequentare le catechesi non
sapevo nemmeno che Kiko e il cammino
esistessero!) e se poi si pensa ai preti che il
Cammino sforna..
Devo dire che dal punto di vista della fede ne
sono uscito sconvolto, gli insegnamenti che
avevo ricevuto in precedenza completamente
violentati mi riesce tuttora difficile
avvicinarmi ai sacramenti come facevo prima.
Solo la parte pragmatica di me è riuscita a
salvarmi ed è tuttora il mio timone
principale.
Ho visto che il termine "setta" non
è stato prodotto negli altri post.
Io ho studiato molto i metodi e gli effetti
prodotti sugli affiliati di altre sette, letto
le testimonianze dei fuoriusciti. Le
somiglianze con alcune di esse sono molte, i
metodi simili, insomma c'è già una
letteratura che secondo me andrebbe applicata
anche al CN.
Luca chiede cosa fare?
Io a suo tempo provai a scrivere a vescovi e
cardinali senza riscontro, più modestamente
ora avanzerei l'idea di aprire un sito
ufficiale dei fuoriusciti dal Cammino
Neocatecumenale. Potrebbe servire almeno a
quantificare l'entità di tale numero che
secondo me è molto maggiore del numero degli
attuali membri.
Sarebbe una piccola cosa ma sarebbe un inizio.
Il Cammino si nutre del mistero, fin quando non
si sa nulla delle catechesi, non si sa nulla di
quello che succede nei passaggi ecc., possono
far passare l'immagine che vogliono nella mente
delle persone e delle gerarchie.
Cominciamo col quantificare per davvero il
fenomeno (al di là della propaganda), sarebbe
un piccolo passo... ma forse vale la pena,
altre cose potrebbero seguire.
Ringrazio Miriam per il suo
sostegno, il sito che lei cita lo conosco bene
e mi ha aiutato nei momenti di debolezza
seguiti alla mia decisione di uscire dal CN (di
questo magari parlerò dopo).
Il sito, pur riportando testimonianze di
fuoriusciti, ha motivazioni importanti ma
diverse da quelle che ho in mente.
Io pensavo proprio ad un sito che
rappresentasse chiaramente i fuoriusciti del
movimento, un sito in cui tutti gli ex NC
possano direttamente vedersi rappresentati, in
cui si possano registrare (conservando,
volendo, l'anonimato). Un sito del genere primo
servirebbe a quantificare il numero di ex,
secondo potrebbe fornire servizi di supporto
alle persone che incontrano il CN e ne escono
chiaramente turbate (alcune testimonianze nel
sito alterinfo parlano anche di qualche
suicidio in seno alle comunità, la cosa se
vera non mi meraviglierebbe affatto).
Il fatto fondamentale secondo me è che se la
Chiesa, intesa come gerarchie, è troppo lenta
a reagire (e moltissime persone ne pagano le
conseguenze), allora bisogna che gli ex membri
si prendano la responsabilità di agire,
supportati da sacerdoti, vescovi e esperti in
scienze umane, per una migliore comprensione
del fenomeno documentata anche in termini 'scientifici'.
Il sito alterinfo è importantissimo, però
essendo gestito da sacerdoti, che io stimo
moltissimo, non può avere un approccio più
pragmatico e laico.
Tutto questo si ricollega agli aspetti di vera
setta con manipolazione psicologica delle
persone, che il Cammino ha.
Non si tratta tanto come del carisma del
fondatore, nel mio caso anzi è stato proprio
il fanatismo verso il suddetto il primo
campanello di allarme a suonare nella mia
mente. Del resto la figura del fondatore emerge
solo in un secondo tempo.
Il fatto ovvio è che nessuno, originariamente
sano di mente, entrerebbe in una setta, ecco
perché le sette per fare proseliti seguono
approcci indiretti. C'è chi fa corsi di yoga o
meditazione, chi propone corsi di miglioramento
lettura visiva, ecc. Le tecniche sono le più
svariate ma hanno tutte un comune denominatore.
Avvicinare la persona, farla pian piano sentire
parte di una situazione speciale, si fa capire
all'individuo "target" che in qualche
modo viene prescelto fra tanti proprio lui, che
viene messo a parte di un "cammino"
speciale.
In molti casi viene praticato quello che nel
gergo degli studiosi del fenomeno
"sette" è denominato "love
bombing": la persona viene fatta sentire
speciale, nel posto giusto al momento giusto..
È questa la rete che viene intessuta attorno
al malcapitato. La disponibilità o
refrattarietà di una persona dipendono spesso
dall'età, estrazione sociale, periodo
particolare della vita (cambiamenti, recenti
abbandoni ecc.).
Il Cammino Neocatecumenale usa la parrocchia
come esca, e come tutte le "sette"
non si rivela da subito per quel che è.
Appaiono solo come semplici "catechesi per
adulti", una iniziativa della parrocchia
con approvazione del parroco. La dicitura
"Cammino Neocatecumenale" o il nome
del fondatore non compare da nessuna parte.
A posteriori si vede già in questo inganno
iniziale che c'è qualcosa di subdolo nel
movimento (è questo che mi ha fatto molto male
, dover ammettere che proprio nella
"mia" Chiesa cattolica questo inganno
fosse stato perpetrato). Ma è solo la prima
fase. Come in molte sette l'iniziato deve
passare attraverso vari stadi, e anche qui nel
Cammino l'iniziato viene tenuto all'oscuro di
ogni tappa successiva. Lo si invita pian piano
ad affidarsi totalmente,ciecamente al
movimento, abbandonando ogni resistenza, la
razionalità e il pensiero logico in questo
quadro vengono (a volte anche esplicitamente)
condannate come idoli. La rete si fa sempre
più stretta...
Potrei continuar ancora sulle analogie
dinamiche che rendono l'equazione CN=setta
quasi matematica, potrei parlare degli stati
psicologici indotti in vario modo e degli stati
"floating", termine tecnico che
riassume un po’ la serie di sintomi che
accompagna le persone fuoriuscite da una setta.
Questi sintomi variano in grado a seconda della
setta e della persona, sono in parte
riconducibili al fatto che le sette producono
negli adepti stati alterati (leggermente o
pesantemente) della coscienza e sono nel
complesso riassumibili in: sentimento di
dissociazione, attacchi di panico, sentimenti
di tristezza o rabbia per l'esperienza subita ,
difficoltà di concentrazione e ci inserirei
anche crisi da astinenza di quello "stato
di coscienza" con desiderio di riprodurlo
(ritornando nella setta).
Queste sintomi inducono spesso i fuoriusciti a
pensare che ci sia qualcosa che non va in loro,
che stanno diventando pazzi.
Ma per maggiori informazioni posso dare qualche
link o referenza più specifica.
Il mio discorso vuol essere indirizzato a
chi ha vissuto o vive la mia esperienza
di completo isolamento (quando decisi io di
uscirne molti sacerdoti non conoscevano nemmeno
il fenomeno e non ho avuto nessun aiuto o
supporto) vissuta in seguito alla mia decisione
di uscirne (e non tutti hanno la fortuna di
poter parlare con padre Zoffoli). Se questo si
unisce alla difficoltà a parlarne derivante
dal messaggio che passa nel cammino che quello
è l'unico "vero" cammino e che chi
esce è una sorta di "Giuda" ,
allora si capisce come il momento di uscita sia
molto delicato.
Del resto non facciamo finta di niente, in
qualche modo bisogna dar conto del gran numero
di ex!
(Fate il conto, da ogni comunità quante
persone in media fuoriescono?)
Non si possono mettere sotto il tappeto, a me
sembra che le gerarchie non si occupino
abbastanza di questo problema.
Problematico è anche l'impatto che
l'esperienza del CN lascia negli "ex"
soprattutto sulla partecipazione ai
sacramenti quando ritornano alla
"normale" vita della parrocchia. Io
personalmente ho avuto problemi nel tornare nel
confessionale e nel modo di accostarmi alla
comunione.
Questo poi non facilitato dal fatto che dovendo
spostarmi spesso per motivi di lavoro non ho
avuto modo di rielaborare l'esperienza
CN in seno ad un ambiente parrocchiale stabile.
Comunque mi piacerebbe sentire anche altre
esperienze relative a questo argomento.
Quello che personalmente mi
spinge a testimoniare non è un senso di
rivincita rivalsa o vendetta, ma solo il
desiderio di rompere un silenzio assordante
sulle persone che il cammino - nel suo cammino
- ha lasciato ai margini.
Anch'io ho spesso il dubbio che la sofferenza
provata non mi faccia essere obbiettivo.
Ma proprio questo dubbio e ciò che ci
differenzia dalle assolute certezze della
propaganda del cammino. Tale dubbio deve
diventare la molla ad alzare il livello della
discussione per capire meglio e in questo senso
fornire tutti gli elementi di realtà per
inquadrare il fenomeno del CN non può essere
un errore, il dubbio insomma non deve
paralizzarci nel silenzio.
L'approccio del cammino è
cosi subdolo che ormai dopo un certo periodo
(mediamente un anno) l'identificazione della
Chiesa col Cammino nella mente dei membri è
totale.
Io personalmente sono uscito dopo il primo
passaggio, le tecniche adottate lì mi
sembravano tipiche da bastone e carota “psicologiche”,
fatte apposta per creare dipendenza. Prima una
parola fatta per incutere anche un certo timore
e auto-disprezzo nel riconoscersi non
abbastanza liberi da idoli da affidarsi
totalmente (a chi? al cammino ovviamente e ai
catechisti) a proposito un commento del
catechista in conclusione fu “mi fan fare
sempre a me la parte del cattivo” poi una
parola consolatoria per far capire che non c'è
da preoccuparsi nel Cammino tutto troverà una
risposta.
La cerimonia finale poi in cui si chiede la
fede alla Chiesa ( leggi Cammino), era da molti
percepita addirittura come un sacramento
(riporto parole di ex-fratelli), a me sembrò
solo una farsa.
Insomma l'equazione Chiesa=Cammino ormai a quel
punto è inculcata nella mente di quasi tutti i
malcapitati, tanto che un "rito"
esclusivo del NC e discutibile come quello del
primo passaggio assume una valenza così forte,
sacramentale addirittura.
Insomma secondo me questo passaggio serve a
stringere sempre più la rete attorno al
malcapitato, gli vien fatto di chiedere la fede
alla Chiesa, in realtà la sta richiedendo al
Cammino e l'identificazione Cammino=Chiesa è
ormai totale, l'affidamento incondizionato al
Cammino è il vero fine.
Tutto ciò non è facile da rielaborare se uno
decide di uscire, a questo si aggiunge tutta
una serie di effetti e manipolazioni che come
ho già detto rientrano secondo me nelle
tecniche di manipolazione e controllo mentale
adoperate in molte sette. Di questo ho già
parlato e credo nel sito dovrebbe trovare un
suo spazio adeguato e correttamente
contestualizzato.
Ritornando alla discussione
sul Cammino Neocatecumenale non si è sfiorato
qui un discorso importante e che si aggiunge
come dicevo a rendere l'equazione CN=setta
quasi matematica. Parlo dell'interpretazione
distorta delle letture che viene fatta nel
cammino.
Non mi soffermo a parlare dell'approccio
superstizioso che viene spesso incoraggiato
(molti aprivano la bibbia a caso e in base al
brano che gli capitava prendevano decisioni
anche importanti per la propria vita!!), poi il
senso di alcuni brani viene letteralmente
distorto.
Non mi potrò mai dimenticare quando, presa la
decisione solitaria di uscire dal CN, ancora mi
dibattevo in stati di vera angoscia personale.
Non vedermi come un “Giuda” e quindi degno
di supporto in quella mia fase mi sembrava
difficile. Eppure aggrappandomi disperatamente
alle ragioni “razionali” che mi avevano
portato ad uscire, alle inconsistenze del
Cammino agli abusi psicologici di cui ero stato
oggetto e testimone, riuscivo in qualche modo a
mantenermi fermo nella decisione.
In uno dei momenti di crisi lessi su
"Famiglia Cristiana"
l'interpretazione del brano evangelico di Luca
in cui Gesù dice
--Se uno viene a me e non “odia” suo padre,
sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le
sorelle e perfino la propria vita, non può
essere mio discepolo.
Ebbene il commentatore di Famiglia Cristiana
spiegava esplicitamente come questo brano fosse
il più usato dalle sette pseudocristiane per
legare in maniera indissolubile i propri adepti
a sé separandoli dalle famiglie. L'uso del
termine letterale “chi non odia” va
interpretato come “chi ama di più” ed è
un uso particolare della lingua originale (chi
ha fatto veri studi linguistici sulla bibbia
dice questo almeno).
L'interpretazione distorta di questo passo,
diceva il commentatore, viene usata per isolare
gli adepti dalle proprie famiglie.
A quel punto fu facile ricordare la catechesi
apposita impartita a un certo punto del
Cammino, riguardo quel brano evangelico.
Ricordo benissimo l'accento posto sul termine
"odiare". Quello veniva considerato
il termine giusto, non lo si inquadrava invece
correttamente alla luce degli studi
linguistici.
Su quel termine, “odiare” veniva imbastita
tutta una catechesi sugli idoli e sulla
famiglia come idolo.
Ebbene quella fu un'importante conferma della
bontà della mia decisione e un elemento in
più all'equazione CN=setta.
Volevo dire solo a P. che se
poi vuole discutere con riferimento specifico
alla sua storia, allora dovrebbe spiegarcela
più in dettaglio. Lui dice di essersi
riavvicinato alla Chiesa grazie a delle
catechesi "famose" nella sua
parrocchia tenute dia un prete "neocatecumenale".
Che tipo di catechesi erano? Come si
differenziano da quelle di inizio del CN?
Vista la connotazione del prete di cui parli,
non mi sembra di poter escludere che dietro il
tuo riavvicinamento alla Chiesa
ci sia comunque dietro il CN. Dici poi che per
due volte hai rifiutato il CN prima di
iniziarlo. Che vuol dire? Che quel prete ti ha
invitato a partecipare alle catechesi d'inizio
e tu ti sei rifiutato?
Comunque al di là della tua storia personale
volevo solo dire che sicuramente sei
consapevole del totale affidamento che il CN
chiede ai suoi membri tanto che a un certo
punto (ma ovviamente di questo non viene fatto
trapelare nulla all'inizio) chiederà loro la
"decima".
A quel punto razionalmente uno dovrebbe
chiedersi se tale affidamento totale è ben
riposto.
Ora la replica di Gennarini alla lettera di
Arinze è solo uno di tanti indici che nel
Cammino sono abituati a manipolare la realtà
(e anche le persone) come vogliono.
È saggio affidarsi totalmente a questo Cammino
che fra l'altro per tanti anni si è
subdolamente insinuato nelle parrocchie
spacciando una approvazione che non aveva, non
rivelandosi per quello che è sin dall'inizio?
La cosa subdola è che in ogni passaggio il
fine ultimo è far sì che il membro si affidi
totalmente bada bene, non a Gesù o alla Chiesa
come viene presentato, ma al Cammino.
A ogni passaggio il membro abdica un pezzetto
di sé del suo io "che fa schifo" (Mi
faccio schifo, quante volte ho sentito
pronunciare
questa frase da fratelli di comunità) per
affidarsi totalmente alla Chiesa(leggi Cammino)
che sola può farlo rinascere.
Purtroppo ai vertici sono veramente convinti di
avere dietro una ispirazione superiore, e in
virtù di essa tutto può essere giustificato.
Purtroppo questo va a discapito dei malcapitati
membri la cui maggior parte sono in buona fede.
Di Gherardo
È importante, Gherardo, che
se ne parli e che si sappia cosa succede nella
Chiesa. Grazie della tua testimonianza. Spero
che tu possa recuperare al più presto
completamente la tua serenità e, conoscere
sempre di più, nella Chiesa, il VERO volto del
Signore.
Io ricordo ancora l'angoscia che mi dava
ascoltare quelle catechesi in cui veniva
inculcato l'inesorabile senso del peccato. Una
volta, che un barlume di 'Sapienza', ricordando
un po' la Genesi, mi aveva indotto a dire
"ma se Dio, dopo il peccato di Adamo, lo
cerca nel giardino e gli dice "Dove
sei?". E quelle parole "dove
sei" mi risuonavano nel cuore con una
consolazione indicibile... e mi sento dire con
arroganza che non dovevo interrompere la
catechista, che altrimenti perdeva il filo del
discorso!
E invece la Chiesa ci insegna che il Signore
per noi ha vinto il peccato e la morte e,
attraverso la nostra risposta - che è quindi
anche responsabilità e non cieco determinismo
che trova salvezza solo nella comunità - ci
libera e ci trasforma!
Per grazia di Dio, siamo riusciti ad
espiantarci e, come ha detto Betta qualche post
fa, il Signore ci ha 'trapiantati' dove scorre
l''acqua viva'... e dove la nostra fede può
maturare davvero e farci maturare come
persone...
Gherado ha tirato fuori un
altro degli aspetti problematici, e cioè che
nella Chiesa c'è ignoranza sulla verità del
cammino. Spero che le connivenze dipendano più
da ignoranza che da mala fede; ma è già grave
perché un sacerdote, un vescovo, sono
responsabili e non possono e non devono
ignorare. In realtà del cammino si conoscono -
e per sommi capi - solo gli aspetti esteriori,
più eclatanti e persone come noi, che hanno
smascherato sulla loro pelle la realtà
effettiva possono davvero dare un contributo di
grande utilità per chi ha bisogno di capire,
confrontarsi, trovare le ragioni del suo
disagio che sono il primo passo per uscirne,
ritrovare una identità e quant'altro
intuibile...
Ma non solo, pensiamo alla non conoscenza che
c'è nella Chiesa. Per questo bisogna parlarne
con chiarezza e senza reticenze né falsi
buonismi, perché bisogna che si sappia, per il
bene delle persone, per il bene della Chiesa...
Di Mic
È la prima volta che sento
la necessità di intervenire. A parte gli
elementi di disturbo che si qualificano da
soli, mi pare che tra di voi ci siano persone
di buona volontà che cercano un confronto e
vogliono approfondire alcuni temi molto
importanti della vita cristiana.
Ringrazio Giorgio che, con le sue espressioni
dialettali, ha alleggerito un clima che era
diventato abbastanza pesante. Gli interventi di
Dubitans e di Maria mi sembrano sempre
costruttivi e, comunque, non hanno mai offeso
nessuno. Agli altri dico: dopo decenni di
Cammino Neocatecumenale, vogliamo rompere un
tabù incominciando a parlare seriamente anche
di ciò che non va nel Cammino? Oppure volete
continuare con l'incensazione di Kiko e dei
suoi Catechisti? Io avrei qualcosa da dire di
prima mano: una testimonianza sicura e degna di
fede.
Una santa ha detto che il Signore non è morto
per scherzo sulla croce! Dunque, non scherziamo
su cose tanto serie! Andrea, io credo che
potrei dirti qualcosa del Cammino che forse non
conosci. A Marco faccio tanti auguri per San
Marco!
A Libero
Grazie per il saluto che ricambio
fraternamente!Ti assicuro che non è mai stata
mia intenzione buttare qualcuno dalla torre,
tanto meno chi cerca le vie del Signore con
sincerità, come la stragrande maggioranza di
coloro che fanno parte del Cammino. Lo so per
diretta conoscenza! Ci sono fratelli che
aderiscono ciecamente ai comandi di Kiko e si
sottopongono a grandi sacrifici. Sacrifici che
la Santa Madre Chiesa non si è mai neppure
sognata di richiedere ai suoi membri!
Nessuno mette in dubbio il Carisma del Cammino.
Ci mancherebbe altro! E' lo Spirito santo che
suscita i carismi nella Chiesa.
Dopo il Vat. II c'è stata una grande fioritura
di carismi! Dunque, il Cammino è uno dei tanti
doni dello Spirito alla sua Sposa. MA NON È
L'UNICO!...ed è qui che casca l'asino!
Quando si inducono le persone a credere di
essere i più bravi, i migliori, gli eletti, e
le si contrappone ai cosiddetti cristiani della
Domenica, qualcosa non va, fratello mio! La
Chiesa, finora, ha certamente visto tutto, ciò
che è buono e ciò che non lo è. Ora è
giunto il momento di fare chiarezza per il bene
di tutti!
I Dicasteri preposti stanno esaminando ogni
cosa e, per quanto riguarda il Culto Divino, ci
sono le ultime e chiare direttive che vanno
rispettate. Io personalmente, sarei felice, in
forza del mio battesimo, se venissero
rispettate, senza scuse e senza indugi. Certi
abusi non si possono più tollerare, credimi!
Spero che sia l'ultima volta che nella mia
Parrocchia (per esempio) si metta sottosopra
l'aula liturgica con mense immani e tappeti
impossibili, per non parlare del fonte
battesimale (l'utero, dite voi)! Stravolgimenti
attuati solo perché la seconda (bada bene: la
seconda!) Veglia pasquale è dei
Neocatecumenali.
Cominciate a dare segni di santa e vera
ubbidienza al successore di Pietro che ve lo ha
chiesto. Sei d'accordo con me?
La pace del Risorto, unico nostro Salvatore,
sia con te, fratello!
Marco,
ho letto con piacere le tue belle e chiare
spiegazioni sul fonte battesimale. Conosco la
Tradizione della Chiesa circa i Sacramenti
dell'Iniziazione cristiana e la ricchezza dei
segni simbolici. I neocatecumenali, o meglio
Kiko, vede i luoghi del celebrare come il corpo
umano:
l'ambone corrisponde alla bocca, la mensa allo
stomaco e il fonte all'utero: è la dimensione
antropomorfa invece di quella teologica. Fin
qui, niente da eccepire. Ma avrei molto da dire
se il Battesimo per immersione diventasse
l'unico modo canonico di battezzare nelle
Comunità.
E avrei ancor più da dire se, nella seconda
Veglia pasquale, si ripetesse l'immersione del
Cero e l'invocazione dello Spirito nella stessa
acqua solennemente benedetta in precedenza! Mi
fermo qui e chi vuole intendere intenda!
Per quanto riguarda il parroco che lascia fare,
ti posso dire che, negli anni, ne ho visto
alcuni soffrire molto a causa
dell'impossibilità di fare qualcosa. Ho
sentito dire: "Vedo che così non va, ma
perché il Cardinale non interviene? Perché i
vescovi non parlano?". In certe parrocchie,
i preti hanno le mani legate perché, per
qualsiasi cosa, si sentono dire: "abbiamo
il permesso"! Se poi il vescovo di Settore
è un sostenitore convinto delle CN, il parroco
e bell'e sistemato fin dal suo insediamento in
Parrocchia. Vedi quante difficoltà per
mancanza di chiarezza?
Ora, finalmente, con la lettera del card.
Arinze, incominciamo a vedere di quali permessi
si può parlare e speriamo in una più corretta
posizione neoc. in parrocchia.
una domanda: vivi in una
parrocchia neocatecumenale? E se la risposta è
positiva, ti chiedo: nella tua parrocchia ci
sono 28 o 29 comunità diverse che, ogni sabato
sera celebrano l'Eucarestia in 28 o 29 sale
diverse? Le stesse Comunità vengono, sempre di
notte, il martedì o il mercoledì di ogni
settimana, per i loro incontri comunitari? Ma
quando dormono i poveri preti che al giorno
dopo hanno le mille incombenze pastorali della
parrocchia?
Che cosa può fare un parroco che trova questa
situazione di stallo che va avanti da 25 o 30
anni?!
Ti meravigli della doppia Veglia pasquale, ma
allora ti faccio strabiliare dicendoti che da
decenni si celebra la doppia Veglia nella mia
parrocchia e in quella vicina. E ancora: lo sai
che ho visto arrivare i neoc. con i materassi
sulla schiena e i bambini a grappoli, morti dal
sonno, e che quei materassi servivano per farci
dormire i più piccoli durante la veglia che
dura tutta la notte? A dire il vero, non credo
che si possa dormire, al suono dello shofar, al
rombo dei tamburi e al frastuono del
"Cavallo e cavaliere" che precipita
nel mare ogni volta che si fa un battesimo per
immersione!E di Battesimi ce ne sono sempre
tanti a Pasqua perché se un bambino nasce
subito dopo la Pasqua deve aspettare un altro
anno per essere battezzato secondo il canone
neocat!
Per quanto riguarda l'utero, io non avevo
alcuna intenzione d'ironia. Una certa
formazione teologica e catechistica credo di
averla anch'io, anche se non faccio parte delle
Comunità neocat. Questa volta l'ironia è
voluta. Siamo esseri umani, caro Marco e
qualche debolezza ci è concessa!
Per Marco
Tu dici:"la storia dell'utero è una cosa
serissima e la dice la Chiesa". Perché io
avevo forse detto il contrario? Marco, facciamo
a capirci, eh! Ci stiamo forse prendendo in
giro?
Sono felice che tu abbia un'esperienza
"serena" delle CN. Una Veglia sola!
Tutto bene! Anche i simboli tanto cari ai NC
rimangono nella norma di una decorosa
Celebrazione Liturgica! Questa che tu descrivi
è un'Oasi neocatecumenale! Per molte altre
Parrocchie tutto ciò è solo un miraggio! La
Parrocchia che tu descrivi risponde a ciò che,
da decenni, dovrebbe essere una realtà per
quanti nella Chiesa vogliono convivere
serenamente nel rispetto reciproco dei vari
doni e carismi, personali e comunitari.
Non mi hai detto però quante comunità ci sono
in questa tua Parrocchia modello e che fine
fanno i giovani e i ragazzi della tua
Parrocchia. Da noi vengono fagocitati dalle
Comunità!
Sai che è stata appena formata una Comunità
con 40 ragazzi del dopo Cresima che d'ora in
poi saranno tenuti fuori dalla vita
parrocchiale e parteciperanno solo alle
"loro" Eucaristie?! Ma questi
ragazzi, non hanno forse già ricevuto tutti i
sacramenti dell'iniziazione cristiana? Perché,
dunque, rinchiuderli in un ghetto, e
infarcirgli da testa di frasi fatte e di sensi
di colpa? Anche i simboli di cui abbiamo
parlato diventano un modo per far loro credere
di essere nella "vera" Chiesa,
perché hanno un diverso modo di celebrare,
ecc... ecc..! Ma lasciamo perdere, perché tu
hai la fortuna di vivere un'altra realtà!
Ma la vuoi sapere l'ultima? Il giorno di San
Marco, nella mia Parrocchia,ci sono state le
Prime Comunioni. Ebbene, il Parroco ha detto
che i comunicandi dovevano alzarsi in piedi e
fare la Comunione in piedi, come avviene
normalmente per tutti. I catechisti neocat.
sono diventati neri ed hanno ordinato ai loro
ragazzi di restare seduti, al modo di Kiko. Il
parroco, con delicatezza e con determinazione,
ha fatto alzare anche loro per la Comunione.
Hai capito che questi catechisti ignoranti
volevano differenziarsi dagli altri anche alle
Prime Comunioni?!
Ciao, Marco, e cerca di capire che siamo qui
per costruire e non per distruggere!
Per Giuseppe.
Sono felice che tu abbia trovato tanto bene nel
Cammino. Ne sono immensamente felice!
Non so quanto saresti felice tu se, per motivi
tuoi personali, un giorno decidessi di uscire
dalla Comunità e, come è capitato ad un gran
numero di persone, ti trovassi a sentirti
escluso e reietto perché hai lasciato Cristo
per Satana. Oppure, se incontrando i tuoi amici
di prima, non ti salutassero affatto! Se al
telefono ti dicessero che tu hai il demonio
dentro,che è Satana che ti ha traviato,
ecc...! Guarda che parlo di un'altra realtà
che tu non conosci e che io ti auguro di non
conoscere mai. Ciao, Giuseppe, continua così,
ma ricordati che solo Gesù è il Maestro, che
solo Lui è morto per te, e nessun'altro!
Maria,
mi chiedi una parola sull'enfatizzazione della
'grande mensa' nelle celebrazioni
neocatecumenali. Basta prendere qualche
catechesi di Kico e Carmen e si commentano da
sole. Non ora però, perché ho fretta, ma
appena potrò, vorrei fare un confronto tra la
Mensa di Kiko (già ridimensionata da Papa B16)
e l'Altare cristiano. Basta vedere i libri
liturgici e la consacrazione dell'Altare e
confrontare col sacro libro delle catechesi
Kichiane. Scusa, don Marco, ma quanno ce vo' ce
vo'!
A Marco
fratello caro, io ho sempre letto tutti i
vostri interventi e ho deciso d'intervenire da
un paio di giorni soltanto. Faccio questa
premessa perché tu non fai altro che dire ad
ANONIMO di leggersi gli interventi per capire
meglio il tuo pensiero. Ebbene, forse sarebbe
meglio che tu rileggessi quello che hanno
scritto gli altri e ciò che tu hai loro
risposto.
Per difenderti hai detto ad Anonimo: "né
si può dire che l'immagine del fonte
battesimale come grembo (o utero che dir si
voglia) sia stata inventata dai neocatecumenali...".
Io, rivuscellus, ho parlato per la prima volta
di ciò e la tua lettura ha travisato il senso
delle mie parole. Mi hai fatto dire ciò che
non avevo detto. Da allora in poi, ne sono
testimone, hai sempre preso le mie parole in
senso polemico e negativo. Torno a ripeterti
che non è, e non sarà mai, mia intenzione,
trattare certi argomenti in modo malevolo e
distruttivo. Ho detto, e ribadisco, che qui si
parla di cose serie; si parla della vigna del
Signore! E ogni battezzato ha un compito
particolare in questa vigna!
Sai che le piante si potano? Hai visto mai
potare una pianta tutta bella, piena di foglie,
pomposa? Dopo la potatura, sembra
irriconoscibile. Ma perché pensi che l'abbiano
potata: per ridurla ad un tronco o perché
possa riprendere nuova linfa e rifiorire a
nuova vita?
Mi piace Libero che accetta i nostri
interventi. Dimostra di essere davvero in un
cammino di fede. Se si dicono certe cose, e qui
torno a ripetermi! è per COSTRUIRE! non per
distruggere! Mettitelo bene in testa. Il nostro
Battesimo non è acqua fresca! Il Battesimo che
abbiamo ricevuto ci dà pieno diritto di dire
al fratello ciò che non va nel suo
comportamento,e così è per chiunque! Io
ringrazio con tutto il cuore tutti coloro che
mi hanno "potato" con carità
fraterna! Sono stati un dono di Dio per me.
Ma fratello mio, se tu vedi che si parla di
carità, si fanno conferenze sull'amore
fraterno, ci si abbraccia con grande trasporto
fra quelli che fanno parte dello stesso gruppo
e poi, si manca di carità, si giudica, si
semina irritazione e malcontento in parrocchia
e ci si comporta con gli altri battezzati come
se fossero dei cristiani di serie B, ti
assicuro che, in coscienza, io non posso fare a
meno di dirlo! Non sono qui per fare i
panegirici ai neocatecumenali, sono qui per
dare una testimonianza. Io non godo nel dire
certe cose, così come certamente non ne gode
Maria, che tu accusi di chissà che cosa. Ma
non hai visto che anche lei è una persona che
soffre per una situazione di frattura che ha
vissuto in prima persona nella sua parrocchia
dove i neocatecumenali la fanno da padroni? Io,
Marco, ho sofferto terribilmente, ma non per
me, non per la mia persona, ma per vedere come
certi comportamenti avevano distrutto il
tessuto parrocchiale. Ho sofferto nel vedere
una parrocchia spopolarsi, il gregge
disperdersi... E finisco qui! Ma ti prego, non
fare più dire a nessuno, ciò che essi non
hanno detto.
Maria,
ti ringrazio per avermi dato l'e-mail per
inviare la foto che contraddice tutte le
affermazioni di Andrea. Ma certe persone non
credono neanche se vedono con i propri occhi.
Altro che Tomaso! Questi poveri fratelli sono
avvolti da molte bende!
Se Marco è davvero prete, io, fraternamente e
senza scherzare, gli consiglierei di prendersi
un anno sabbatico e di approfondire il suo
ministero sotto la guida di qualcuno che, per
esempio, abbia il peso umano e spirituale di
Anonimo. Ieri (Anonimo) è intervenuto poche
volte, ma ha lasciato un segno indelebile. E,
guarda caso, non ha offeso nessuno.
Gli ultimi post di Marco ripetono quello che
già si sa di lui, non c'è più niente di
nuovo da apprendere, purtroppo! Ma come fa a
pensare che Maria, o altre persone simili (me,
per esempio) siano qui a dire che il Papa abbia
sbagliato o sbagli il giudizio sui NC? Io, e
parlo ancora per me - ma non ne posso più di
ripeterlo - se sono qui a scrivere è perché
AMO IL PAPA e non ho detto: questo o quel Papa,
ho detto: IL PAPA. Il successore di Pietro. Mi
nutro della Parola di Dio e dell'insegnamento
della Chiesa, del Magistero petrino! Forse è
per questo che non intendo più confrontarmi
con chi fraintende tutto, sempre e comunque!
Marco, mi vuoi dire in quale Seminario sei
stato formato e in quale anno sei stato
ordinato? Mi piacerebbe saperlo! Pace e Bene!
Marco, meno male che non
sono nelle tue mani i destini eterni
dell'universo, altrimenti saremmo tutti fritti!
Come si colma presto la tua misura! (post 241)
Chi ha un po' di frequentazioni del Seminario
Romano Maggiore (e io le ho!) lo chiama il
Seminario del Papa perché è il Seminario
della Diocesi di Roma il cui Vescovo è il
Papa!
Ma allora, io ho colto nel segno, altrimenti
questo non ti sfuggirebbe! Tu non sei prete! E
ti sfido a dimostrarlo!
Pidocchio,
voglio usare il tuo linguaggio (così non
scandalizziamo nessun moralista)quello che tu
hai detto sulla croce e sulla cacciata dei
pidocchi è una cosa seria e mi ricorda quando
i pidocchi dell'Azione Cattolica della mia
parrocchia erano costretti a riunirsi sulle
scale perché tutti i locali venivano occupati
dalle cimici che crescevano a dismisura
scacciando via tutti i poveri pidocchi che,
pian piano, si sono dispersi. Questo però le
cimici non lo sanno; intente come sono ad
ascoltare gli interminabili bla bla bla della
cimiciona di turno, possono occuparsi solo dei
loro problemini interni. Ma che non si sappia
al di fuori! Sono segreti cimiciali! Capisco
quello che tu dici e vorrei tanto avere il
potere che hanno i cimicioni con accento
spagnolo per dare un po' di spazio e respiro
anche ai poveri pidocchi come te.
Ma lo sai che un cimicione, un giorno, con la
chitarra in mano, è salito all'ambone e, prima
di iniziare a cantare, ha tenuto un grande
discorso, del tipo di quelli che certamente
anche tu avrai sentito, ma questo cimicione,
con la barba - proprio come dici tu - aveva un
accento spagnolo e parlava come il Capo-cimici,
aveva la stessa sua imperiosità, la stessa
tracotanza! Era tanto il clone dello spagnolo
che io ho chiesto chi fosse. Mi è stato detto
che era una cimice itinerante di Perugia e mi
hanno indicato anche sua moglie: una cimicina
anoressica (Davvero!) madre di undici figli e
in atteso di un'altro.
Questo, pidocchietto mio, è il mondo delle
cimici! Loro sono elette e tu no, ammenoché
anche tu non voglia iniziare un cammino
cimiciale e farti scrutare fino in fondo dalla
cimice preposta al controllo del tuo prodotto
interno, che troverà sempre lordo e ti
rimanderà al prossimo scrutinio. Così va il
mondo dei pidocchi e delle cimici!
Ciao, pidocchietto e cerca di dormire bene!
A tutti.
Ricordo una storia antica che si ripete
all'infinito.
C'è un incontro in Diocesi?
Ci si divide in gruppi di lavoro?
C'è la Missione cittadina?...
...Allora, tutti alla riscossa!...Si parte per
far vedere agli "altri" chi siamo
noi!
Si chiede la parola, si va al microfono e
inizia la tiritera: "Io, una volta ero...
poi
ho incontrato... adesso sono!".
Un giorno, in parrocchia, avevano messo per
terra tanti tappeti e sull'altare c'era il
Santissimo esposto. La Chiesa era stracolma di
persone che normalmente non partecipano alle
liturgie diurne.
C'era intorno una grande fibrillazione: le
persone si voltavano verso la porta, qualcuno
andava su e giù... e questo per un buon lasso
di tempo. Non si capiva chi si stesse
aspettando e che cosa stesse per accadere.
Il Santissimo sull'altare, e noi tutti lì ad
aspettare.
Finalmente, appare un certo fondatore di cui
non faccio il nome, egli, col suo seguito, si
dirige al centro della chiesa e prende posto
vicino al SS.mo, dove si erano già posizionati
molti dei suoi discepoli.
Entra finalmente anche il parroco con alcuni
sacerdoti e, insieme, si recano al loro posto
in presbiterio.
Ha inizio la funzione.
Quando tutti si siedono, uno dei discepoli si
alza e dice: "Io, una volta ero... poi ho
incontrato... adesso sono!".
Uno dopo l'altro, ripetevano le stesse
testimonianze davanti al "fondatore"
e, tante erano le testimonianze, tante le
ripetizioni che (pensate un po') il fondatore
stesso si era stancato di sentirle ed è
intervenuto dicendo: "siamo qui per
pregare, non per parlare di noi!".
Ma quanto gli ci è voluto per fermare quella
ignobile cantilena davanti al SS.mo! Perché
non lo ha fatto prima?
Poi prende la parola il fondatore e, dopo una
lunga,martellante, "omelia", prima di
sedersi, alza il braccio verso il parroco e gli
dà la parola! Proprio così, lui dà il
permesso di parlare al parroco !
Questa è una storia vera, non è fantascienza!
E se si parla di certe forzature e di alcuni
abusi lo si fa perché si intervenga e li si
corregga!
Poiché qui si può solo dire: "Io, una
volta ero... poi ho incontrato... adesso
sono!"... cari signori, vi saluto!
Voi avete ottenuto ciò che volevate (chiudere
questo blog!), non c'è più modo di dialogare
e, quindi, io esco!
Vi consiglio di rileggervi tutti i post di
Andrea, le sue tentennanti giustificazioni
sull'uso improprio del candelabro ebraico, e la
smentita totale delle sue asserzioni, con le
foto pubblicate da Maria ( che saluto
cordialmente!).
Come mio contributo finale, invierò un' ultima
immagine della Hanukkiah, messa in primo piano
sulla Mensa e con, in fondo, la croce astile
disegnata dal fondatore (che non nomino).
Poiché io suo "rivuscellus", e si sa
che i ruscelli amano scorrere liberi e
tranquilli, continuo il mio cammino, nella
Vigna del Signore, servendolo e lodandolo, in
comunione con tutte le altre sue creature.
Di Rivuscellus
Altare/Mensa/Liturgia
Studiate, formatevi e informatevi da fonti
dottrinali certe; non vi affidate
all'archeologia liturgica di questo o quel
fondatore o affondatore di turno!
"Tale ricerca va compiuta non
condannandosi reciprocamente, ma ascoltando
attentamente gli uni gli altri e, fattore ancor
più importante, ascoltando la guida intima
della liturgia stessa.
Non si giunge ad alcun risultato etichettando
le posizioni come "preconciliari",
"reazionarie", conservatrici"
oppure come "progressiste" ed
"estranee alla fede"; serve una nuova
apertura reciproca alla ricerca del migliore
compimento del memoriale di Cristo"
Joseph Ratzinger
(dalla Prefazione a"Rivolti al
Signore", l'orientamento nella preghiera
liturgica) Ed. Cantagalli)
Di Bianca
La 'forma' della
celebrazione non è ininfluente perché orienta
l'atteggiamento interiore e i conseguenti
comportamenti e nel caso del Cammino NC
rispecchia un 'sentire' che non è quello della
Chiesa. Che poi molte persone di buona
volontà, nonostante tutto, proprio perché
hanno avuto esperienze ecclesiali possano
vivere la messa neocatecumenale con lo spirito
ecclesiale, è un altro discorso, ma non ne
sarei così sicura... Il problema riguarda le
persone che vengono catechizzate in un certo
modo senza poter ascoltare il vero significato
dell'Eucaristia.
Sapete che mi colpisce molto
la sottolineatura data nella lettera scritta da
Kiko e altri al Papa: "e il Signore viene
a servirli". Non è una menzogna in sé,
perché è vero che la Presenza del Signore
viene a guarirci, a trasformarci a donarci il
Suo Spirito di Risorto; ma contemporaneamente e
principalmente la Eucarestia è un 'sacrificio'
di lode innanzitutto e di ringraziamento,
nonché l' 'offerta' di tutto il nostro essere,
di tutta la nostra vita al Padre come ha fatto
Cristo...
Non vado oltre perché è una cosa troppo
grande: è un 'mistero' che va vissuto e
assimilato vivendolo...
Trovo poi estremamente riduttivo e anche
inquietante quel
""...pieni di ferite e di disprezzo
verso se stessi, che nella Santa Eucaristia il
Signore fa presente il suo amore, morendo e
risuscitando per loro; non solo, ma preparando
una mensa, un banchetto escatologico, che fa
presente il Cielo e dove Lui stesso, pieno di
amore, li fa sedere e passa a servirli:
"Li farà mettere a tavola e passerà a
servirli" (Le 12,37).""
Vedete la sottolineatura del banchetto a
decremento del 'sacrificio' già denunciato?
Non che l'elemento 'banchetto escatologico' non
ci sia, ma siamo nel sottile inganno di cui è
infarcita tutta la predicazione neocatecumenale.
l'Eucaristia non è solo questo!!!
È una visione quanto meno riduttiva
dell'Eucaristia, se non aggiungi - e non mi
sembra poco - che siamo noi: il nostro 'uomo
vecchio' che, nell' 'offerta' accolta dal Padre
in Cristo, muore e risorge in Lui. Se mangiamo
la sua carne e il suo sangue è per divenire
come Lui e divenire pane, 'Eucaristia vivente'
ed è un'offerta piena di gioia (non la
masochistica visione della croce criticata da
Kiko) perché il perdono, la resurrezione ci
rendono liberi...
E aggiungo che non tutti i cristiani che
celebrano l'Eucaristia sono pieni di disprezzo
verso se stessi, anche perché nella Chiesa
nessuno ti disprezza né ti insegna a
disprezzarti perché sei peccatore, ma ti
insegna a sperimentare la misericordia e il
perdono e a non rimanere peccatore (anche se
per guarire completamente da alcuni peccati
occorre fare molta strada).
E poi, se tutto questo - per ottenere gli
effetti di passare dalle 'tenebre' alla 'luce'
- si deve ripetere per ogni Eucaristia, dov'è
l'azione trasformante della Grazia?
Non che non sia vero in assoluto (vedete il
sottile inganno?). Ho constatato che nessuna
delle affermazioni di Kiko, presa a sé, è
falsa. Acquista quanto meno ambiguità, se non
'difformità' con gli insegnamenti della Chiesa
nel contesto della sua costruzione... e si
discosta dalla verità in quanto assolutizza
certi aspetti, trascurandone completamente
altri di non secondaria rilevanza ai fini della
maturazione in una fede autentica.
Ecco perché sostengo che questo come molti
altri insegnamenti sono fuorvianti e lo stile
è autoreferenziale e presuntuoso.
È vero, quindi, che l'uomo
rinasce attraverso il Sacrificio di Cristo, ma
quello che davvero ci salva non è solo il
sacrificio di Cristo - che è alla base di
tutto - ma c'è bisogno della nostra risposta e
dobbiamo diventare anche noi 'offerta' come ha
fatto il nostro Signore, se no non potremo mai
dire "è Cristo che vive in me!". Per
sottolineare la Resurrezione, non si può
bypassare la croce!
Più volte nella predicazione ho sentito
criticare l' aspetto del sacrificio nella Messa
ed è per questo che nel neocatecumenato si
privilegia la catechesi, la liturgia, che è si
traduce in una grande esaltazione emotiva,
liberazione sì dalla mestizia, ma corre il
rischio di rimanere in superficie e non operare
nessun cambiamento. A differenza di quanto
insegna Benedetto XVI che, nel parlare degli
effetti dell'Eucaristia, usa il termine
"trasformazione" in abbondanza!
Termine assolutamente escluso dal vocabolario
neocatecumenale!
La trasformazione richiede
impegno e anche responsabilità, che è
risposta alla particolare chiamata che ognuno
di noi ha ricevuto dal Signore. Se è solo la
comunità che salva e non c'è bisogno di
nessun impegno da parte nostra, nessun
'prendere su di noi' come ha fatto Gesù, in
Lui con Lui e per Lui, quella porzione di
'mondo' che corrisponde alla nostra situazione,
nulla si trasforma né in noi né attraverso di
noi...
Alla fine si trascura la
carità che si esaurisce nell'impegno esclusivo
nell'ambito della Comunità e nei modi indicati
da chi comanda... Non esiste una parrocchia in
cui si riesca a coinvolgere i neocatecumenali
in tutto quello che può essere
"diaconia" nel vero senso della
parola; ma neppure in altri ambiti: il cammino
è parallelo e non ci sono punti di incontro,
quindi non c'è comunione. È Chiesa questa? La
lettera parla di partecipazione alla
celebrazione comune almeno una volta al mese,
ma abbiamo visto...
Quanto al vivere la carità,
non mi sembra un buon argomento quello usato e
abusato da tutti i catechisti: che non possiamo
aiutare gli altri se non siamo 'formati'. A
parte il fatto, che non saremo mai perfetti e
la nostra formazione è perenne, quello che il
Signore ci chiede è di fare del nostro meglio
in ogni momento, non di cominciare ad
impegnarci o a darci da fare quando un
catechista stabilisce che hai superato la fase
giusta...
Tornando al loro modo di
fare Eucaristia, i neocatecumenali sostengono
che il motivo è ricalcare il memoriale
dell'ultima Comunione (dell'ultima cena) con
gli Apostoli. Nella quale cena, Gesù dopo aver
lavato i piedi ai suoi discepoli, li ha serviti
alla sua mensa, attorno alla quale tutti
stavano seduti (e il cammino cerca di ricalcare
la prima Chiesa Cristiana).
Ma non è possibile fissarsi su un episodio
della vita di Gesù e costruirci intorno una
celebrazione che non tiene conto di tutto il
cammino Apostolico!!!!
Quello che ha fatto Gesù è ben di più che
lavare i piedi ai suoi discepoli!!!!
Quello che dobbiamo vincere, con e nel Signore,
non è lo stato di mestizia, ma il peccato, la
menzogna, l'inganno!!!
E, poi, è vero che l'uomo si converte ogni
giorno, perché ogni giorno ha bisogno di
guardare il volto del Suo Signore e lasciarsi
guardare da Lui per rimanere saldo nella fede;
ma una volta fatta la scelta (la cosiddetta
'opzione fondamentale') e detto il sì profondo
al Signore, perché ha sperimentato la sua
misericordia attraverso l'incontro con qualcuno
che glielo ha fatto conoscere (ma com'è
davvero!!!) il cristiano non ha bisogno di
celebrazioni che lo tolgano dalla mestizia ma
di cibarsi del cibo solido della Carne e del
Sangue del Suo Signore per poter continuare a
rimanere saldo in Lui e a lasciarsi trasformare
dalla Sua presenza e di vivere come Lui in
perenne lode e ringraziamento - e offerta - al
Padre ("dov'è più, morte, il tuo
pungiglione?"). È questa la sua perenne
Eucaristia ogni volta rinnovata, vitalizzata e
nutrita dalla celebrazione.
Il 'memoriale' che la Chiesa celebra non è
quello dell' 'ultima comunione' di Gesù. Kiko
si è fermato al Cenacolo!!!
Nel Cenacolo, celebrando l'ultima cena, Gesù
ci porta con sé anche sul Calvario e nel
sepolcro e al di là del sepolcro, oltre una
tomba vuota, nel mondo della Resurrezione e il
memoriale che celebriamo noi "fate QUESTO
in memoria di me" non è la lavanda dei
piedi del cenacolo ma la sua offerta sulla
Croce, nella quale c'è tutta la Redenzione
operata da Gesù con la sua Incarnazione
(Concepimento Nascita Vita Passione Morte
Risurrezione Ascensione)
Da tutto quanto detto si
deduce che dietro le prescrizioni di Arinze,
non c'è soltanto una modalità, una forma, ma
qualcosa di ben più sostanziale!
Di Miriam
Sappiate che tanto per i
neocat qualsiasi cosa vada contro proviene dal
demonio che ti vuole strappare dal tuo bel
cammino. Questa cosa l'ho sperimentata di
persona tutte le volte che ho accennato che
forse qualcosa di strano c'era mi veniva detto
Vade Retro. Del resto spesso nelle omelie i
presbiteri ci mettevano in guardia sui pericoli
del web.
Di Un anonimo (l'unico di cui non
abbiamo dati, ma la inseriamo a titolo di cronaca...)
Preocupados por el espesor del silencio y de
lo eclesialmente correcto. Aquí sí está
pasando algo muy serio, que no quiere dejar
penetrar la Luz en las almas y que les da a
beber aguas contaminadas.
Di Luis LaVirgen
>>continua
a Pagina 2
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