Testimonianze
'esterne'
[Pagina n.2]
>>indietro
Sull'estetica e le icone
io, si sarà capito, non considero il pittore
uno stupido in materia di 'comunicazione non
verbale'. "C'è del metodo in questa follia",
potremmo ripetere (ancora un volta) con
Amleto. Il Tabernacolo a due piazze è l'Arca
della nuova, sincretica, eterodossa
religione fondata da Kiko mediante il
tentativo di assimilazione della Nuova
Alleanza da parte dell'Antica (non è detto
che ci riesca, prima o poi qualcuno si
sveglierà dal profondo sonno, perciò ho
scritto 'tentativo').
I neocatecumenali dovrebbero meditare Ebrei
8,13: "Dicendo però Alleanza Nuova, Dio
ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò
che diventa antico e invecchia, è prossimo a
sparire".
E loro si ritrovano, invece, ancora una
volta a uscire dall'Egitto, quando con la
Croce siamo usciti dalla Gerusalemme
terrestre e ci siamo avvicinati alla Città
Celeste (cfr. Eb 12,18-24).
Di Lino, 10 ottobre 2011 13:42
Il problema non è
soltanto di fede; io credo che esista anche
una questione etica, intendo di
comportamenti su ogni piano, quindi una
problematica sociale. Sin dalla mia
esperienza sul Forum Cattolici Romani, su
cui mi hanno censurato, mi sono accorto che
i neocatecumenali sembrano fatti con lo
stampino – la rara eccezione conferma la
regola: discutono per slogan, raramente
rispondono puntualmente a una questione,
tendono a sminuire l’interlocutore anziché
criticarne dialetticamente le affermazioni,
troppo spesso si mostrano verbalmente
aggressivi, raramente contendono tra loro.
Credo che nel loro cammino formativo ci sia
un problema molto serio d’influenza sulle
personalità. Per certi aspetti – non a quel
livello, naturalmente – ho notato
similitudini con gli effetti degli
insegnamenti di Scientology. La quale
Scientology, per inciso, ha
un’organizzazione piramidale come il Cammino
e utilizza criteri d’iniziazione per gradi,
rituali propri, un approccio mistagogico
sulla "parola malcompresa", tecniche di
interrogazione degli adepti da parte degli
auditor, che sono i loro “catechisti”. A
leggere talune lettere di fuoriusciti dal
Cammino, pare di leggere quelle dei
fuoriusciti da Scientology.
Di Lino,
11 ottobre 2011 01:15
Anche secondo me il
cammino ha molte analogie con Scientology,
anche quando ti inculcano che hai qualcosa
che non va e solo facendo il cammino potrai
guarire gli aspetti malati della tua
personalità.
I catechisti ti tengono in pugno facendoti
oscillare tra sentimenti di fallimento
personale e grandi obiettivi di salvare il
mondo.
Per tornare in tema, attraverso il
linguaggio (anche artistico e
architettonico) rendono più povera
l'esperienza cristiana. Le parole più usate
da Kiko sono: "è una cosa grande ecc. ecc."
termini inaccettabili anche in un tema di
scuola media, che atrofizzano il cervello.
Per non parlare poi dell'architettura e
dell'arte Kikiana dove manca l'apertura
verso il trascendente.
Sembra che lo scopo pratico del cammino sia
impoverire le persone, appiattendo i
contenuti di fede, (che i ncn non conoscono)
facendo inaridire le loro doti umane (la
chiusura verso chi non è ncn) impoverendo la
loro capacità di pensare (attraverso slogan
non argomentabili) e sul piano pratico...
facendo spendere più soldi possibile in
convivenze, pellegrinaggi e collette varie.
Di Michela, 11 ottobre 2011 09:48
Il mio gruppo AC, con sacerdote NC
durante il tragitto per arrivare a Madrid in
autobus si è dovuto sorbire l'estrazione di
un passo della Parola a ciascuno. Poi ognuno
doveva attualizzare il passo nella sua vita;
seguivano i consigli da parte degli altri,
rigorosamente al microfono dell'autobus,
seguiti infine dal consiglio del sacerdote.
In definitiva tale pratica è dubbia per
almeno 4 motivi:
-cercare la volontà di Dio in una
estrazione a caso è un peccato;
-attualizzare la parola nella propria
vita o farsi aiutare a farlo dagli altri può
porre al rischio di libera interpretazione
se non si è formati a dovere;
-c'è violazione del foro interno,
oltretutto in pubblico;
-la direzione spirituale è condotta da
persone non preparate.
Il fidanzato di una mia
amica è ateo ma non anticlericale; tuttavia
ha voluto partecipare lo stesso al
pellegrinaggio, un pò per questa ragazza, un
pò perchè con noi si trova bene. Per venire
a Madrid è andato anche a lavorare più di
quanto non faccia e con noi è stato bene ed
in sintonia nei 10 giorni di pellegrinaggio.
E' stato rispettoso in tutte le Sante Messe
a cui abbiamo partecipato, coerentemente non
ha mai fatto la Comunione. Lì all'aeroporto
dei quattro venti è andato a fare
rifornimento di acqua per tutti (eravamo più
di 50). Di ritorno a casa si è voluto
prestare, per curiosità, all'attività
dell'estrazione del passo biblico; dopo
l'estrazione il sacerdote prendendo il
microfono gli ha detto: "Se tu non incontri
Gesù Cristo nella tua vita io non vi sposo."
Ora lei sta pensando di lasciarlo. Se magari
questo ragazzo aveva fatto qualche piccolo
passo verso la fede, con la fine del
pellegrinaggio chi sa quale idea si sarà
fatto della Chiesa. Dire quelle cose davanti
a tutti è sconcertante.
Di Amareggiato D.,
04 settembre, 2011 20:53
Anche in Terrasanta, ed è ovvio, è arrivato il
tumore neocatecatec. Seguendo arcaiche
spinte emozionali il Kiko Wirtz non poteva
che infilarsi in Terrasanta. Il fatto che
alla setta vada tutto bene,
nonostante i proclami drammatici dei
responsabili religiosi di Terrasanta, è
la dimostrazione ulteriore che gode
dell'appoggio governativo. Perchè ? Altra
domanda: possibile che i responsabili
vaticani non vedano ? O, meglio, perchè i
responsabili ecclesiastici non si informano
meglio su questa setta tumorale che si
insinua meglio là dove le comunità cristiane
sono deboli o stanno crollando, o in via di
formazione (Asia)? A cosa mira la Chiesa nei
suoi vertici ? Sembrerebbe, anzi è quasi
certezza, che lasciare mano libera a questa
setta che sforna missionari e preti kikiani
sia un tentativo di diffusione del
cristianesimo in risposta all'allontanamento
della fede di molti. E' la risposta rovinosa
alla rovina già prodotta dal Concilio
Vaticano II. Ad un male diffusosi per non
aver voluto, i padri Conciliari, fermare la
travisazione di contenuti e dello spirito
conciliare (si dice fosse diverso da quanto
ha fruttato...) si è dato modo a sette
varie, tra le quali la più metastatica è il
cammino neocatecumenale, di espandersi
dicendo poi, blandamente, di aggiustare e
riassestare i suoi statuti. Così, sempre con
quel blando atteggiamento ecumenico, invece
che interrompere dall'inizio tale movimento,
si è lasciato procedere sempre, con benigna
rassegnazione, rappresentazione concreta
della perdita di Fede e certezze di
cardinali vaticani che non si sono premurati
di avvertire adeguatamente e compiutamente i
papi. Ed eccoci qua, noi, poveri fedeli
angosciati a gridare nei blog il nostro
strazio e disperazione per l'incuria e
l'ignavia porporale. Ma so che sempre,
quando qualcuno grida, impotente, Dio
ascolta e quando sa che è il momento, agisce
Lui, il Potente, il Re dei Re. Basta solo
chiedere il suo aiuto, poi arriva il Suo
Braccio ! Benedetto sia il Signore.
Di MarioDB 08 giugno, 2010 10:38
Vorrei capire una cosa:
sono i vescovi di Terra Santa ad aver
rinunciato alle loro richieste chiaramente
formulate nella loro lettera e il cnc, come
ovunque, si è imposto imponendo le sue
prassi,
o
sono i neocatecumenali ad aver obbedito ai
vescovi di Terra santa adottando la Liturgia
delle comunità locali, inserendosi e non
facendo gruppo a parte, celebrando
l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il
modo della Chiesa locale?
Se è vera la prima ipotesi, avremmo solo la
triste conferma di quanto sappiano essere
convincenti i responsabili neocat, e i loro
potenti amici in Curia, e con quali
argomenti.
Se è vera la seconda ipotesi, perchè ciò che
è stato fatto in Terra Santa non potrebbe
concretizzarsi ovunque e sempre e cioè,
perchè non diventa la norma che il cnc si
inserisce nella parrocchia, senza fare
gruppo parte, senza stravolgere la Liturgia
e gli spazi sacri, unendosi alla parrocchia
la domenica per la Santa Messa, insomma
abbandonando le prassi "altre" e diverse"
che lo caratterizzano ?
di Emma 04 giugno, 2010 08:25
"La religiosità di Freedom, per esempio,
e di molti su questo blog è devozionalistica
di bassa lega, becera da comari bizzoche..."
il neocatecumenale che si firma "mi sbellico
dalla risate" fa proprio sbellicare dalle
risate me! Mai aggettivo fu più sensato di
questo! E inoltre:"...Non mi stupisce
quindi che critichiate chi invece si apre
generosamente alla procreazione e dona tanti
figli a Dio..." Qui raggiunge il suo
apice, lo sbellicatore, anche se lui suppone
che l'aver citato le teorie
maltusiane(magari anche Theilard de Chardin,
altro filosofo moderno) lo portino a vette
di cultura. Il donar figli a Dio come i
neocatecumenali intendono è letteralmente
questo: donarli a Dio che se ne occupi,
visto che loro la generazione l'hanno
eseguita dicendosi di essere fedeli alla
procreazione mentre sono fedeli alla loro
coercizione sensuale di poveri peccatori
costretti dal demonio. Ho letto di
testimonianze precise di persone, per grazia
di Dio, uscite dal pestifero cammino, che
spiegano come la sovrabbondanza di figli
unita con l'incapacità cronica di educarli e
di accudirli materialmente crea loro delle
notevoli turbe caratteriali unite a
sentimenti di gelosie, invidie e vendette
che hanno ben poco di una armoniosa
famiglia. Eppure basta guardare alle
famiglie italiane di 70 anni fa, dove
l'abbondanza dei figli andava di pari passo
con armonia e serenità famigliare. Perchè?
Perchè c'era una fede vera, tradizionale ed
aderente alla Chiesa, senza sofismi kikiani
ed ipocrisie di "donazione a Dio di figli":
si diceva che ci si amava molto, così,
semplicemente, ed era vero e l'amore
coniugale quando era fecondo geneticamente
parlando, faceva sbocciare altre vite che si
sapevano curare ed educare senza affidamento
a bambinaie per curare la fratellanza
settaria neocat. Essenò, come si può
dimostrare agli altri adepti di essere
distaccati dai figli, leve di satana per
legarci agli idoli terreni ? Basta, mi fermo
qui altrimenti procedo in altre analisi
ancor meno caritatevoli di queste, con un
tipico taglio analitico che taglia via i
fronzoli e non aiuta i neocatecumenali che
leggono, ma li indispettisce in modo
furioso.
Di MarioDB 08 giugno, 2010 00:08
Purtroppo tante volte i parroci avrebbero di
che dire ma col timore di far perdere la
fede al "riprovato" che si cerca di
ricondurre alla ragione, tacciono ! Questo
tacere per non peggiorare è quel sistema che
si adotta nei casi estremi in cui non vi
fosse altra strada. Sta al discernimento di
ogni parroco sapere se è il caso di parlare
ed anche rischiare di perdere la testa calda
o le teste calde per non far perire tutta la
comunità o lasciare che tutto segua il corso
che altri hanno imposto... La situazione
ecclesiale ritengo sia proprio questa: non
riuscendo bene a capire dove e quanta sia la
pericolosità neocat. ecclesiastici ignoranti
lasciano fare senza avvedersi che pian piano
loro si prendono tutto. Il "prendersi tutto"
(lo dico per chi si affacciasse ora alla
discussione) non sarebbe un male in sé se un
movimento od una comunità particolare
seguisse i dettami dottrinali tradizionali
che caratterizzano la Chiesa cattolica nei
binari della sua fede. Ben vengano coloro
che si prendono tutto ed entusiasmano i
giovani a seguire Cristo !
Il problema è come e cosa insegna un
movimento. In questi tempi, molti convinti
della realtà della crisi vocazionale e di
fede nella Chiesa, rimangono così stupiti e
meravigliati della dinamica dei neocatecu e
li accolgono come inviati dallo Spirito che
fa rifiorire la fede... In un certo senso
l'errore di tanti vescovi è di essere
affascinati dalla realtà umana (la massa di
adepti) supponendone una origine spirituale.
Ma perchè un vescovo viene affascinato da
una realtà umana ? Mi azzardo a dire che è
dovuto ad una mancanza di dottrina. Tale
mancanza induce accettazione del nuovo
inteso come "bello" a priori, senza
discernimento dottrinale che farebbe
analizzare il nuovo. Se un movimento è bello
per le masse che tira, ma tira masse enormi
perchè ha deformato e modificato i dettami
della Chiesa, è da rifiutare perchè è eresia
o apostasia dalla strada maestra; cosa dire
dell'Islam ? Produce ed ha prodotto anche
nel passato grandi masse di "credenti". Ed
allora ? Bisogna rimanere affascinati e
dire:dunque è una religione valida perchè
smuove tanti ? La stessa situazione
"analitica" si presenta a chi di dovere
nella Chiesa.
Ed aggiungo anche che tante volte ho visto
che si dà preferenza alla massa come fosse
segno di benevolenza spirituale, ma in
realtà perchè si ragiona in termini di forza
e di potere : " se accolgo questa massa
divento forte, il mio potere si accresce
divento vescovo o cardinale perchè dimostro
di aver convogliato tanti fedeli!" Ecco
quindi il prevalere di una logica umana che
non vuole tenere conto del fatto che non è
la quantità di una massa di fedeli che conta
ma la qualità di fede di questa massa di
fedeli !! Finisco ricordando che il Papa
tempo fa ha proprio ricordato come
l'apologetica sia la base della rinascita
spirituale della Chiesa.
....L'apologetica che ricorda il perchè di
un insegnamento, di una dottrina, di un
dogma. Quel che Mic con sapienza introduce
quando parla dell'origine ebraica di nostre
feste, che furono trasformate proprio da
Gesù perchè era Lui il Predestinato, Lui il
Centro finale, il Motivo di tutto ciò che
era stato prima ! Il riportarsi indietro a
prima di Cristo e riprodurre festività
ebraiche oltreché fuorviante è blasfemo,
irridente Gesù, il Cristo che venne proprio
per dare fondamento e conclusione logica a
tutte le usanze dell'Antico Testamento.
Tutto è stato travolto con la sua Venuta, il
velo del Tempio si è lacerato perchè tutto
era compiuto e rivelato ! Tornare a
riprendere l'antico della religione ebraica
è come rifiutare tutto il percorso
dottrinale ed analitico che fecero i primi
ebrei cristianizzati insieme con i pagani
cristianizzati. Gli apostoli dovettero
trovarsi a discutere su come riadattare le
usanze ebraiche alla nuova realtà del Cristo
vivente nella comunità ormai non più solo
ebraica. Come possono ora alcuni riprendere
queste usanze superate e reintrodurle con
l'idea di tornare alle "origini". Solo menti
malate e profondamente ignoranti della
storia cristiana possono accettare queste
deformazioni liturgiche che nulla hanno a
che vedere con un "cammino" di fede
cristiana!
Ma il tornare e ritornare su queste ovvietà
è paradossale, avvilente poiché,
lasciatemelo dire insieme con Gianluca, NON
spetterebbe a noi chiarire questi punti, MA
SPETTEREBBE AI PASTORI! Andiamo, è questo il
nostro avvilimento: dover fare noi gli
interpreti della Dottrina al posto di chi di
dovere.... Ma che si rendano conto, i
pastori, a quale situazione si è arrivati; i
fedeli, soli, costretti a difendersi dalla
eresia dialogando fra di loro e portando
ognuno il suo contributo apologetico e di
testimonianza. Che terribile responsabilità
di coscienza hanno quelli che dovrebbero
loro parlare e non lo fanno !
Di Mario Dalb. 25 maggio, 2010 22:55
Gentile Caterina,
non le faccio perdere altro tempo vedo che è
molto impegnata a cercare l'equilibrio fra
ciò che ciò che giustamente dice il Papa sui
Movimenti e quindi anche sul Neocatecumenato
di Kiko, dalle disobbedienze continuate del
noto Cammino alle raccomandazioni del Papa.
Sono a Napoli e frequento notoriamente il
Santuario di Pompei; poichè lei è domenicana
spero che vorrà far conoscere questa mia al
sito Blogger.com sui neocatecumenali.
Mi sono scontrato di recente per ben due
volte con i responsabili di due note
comunità del Cammino una di Napoli, una più
vicina alla valle di Pompei.
Il primo scontro è stato il loro netto
rifiuto ad un invito nientemeno che del
Vescovo per la recita del rosario a gruppi e
questo Cammino è l'unico gruppo che non ha
partecipato.
Poi alcune occasioni per la visita alla
Sindone, il Cammino è l'unico gruppo che non
ha partecipato al pellegrinaggio.
Mi ci sono scontrato, perchè abbiamo cercato
di comprendere le motivazioni di queste
assenze, quando invece si fanno sempre
vedere in prima fila se c'è da andare dal
Papa: ci hanno spiegato che dovevano pensare
prima ai loro incontri e che a quelli del
Papa è necessario farsi vedere.
Questo ha movimentato in noi, nel nostro
gruppo parrocchiale, un risentimento che ci
ha fatto davvero soffrire e siamo
intenzionati a scrivere al vescovo per
rendergli presente la situazione. Questo
cammino agisce e fa tutto per conto proprio,
i neocatecumenali non prendono alcuna
decisione di aggregazione diocesana se non
ricevono il permesso dai loro superiori, è
un atteggiamento davvero inaudito!
Cordiali saluti!
(seguono nomi parrocchia e indirizzo; ma
come promesso alla persona in questione, non
li pubblichiamo)
24 maggio, 2010 00:34
Molti anni
fa, conobbi nella mia parrocchia un prete
neocatecumenale. Oratore eccelso, giovane,
anche bello se è lecito fare apprezzamenti,
conquistò tutti i parrocchiani, tanto da
ripopolare le funzioni religiose, nonché la
Santa Messa domenicale.
Piano piano, organizzò i famosi incontri del
"lunedì e giovedì", diceva che il Signore
non si scandalizzava dei nostri peccati e
che quindi tutti potevano accostarsi alla
sua "mensa".
Spesso, gli scivolavano delle forbite
parolacce, ma egli si giustificava dicendo
che non era peccato, anzi.... dovevamo
sentirci sporchi, per apprezzare la
"grazia". Il "sesso" tra coppie non sposate,
non costituiva un peccato, almeno non fino a
quando non avessero maturato in se la
consapevolezza. "Il cammino neocatecumenale,
fa crescere in questo..." - diceva -, e
nessuno sarebbe mai stato in grado di vivere
la perfezione; neppure i Santi lo avevano
fatto.
Furono in molti a lasciarsi ammaliare dalle
sue teorie, e nella parrocchia nacque la
prima comunità neocatecumenale, della zona.
Il peccato, secondo lui, non si poteva
evitare, bensì, lo si doveva sperimentare,
sarebbe stata pura superbia credersi
"giusti". Anche per il sacramento della
confessione cercava di sminuire l'efficacia
e la grazia: " non serve a nulla!"
-sentenziava-, tanto alla fine, il Signore
nella Sua bontà, ci salverà tutti.
Ridicolizzava i sacrifici e ci metteva
davanti l'inutilità di questi dopo una
tentazione che cedeva il passo alla
"caduta".
Mi chiamava "giustina" e cercava di farmi
vergognare del "bene " al quale volevo
aderire con tutte le mie forze. Entrai in
crisi profonda e impiegai molto tempo per
poter ritrovare quella pace che viene dalla
"fede" negli insegnamenti della chiesa.
Di Cinzia 13 ottobre, 2009
09:22
Cari
Fratelli,
Ho avuto modo di guardare il vostro sito e
di apprezzarlo parecchio. Condivido con Voi
molte delle vostre posizioni, sia liturgiche
che architettoniche e purtroppo molte anche
di quelle psicologiche sul cammino
neocatecumenale.
Non sono un ex NC, ma più volte chiesi a chi
è parte del CNC di spiegarmi cosa fosse
(volevo solo conoscere, non aderire) ma mi
sentii dire che non potevo capire se non lo
avessi fatto e che per altro non avrei
potuto farlo poiché non vi ero chiamato: che
dire... complimenti! Da lì in poi cercai di
documentarmi come potevo e sempre più mi
resi conto quale distanza intercorresse tra
la Vera Tradizione della Santa Chiesa e il
CNC. Grazie per quello che fate. Continuate
a mantenere l'anonimato, è una prudenza
utile e talvolta necessaria.
Mi permetto solo ancora un piccolo commento:
nell'articolo sulla Domus Galileae
c'è una piccola rettifica che mi permetto di
fare [vedi]:
il conopeo nero: secondo il Vetus Ordo
(Messale Preconciliare, per capirci) nelle
messe pro defunctis si usavano i
paramenti neri ad esclusione del conopeo che
rigorosamente doveva essere viola, poiché il
nero è il colore della morte ma colui che è
risorto illumina la morte della speranza
della risurrezione quindi il conopeo è viola
poiché rappresenta solo il dolore del
distacco terreno illuminato dal Signore
della Vita e la penitenza per l'anima dei
defunti.
Grazie per quello che fate. Un ricordo nella
Preghiera
in Cristo
di Davide Rastello, 10 ottobre, 2009
16.09
(ringraziamo Davide e
vi rinviamo alla discussione innescata sul
blog)
13 giugno. Un anno dopo nulla è cambiato:
è un grande MA se non c'è qualcuno che dice
che è assolutamente anormale che, un anno dopo la
consegna dello statuto, NIENTE è cambiato
all'interno del cammino e che i testi che
fondano il famoso sedicente strumento di
formazione cattolico NON sono ancora pubblicati,
chi può venire a conoscenza di questo fatto
assolutamente anomalo?
Trovate giusto che siano dei laici, dei piccoli,
a dovere avvertire altri piccoli, nella Chiesa,
dentro e fuori del cammino, che c'è chi pretende
di
parlare a nome della Chiesa, DUNQUE ANCHE A NOME
NOSTRO e loro, senza che siano conosciuti i
testi da loro utilizzati, e senza dimenticare
che celebrano con un rito che non è il nostro,
non è quello della Chiesa cattolica?
Io no.
Trovate normale il silenzio di tutta la
gerarchia ecclesiastica, dal basso all'alto
della scala ?
I tradizionalisti tacciono, perchè sono occupati
a ottenere maggior libertà e rispetto per loro,
i modernisti tacciono perché il cammino è in riga
con loro, chi parla?
Chi osa dire, informare?
Chi vuole testimoniare dove trova spazio per
farlo e orecchie per ascoltare?
Dove?
Se non su internet, grazie a persone che hanno
condiviso la loro esperienza o che, constatando
l'impotenza da una parte e l'onnipotenza
dell'altra, hanno deciso di agire?
C'è chi dice: dobbiamo vedere il bicchiere
mezzo pieno. Perché LA PIENEZZA è CRISTO...
vederlo solo o sempre mezzo vuoto, rischia
di far perdere IN NOI questa PIENEZZA questa
VISIONE DI PIENEZZA...
Ma non è questione di bicchiere mezzo pieno
e mezzo vuoto, è questione di dire sempre e
ancora e fino a quando vedremo che le cose
cambiano, che il cammino continua ad essere una
spina che ferisce l'unità della Chiesa. E non si
dovrebbe correre il rischio di annegare il
pesce nel bicchiere mezzo pieno!
Perchè nel frattempo, il cammino continua
indisturbato a diffondersi e diffondere la
sua dottrina distorta e il suo rito.
Non è perchè il silenzio di chi DOVREBBE
parlare è assordante e agghiacciante che chi
ha ancora una mente libera da dipendenze
varie e una coscienza che parla, anzi grida,
dovrebbe unirsi al silenzio e farsi in tal
modo complice di chi legittima l'anomalia .
Perché nel frattempo il cammino continua a
diffondersi, pretendendo di parlare e agire
a nome della Chiesa!
Quando si sveglieranno le nostre autorità
religiose?
Quando usciranno dal loro letargo?
È paradossale vedere gli stessi che
disobbediscono apertamente al Papa per
esempio per concedere il Rito tridentino a
chi ne fa la domanda, trasformarsi in
confratelli obbedienti e zelanti,
nascondendosi dietro un laconico e
definitivo: "che cosa volete che facciamo,
il Papa li ha approvati ..."
Paradossale nevvero?
La volontà del Papa rispettata (raramente) o
disprezzata (il più sovente) a seconda dei
propri interessi e/o della propria
ecclesiologia distorta
Di Emma 13 giugno, 2009 09:19
Cari amici tutti, vi ringrazio e vi sento
profondamente vicino in questo tempo di
divisioni della nostra amata Madre Chiesa.
Avevate visto giusto riguardo al flop che
avrei fatto andando a parlare con il Vescovo
della mia zona, Mons.Moretti.
Dopo un'accoglienza molto cordiale, mano a
mano che entravo nel cuore del problema la
sua gentilezza veniva meno, fino a quando,
senza darmi neppure il tempo di poter
concludere il discorso, si è alzato in piedi
è mi ha invitato ad andarmene. Io per tutta
risposta sono rimasta seduta e ho replicato
dicendogli, che io non ero andata da lui per
giudicare il Cammino neocatecumenale, bensì
a portargli la mia personale esperienza con
la constatazione di ciò che ho veduto e
toccato con mano in questo tempo di grande
confusione. Poi, mi sono messa a piangere,
perchè mi sono sentita tradita anche dalla
mia stessa tanto amata Chiesa, nella quale
sin dall'infanzia, mi hanno educato a
riporre fiducia totale.
Le parole di Sua Eminenza Mons. Moretti,
sono state come uno staffile al cuore,
poiché per lui, il Sig. Kiko è una persona
alla quale la Chiesa ha dato la sua totale
fiducia, degna e illuminata persona, che non
deve essere giudicata da alcuno, in quanto,
il Santo Padre, ha riconosciuto come verità
il suo carisma.
"Lei, crede al Papa?" - "Certamente! ho
risposto io prontamente anzi - ho aggiunto -
io amo il Papa e i suoi insegnamenti quale
figlia della Chiesa."
Quindi, dopo avermi ammonito ben bene, mi ha
fatto gli auguri. Peraltro, mi ha quasi
fatto capire che ci sono altre Chiese nella
mia zona che esprimono vari carismi, visto
che io non ho il carisma del c.n.c.
Sua Eminenza, però forse non ha ricordato
che quando mi sono presentata, oltre al nome
e al cognome, ho aggiunto di essere una
Terziaria Francescana e che quindi ho ben
individuato la mia collocazione nella
Chiesa.
Ciò che non ho ancora individuato è il mio
posto nella parrocchia. Ma tant'è che la
risposta è stata semplice e chiara: "vada
alla Santa messa, preghi in compagnia e si
metta l'animo in pace perchè la Madre Chiesa
sà ciò che fà".
Mentre scendevo gli interminabili gradini
dello scalone del Vicariato, pensavo
(Signore... da chi andremo..... adesso...?)
Tu Solo!
Sono uscita con il viso pieno di lacrime, mi
sentivo come smarrita e senza più
riferimenti. Di malavoglia sono entrata in
Basilica per cercare di fare mente locale,
come si dice, ma niente, il mio cuore
sentiva solo amarezza e delusione. Poi ho
alzato lo sguardo su di una vecchietta che
stava seduta in preghiera davanti al
Tabernacolo, quando il suo volto
improvvisamente si è aperto al sorriso verso
di me; ed è per quel sorriso che mi sono
ritrovata.
Quello era il mio posto nella Chiesa, questa
sarà per sempre la mia casa.
Per la verità, anche se con grandi sorrisi e
approvazioni - che sconcertano non c'è
dubbio, conoscendo quel che conosciamo del
Cammino - il Papa non ha avallato il
comportamento di Mons. Moretti ma, al
contrario, dalle sue indicazioni non emerge
alcun invito - come ha fatto il vescovo - ad
abbandonare la propria parrocchia perché non
si ha il carisma NC (!?) ma anzi, il Papa
invita il Cammino NC a fare comunione nelle
Parrocchie: "il Cammino deve sapersi
inserire in modo organico nella pastorale
diocesana". Il problema è forse che il papa
non sa che ormai a Roma la pastorale
diocesana è diventata quella NC!
Rimarca ancora il Papa: "Un cammino di
docile adesione alle direttive dei Pastori e
di comunione con tutte le altre componenti
del Popolo di Dio".
Quale comunione se o sei come dicono loro o
te ne devi andare perché nella Parrocchia
non c'è nessun altro tipo di pastorale?
Da Cinzia, 22 maggio 2009
Continuano a piovere mail: la più recente
dopo la citazione di Gv 14 e Gv 16
(ovviamente sulla persecuzione) conclude
tuonando:
Atti degli Apostoli
"Paolo! Perchè mi perseguti?
Gamaliere: " Non accada che combattete
contro Dio stesso...."
Emma risponde:
Non c'è nessun persecutore e non c'è
nessuna vittima. Qui ci sono solo persone
responsabili che esprimono liberamente la
loro opinione, che può anche non piacere.
Ciò che scriviamo e descriviamo è la realtà
che i neocatecumenali sanno benissimo di non
poter smentire, negare.
Allora è più semplice, cercare di
colpevolizzare, assumere il ruolo di povere
vittime innocenti dei cattivi che scrivono
qui.
Non si risponde, non si mostra che abbiamo
torto, si passa all'accusa.
Conosciamo il sistema di comunicazione o
meglio di non-comunicazione di certi NC.
Dico certi, perchè non bisogna fare di ogni
erba un fascio, ci sono anche
neocatecumenali che desiderano sinceramente
dialogare e li conosciamo.
Del resto chi vuole dialogare ammettendo i
problemi interni al cammino, chi si pone
delle domande, chi comincia ad avere dei
dubbi, si rende conto che qualcosa non
funziona su certi punti, è il primo ad
essere l`oggetto dell`attenzione dei suoi
fratelli che cercano di colpevolizzarlo e di
dissuaderlo di continuare a discutere con
noi!
Caro Mic, appena vedi, e senza dubbio te ne
rendi conto subito, dove vuole arrivare la
mail, cancella ! Non prendere nemmeno il
tempo di leggere, non lasciare il tuo
spirito inquinarsi a contatto di ciò che già
conosci. Conosciamo le strategie neocatec ,
le abbiamo subite prima di chiudere il
rubinetto.
Chi ama sinceramente la sua Chiesa, chi
desidera seguirne l'insegnamento, non
dovrebbe essere scioccato da ciò che legge
su questo sito, perchè troverà sempre e solo
la retta dottrina cattolica, il Magistero
petrino, i documenti della Chiesa, gli
scritti dei Padri della Chiesa.
Se poi leggendo questi documenti e
mettendoli a confronto con ciò che si
insegna all'interno del cammino nascono
domande inquietanti, ciò mostra purtroppo
che il problema è reale e grave e interessa
tutta la Chiesa e dunque anche i
neocatecumenli che sono stati accolti dalla
Chiesa alla quale dicono di appartenere.
Ciò dovrebbe farli riflettere.
Così replica un interlocutore neocat:
Minghia! Questo blog è paranoico...
Questa la risposta di Emma:
Che cosa ho detto di così paranoico ?
Che non ci sono vittime e persecutori ma
solo persone responsabili? E ciò malgrado
quel che vi si inculca all'interno del
cammino, sperando e purtroppo riuscendo a
mettere non solo a tacere la vostra
coscienza oramai assopita e addomesticata,
ma a fare di voi delle vittime fiere di
esserlo di chi non può capire la grandezza e
la purezza del vostro cammino?
In realtà penso alle vittime innocenti di
questi metodi di terrorismo psichico,
tipiche di chi ha instaurato un sistema
fondamentalista, chiuso e dittatoriale. Le
tecniche di manipolazione diventano sempre
più fini e purtroppo efficaci, la persona
manipolata fino a quando è all'interno del
sistema non si rende conto di essere
manipolata .
È a loro che penso, è anche per questo che i
loro attacchi non mi sorprendono, anzi sono
prevedibili e sempre con gli stessi
"argomenti" che non sono argomenti ma frasi
fatte, imparate e restituite.
Come le risposte preconfezionate che
figurano su certi siti neocatecumenali: Se
vi domandano A, ecco la risposta A, se B
ecco la risposta B e via dicendo. Ma quando
si pongono domande più approfondite, quando
si mettono a confronto il Magistero, i
documenti della Chiesa, la dottrina
cattolica con ciò che è insegnato
all'interno del cammino, allora piovono
insulti, slogan, frasi fatte. Salvo lodevoli
eccezioni di chi accetta di interrogarsi, di
interrogare la propria coscienza. È così e
lo sappiamo purtroppo.
In realtà, se voglio essere sincera fino in
fondo, penso che ci sono delle vittime e dei
persecutori.
Penso che ci sono persone che hanno messo a
punto un sistema "diabolicamente" efficace
di manipolazione delle coscienze e delle
menti, facendo leva su aspirazioni sincere,
su bisogni vitali, su vuoti esistenziali,
proponendo un sistema preconfezionato,
coinvolgente a livello emozionale, simile ad
un cammino iniziatico, con i suoi riti di
passaggio e tutto ciò che conosciamo e non
ripeto.
Si può dire che le persone che aderiscono a
questo sistema sono responsabili, sanno
quello che fanno è quello che vogliono?
Prescindendo dal fatto che in molti sono
alla deriva, fragilizzati, e dunque poco
resistenti e psicolabili, penso si possa
dire che all'inizio c'è un sì, l'entusiasmo
di avere trovato una famiglia con cui
condividere, poi però il sistema prende
possesso della vita, delle menti, delle
coscienze, la coscienza individuale, è
totalmente permeata dalla coscienza
collettiva, il "noi" prende il posto
dell'"io".
Senza dubbio questo annullamento
dell'individualità non è uguale per tutti,
purtroppo saranno i più fragili ad esserne
le prime vittime.
In molti, sempre più numerosi, rendendosi
conto di certi giochi più o meno sottili di
manipolazione, cercano di reagire
all'interno del cammino o uscendone, dopo
aver realizzato che il sistema è rigido e
non ammette contestazioni.
Sono vittime? Penso che chi è uscito forse
dirà di no, sapevo ciò che facevo, sono
responsabile e devo capire come ho potuto
arrivare a tanto senza reagire, senza
capire. E senza dubbio è la strada giusta,
come ho potuto permettere che ciò succeda ?
quale è la mia parte di responsabilità?
Di Emma 27 aprile, 2009 09:28
Andate ed evangelizzate non con la santa
dottrina cattolica ma con l'insegnamento di
Kiko Arguello, non con il catechismo della
Chiesa cattolica, ma con i testi kikiani, e
poco importa se non sono approvati, se sono
anomali.
Andate ed evangelizzate, non fatelo con la
santa Liturgia cattolica, fonte e culmine
della nostra fede, ma con il rito creato da
Kiko Arguello che fa a pugni con la santa
Liturgia.
Andate ed evangelizzate, con i vostri
metodi, anche se conosciamo i danni che
provocano alla psiche umana, se sappiamo che
non rispettano il foro interno
dell'individuo, l'intimità della sua
coscienza.
Andate e evangelizzate anche se sappiamo che
non collaborate con le parrocchie, ma che
funzionate in modo autonomo, che non
collaborate ma che vi imponete, assorbite
portando divisione.
Andate ed evangelizzate, anche se sappiamo
che non avete mai obbedito ai diversi
richiami dei Pontefici ma sempre e solo al
vostro iniziatore, Kiko Arguello .
Questo è uno scandalo che dura da tantissimi
anni, legittimato in modo implicito dalla
gerarchia ecclesiastica e, duole dirlo, in
modo esplicito dal 10 gennaio.
I richiami, su certi punti, ci sono stati,
con la sottigliezza propria a Benedetto XVI,
vedremo se saranno seguiti dall'applicazione
sul terreno. Non sembra essere il caso, anzi
sembra che quel discorso abbia dato delle
ali ancora più forti, arroganti e potenti al
Cnc.
Ne sarà informato il Papa? E se sì da chi?
Sì cara Sofia, con te dico: è questa la Tua
volontà Signore, la Tua vera volontà?
Di Emma 19 aprile, 2009 12:59
Cari amici…
vi dico dal profondo del cuore che non è
giusto definire critica al Santo Padre dopo
l'evento del 10 gennaio quella che è una
domanda pressante di Verità che sorge dal
cuore di tanti fedeli, con parole espresse o
spesso con gemiti muti o lacrime e preghiere
segrete… certo come un grido levato al Cielo
dal gregge cattolico, grido angosciato nel
buio di Fede, che infittisce opprimendo la
Chiesa ferita e gemente nelle sue palesi
contraddizioni interne, un bisogno che non
si può soffocare, (come quello dei feriti
sotto le macerie, che aspettano il pietoso
soccorso alla loro Vita…), visto che la
nostra anima è stata creata per cercare e
amare la VERITA’ ETERNA…
…………..
SE a noi piccoli fedeli, in cerca di
chiarezza e sempre più disorientati, E’
STATO DETTO (ma da chi per la prima volta?)
che il CNC è “uno dei tanti metodi di
iniziazione cristiana”, che ha dunque lo
stesso valore e rispettabilità di quelli
antichi
e odierni (?)…;
SE E’ VERO (come tante sanguinose
testimonianze riportano da decenni e come
con lacrime e sangue dell’anima P. Zoffoli e
confratelli angosciati videro e
denunciarono) che questo “metodo” compie
pervicacemente - da decenni – orribili
soprusi e PROFANAZIONI nel sacrario delle
COSCIENZE, nella santa LITURGIA, nella santa
DOTTRINA e nei Santi SACRAMENTI istituiti da
Nostro Signore, spacciando quello che è
menzogna come verità, quello che è MALE con
maschera di BENE…;
SE ci dicono che dobbiamo imparare oggi una
nuova logica cosiddetta dell’ “ET ET”… (che
io non riuscirò facilmente a capire nei suoi
fondamenti e limiti: la Verità deve forse
essere accolta nella nostra anima con pari
amore insieme all’errore?);
…allora io mi chiedo:
Quante persone dovranno ancora soffrire,
essere rovinate nell’anima e nella psiche,
nella famiglia, negli affetti e nella loro
vita sfigurata e stravolta dall’opera
distruttiva del CNC (o questa realtà è forse
una favola di menti paranoiche?),
QUANTE VITTIME dovranno ancora essere
immolate sull’altare del CNC, perché si
possa risanare in questo modo e guarire
questo apprezzabile “metodo di iniziazione
cristiana”?
FINO A QUANDO dovremo allora credere che è
NECESSARIO UN GRANDE MALE PER OTTENERE UN
(PRESUNTO) BENE? FINO A QUANDO, O SIGNORE?
E Tu o Signore Gesù, Via, Verità e Vita,
vuoi davvero che accogliamo a braccia aperte
la Verità insieme alla menzogna? Vuoi
davvero che usiamo una cosa cattiva al fine
di ottenere una cosa buona? E che diciamo
alle vittime di quel male: “Continuate a
subire questa sofferenza, perché vi viene
inflitta per un fine buono”? E’ questa la
Tua vera volontà, Signore?
(Chi può mi risponda, anche se la mia
domanda resta rivolta essenzialmente a Lui,
Gesù Nostro Signore).
Di Sofia 19 aprile, 2009 11:22
Mio suocero ha fatto il passaggio della
redditio dove si "consegna il credo" e
ovviamente ha invitato me e mio marito a
partecipare.
A parte il fatto che le celebrazioni si
tenevano due sere a settimana per tutta la
quaresima e le persone che dovevano parlare
venivano estratte a sorte di volta in volta,
quindi uno che volesse assistere alla
testimonianza del proprio caro era costretto
ad andare tutte le volte finché non veniva
sorteggiato ( e poi per chi fa parte della
comunità ci sono comunque le celebrazioni
del sabato sera le preparazioni ecc, un
altro modo per assorbire tutto il tempo di
chi fa parte del cammino), quello che più mi
ha sconcertato, è stata la testimonianza con
successiva consegna del credo di un
sacerdote che ha ricevuto l'ordine la
bellezza di 62 anni fa!!! come fa uno che è
sacerdote da 62 anni ad avere bisogno di
queste cose? ha raccontato la sua vita, le
sue difficoltà, per carità tutte cose
bellissime, ma che c'entra il cammino? 62
anni fa quando è diventato sacerdote manco
c'era il cammino!! come fa a pensare che la
sua conversione venga da questo? il cammino
esiste da 40 anni, lui che ha fatto, per 20
anni è stato prete senza Fede? senza un
cammino di crescita spirituale? "un prete
della domenica"? e per tutti questi anni è
stato prete senza essere convertito? senza
il Credo, pilastro fondamentale della nostra
Fede? ma come fanno a non capire che è
assurdo!?
Posso ancora capire che il cammino possa
riavvicinare e " convertire " a Dio chi non
aveva mai messo piede in chiesa e ha
conosciuto la fede solo attraverso il CN (
fermo restando che i metodi e la dottrina
sono sbagliati) ma un prete!! prete da più
di 60 anni! ha davvero bisogno del
cammino??? si sottomette a queste cerimonie
come se fosse l'ultimo arrivato? è
assolutamente ridicolo!!! chissà forse a
questo punto anche il papa avrebbe bisogno
di fare il Cammino neocatecumenale per
diventare un cristiano adulto....
Saluti a tutti. Elena
Dunque, se ho ho ben
capito,
quando sei un giovane, o sei nel
cammino neocatecumenale e sarai bravo,
serio, pulito, forte e coraggioso, capace di
resistere alle tentazioni diaboliche del
mondo, o non sei nel Cnc e sarai vittima,
succube del male del mondo, un drogato,
maniaco sessuale, una marionetta nelle mani
delle tentazioni del grande burattinaio.
Non mi stupisco affatto,
perché questo è il discorso portato in
avanti, una sorte di manicheismo perverso,
che non rende di certo più forti i giovani,
è un fenomeno osservato, e da tempo, per
tutti i bambini diventati adolescenti e in
seguito adulti, cresciuti in seno a sette o
gruppi dall`identità forte .
Fino a quando restano in
seno alla setta, al gruppo che li ha
plasmati e condizionati in profondità, vanno
nel mondo forti di questa loro peculiarità,
così forti da fare proselitismo.
Il mondo, bisogna
ammetterlo, rinvia loro un`immagine che non
può che rinforzarli nella loro visione, è
nel gruppo che si sentono protetti, che
trovano sicurezza e la compagnia
rassicurante di chi condivide la stessa
identità, perché è un'identità di gruppo.
Immagino che non tutti i
genitori neocat riescano ad inculcare ai
loro figli la loro visione del mondo, ad
imporre loro i mezzi considerati come i soli
validi per andare nel mondo, immagino che
non tutti i figli nc siano marionette senza
capacità di farsi un'idea propria, immagino
le tensioni che devono esistere in seno ad
una famiglia nc con dei figli adolescenti.
È vero che viviamo in una
società decadente, è vero che la morale e
l'etica stanno diventando parole
pericolosamente in via di estinzione, è vero
che la tentazione è di rinchiudersi in
gruppi che sembrano offrire protezione e
sicurezza, e qui si trova una delle grandi
forze, di gruppi come il Cammino.
Ma posso, senza temere di
essere smentita, affermare che i giovani che
sono cresciuti in questi gruppi, non solo
non sono al riparo delle tentazioni del
mondo, ma sono al contrario molto più
vulnerabili e senza strumenti o armi per
difendersi o lottare davanti a certe
tentazioni o prove della vita.
Quando l`armatura delle
loro credenze comincia a cedere, quando gli
automatismi condizionati dai messaggi
ricevuti cominciano a lasciare spazio a
domande che non trovano risposta, la
sofferenza si fa sentire, il disorientamento
con tutte le emozioni legate ad esso può
essere tragico.
Sì, un disorientamento
che può essere tragico nelle sue
conseguenze.
Non di rado accompagnato dal sentimento di
essere stati traditi, la collera, la rabbia
possono essere devastanti e purtroppo
sovente autodistruttrici.
Quanto è grande la responsabilità di un
genitore. Penso che la maggior parte di chi
scrive qui lo è.
Offrire presenza rassicurante, ascolto che
non chiude mai le porte del cuore, dare un
esempio coerente con i valori in cui si
crede, ma rispettare e accogliere le
domande, i dubbi le rivolte, accogliere,
consolare e anche punire, essere tutori un
tempo e poi accettare di tirarsi indietro,
fare quello che si può senza cercare la
perfezione, accettare i propri limiti,
sapere dire "no" ma anche "sì", fare
fiducia, cercare di non trasmettere la paura
che questo mondo impazzito potrebbe
ispirarci ma lasciare andare nel mondo i
nostri figli, sapendo che la loro vita
appartiene loro, che ci sono stati dati ma
che non ci appartengono.
Che talvolta non possiamo fa fare loro
l'economia di un'esperienza dolorosa ma
forse necessaria per la loro crescita.
Essere quei muri contro i quali i figli
possono talvolta scagliarsi per contestare,
ma anche quei muri contro i quali potranno
appoggiarsi per trovare rifugio e sicurezza
e sempre amore!
Qualcuno ha detto che l'amore dei genitori è
il solo amore che cresce tendendo verso la
separazione! Preparare i nostri figli
all'autonomia e accettare anche che seguano
strade a noi incomprensibili.
Di Emma 01 marzo, 2009 10:13
Ieri in un'emissione, il
conduttore diceva che la solitudine è la
causa principale, con l`insicurezza,
dell'adesione delle persone alle sette o a
gruppi dalla forte componente identitaria.
Come direbbe katartiko "da soli non si
sentono nessuno", il gruppo fornisce loro
un'identità , il sentimento di appartenenza,
di essere riconosciuti e amati.
L'ho già scritto diverse volte, che questo
gruppo si chiami setta, loggia, cnc, il
sistema funziona, fino ad un certo punto,
fino al punto di rottura.
Per taluni il sistema si trasforma in una
prigione, vedono il mondo unicamente
attraverso le sbarre della loro gabbia,
basterebbe loro solo spostarsi un po' per
vedere il loro orizzonte liberarsi dalle
sbarre ma purtroppo il condizionamento è
tale che questo spostarsi diventa difficile
se non impossibile e a lungo.
In fondo ho compassione per queste persone,
ne ho molto meno per chi detiene le chiavi
esterne della cella, per l`élite
"intellettuale" che detiene il potere, per i
piccoli capi che portano in avanti il
disegno, l`ideologia il progetto del "capo".
Se fossi katartiko, mi occuperei del suo
fango, delle sue sbarre.
Detto questo sento di dovere aggiungere che
ho anche fiducia che, se all'interno di una
persona si trova il problema che l`ha
portata a rinchiudersi in un sistema forse
rassicurante sul momento, nel suo interno la
persona troverà anche la chiave in oro che
la farà uscire dalla sua cella.
La chiave c`è, esiste, forse basta cercarla
e trovare anche chi saprà aiutare in questa
ricerca, perché talvolta la sofferenza è
grande, il condizionamento così forte, la
perdita della propria identità tale che è
importante essere accompagnati, stabilire
una relazione di fiducia con qualcuno che
non tradirà, non approfitterà della
vulnerabilità di chi chiede aiuto.
Si Emma 16 febbraio, 2009 08:44
Guardate quando io vedo l`arrogante sicurezza
dei neocatecumenali che con il loro statuto
in mano pretendono zittire tutti coloro che
avrebbero obiezioni, critiche, osservazioni
da fare o testimonianze da dare, e lo fanno
grazie all'equazione : siete contro di
noi=siete contro la Chiesa che ci ha
approvati, quando vedo persone che hanno
durante 40 anni disobbedito al Papa, lo
hanno fatto sino all'ultimo, e forse ancora
lo fanno, quando so con quali storture
dottrinali sono stati formati i catechisti e
le generazioni neocatecumenali, e che
malgrado ciò li vedo dare oggi lezioni ai
cattolici che da sempre sono fedeli alla
sana Dottrina, alla Tradizione, al
Magistero, quando leggo la loro pretesa di
assimilare la loro messa ad una modalità del
NOM, e accusare noi tutti di non riconoscere
questo dono che il Cn fa alla chiesa,
EBBENE, sì mi dico che questa arrogante
sicurezza non può venire che da persone che
sono molto sicure del potere di cui
dispongono, un potere molto umano, fatto di
influenze umane di protezioni umane , e
forse questo potere è tale che
effettivamente fa paura anche a chi dovrebbe
proteggerci e far prova di coraggio.
Ad un mio amico che si è informato, diciamo
ad un alto livello, è stato detto:" è meglio
che non te ne occupi !".
Perché? Qual è il rischio per chi pone
domande sul cammino neocatecumenale?
Di Emma 22 ottobre, 2008 11:02
Trovo veramente sbalorditivo che oggi i
neocatecumenali si pongano come modello di
cattolicità, di obbedienza, quando sappiamo
che durante 40 anni, Kiko Arguello ha
portato in avanti il suo progetto di chiesa,
con tutte le storture dottrinali che
conosciamo, ai margini della Chiesa, della
parrocchia, disobbedendo al Papa. Sappiamo
che ha potuto farlo grazie allo spirito
post-conciliare e post-sessantottino che
regnava anche nella Chiesa. Ha potuto farlo grazie all'appoggio di
certi vescovi, ha potuto costruire chiese
già negli anni '80, e poco sembra aver
importato ai parroci e vescovi di
quell'epoca, che in quelle chiese veniva
celebrata un'Eucaristia non conforme, un
rito sincretistico.
Fra il guardare con occhio benevolo e
cuore aperto di pastore la nascita e crescita
di questo nuovo frutto post-conciliare, uno
dei tanti non dimentichiamolo, e permettere
le storture dottrinali liturgiche, non
correggerle, c'è una grande differenza.
Allora che oggi i neocatecumenali vengano
qui o altrove ponendosi come dei modelli di
obbedienza e ortodossia dottrinale e
liturgica, come minimo mi fa sorridere, ma
non sarei sincera se non dicessi che in
realtà mi preoccupa.
Cari Amici, volevo ringraziarvi per il lavoro
di chiarimento e documentazione che state
facendo.
È importante
conoscere le cose che riguardano i NC, che a
differenza di altre associazioni e movimenti
lavorano nell'ombra e questo genera
un'attrattiva e un alone di mistero che è
giusto svelare e rendere pubblico.
Ancora grazie.
Continuate senza stancarvi per amore di
Cristo e della Chiesa.
Di Simone 17/10/2008 9.07
La messe è molta, ma gli
operai SONO POCHI....Evviva Kiko che ha
risolto il problema delle VOCAZIONI non
dobbiamo più rivolgersi al Signore per avere
sacerdoti, MA A KIKO... lo ha detto lui
stesso in una intervista a Fides del 2002:
"regaliamo vocazioni ai Vescovi e
sosteniamo i costi della formazione dei
seminaristi. I presbiteri che ne escono un
nostro dono del tutto gratuito ai Vescovi."
RIFLESSIONE (premetto che anche questi
PRESBITERI SONO UN DONO ALLA CHIESA, ma non
certo di Kiko....ed anche ad essi il Papa ha
detto di IMPARARE LA MESSA IN LATINO)
Loro REGALANO preti alla Chiesa??? Ma il
Signore non disse: NON VOI AVETE SCELTO ME,
MA IO HO SCELTO VOI, non è dunque un DONO
del Signore per mezzo della Preghiera al
Padrone della Messe?
Il Sacerdote non è forse un Dono che Gesù
stesso fa alla Sua Sposa attraverso la quale
e per sua stessa richiesta… ottiene per
garantire al Gregge i Sacramenti e per
continuare l’opera di evangelizzazione?
I presbiteri sarebbero un dono del CN ai
Vescovi? Ma allora CHI LI HA FATTI
PRESBITERI, KIKO? I presbiteri che ne escono
sono un DONO semmai dei Vescovi al popolo di
Dio….
Siamo sempre li GIOCHI DI PAROLE,
PERSONALISMI, AMBIGUITA', TRIONFALISMI
PERSONALI...."IO FACCIO; IO SONO...."
Nelle parole di Kiko si avverte una sorta di
PRIVATIZZAZIONE DELLE VOCAZIONI
SACERDOTALI…. Le quali vengono date alla
Chiesa per gentile concessione di kiko…..un
regalo, ERGO QUELLE VOCAZIONI sarebbero
sue NON della Chiesa…. NON SI REGALA INFATTI
QUALCOSA CHE NON CI APPARTIENE o che non
sarebbe una nostra proprietà….
Infatti riguardo alle cose di Dio, comprese
le Vocazioni, parliamo di DONO che viene da
Dio e non dalle gesta degli uomini o dalla
loro proprietà….
Nessun santo Fondatore ha mai avanzato la
pretesa di “regalare preti ai Vescovi”
semmai ci si è sempre attivati per
COLLABORARE e attraverso sante
Fondazioni, alimentare anche il campo delle
vocazioni sacerdotali per le quali
nessuno può mai pretendere od avocare a sé
né meriti, tanto meno alcuna paternità….
Il fatto che poi Kiko sottolinei che LUI
“sostiene” i costi della formazione….... è
di una gravità inaudita!!!
Rammentiamo a Kiko e ai Vescovi che TUTTI
I FEDELI sostengono con le loro opere di
carità i tanti seminari Diocesani sparsi nel
mondo, molti Ordini Religiosi hanno attivato
da anni l’adozione di un novizio futuro
prete… non mi risulta che gruppi di fedeli
abbiano mai rivendicato una paternità o
proprietà di queste vocazione solo per
averne sostenuto i costi…
Si accettano forse tale “donazioni” di Kiko
per timore che possa “chiudere” i rubinetti
del sostentamento?
Ma ci crediamo ancora alla Divina
Provvidenza?
Lungi da me il giudicare il cuore di Kiko
Arguello, ma i SUOI seminari li vede come
“suoi” o della CHIESA?
Come possono accettare i Vescovi delle
affermazioni di questa gravità e di questo
spessore? Come possono accettare i Vescovi
di essere “prigionieri” di qualcuno, LAICO,
che rivendica a sé la paternità dei futuri
sacerdoti??
non aggiungo altro!
A voi che leggete perdonatemi se vi ho dato
di scandalo con le mie parole, ma le
vocazioni sono una cosa seria...nessuno può
permettersi di appropriarsi una benché
minima paternità....
Di Caterina 06 ottobre, 2008 15:31
Penso che molti fra di
noi hanno seguito la Santa Messa celebrata a
Castel Gandolfo da Benedetto XVI, per la
Festa dell'Assunta. Come di consuetudine
ora, i cerimonieri hanno posto (certi
direbbero... imposto...) l'inginocchiatoio.
Ebbene ho visto giovani adulti, dunque non
anziani, non disabili che hanno avuto il
privilegio di ricevere la Santa Comunione da
Benedetto XVI, e che hanno rifiutato di
inginocchiarsi al momento di ricevere la
Comunione....altri diranno che hanno scelto
di restare in piedi....
Restati già ostensibilmente in piedi durante
la Consacrazione lo sono restati davanti
alla Sacra Ostia, davanti al Papa.
Un cattolico adulto non si inginocchia ! Un
neocatecumenale non si inginocchia !
Anche questa è una menzogna, con la sua
ideologia sottostante, che teologi,
sacerdoti e altri prelati hanno contribuito
a diffondere, il cattolico è un uomo in
piedi, gli effetti si fanno sentire, basta
guardare quante persone oggi anche nelle
chiese dove gli inginocchiatoi resistono,
restano in piedi al momento della
Consacrazione .
Gesto rivelatore dello stato di spirito che
anima i fautori del non autentico spirito
post-conciliare, delle loro ideologie, che
si sono imposte in seno alla Chiesa,
un'egemonia intellettuale della quale stiamo
pagando il prezzo alto, altissimo.
C'è il Cn, che ne è il frutto estremo, come
se un ramo anomalo si fosse innestato e che
nessuno ha giudicato opportuno, urgente e
necessario di potare, anzi ha dato "frutti"
e continua darne, e c'è chi li guarda e dice
guarda quanti frutti, guarda il numero, e si
estasia, poco importa che questo ramo sia
difforme, storto, che vada per conto suo...
C'è chi fa certe scelte per ideologia ma c'è
anche chi non ha conosciuto altro, e non
solo i giovani che sono cresciuti nel Cn, ma
anche i giovani che non hanno conosciuto
altro che chiese spoglie, senza
inginocchiatoi, con il Tabernacolo
invisibile, liturgie spettacolo, creatività
senza freni, sacerdoti animatori o agli
ordini della comunità, nell'incoscienza del
significato dell'Eucaristia, diventata una
bella festa, una cena conviviale ...
Non sono responsabili perché per loro non
c'è stata scelta, per loro quella era ed è
la Liturgia cattolica, allora la messa del
cammino neocatecumenale può anche non
scioccarli, qualche canto in più, le
chitarre le conoscono, qualche danza ebrea
attorno alla tavola, dei simboli un po'
curiosi che non conoscono, pure loro
ebrei... un forte coinvolgimento emozionale
che non può che attirarli in questo mondo in
cui l'emozione regna sovrana.
E nella nostra Chiesa, oggi mi vien da dire
che è la confusione che "regna" sovrana .
Di Emma 22 agosto, 2008 16:21
SIGNORE, VIENI IN NOSTRO
AIUTO!
Voglio dire grazie a Emma per aver ripreso
il mio discorso e continuato con voce
chiara, coraggiosa e instancabile a
denunciare il dolore che GRIDA da questa
piaga aperta nel cuore della Santa Chiesa e
nelle anime che mute, atterrite,
immobilizzate nella loro prigione – che a
loro appare dorata e risuonante di musiche
festose… - non possono più uscire, finchè il
Signore non troverà per ognuna di loro il
momento e la via della liberazione, il
“sentiero della Vita”, quello dov’è gioia
piena alla Sua Presenza, dolcezza senza fine
alla sua destra, e pace (anche nelle
sofferenze e fatiche quotidiane),
tranquillità, libertà… di amare il Signore
ed essere amati da Lui senza ombra di timori
o castighi o minacce…
E non è qui, invece, il Signore della gioia
vera, in questo frastuono di terrori misti a
false allegrie, tutti stretti in un
groviglio di catene, incapaci di comunicarsi
verità e amore (perché, come le vittime dei
rapimenti, una volta agguantate dai
rapitori, vengono bendate e portate con
lunghi e tortuosi giri lontano dalla Verità,
dalla Casa del Padre, affinché non ritrovino
più la strada…): catene tenute in pugno da
un pastore malefico, ostinato servo della
menzogna!
E dico grazie soprattutto a Mic, che sembra
avermi letto nel pensiero, quando, leggendo
il post di Emma, avevo pensato proprio di
pregarlo di continuare a dare voce a tutti
quelli che chiedono qui, anche leggendo
silenziosi, con il grido dell’anima, giorno
e notte:
SIGNORE, PERCHE’?
Stiano sicuri,
sia quei piccoli fedeli,
confusi e inconsapevoli
del sistema perverso
che li ha soggiogati
sia i loro custodi
o "guide" responsabili
e ben più consapevoli del male
che stanno compiendo
o tacitamente e vilmente
consentendo
da anni e anni...
che il Signore, Onnisciente
Onnipotente, infinitamente
Giusto e amante dei suoi figli
non è come le "stelle" di Cronin
che "stanno a guardare"
mute e indifferenti
in un cielo anonimo
e lontano
ma è ben presente nelle
anime dei sofferenti oppressi,
SOFFRE IN LORO
come in tanti crocofissi
che gridano
"Padre, perchè mi hai abbandonato?"
E verrà il giorno della Sua
Giustizia, dopo questa lunga
Crocifissione!
Lo vedrà anche Kiko,
vedrà come ha trafitto
il Signore Gesù
in tutti questi
piccoli figli
INDIFESI!
Di Sofia 22 agosto, 2008 19:56
Grande è la confusione.
Perché dal Papa vengono messaggi
chiarissimi, non solo in parole ma anche in
atti, ma questi messaggi sono "smentiti
dalla realtà", come in una contraddizione
che la semplice fedele che sono ha molta
difficoltà a capire e, lo ammetto, ad
accettare.
Questa situazione provoca in me non solo
confusione ma sconforto. Mi pongo molte
domande, per esempio mi domando quando
uscirà la lettera per chiarire
definitivamente le modalità di applicazione
del Motu Proprio Summorum Pontificum.
Benedetto XVI ci sta rieducando alla
sacralità della Liturgia e alla sua bellezza
e nel contempo uno statuto, consegnato ad un
gruppo di laici da un Pontificio consiglio
per i laici, legittima il rito
neocatecumenale. Io leggo la Sacramentum
Caritatis scritta da Benedetto XVI, e
non vi trovo la descrizione del rito NC,
anzi vi trovo tutto quello che questo rito
non è e non fa, eppure è autorizzato, ancor
di più questo movimento, con il suo rito è
riconosciuto come strumento di formazione e
iniziazione cattolica.
Per me questo resta incomprensibile, e sino
quando non sentirò dalla voce di Benedetto
XVI stesso il perché questo rito è stato
approvato, continuerò a pensare che
l'anomala e precipitata consegna dello
Statuto al Cn è il frutto di manovre molto
poco chiare e corrette.
Di Emma 16 agosto, 2008 11:06
Grande è la confusione
dopo l'approvazione dello Statuto, o meglio
la sua consegna, uno Statuto che è sempre
privo dell'approvazione dei testi
catechetici.
Ma la domanda che si pone un fedele
cattolico è la seguente: qual è lo statuto
del rito neocatecumenale nella Chiesa
cattolica?
Che cos'è questo rito?
Un rito privato per delle comunità private?
No, dal momento che deve essere aperto agli
altri fedeli.
Sapendo però che risulta difficile assistere
ad un rito nc senza una preparazione, che
cosa significa?
Che aprire il rito provocherà l'obbligo di
entrare in una comunità? Dunque offrire al
Cn la possibilità di aumentare il numero
delle sue comunità?
Apertura che sarà illusoria, perché è facile
immaginare che i nc resteranno nelle loro
comunità e non avranno nemmeno più l'obbligo
di unirsi alla parrocchia almeno una volta
al mese.
Il rito nc del sabato sera dunque, non solo
non è più un rito privato ma fa parte della
pastorale liturgica domenicale della
parrocchia. §2Art.13
Allora mi ripongo la domanda, che cosa è
questo rito? Una nuova modalità del NOM,
come è stato detto qui sul blog da un
neocatecumenale?
È questo che il PCL con Mons Rylko,
consegnando lo Statuto, ha introdotto nella
Chiesa cattolica ?
Un rito che sarebbe finito se i fedeli nc
avessero dovuto comunicarsi come nella
Chiesa cattolica?
Siamo arrivati al relativismo liturgico?
Un rito vale l`altro?
È questo relativismo che Benedetto XVI
avrebbe autorizzato ?
Permettetemi di dubitarne.
Di Emma 02 agosto, 2008 20:36
Quanto può essere lungo
il cammino della conoscenza di sé ! Una vera
avventura, che prende, richiede tempo,
pazienza, spesso coraggio, perseveranza. Un
cammino sul quale sentiamo il bisogno di
essere accompagnati da una guida formata che
saprà rispettare i nostri tempi, le nostre
resistenze.
Certo scoprirò in me
contenuti poco luminosi, prenderne coscienza
domanda tempo e attenzione, accettarli,
riconoscerli e desiderare trasformarli,
cambiare, domanda tempo e attenzione.
La scoperta di quei
contenuti che HO, e fare la differenza con
chi SONO è un lungo cammino, con le sue
tappe, le sue soste, i suoi ostacoli,
momenti in cui sono messo a nudo,
vulnerabile, non sono più quello di prima,
mi sto scoprendo e cammino, cercando di
rendere più leggere le valigie che mi porto
addietro da tempo.
Posso aver compiuto degli
atti che fanno schifo posso sentirmi in
colpa, ma non per questo sono una schifezza.
Come potere immaginare
che questo delicato, paziente, lungo,
importante e personalissimo viaggio
interiore possa essere compiuto nei modi
praticati all'interno del cammino
neocatecumenale ?
Da subito ho capito che
mi trovavo con il Cn davanti ad un fenomeno
che suscitava una serie di domande,
sollevava una serie di dubbi, di
perplessità.
Un nuovo rito, un nuovo
percorso catechetico, comunità in margine
delle parrocchie che celebrano il loro rito
in modo privato, dei passaggi molto simili
ad altri gruppi iniziatici, l'impressione
forte di essere di fronte ad una chiesa
parallela.
Poi vengono le
testimonianze personali di chi è uscito, le
famiglie divise, persone distrutte o
logorate, ferite nella loro intimità.
Perchè lo Statuto sente
il bisogno di insistere sulla formazione dei
catechisti e sul rispetto del foro interno?
Perché c'è la consapevolezza del rischio
inerente al metodo !
Ed è a mio avviso ancor
più grave che ciò malgrado il metodo sia
stato approvato.
Chi verifica la formazione dei catechisti
?
C'è un controllo esterno ?
Basta dire : lo Spirito Santo parla
attraverso i catechisti?
Non c'è allora da
stupirsi se in molti che lasciano il Cn,
lasciano nel contempo la fede e la Chiesa.
Penso si tratti
sopratutto di persone che hanno conosciuto
solo il Cn.
Per altri l'uscita
segnerà un passaggio nel deserto, per altri
ancora il ritorno nella Chiesa cattolica, il
ritorno alla Sacra Liturgia, spesso del
resto VO.
Per questo bisognerebbe
considerare il Cn come un passaggio utile,
un passaggio necessario, come se da quel
passaggio ne scaturisse il bene?
È quello che testimonia
Uriel, è anche suo merito di aver saputo
trarre tutto il positivo dal suo passaggio
nel Cn, questa capacità non è di tutti, non
tutti hanno la maturità emozionale,
psichica, spirituale di avanzare serbando il
positivo, non tutti hanno gli appoggi
affettivi, il passaggio sarà difficile per
coloro che più vulnerabili, sono stati
feriti, è normale che abbiano una reazione
di rigetto, anche violenta. è normale che
l'abbia chi vede la sua famiglia distrutta o
separata. Ogni esperienza è unica.
Si potrebbe pensare che
tutte le esperienze sono buone, che
contribuiscono alla crescita dell'individuo,
ed è vero, se si tira la lezione, se si
lavora su di se per capire perchè non si è
saputo, potuto dire No, Stop!
Sì ci sono tante lezioni,
ma ci vorrà anche tempo per ricostruirsi, e
bisognerà trovare l'aiuto, la buona persona.
E tutto questo è un
cammino di "formazione cattolico" che può
indurlo, provocarlo...
In uno strumento di
formazione cattolico è in germe il pericolo
della mancanza di rispetto del foro interno,
di ciò che c'è di più intimo in una persona.
Permettetemi di avere al minimo dei dubbi
sullo strumento.
Di Emma 28 luglio, 2008 17:47
Buongiorno a tutti,
ecco un blog che somiglia alla "voce di uno
che grida nel deserto", ma qual è questo
moderno deserto? È
la nostra Chiesa così confusa e
contraddittoria che percorre ogni strada
anche se contrapposta. L'approvazione dello
statuto NC lungi da essere stata un'azione
risolutiva, non fa altro che divenire il
presupposto per acuire ancora di più
smarrimento e fanatismo. Smarrimento per
quei cattolici che vedono la vera fede
sempre più minacciata all'interno della
Chiesa e fanatismo per i cattolici NC che
adesso lo esibiranno come un lasciapassare,
come la prova somma della loro genuinità. Ma
cosa ha risolto questo statuto? Si è forse
occupato dei motivi che hanno suscitato e
suscitano così tanta indignazione nel mondo
cattolico, ha forse messo in risalto la
dottrina neocatecumenale in contrapposizione
a quella cattolica?
Quando un Pontefice asserisce che il
cammino neocatecumenale è veramente "un
itinerario di formazione cattolica valido
per i tempi moderni e per la società", pur
essendo sotto gli occhi di tutti eresie,
abusi, deformazioni, settarismo che di quel
cammino sono parti essenziali e costitutivi,
senza le quali il cammino stesso non avrebbe
coesione e sussistenza,- ecco, dinanzi a
tutto questo non resta che gridare nel
deserto -. Anche noi vestiti di "peli di
cammello" che simboleggiano l'umiltà di
camminare a fianco di una Chiesa ferita e
umiliata, con "la cintura attorno ai
fianchi" che richiama alle virtù che debbono
cingere la nostra anima dobbiamo cibarci di
"locuste e miele selvatico", cioè dobbiamo
sopportare con pazienza le immani difficoltà
e povertà di una gestione gercachica della
Chiesa sempre più incline al nuovo
protestantesimo, ma non rinunceremo mai a
gridare nel deserto, "a preparare la strada
del Signore", fino al tempo in cui saranno
"svelati i pensieri di molti cuori" e allora
vedremo la giustizia di Dio separare l'erba
buona da quella cattiva e lo splendore della
Verità sarà come la lampada sul monte del
Signore.
Il Signore vi benedica. Buona domenica
Di Fra 78 20 luglio, 2008 13:43
Ho fatto un po' di indagini con persone
ovviamente non con solo testi....e mi
risulta quanto segue...
che se uno del CN si reca dal suo catechista
e gli chiedesse di ricevere il testo sul
quale egli si è preparato e dal quale trae
le sue catechesi ORALI.....questo testo NON
ESISTE...
Sono catechista diocesana da 20 anni, ho
girato 5 Regioni d'Italia, 5 parrocchie e
mai, dico MAI, mi era capitato di sentire
una cosa del genere....al contrario....ho
trovato spesso genitori INTERESSATI di
sapere DOVE apprendessi tanta conoscenza e a
parte il discorso della fede e del cuore che
non sono scritti in nessun testo, ho sempre
dato loro la fonte della mia conoscenza
scritta: CATECHISMO E MAGISTERO DELLA CHIESA
nonché libretti devozionali....libretti
catechetici di qualche vescovo....encicliche
ecc....
TUTTO HO SEMPRE MESSO A DISPOSIZIONE di chi
me lo chiedeva e me lo chiede....
Qui al contrario SI TIENE OCCULTA LA
PROVENIENZA DEI TESTI DEI CATECHISTI KIKIANI....
I vescovi questo lo sanno? ne sono a
conoscenza?
I sacerdoti si informano di questi TESTI?
Io quando arrivo in una Parrocchia e mi
metto a disposizione del parroco egli
giustamente chiede informazioni sulla mia
preparazione visto che vengo da fuori....e
per ricevere il MANDATO frequento un corso
DIOCESANO dove i testi sono alla portata di
chiunque....
MAI LA CHIESA HA NASCOSTO i testi sui quali
il catechista deve preparasi....
Di Caterina 21 giugno, 2008 17:03
Io sono una mamma.
Mio figlio da quando si è addentrato nel
cammino guarda me e suo padre come dei
nemici (eppure non lo abbiamo mai
ostacolato, ma non abbiamo aderito).
Noto che quando torna dai raduni periodici
che fanno i fine settimana è sempre più
un’altra persona, sempre più lontano, sempre
più chiuso in se stesso.
È per cercare di
capire cosa gli succede che mi sono
documentata e ho trovato questo sito.
Ma non c’è nessuno che ci aiuta. I sacerdoti
a cui ci siamo rivolti non comprendono non
conoscono o glissano. Solo chi vive questi
drammi può capire. A Qualcuno dovranno
render conto anche di questo
Di Alina 25 maggio, 2008 09:13
Posso affermare, senza ombra di dubbio, per la
conoscenza, lo studio e l'approfondimento,
nonché per l'esperienza personale mia e di
moltissime persone, sacerdoti e vescovi con
cui mi sono confrontato, che il cammino non
tiene assolutamente in considerazione alcun
documento disciplinare né della santa sede,
né le esortazioni apostoliche del sommo
pontefice né tanto meno le disposizioni dei
vescovi e delle conferenze episcopali.
A ogni decisione si applica una
interpretazione completamente distorta della
disposizione o una non-interpretazione, per
cui gli "ordini" rimangono sulla carta
lettera morta!
Questo perché il cammino si ritiene
superiore ad ogni istituzione e libero da
ogni norma, se non le norme dettate dallo
stesso kiko per il movimento.
La disobbedienza del cammino è una qualità
intrinseca al cammino stesso. non è che il
cammino abbia disubbidito solo recentemente
circa la lettera di Arinze e altre cose
simili, ma da sempre, dal momento in cui la
mente diabolica l'ha partorito, si è messo
in contrapposizione alla vera e unica chiesa
cattolica, assumendo una maschera tale da
confondere la stessa chiesa nel vedere e
giudicare il MALE che è e che compie il
cammino.
Il cammino neocatecumenale è come un virus
che entra in un corpo, e senza che questo se
ne accorga, si dispone su tutto l'organismo.
quando tutti i gangli sono controllati, ecco
che si trasforma e si manifesta per quello
che è veramente, un tumore che rovina e
porta alla morte il corpo che ha
contaminato.
L'azione di Dio, attraverso uomini santi e
pieni di Spirito Santo, ha fatto in modo che
tale malattia nella chiesa venisse svelata.
Ora, il medico divino, nella persona del suo
vicario in terra, ha il compito di guarire
la chiesa da questo corpo estraneo e
malefico. ha tentato con delle medicine
(lettere, Arinze, richiami,...) ma non c'è
stato verso.
Fra poco arriverà una terapia forte che
saprà espellere dal corpo di Cristo, che è
la chiesa, che siamo tutti noi, questa
possessione malefica.
Il nostro compito è quello di vigilare, di
manifestare il polso della situazione e di
creare quella situazione favorevole per cui
il divino medico possa agire bene per il
bene della chiesa: pregare!
Di Don A. 23 aprile, 2008 17:13
A Mosciano Sant'Angelo, parrocchia della
diocesi di Teramo-Atri, fino a sabato scorso
l'altare consacrato non è stato utilizzato
ma al posto di questo, avanti, è stato
preparato un tavolo coperto da tovaglie e
con fiori recisi tutt'intorno.
È stato il
sacerdote a passare tra i banchi per
distribuire il pane azzimo.
Con tanto di coreografia di danza e di
risonanze e di ammonizioni da omelia e di
dondolii per chi stava ai banchi. Non ci si
inginocchia alla consacrazione.
Il parroco "vale come un due di bastoni
quando, a briscola, comanda denari".
Sbuffava, poverino, ma evidentemente lo
tengono in pugno. E pensare che quando è
arrivato tre anni fa ha detto che avrebbe
rinquadrato tutto e tutti i gruppi. In
special modo quello nc. Un catechista ha
detto che è cambiato perchè lo stanno
convertendo. La verità è che lo hanno
incastrato ...
Di Daniele 12 aprile, 2008 15:10
Io vorrei festeggiare.
Ma non il passaggio di campo di 170 vescovi,
i quali in questi giorni alla Domus Galileae
tradendo il loro giuramento di fedeltà
all'unica Chiesa cattolica, si sono iscritti
alla setta neocatecumenale della triade
Kiko-Carmen-Pezzi.
No, io festeggio il ritorno alla vita di
un'amica. Nove anni fa lei aderì
incoscientemente alla nascente comunità NC
della nostra parrocchia, e nonostante
l'avessi messa in guardia perchè già si era
a conoscenza di critiche da parte di alcuni
sacerdoti.
Oggi, dopo nove anni, lei mi ha dato
ragione, ha ammesso di aver sbagliato allora
e di aver buttato quasi dieci anni della sua
vita appresso alle follie neocatecumenali.
Oggi si sente di nuovo libera, ma non vuole
pubblicizzare questa sua "liberazione"
perchè è sotto pressione da parte della
comunità cui apparteneva e sta già subendo
minacce e ricatti.
Altro che pompe magne alla Domus: queste
sono le cose che quei vescovi dovrebbero
sapere, prima di abbracciare
incoscientemente una causa profondamente
sbagliata e deleteria per la Chiesa.
Cosa aspettano gli altri vescovi a
svegliarsi?
Che Kiko si presenti a S.Pietro e ne picchi
con il suo bastone le porte, come capo
riconosciuto della nuova religione
cattolica?
Cosa farebbero allora tutti i ministri della
Chiesa non neocatecumenali?
Piegherebbero la testa o farebbero quadrato
attorno al Papa, tirando fuori quel coraggio
che oggi li fa somigliare a tanti don
Abbondio e alle tre scimiette mute, sorde e
cieche?
Di Leo 30 marzo, 2008 15:57
Cari fratelli, ho letto con molto interesse le
vostre analisi, che, purtroppo, confermano
ciò che avevo da tempo percepito. Grazie per
il vostro lavoro.
Mi permetto di porre alla vostra attenzione
anche il caso di alcune comunità del
Rinnovamento dello Spirito, che insieme ai
NCN nascono ad limina con ambienti
protestanti, intrisi altresì di caratteri
gnostici. È purtroppo un male che la Chiesa
di Dio, Una, Santa, Cattolica, Apostolica,
Romana deve affrontare durante i secoli. Il
maligno non potendoLa scalfire, cerca di
avvelenarla dall’interno.
Spero presto che Sua Santità Benedetto
prenda i necessari rimedi, poiché qui si
tratta di una setta (eretica) esoterizzante
pseudo-gnostica di matrice protestante.
Grazie ancora.
Di Armando 21 marzo, 2008 12:15
Poichè i NC tendono a monopolizzare e
stravolgere a modo loro riti e prassi della
Chiesa, accade che avvenimenti che, senza di
loro sarebbero state normali manifestazioni
della nostra fede, ora vengono in sospetto
in quanto presentite come indizi della
prevalenza neocatecumenale nelle parrocchie.
Il fatto è che i NC approfittano della
indolenza dei parroci tradizionali,
impossessandosi di riti che dovevano essere
promossi e gestiti da questi ultimi.
Così la profusione di palme nella settimana
santa, anziché simboleggiare la tradizione
cattolica, finiscono spesso per
rappresentare il segno evidente, il marchio
della presenza NC nella parrocchia stessa.
Con due effetti: da una parte i NC si
presentano come propugnatori del ritorno
della Chiesa ai riti originari, dall'altro
si ingenera nei fedeli tradizionali
sconcerto per un'appropriazione indebita e
il monopolio da parte di un movimento
settario, il quale non rappresenta di fatto
né la Chiesa né la sua tradizione.
Purtroppo, tutta la questione si riduce in
estrema sintesi ad un discorso di assenza,
colmata opportunisticamente da una
presenza anomala e pervasiva, e da
un'altrettanto opportunistica tendenza nelle
gerarchie ecclesiali a considerare tale
funzione sostitutiva un 'frutto buono'
anziché una pura degenerazione.
Circa poi la sbandierata luminosità del
Cammino, è appena il caso di ricordare che i
loro riti privilegiano invece le tenebre, si
svolgono nelle ore notturne e si nutrono
della separatezza nell'ombra.
È l'ombra e non la
luce il loro regno.
Le manifestazioni "alla luce del sole" hanno
una funzione meramente propagandistica
rispetto alla natura profondamente criptica,
oscura e settaria del movimento
neocatecumenale.
Insomma, più o meno l'equivalente in campo
cattolico della massoneria anti-clericale.
Il Cammino neocatecumenale, sul versante
opposto, non è meno anti-Chiesa e
altrettanto iniziatico e settario, con la
differenza che mentre i massoni si
propongono di distruggere la Chiesa e basta,
i neocatecumenali si propongono di
distruggere questa Chiesa, per
sostituirla con una radicalmente riformata,
ad immagine delle elucubrazioni mentali dei
capi del Cammino, che comunque qualche
contatto e anche qualche affinità con i
progetti massonici dimostrano di averlo
di Saverio 17 marzo, 2008 10:15
Le vostre riflessioni mi fanno pensare
all'esperienza di mons. Lefebvre. Oggi in
molti dovremmo fare un mea culpa, lo dico da
non lefebvriano, anzi da persona che allora
vedeva quel monsignore ed il suo movimento
come una piccola setta scismatica e
reazionaria.
Oggi, assistendo agli scempi anche qui
denunciati, dobbiamo riconoscere che non fu
scisma né eversione, ma il grido di dolore e
la disperazione di un vero uomo di Chiesa,
rimasto solo a gridare nel deserto, il quale
vedeva improvvisamente messi in discussione
i pilastri della fede millenaria.
L'aveva previsto che sarebbe arrivata una
pletora di nuovi e falsi profeti, con lo
stravolgimento dei dogmi, del ministero
sacerdotale ed il capovolgimento della
stessa fede.
Ma non fu creduto, da noi per primi, e si
può capire il dramma di un uomo di Chiesa
che avendo a cuore l'identità autentica del
cattolicesimo, fu sottoposto a scomunica,
proprio lui che si era battuto contro gli
eretici ed i sovvertitori dei dogmi.
Caratterialmente si dice fosse un duro, ma
dentro di sé dovette subire le pene
dell'inferno nel dover ordinare sacerdoti
contro il volere dell'amata Chiesa, per far
sopravvivere alla tempesta modernista un
nucleo di tradizione, lui che aveva servito
con assoluta fedeltà la Chiesa apostolica e
che la vedeva inesorabilmente rinnegare la
propria identità per adattarsi al pensiero
dominante.
Credo che queste severe riflessioni le abbia
fatte ben più saggiamente il Santo Padre
quando ammetteva di non essersi opposto
sufficientemente a certi rivolgimenti
deleteri nell'epoca conciliare. Oggi si è
mosso per ricucire il rapporto con gli eredi
di Lefebvre, ma la percezione della enormità
degli errori commessi resta tutta.
Ed è pur vero che i veleni di quell'epoca
hanno contaminato una vasta schiera di
religiosi e di laici - anch'io ero tra
questi - ed oggi il Papa è costretto a
fronteggiare resistenze interne ed esterne
derivanti dalla mentalità consolidatasi
nella Chiesa a seguito di quel cambiamento.
Anche le non risposte, gli attendismi
eccessivi, la banalizzazione dei problemi,
la tolleranza delle difformità verso cui
tante volte si è levato un grido di
sofferenza da questo blog, sono il prodotto
del predominio della mentalità instauratosi
nella Chiesa nell'epoca conciliare.
Se dovessi ripercorrere quelle tappe, oggi
non sarei tanto tenero ed indulgente con le
scelte fatte allora, cui aderii insieme a
tanti altri con superficiale entusiasmo e
stupida incoscienza. Di questo ho piena
consapevolezza, ma ne hanno i cardinali,
vescovi e sacerdoti riconducibili allo
schieramento conciliare e tuttora presenti
ed operanti?
Di Stanis 28 febbraio, 2008 12:40
Vorrei far notare che
mentre i neocatecumenali hanno in più di
qualche loro sito il link della loro
specifica partecipazione e preparazione alla
gmg di Sidney, sul sito ufficiale della
gmg2008 di Sidney, non si fa assolutamente
nessuna menzione loro. Anzi, in una pagina,
dove vengono presentati gli ordini e
movimenti che collaborano, non ci sono
proprio i neocatecumenali.
Questa è un'ulteriore prova che loro non
vivono in comunione con la chiesa nemmeno
questo evento, ma anzi, si dissociano e lo
fanno a loro modo e lo fanno diventare una
cosa loro, confondendo e e circuendo molti
giovani che magari pensano di andare a
questa bella esperienza, e invece cadono
nelle grinfie del Cammino.
Guardate su catechumenium, in fondo alla
pagina iniziale e poi sul sito ufficiale.
Non solo falsi, ma anche imbroglioni!!!
Ma loro non partecipano alla gmg. Loro
organizzano e partecipano alla ncgmg
che prevede l'incontro e la messa con il
pontefice in preparazione alla giornata
vocazionale di lunedì.
Ah, ovviamente per poter partecipare bisogna
essere presentati da almeno due soci che
sono vincolati dalla norma che ogni comunità
non può accogliere complessivamente più di
tre esterni. Il tutto previo nulla osta del
presidente.
E i vescovi dormono. E di tutti i sacerdoti
che ho interpellato, NESSUNO era a
conoscenza della lettera di Arinze, alla
quale non viene data importanza. Che
vergogna. Infatti ogni volta che ho fatto
una gmg con i nceocatecumenali si seguiva un
programma a parte con catechesi a parte
liturgie a parte per concludere con
l'apoteosi dell'incontro con kiko...
Per non parlare poi della quota. Pur pagando
come tutti i partecipanti i neocatecumenali
sono quelli più mal trattati (logicamente la
base) con la scusa che bisogna accettare
tutto perché le prove le manda il Signore. E
intanto i leader e compagnia viaggiano
gratis e fanno la cresta per i loro comodi.
Di Andrea 27
febbraio, 2008 15:58
Io non sarei così superficiale nel valutare il
peso del Cammino e l'influenza che potrebbe
avere nella Chiesa.
Dopotutto, nessuno è perfetto e anche gli
altri movimenti ecclesiali e gli stessi
ordini religiosi hanno le loro pecche ed
hanno commesso errori: errori di superbia,
di orgoglio, di elitarismo, ecc.
Ma tutti insieme gli errori compiuti dagli
altri movimenti non assommano all'un per
cento di quelli ben più gravi ed esiziali
commessi dal e nel cammino.
La stessa ragion d'essere di questo blog la
dice lunga sulla specificità, diversità e
alterità di un'organizzazione che davvero
contiene al proprio interno i germi di una
distruzione radicale del modo di intendere
la fede cattolica.
Questo lo avevano ben capito padre Zoffoli,
don Conti e pochi altri incompresi e
disattesi.
Con un'aggravante tanto incredibile quanto
inaudita: che al progetto portato avanti dai
fondatori del Cammino hanno aderito non solo
semplici sacerdoti e parroci ma addirittura
vescovi e cardinali.
Il livello dell'infiltrazione e del
coinvolgimento è tale e di tale portata da
rappresentare un reale pericolo per il
futuro della Chiesa stessa, se è vero che
nel programma dei capi del Cammino vi è
portare al soglio pontificio un Papa
neocatecumenale.
Dunque, dissento dalle intepretazioni che
tendono a sminuire la portata di
un'approvazione formale del Cammino.
È vero che i neocatecumenali, essendo
preparati ad obbedire esclusivamente ai loro
capi, continueranno a disobbedire alla
Chiesa a seconda delle direttive ricevute
all'interno del loro movimento e
indipendentemente dall'approvazione o meno
dello statuto, ma è pur vero che tale
approvazione assumerebbe un valore simbolico
di gran lunga superiore alla pochezza
dottrinale e teologica dei suoi
propugnatori.
Personalmente, con tutta la deferenza ed il
rispetto che nutro per il Santo Padre,
ritengo che dovrebbe riflettere mille volte
prima di apporre la propria firma su un atto
profondamente dirompente e destabilizzante
per la Chiesa.
E questo lo affermo senza alcun rancore per
Kiko e compagni, che hanno tutto il diritto
di professare le loro convinzioni religiose
ma nessun diritto di imporle a tutta la
Chiesa e all'intera comunità cattolica,
tentando di piegare perfino il Papa a tale
ambiguo e nefasto disegno.
Di Livio 23 febbraio, 2008 12:38
Se il Papa è al corrente che
questo vescovo slovacco è neocatecumeno,
e le immagini sono eloquenti, ciò significa
che ha autorizzato la nascita di un'eparchia
neocatecumenale in terra slovacca. E ciò
prima dell'approvazione dello Statuto, o
almeno della sua pubblicazione.
Avrebbero ragione a cantare vittoria, come
stanno facendo da tempo, poiché l'unica
condizione che consentirebbe tale
autorizzazione sarebbe appunto la certezza
dell'avvenuta approvazione a monte.
Viceversa, troverei perlomeno singolare
l'ipotesi del Papa che procede ad una tale
legittimazione nel mentre respinge
l'approvazione statutaria del CNC.
Che dire? Che, a meno dell'ennesimo equivoco
in cui potrebbe esser caduta la Chiesa,
sembra una doccia gelida per quanti hanno
sperato fino all'ultimo nel rifiuto delle
tesi neocatecumenali. Attenuata solo in
parte dalla eventuale correzione severa
dello statuto stesso, poiché, come abbiamo
tutti constatato, neppure il Papa sarebbe in
grado di controllare il reale rispetto da
parte delle incorreggibili comunità NC delle
norme a loro rivolte...
Di Sergio 22 febbraio, 2008 16:56
Come credente e come persona dotata di
raziocinio dal buon Dio mi rifiuto di
accettare l'idea che il Papa, dopo tutto
quel che ha teorizzato, predicato e messo
per iscritto con i propri atti di magistero
possa aver firmato l'approvazione di un
documento che apre ufficialmente le porte
della Chiesa alla sovversione organizzata e
alla disobbedienza sistematica, per quanto
già sussistente in ogni àmbito contaminato
dal credo neocatecumenale.
Sarebbe un fatto talmente contraddittorio
con il pensiero e la persona stessa di Papa
Ratzinger che solo una gigantesca pressione
di tutta la Curia - e sottolineo tutta - con
una concomitante debacle delle vocazioni
potrebbe aver consentito, seppur non
giustificato, un passo così grave.
D'altronde, anche di fronte ad una tale
ipotesi - ovvero per fronteggiare la crisi
vocazionale e mantenere nella Chiesa alcune
centinaia di migliaia di fedeli
recalcitranti e instabili - sarebbe in
contraddizione con lo stesso pensiero del
Papa, il quale ha ben esplicitato più volte
la possibilità di una chiesa futura
rimpicciolita nei numeri ma fedele alla sua
sacra tradizione.
No, non mi riesce di trovare neppure un
motivo valido (iota unum...) per cui il Papa
dovrebbe aver firmato lo statuto di una
setta che è nei fatti portatrice di
divisioni, separazioni, eversioni,
prevaricazioni, stravolgimenti nella fede e
nella vita cattolica.
Se dovesse accadere per davvero, non
potrebbe che configurarsi come segno di
quella fine dei tempi predetta da Cristo e
trasmessa nelle Sacre Scritture.
Deve esser chiaro: l'approvazione degli
statuti per un neocatecumenale sarebbe una
vittoria per il prosieguo del programma di
riforma radicale della Chiesa da loro
perseguito, ma per un credente normale essa
resterebbe una sconfitta grave, senza se e
senza ma, della Chiesa e della fede
cattolica.
Di Manlio 22 febbraio, 2008 12:24
Mi pare fosse sul film "Schindler list" una
frase che diceva più o meno così: ne
uccidi uno sei un assassino, uccidi un
popolo sei un rivoluzionario.
Orbene questa frase si può applicare bene
sia a kiko, che ne ha rovinati a migliaia, e
pensiamo non solo alle famiglie, alle
coppie, ma anche a tutte quelle vocazioni al
sacerdozio e alla clausura che non lo erano
affatto, ma che hanno continuato su questa
strada spinte dalla tossicodipendenza
collettiva di kiko (e conosco tanti preti
falliti e tante clarisse che sono disperate
nella clausura, ma non hanno il coraggio di
ammetterlo per non dare un brutto colpo alla
famiglia e alla comunità che le ha mandate
in clausura) e poi a coloro che fanno i
moralisti sul nostro
blog.
Di Un sacerdote 21 febbraio, 2008
15:49
Per quello che ho visto del gruppo
neocatecumenale, è vero che cospirano contro
la Chiesa apostolica romana. kiko e la sua
band si danno da fare a trasformarci.
Attentano alla nostra fede. Nel cammino che
fanno si parla solo male, o in modo
sarcastico, dei parrocchiani, del prete,
della liturgia così com'è e di tutto quello
che si fa in parrocchia, anche delle
processioni. Alla fine convincono chi li
frequenta.
Mio fratello li frequenta da 4 anni, da
quando la moglie lo ha lasciato. È un guaio
perchè invece di tentare di riconquistare la
moglie ha aggravato la sua situazione
recitando la parte del martire perchè il
Signore gli ha donato questa storia.
Il figlio si è incominciato a drogare e per
curarlo lo ha portato nel cammino. Non gli
dà altri aiuti se non quelli dei "fratelli",
la cui parola e consiglio valgono più di ciò
che diciamo noi veri fratelli e che ci siamo
sempre aiutati. Il ragazzo avrebbe bisogno
anche di un medico e di uno psicologo, ma
niente da fare. Non lo riconosco più e si è
lasciato completamente andare affidando la
sua vita a questo gruppo. Io ho partecipato
alle catechesi iniziali ma si vedeva che
sono impreparati e fanatici.
Di Maria 21 febbraio, 2008 08:15
Benedetto XVI prende tempo e cerca di
rettificare le devianze del cn perchè alcuni
vescovi in caso di scissione si
staccherebbero dalla Chiesa di Roma
diventando altrettanti papi di quella
kikiana. Questi vescovi con i seminari
attiverebbero, distaccandosi, il loro
feudo-vescovado kikiano. Avendo, infatti,
ora, simbolicamente questo potere presso i
neocatecumenali e obolo economico poiché
essi, a loro volta, hanno da questi vescovi
legittimazione al kikianesimo.
Benedetto sa della non fedeltà di questi
vescovi che si dichiarano fedeli al cammino.
Ha un grande problema perchè si andrebbe, in
caso di non riconoscimento, a tagliare,
certamente non nella sostanza, ma nei numeri
una fetta della Chiesa cattolica (anche se
di fatto non lo è).
Bisogna pregare affinché, come il Papa ha
richiesto, non indietreggi davanti ai lupi.
C'è anche il fatto che il cammino ha legato
e cucito bocca e braccia a una grande parte
del clero ricattandolo nelle sue debolezze.
Come vedete di carità e perdono, i
neocatecumenali non hanno niente se non la
facciata di pseudo gentilezza. Sono un
branco di lupi pronti ad accerchiare la
preda debole..
Un mio amico sacerdote fu seguito a lungo
fino a che non lo presero in una situazione
che potesse leggersi equivoca e poi gli
dissero, lì seduta stante, che la carne è
debole e che capivano..., loro stavano lì
per salvarlo, doveva entrare in cammino e
seguirlo. Così fu costretto a tacere e
seguire i “suoi salvatori”.
È una brutta storia davvero.
Di Giuseppe 17 febbraio, 2008
09:04
Ho conosciuto i noeocatecumenali poiché ero
scout in una parrocchia che in breve fu
violentemente "aggredita" da questo.. boh ..chiamatelo
come vi pare, a me pare una setta: ne ha
esattamente tutte le caratteristiche. In
breve si diffuse come un cancro maligno e
fulminante e uno dei loro seminaristi ci
disse chiaro e tondo che se si vuole essere
cristiani si "DEVE ESSERE NEOCATECUMENALI
"IL CAMMINO". Nella mia ingenuità credevo
che di fronte a tali aberrazioni la Chiesa
sarebbe prontamente intervenuta. Invece ...
niente. Ancora oggi, sebbene qua e là
compaiano anche autorevoli prese di
posizione, non è chiaro alla massa dei fedeli
che tanto sul piano dottrinale e liturgico
ma sopratutto sullo spirito che anima i capi
"neocid" (così li chiamavamo per il
pernicioso effetto che avevano sulla vita
della Chiesa) questa gente non c'entra un
beneamato accidente con Gesù e con il Santo
Vangelo. Se sbaglio vuol dire che sono io a
non avere capito niente e pertanto mi farò
un obbligo di tenermi RIGOROSAMENTE ALLA
LARGA dalla Chiesa Cattolica che in tal caso
non saprei distinguere da una ...(autocensura).
Mi aspetto da Papa Benedetto una presa di
posizione pubblica chiara netta ed
inequivocabile su questo schifo. Però sono
tanti ed hanno tanti soldi (ma la Guardia di
Finanza qualche dubbio ... no?). Ne avrà il
coraggio? quando? cordialità.
Di Fortebraccio 1 febbraio, 2008
14:10
Qualche precisazione in merito al concetto di 'iniziazione'.
In àmbito antropologico, si indica
con tale termine il percorso di formazione
dei giovani alle regole dei clan e delle
tribù in epoca pre-tecnologica.
In àmbito psico-sociologico, si
indica invece il complesso dei riti e
pratiche per l'affiliazione di un neofita ad
una setta segreta, alla massoneria o ad
un'associazione criminale di stampo mafioso.
Pertanto, riferitamente ad un percorso di
fede cattolico, interno alla Chiesa, l'uso
del termine è del tutto scorretto da parte
del Cammino neocatecumenale.
Riferitamente invece al caratterizzarsi come
setta semi-segreta di tipo religioso, l'uso
del termine 'iniziazione' è coerente con la
fisionomia del Cammino, anzi risulta
potenziato a dismisura poiché l'adesione ad
esso non avviene una tantum ma per gradi
successivi e progressivi configurandosi come
rito iniziatico sul lungo termine. In
sostanza, siamo in presenza di un percorso
iniziatico non alla fede cattolica, ma alla
vita e alle prassi di un'organizzazione
chiusa e riservata, la quale si avvale della
'base' fornita dalla religione cattolica sia
come veicolo ed attrattiva per i potenziali
aderenti, sia come fondamento dei propri
riti e delle proprie prassi.
L'originalità del Cammino neocatecumenale,
come setta religiosa, è di aver strutturato
la propria organizzazione non all'esterno
dell'istituzione, ma all'interno di essa.
Per tutto il resto, è del tutto conforme
alle dinamiche delle sette religiose
(leaderismo carismatico, escatologia
apocalittica, messianismo, produzione
simbolica, controllo mentale, relazioni
rigidamente gerarchiche, controllo di flussi
finanziari, ed i relativi esiti problematici
sulla psiche e sulla coscienza degli
adepti).
Di Psicologicus 24 gennaio, 2008
11:16
Gli ultimi interventi fanno riflettere sulla
strategia trasformistica in atto nel
Cammino: "perchè nel cammino le eresie non
vengono dette, vengono attuate, vissute."
dice Michela.
Ora, è probabile che il clamore e le
polemiche continue, le denunce delle loro
difformità ed anomalie hanno costretto
infine i capi del Cammino a correggere il
tiro, modificando le apparenze pur di non
intaccare la sostanza. Ciò significa che
sono più attenti a non scoprirsi sul
versante delle predicazioni difformi e delle
teorizzazioni radicali, mentre proseguono
nelle pratiche anomale perché più difficili
da verificare dall'esterno. Del resto, se ne
aveva avuto sentore allorquando sono stati
presentati testi rimaneggiati degli
Orientamenti allo studio delle
congregazioni.
È cambiato il
metodo. Non più l'affermazione arrogante ed
esplicita della propria unicità rispetto
agli altri credenti, ma una dissimulazione
concettuale dettata dalla necessità di non
pronunciarsi esplicitamente, soprattutto per
iscritto o verbalmente in quanto
riportabili, su questioni che possano
rinfocolare critiche e censure. Cosa se ne
deduce? Che lungi da una vera conversione ed
un sincero pentimento per tutto quanto posto
in essere di anormale e difforme, i
responsabili del Cammino stanno attuando una
astuta strategia diversiva. Evidentemente
non hanno alcuna intenzione di abbandonare
il progetto eversivo (per loro rifondativo)
che è alla base del Cammino stesso.
Questo significa altresì che aumenterà il
divario tra la base neocatecumenale, cui
saranno propinati concetti più diluiti e
genericamente accettabili dai critici più
severi del CNC, e l'elite ristretta dei
responsabili nella cui cerchia sarà
proseguito ed approfondito il discorso di
rottura radicale con la dottrina
tradizionale della Chiesa. Il problema per
loro sarà come mantenere la cinghia di
trasmissione tra la sostanza dei loro
arzigogoli "alti" e secretati e la base più
esposta e permeabile a fuoriuscite di
notizie e controlli.
Di Livio 23 gennaio, 2008 12:17
In tutte le ultime puntualizzazioni, abbiamo
sottolineato il dato che nella liturgia in
primis; ma, non c'è
dubbio, anche nella catechesi e nelle prassi
(specialmente in ordine al mancato rispetto
del 'foro interno' delle persone), sono i sacerdoti che operano nel
cammino NC quelli che risultano maggiormente
in difetto riguardo all'obbedienza e che
dovrebbero rispondere direttamente al Papa e
non a Kiko... questa è un'anomalia, per
dirla con un eufemismo, che la Chiesa, ai
livelli di consapevolezza raggiunti, non
dovrebbe e non potrebbe tollerare, per sua
stessa missione
Di Mic 20 gennaio 2008
Molte sono le testimonianze di gente che,
"grazie al Cammino", ha ricostruito la sua
storia, il suo matrimonio, ecc.. Io posso
dire invece che il Cammino mi sta
distruggendo il matrimonio e la vita
familiare e personale in genere. Mio marito
ha sposato fino in fondo questo modo estremo
ed "integralista" di intendere il
cristianesimo. Ha incarnato in sé il giudizio
verso di me e verso tutti coloro che non
fanno parte del Cammino o che non ne
condividono il metodo (sacerdoti e vescovi
compresi!!!)! Io, frequento a singhiozzo il
cammino stesso (ospitato da un'altra
parrocchia della mia stessa cittadina), ma
sono, contemporaneamente, al servizio della
mia parrocchia di appartenenza dove, per
anni, mi sono formata in seno all'Azione
Cattolica. Oggi,mentre da un lato onoro i
miei impegni parrocchiali anche col
Ministero del canto che mi porta ad una
gioiosa intimità con Cristo, dall'altro sono
spesso coartata da mio marito nella volontà
di andare alle celebrazioni neocatecumenali
e, per amor di pace in famiglia, cedo alle
sue insistenze (anche perchè abbiamo due
bimbi che molto spesso assistono a scenate
tristissime tra me e lui, sol perchè non
condivido tante impostazioni estreme del
cammino e, di conseguenza, nascono conflitti
che sfociano in minacce ed offese che sono
costretta a subire: "o vieni in celebrazione
o ti caccio di casa", "tu meriti di perire",
"presto o tardi il Signore ti brucia", e
tanto altro ancora. Insomma, non accetto
l'idea, spudoratamente esternata da mio
marito e dai catechisti,che il Cammino sia
l'unica "ancora di salvezza" e che, al di
fuori di esso tutto sia inutile e banale. Quanti
Santi sono stati riconosciuti tali anche
senza avere conosciuto il Cammino
Neocatecumenale? e poi, se tanto mi dà
tanto, altro che trasmissione di fede ai
figli! Qui si rischia di perdere anche la
propria! E' la testimonianza con la vita che
rivela l'essere Cristiano ed il rispetto
verso l'altro, con le sue diversità, è la
più efficace testimonianza. Altrimenti, si
scade nell'eterno giudizio e nello sterile
moralismo!
La S. Messa sarebbe più giusto che si
celebri con la Chiesa tutta, ogni domenica,
non tra le fredde mura di una stanza
allestita per la Celebrazione del sabato
sera e severamente riservata ai soli
componenti della comunità neocatecumenale. Molto
spesso la nostra "divisione" si spiega anche
nel fatto che lui non può fare a meno della
celebrazione del sabato sera, mortificando
senza scrupoli quella domenicale, io,
invece, mi ritrovo ad andare alla S.Messa
domenicale (da sola!!! o con le bambine),
anche per il servizio che svolgo in
parrocchia, se non anche a quella della sera
precedente. Per non parlare della Pasqua,
vissuta con profonda angoscia per via della
mancanza di comunione tra di noi ed anche
rispetto ai familiari tutti. E poi, gli
unici "veri familiari" devono essere
considerati solo i fratelli di comunità, non
c'è nè padre, nè madre, nè fratelli...!La
carità e la solidarietà, nella accezione più
ampia, si impongono solo limitatamente ai
primi e non ad altri. Non si possono
accettare tali drastici condizionamenti! E
questa è solo minima parte di quanto si
potrebbe denunciare!!!
Prima o poi si dovrà svelare il vero volto
di una tale realtà presente nella nostra
Chiesa. Mi auguro che il Signore dia Luce
alle nostre menti per riconoscere e
concretizzare il vero messaggio cristiano,
che è messaggio universale, e che Cristo è
il fine ultimo di ogni cosa, tutto il resto
è solo (o dovrebbe essere solo) uno
strumento per conseguire tale fine.
Lettera firmata, 23 ottobre 2007
|
Caro Stephanos ammiro veramente tanto il tuo ottimismo, la tua fiducia sull'efficacia dei richiami di Benedetto XVI. Solo la realtà dei fatti risponderà a chi come dubita seriamente che qualcosa cambi oggi e cambierà domani.
Quando leggo ciò che ha scritto a.rita sono basita, ed è a questo uomo e al suo gruppo, alle sue comunità che è stato consegnato uno statuto che li definisce strumento di formazione e iniziazione cattolica?
Un uomo che non solo rifiuta la liturgia cattolica ma rifiuta anche i testi che l`autorità competente cerca di imporgli?
Il rito cattolico non va bene al cnc, i testi cattolici non vanno bene al cnc, il signor Arguello non riconosce il suo cnc nè nella liturgia cattolica nè nei testi catechetici cattolici.
E malgrado ciò la Chiesa lo ha accolto facendogli delle concessioni mai fatte prima. Scioccante e incomprensibile.
Ratzinger fu bravissimo, un altro mi avrebbe cacciato dal suo ufficio.”
Bravissimo e generoso, con quale risultato?
Raccoglierà oggi e domani la generosità del Papa altri risultati o si continuerà con la menzogna , l'arroganza e l'iposcrisia?
Uno statuto è stato consegnato ad un gruppo allorquando i suoi testi sono ancora allo studio, questa è la verità, di per sé inaudita e anomala. Apparentemente la Santa Sede ha lasciato perdere.
Dobbiamo concluderne che la formazione=deformazione delle coscienze dei cattolici nc, non riveste una grande importanza?
Non solo la loro ma anche quella di coloro che i nc saranno chiamati a catechizzare ?
Di Emma 31 gennaio, 2009 18:00