Testimonianze
'esterne'
Indice
della sezione:
:: [Testimonianze
esterne] - [pagina
2]
:: [Testimonianze
di Sacerdoti]
:: Testimonianze di ex appartenenti al CN
- [pagina
2]
::
[Dialogo
e riflessione comune]
Pubblichiamo
alcune testimonianze
"esterne"
Le più recenti: le prime tratte dal nostro
Weblog e dalla corrispondenza dei nostri
lettori, la successiva dal
Forum Cattolici romani:
>>continua
a Pagina 2
Leggendo i testi del
Cammino disponibili in rete, rimane confermata
e rafforzata la nostra originaria convinzione.
Siamo in presenza di una setta eversiva il cui
assunto fondamentale è la divulgazione di una
nuova religione, in sostituzione di quella
professata dalla Chiesa cattolica.
Propedeutica a tale assunto è la demolizione
della Chiesa nei dogmi, nei simboli, nella
dottrina, nei rituali.In sostanza Kiko nega che
la Chiesa sia una, santa, cattolica,
apostolica. Nelle catechesi neocatecumenali si
trovano riferimenti alla necessità di superare
una Chiesa incrostata e statica.
Per Kiko la Chiesa è una "cosa" soltanto
"sacramentale", che si è istituzionalizzata(cfr.
"Orientamenti alle equipe dei catechesti per la
fase di conversione", Or, pag. 167).
Dice anche che nella Chiesa non si entra
giuridicamente, ma di fatto, per mezzo del
Battesimo, dimenticando che esso è regolato da
norme con effetti giuridici in chi lo riceve (CCC
nn. 782 e 1213).
Sono anche affermate la negazione della
presenza reale di Cristo nell'Eucaristia e che
la messa sia un vero sacrificio (Or., pag. 305)
Così come è affermato che Cristo non è un
modello da seguire, con la scusa della sua
irraggiungibilità.
Ed è ribadita l'identificazione del Cammino con
la stessa Chiesa: "Non è vero che tutti siamo
figli di Dio. Gli uomini sono creature di Dio,
ma non figli. Figlio è colui che ha realmente
la natura divina dentro. In realtà soltanto è
figlio di Dio colui nel quale vive Dio e lo
dimostra amando come Dio. Questi sono la
Chiesa, coloro che sono figli di Dio di fatto,
perché Dio ha dato loro la sua propria natura,
lo Spirito Santo ..... E questi sono la
Chiesa."(I Scrut. pag. 96-97)
Bastano già queste affermazioni per mettere
Kiko e il suo movimento fuori della Chiesa,
senza indugi. Allora, perchè si sta ancora a
discutere di dettagli, quando il corpo
principale della predicazione di Kiko è
completamente anti-cattolico, contro la Chiesa,
contro il suo Magistero, contro i suoi fedeli?
Viene il dubbio che la Chiesa, sentendosi
ancora in colpa verso Lutero per non esser
riuscita a contenere e neutralizzare la sua
dottrina all'origine del protestantesimo,
voglia rimediare oggi con Kiko adottando quella
tolleranza che non ci fu nel periodo della
Riforma e Controriforma.
Occorre riflettere invece sul fatto che se la
Chiesa fosse scesa a compromessi con Lutero,
questi avrebbe probabilmente seguito lo stesso
percorso di Kiko: restare per demolire la
Chiesa dall'interno con la propria predicazione
eretica e sovversiva.
Morale che ne deriva: tolleranza zero!
Di Aloisius 20
luglio, 2007 14:59
Penso che il CN sia frutto
di molta furbizia e non di quella menzionata
nel vangelo che esortava i cristiani a farsi
furbi nei confronti dei lupi. Vi siete resi
conto dell'impalcatura del CN? Ci rendiamo
conto dei sotterfugi per tenere nascosti gli
interventi di correzione.
Circa una quindicina di anni fa comparve, su un
settimanale, un articolo di testimonianze e
relativo commento che dichiarava il CN una
formazione settaria e molto pericolosa per la
Chiesa. Qualcuno, mattiniero, che aveva
comperato il settimanale iniziando a commentare
quello che per il piccolo comune in cui abitava
era motivo di dubbi e non accettazione come
proposta di cammino cattolico, sparse la voce
di quanto dava ragione a una buona parte di
parrocchiani... Ebbene sparirono le copie da
tutte le edicole. Non solo quelle del nostro
paese ma di tutte le edicole del territorio. Ci
dovemmo fare le fotocopie per poterci
riflettere e vedere che le perplessità di molti
di noi collimavano ed anche le testimonianze.
TUTTE LE COPIE SCOMPARVERO! ... E non per
miracolo...
È una falsa proposta di cammino perchè non ti
porta da nessuna parte anzi ti fa deragliare.
Molti sono convinti di fare e pensare come da
Catechismo di Chiesa cattolica ed invece non è
così. Ma solo il comportamento di
"impossessamento" della parrocchia e
sostituzione del cammino alla organizzazione
cattolica, vi sembra niente?
Se c'è una cosa che sanno fare è comandare ma
non certo ubbidire se non per ottenere di più.
Sono i dracula delle parrocchie! Dio ce ne
scampi!
Vi propongo un
promemoria di riflessione sulle sette principali aberrazioni del Cammino neocatecumenale:
1 - le eresie teologiche e dottrinali negli orientamenti alle equipe dei
catechisti predicate da Kiko e Carmen;
2 - gli stravolgimenti liturgici, i rivolgimenti simbolici, le innovazioni
sacrileghe apportate ai luoghi e spazi della fede;
3 - il carattere segreto, separatista ed elitario del Cammino neocatecumenale
rispetto alla vita pubblica e comunitaria delle parrocchie;
4 - la personalità repressiva, fanatica, malevole dei catechisti;
5 - la metodologia inquisitoria, vessatoria e prevaricatrice nei confronti degli
adepti;
6 - gli effetti dannosi sulle famiglie coinvolte direttamente o indirettamente
nel Cammino neocatecumenale;
7 - le conseguenze nefaste sulla organizzazione stessa della Chiesa, sul suo
magistero e sul ruolo dei suoi ministri.
Noi tutti sappiamo, per averle ampiamente affrontate, che tutte queste
aberrazioni sono l'essenza stessa del Cammino, il nocciolo duro della sua
fisionomia eretica, anticattolica, anticristiana.
Tutti gli infingimenti, i mascheramenti, le coperture, i megaraduni, le
"chiamate" e le "alzate" vocazionali non minimizzano la gravità e la assoluta
maleficità di queste aberrazioni fondamentali.
Ad esse se ne aggiunge altresì una ottava, immanente all'attività stessa del
Cammino: la ricerca spasmodica di denaro per la maggior gloria e le attività del
movimento. Denaro captato, richiesto, finanche estorto agli adepti con l'arte
del convincimento subdolo o della coercizione psicologica, come ci raccontano le
testimonianze raccolte.
Tutt'altro dell'8 per mille liberamente devoluto alle opere benefiche della
Chiesa nel mondo!
Troppo grande dunque è la responsabilità che ricade sui vertici ecclesiali, in
primis sul Papa, in merito alla dibattuta questione dell'ingresso ufficiale
nella Casa del Signore di un movimento poggiato su un tale coacervo di
aberrazioni.
È questo essenzialmente il motivo profondo dei temporeggiamenti sullo statuto e
sui direttori catechetici.
Nessuno nelle gerarchie vuole prendersi la responsabilità, davanti a Dio, alla
propria coscienza e al mondo, di aver compartecipato fattivamente al decadimento
e alla corruzione della sua Santa Dimora, senza averci visto chiaro e a fondo
sulla vera natura del Cammino.
Lo sappiamo tutti infatti qual è la pena per un simile peccato: l'eterna
condanna.
Meglio sarebbe per tutti la messa al bando, certamente non semplice, eppure
necessitata del Cammino neocatecumenale, ottenendosi con ciò di riportare ordine
nelle parrocchie e nella Chiesa, allo stesso tempo rivolgendo un messaggio forte
a tutti gli altri movimenti ecclesiali in vena di eccessi autarchici.
Ma la Chiesa avrà la forza di adottare una tale drastica decisione o sarà
ricercata ancora una volta la temperanza ed il compromesso pur in presenza di
rischi evidenti e rilevanti?
Leggendo i vari interventi
dei NC su questo blog, vi si colgono vari
sentimenti: insofferenza per "l'accanimento"
verso il Cammino neocatecumenale, negazione
delle eresie da esso perpetrate, difesa della
sostanziale bontà del Cammino, ammissione di
anomalie e negatività individuali ma non
dell'intero movimento.
Qualcuno dei NC, tra l'incredulo e l'ingenuo,
si chiede come sia stato possibile che la
Chiesa, dopo duemila anni, si sia lasciata
contaminare da un'eresia così evidente, se
fosse vero quanto qui denunciato.
Si può capire questa difficoltà di comprensione
del fenomeno negli aderenti al Cammino. La loro
è una visione dal di dentro della gabbia , e
poiché non hanno il dono dell'ubiquità, gli
riesce difficile assumere un punto di vista
altro, problematizzante.
Allora, dobbiamo cercare di spiegare loro che
per duemila anni la Chiesa si è difesa bene
dalle eresie perchè venivano dall'esterno,
erano ben individuate e presto isolate, non
godevano di appoggi della gerarchia, non si
basavano su elementi allora ignoti ed oggi
tipici della società attuale quali lo studio
psicologico delle dinamiche di massa, il
condizionamento subliminale, la
spettacolarizzazione, la reiterazione rituale,
il mascheramento simbolico, ecc. ecc.
Non credo affatto che il Cammino
neocatecumenale sia nato per caso o per
ispirazione divina. Anzi, alla base di esso vi
deve essere stato un odio profondo per le
norme, per i dogmi, per la gerarchia romana.
Nessuno che fosse sano di mente, che non fosse
cioè preda di una incontenibile megalomania e
di un fanatismo straordinario poteva pensare di
mettere mano non ad uno ma addirittura alla
intera dottrina della Chiesa!
Come tutti i folli lucidi, Kiko e Carmen
sapevano quel che facevano nel momento in cui
andavano a stravolgere le verità di fede della
Chiesa, teorizzando nuove prassi, nuovi riti,
nuovi simboli.
E, ben sapendo che la loro teorizzazione se
scoperta prematuramente, li avrebbe bollati
senza scampo, hanno mantenuto segrete le loro
teorizzazioni blasfeme fin che è stato
possibile: fin cioè a radicare il Cammino nel
corpo della Chiesa lungo un quarantennio e
farlo accettare dallo stesso Papa. Nel
frattempo, buttando fumo negli occhi con le
vocazioni, le missioni, il ritorno dei
"lontani", ecc.
I capi del Cammino, come tutti i leader
fanatici delle sette religiose, sono allo
stesso tempo dei ferventi credenti delle loro
stesse eresie e degli scaltri pianificatori
della pubblicizzazione del loro movimento.
Le due cose non sono antitetiche: uno che è
convinto di dover rifondare la Chiesa e
diventarne la guida carismatica più dello
stesso Papa non bada ai dettagli (anomalie,
vessazioni, abbandòni traumatici, divisioni
nelle parrocchie, ecc.) se il disegno ultimo è
così importante...
Ciò spiega l'indifferenza per le
contraddizioni, le anomalie, le sofferenze che
la loro creatura sta generando nella comunità
dei credenti. Ripeto: il loro disegno è
talmente importante ai loro occhi da far
passare in secondo piano qualsiasi altra cosa.
E se vogliamo dirla proprio tutta, l'unico
segnale veramente positivo che potrebbe
arrivare da Kiko - ma esso è completamente
nelle mani del Signore - è che si recasse dal
Papa, si inginocchiasse ai suoi piedi e gli
chiedesse perdono per il male arrecato alla
Chiesa. Provvedendo contestualmente a
sciogliere il Cammino neocatecumenale e a
ritirarsi in meditazione in un monastero fino
alla fine dei suoi giorni.
Se facesse ciò, noi potremmo esser certi che
Kiko Arguello abbia abbandonato i sentieri del
Demonio e sia ritornato alla Casa del
Signore... Ma è solo una ipotesi, probabilmente
vana.
non so se esistano gli estremi giuridici
canonici per dire che non va rinnovato
(nuovamente ad experimentum) lo Statuto. Il
problema non è quante sperimentazioni vengono
concesse, ma il loro risultato pratico. Voglio
dire che un rinnovo "ad experimentum" dello
Statuto per altri 5-10-25 anni giuridicamente
non cambia le carte in tavola.
Kiko e Carmen lo sanno bene e per questo devono
ricorrere ai mezzucci "mediatici" (500
vocazioni, Family Day, ecc.ecc.)
E ricorrere anche alle menzogne (diranno
che la Chiesa ha rinnovato l'experimentum
perché sarebbero stati fatti dei "passi
avanti", il che sappiamo bene che non è vero,
perché la lettera di Arinze e quella dei
vescovi della Terrasanta e tutto il resto
dimostra che i passi sono in realtà dei "passi
indietro").
Purtroppo lo Statuto ha avuto come peggior
risultato pratico il far cessare delle critiche
scritte ed esplicite dei vescovi
italiani (l'ultimo è stato Bommarito, avvento
2001).
La critica dei vescovi della Terrasanta è
all'acqua di rose, se confrontata a ciò che
scrisse mons.Foresti nel 1986 o ciò che scrisse
mons.Bommarito nel 2001.
Tutto ciò che possiamo fare noialtri
"formichine" è continuare a lavorare, nel
nostro piccolo, affinché nella Chiesa cattolica
si discuta, si parli, si ragioni, di
tutte le pecche del Cammino.
Nel peggiore dei casi sarà anzitutto
un'occasione per ricordare i dogmi della
Chiesa, la maestosità della liturgia e dei
sacramenti, l'obbedienza al Pontefice, la
necessità di farsi vagliare dal successore di
Pietro e dai vescovi uniti con lui...
Questo "tam-tam" che parte "dal basso" finirà a
poco a poco alle orecchie di vicari generali,
responsabili della pastorale, segretari dei
vescovi... sarà il passaparola nei corridoi
delle curie, la curiosità dei canonici della
cattedrale, ecc... fino ad entrare nel
passaparola nei corridoi dei vescovi, anche di
quelli "sotto ricatto" (o "comprati") dal
Cammino.
Qualche ecclesiastico comincerà a chiedersi:
"mi conviene ancora chiudere non uno ma due
occhi sul Cammino?"
Così, anche gli ecclesiastici più insipidi
potrebbero cominciare a ostacolare il Cammino
difendendosi con: "ma ormai lo sanno tutti che
il Cammino è una setta eretica, non posso
compromettermi con i neocatecumenali".
E quella viltà clericale, grazie alla quale il
Cammino oggi prospera ancora, si ritorcerà
finalmente contro i neocatecumenali.
"Lo sanno tutti". Ecco il punto di arrivo:
far prendere coscienza del problema a
quanti più cattolici è possibile (e soprattutto
agli ecclesiastici dall'ultimo dei parroci in
poi).
Il resto verrà da sé, poiché sarà lo Spirito
Santo a far "cambiare direzione" alla viltà di
quegli ecclesiastici.
Noi combattiamo con le "armi" giuste, e cioè
difendendo la Tradizione della Chiesa,
seguendone il Magistero, fermi nell'obbedienza
al Papa, successore di Pietro, anche nel caso
di avere un Papa che non ci va a genio.
Prima che la voglia di sanare un cancro della
Chiesa, ci muove l'urgente necessità di salvare
le anime nostre e quelle dei neocatecumenali,
per quanto ci è possibile nel nostro piccolo.
Di Armando 22 maggio, 2007 20:33
Per come agiscono in
Diocesi, i responsabili neocatecumenali sono
tutti allineati allo stesso modo di fare.
Come dice Illusen, non reagiscono e non
controbattono a nessuna riflessione degli
ultimi documenti del Magistero.
Quando fu pubblicato "Redemptionis Sacramentum",
ad uno di loro dissi di averlo subito letto e
che trovavo giusto quanto sottolineava.
Ebbene la risposta fu: "Sì è vero, il Papa ha
fatto bene a far pubblicare questo documento.
Perchè, io, una trentina di anni fa ho
partecipato a delle celebrazioni senza senso!
Ne succedevano di tutti i colori!" In questo
modo ha lasciato subito cadere il discorso e
questo mentre già sapeva di organizzare tutto
come prima.
Questi danno più importanza alla tradizione
orale che scritta e per questo motivo imparano
le catechesi di kiko a memoria come fosse
parola di Dio (è una esplicita
richiesta-obbligo, non un optional per i
responsabili).
Le stesse testimonianze che portano casa per
casa sono imparate a memoria (un piccolo gruppo
ha fatto un'indagine dove risulta che ogni
esponente che ha proclamato la propria
testimonianza era identica, nel senso di frase
per frase, a quella "esibita" in altre case).
Le catechesi del primo annuncio sono uguali a
quelle che ho ascoltato 20 anni fa.
A chi ha partecipato un anno fa e non ha poi
continuato ho sentito dire le stesse frasi e mi
ha dato conferma che le catechesi erano
organizzate nello stesso modo:
- Dio parla attraverso di loro, non sono loro
che parlano ma è Dio che si serve della loro
voce,
- il non porre domande o contestazioni o
mettere in dubbio citando il CCC era la prima
condizione perchè Dio non concede a chi ha poca
fede di capire (quindi ti incominciano a
mettere in dubbio davanti a tutti gli altri in
modo che non parli più per non far sembrare che
hai una non fede),
- tu bestemmiatore non puoi offendere Dio
perchè "i dardi scagliati in alto ricadranno su
di te" (citazione di un salmo), ricadranno su
di te, è “come quando uno sputa per aria”.
- il tuo battesimo siccome finora non è stato
esercitato (secondo il loro modo di fare) non
ha nessun valore,(ad uno straniero che si è
fatto battezzare da, uno di loro gli ha detto
che anche se fosse stato battezzato da neonato
,siccome non ha praticato la Chiesa, lo avrebbe
dovuto rifare...!!!!!)
- se qualche cosa non ti fa partecipare alla
catechesi o alla convivenza finale (e questo
"qualche cosa" potrebbe essere anche il
coniuge) è perchè il diavolo sa che ti può far
arrendere attraverso il dovere verso questo
"qualche cosa"
-a chi ha dei bimbi piccoli o invalidi in casa
da accudire costantemente, dicono di lasciarli
perchè in effetti questi ultimi non stanno da
soli ma li lasciano con la Provvidenza che
provvederà
- ogni volta che c'è un raduno o giornata con
il Papa , kiko è in un posto lì vicino e il
raduno dei neocatecumenali, dopo che si son
fatti vedere dal Papa si sposta da kiko che
inciderà con la “sua” catechesi
- i preti li vedono come coloro che devono
consacrare e poi devono farsi da parte e con
chi possono fanno commenti sprezzanti e
“allisciano” i preti consenzienti e
partecipanti alle loro celebrazioni solo perchè
non potrebbero far entrare le loro liturgie
presso il popolo cattolico
- una delle cose più raccomandate è di non dire
all'esterno quello che accade lì , con una
serie di scuse tipo: “per rispetto”, per non
vantarsi con gli altri, perchè gli altri non
capirebbero, perchè le perle non si danno ai
porci, perchè tu, proprio tu sei stato il
chiamato,...
...l'elenco è lungo: vogliono rifarsi
all'antico popolo dell'alleanza di Mosè nei
comportamenti e nelle liturgie e anche ad un
frammisto di altre cose non attinenti alla
liturgia cattolica. Siamo di fronte ad una
religione nuova: giudaico-protestante-cattolica
.Un nuovo sincretismo! E quindi che vuoi che
sia spostare l'arca dell'alleanza in
peregrinazione?
Vogliamo aspettare la conversione di kiko con
carità? Certo. Ma senza la verità a cosa
servirebbe? Ad un buonismo di maniera se non
addirittura di convenienza. I neocatecumenali
disprezzano la nostra carità, non ne hanno
bisogno perchè gli eletti non possono esseri
inglobati dall'essere inferiore, ma... è sempre
il contrario! Sono loro che se ti si avvicinano
è perchè ti usano pietà. Dio parla attraverso
la loro voce e quindi se incontrano Zaccheo,
per salvarlo, gli dicono :- Stasera la salvezza
è entrata nella tua casa!.
Penso che non parteciperò più su questo blog,
ne vale la pena?, visto che di
testimonianze-denuncia ce ne sono a iosa e non
sono che la punta di un icerberg. Certo che
sarebbe importante sentire le fobie di molti
camminanti, delle psicopatie manifestate
attraverso comportamenti di un legalismo
maniacale, frasi della Bibbia citate in
continuazione, pseudo vaticini e frasi
deliranti... La mia persona è stata ed è vicina
a molti di questi ma per impegno e rispetto non
intaccherò questa parte della dignità di ogni
persona.
Mi affido alla SS Trinità e invocherò
quotidianamente, in unità con la preghiera
della Chiesa, che la Verità trionfi.
Pace a tutti, fratelli
Di Sil 15 aprile, 2007 15:33
Cari amici, in tutta
franchezza ed umiltà, mi lascia perplesso
l’alternarsi di sacro e profano, di serio e di
faceto sul blog. Due righe prima ci ritroviamo
ad affrontare, con amarezza e angoscia, temi e
problemi sanguinosi, che ci toccano nel
profondo, che investono il centro della nostra
vita e di quella di altri fratelli con cui
siamo in confronto anche aspro. Due righe dopo
dovremmo ridere per la messa alla berlina di
qualche debordante eminenza vicina al “Cammino”
o dei suoi stessi fondatori. Est modus in
rebus. Non siamo a teatro e non stiamo
affrontando argomenti futili. E non è
sbeffeggiando l’antagonista che ne sviliremo
l’influenza o l’essenza. Ci vuole ben altro.
Magari la satira aiuta qualcuno fra noi, per
tirare su il morale ed alleggerire la tensione,
magari serve ad attirare ed incuriosire gli
“avversari” ma, ripeto, non sposta di un
millimetro le questioni di fondo. Che restano,
come ben sapete, gravi e dirompenti.
Ritorno pertanto su di esse, perché sono la
ragione unica del tempo che dedichiamo a questo
spazio di confronto e di osservazione su quanto
oggi accade dentro la Casa del Signore.
Noi tutti saremo ben felici di accogliere
fraternamente ed amorevolmente il "Cammino"
neocatecumenale e tutti i suoi aderenti nella
comunità cattolica universale. Prima però Kiko
Arguello, per la gravità e l’entità complessiva
delle offese arrecate alla dottrina della
Chiesa ed alla comunità dei fedeli lungo un
esteso arco temporale, dovrebbe:
a) ritirare senza indugi i suoi statuti e
catechesi
b) inginocchiarsi davanti al Santo Padre, come
ogni buon cristiano cattolico, chiedendogli
perdono
c) dichiarare sinceramente e solennemente
l'accettazione dei cardini della fede
cattolica, ovvero:
-
che Gesù Cristo è il
figlio di Dio fatto uomo;
-
che il sacrificio di
Cristo sulla croce ha riscattato l'umanità
dalle sue colpe riconciliandola con Dio;
-
che la passione e morte di
Gesù Cristo è stata un vero sacrificio
offerto al Padre per redimere l'umanita;
-
che Gesù Cristo è il
modello perfetto da seguire ed imitare per la
nostra salvezza;
-
che al di fuori di Cristo
e del suo insegnamento non vi è salvezza;
-
che la predicazione di
Cristo riflette esclusivamente il suo amore
senza limiti per l'umanità;
-
che la vita cristiana,
ispirata dall'insegnamento di Cristo, è
esercizio di autodisciplina tesa a progredire
nella virtù;
-
che la povertà e la carità
sono virtù fondamentali della vera vita
cristiana;
-
che l'esperienza ed il
martirio dei Santi sono esemplari per la vita
di ogni credente;
-
che la Chiesa cattolica
romana è stata fondata da Cristo come suo
unico Ovile per la salvezza del popolo di
Dio, secondo le Scritture;
-
che la Chiesa cattolica è
una realtà giuridica, gerarchica, spirituale
e carismatica;
-
che l'interpretazione
autentica delle Sacre Scritture è affidata al
magistero della Chiesa cattolica;
-
che il Papa è erede di
Cristo e di Pietro, pastore unico e guida
della Chiesa cattolica;
-
che la dignità sacerdotale
deriva esclusivamente dal sacramento
dell'Ordine;
-
che l'autorità e la
santità delle verità di fede sono pilastri
della dottrina della Chiesa cattolica;
-
che nel pane e nel vino
consacrati e dunque nella Santa Eucaristia vi
è la presenza viva di Cristo;
-
che la Santa Messa celebra
il memoriale del sacrificio di Cristo offerto
a Dio per la redenzione dell'umanità;
-
che l'altare è centro di
ogni sacro Tempio e mensa del Signore;
-
che il Tabernacolo è la
sacra dimora della Santissima Eucaristia;
-
che la Penitenza
sacramentale è strumento insostituibile per
la riconciliazione con Dio;
-
che non vi è salvezza
eterna senza pentimento sincero e
riconciliazione con Dio;
-
che il sacramento
battesimale e la sua celebrazione sono
affidati esclusivamente ai ministri della
Chiesa cattolica;
-
che l'osservanza fedele
degli atti e delle costituzioni apostoliche è
condizione fondamentale per appartenere alla
Chiesa cattolica.
Fino a che non vi sarà il
ripudio delle tesi eretiche ed una esplicita,
autentica accettazione degli irrinunciabili
principi della fede cattolica, Kiko Arguello ed
il "Cammino" neocatecumenale sono fuori della
comunità cattolica, al di là delle eventuali
modifiche, adattamenti tattici o revisioni
oculate degli statuti e delle catechesi del
"Cammino" sollecitate dalle Congregazioni
ecclesiastiche.
Se si ritiene un vero credente ed un autentico
cattolico, Kiko non avrà nessuna difficoltà a
riconoscere tali principi di fede. Se invece
eviterà, con ogni mezzo e scusante tale
riconoscimento, verrà meno ogni giustificazione
e tolleranza residua verso di lui, poiché
significherà che è perfettamente consapevole
delle proprie eresie e della propria funzione
contro Cristo e la Chiesa.
L'auspicata accettazione dei princìpi di fede
non potrà non accompagnarsi all'interruzione
definitiva e completa delle pratiche e rituali
aberranti in auge nel “Cammino” . In caso
contrario, il riconoscimento formale dei
principi dogmatici costituirebbe soltanto un
ennesimo, diabolico infingimento.
Di Didimo 14 aprile, 2007 23:11
Caro Didimo,
allo stato attuale delle cose io credo che kiko
non abbia nessuna difficoltà a sottoscrivere
tutte le verità di fede che hai affermato.
Finora non ha mai controbattuto a nessuna
accusa. Negli statuti ci potrebbero benissimo
stare tutte queste cose, tanto lui si sente
investito da una missione soprannaturale e
continua per la sua strada.
Per esempio tu, con la Chiesa, affermi:
"- che il sacrificio di Cristo sulla croce ha
riscattato l'umanità dalle sue colpe
riconciliandola con Dio;"
bene, forse un giorno questo sarà scritto anche
negli statuti o nel direttorio catechetico, ma
io credo che nelle catechesi orali, registrate
e in pochi giorni riportate a tutte le
comunità, si continuerà a dire che sulla croce
ci dobbiamo salire noi, che dobbiamo morire per
l'altro, tutte cose non sbagliate in sé, ma che
svincolate dall'idea del sacrificio di Cristo
per noi, e slegate dall'Amore di Cristo per noi
uomini, diventano dei macigni sulle nostre
spalle.
Un altro esempio: la povertà e la carità come
virtù cristiane. Non c'e nessun neocatecumenale
che non abbia dimostrato di saper dare via i
suoi soldi, per baby-sitter, costose
convivenze, per le raccolte per gli itineranti.
Ma tutto questo non vale per Kiko e per i
super-catechisti, che se hanno bisogno di
sentirsi prendono l'aereo, vanno avanti e
indietro per i vari paesi: in nome
dell'evangelizzazione, sono soldi ben spesi!!
Chi più di Kiko conosce l'importanza del
Tabernacolo: hai visto dalle foto che sono
tutti uguali, adesso verranno portati dove sono
partiti i sacerdoti per la missio ad gentes.
Oltretutto questi Tabernacoli sono anche molto
costosi.
Potrei andare avanti così.
Non so se mi sono spiegata, ma ognuna delle
affermazioni riportate da te potrebbe essere
fatta propria da un neocatecumenale, salvo poi
nei fatti svuotarla completamente di
significato.
Potrebbe anche succedere che un giorno Kiko
firmasse e sottoscrivesse le cose che hai
scritto, e non cambierebbe nulla,credo che
continuerebbe per la sua strada, perchè nel
cammino la trasmissione dei contenuti della
predicazione è orale, si fa presto a scrivere
qualcosa tanto poi si dice altro, ed è questo
altro che resta nelle persone. Anche perché i
catechisti non usano forme di comunicazione
razionale, ma usano tecniche emotive, fanno
leva su emozione ed affettività per trasmettere
i contenuti eretici, che a questo punto non
sono più riconoscibili come eresie a meno di
non essere persone che hanno già avuto
un'esperienza forte di fede.
Come tanti capi di scismi e di sette, secondo
me, Kiko e C. non sono in malafede, sono
veramente convinti di dover salvare la Chiesa,
e le folle osannanti che vedremo al family day,
o alla prossima GMG gli diranno implicitamente
di essere nel giusto.
Di Illusen 15 aprile, 2007 01:05
Statuti segreti,
interpretazioni fuorvianti delle Scritture;
rovesciamento della figura e del messaggio di
Cristo; separatezza e segretezza delle
assemblee rispetto alla vita normale delle
parrocchie; abolizione blasfema dei simboli
sacri come l’altare, il tabernacolo, l’ostia,
la musica ed i canti della tradizione
liturgica; proibizione di prassi tradizionali
come l’inginocchiarsi, contemplare l’altare ed
il Santissimo, prendere l’eucaristia sulla
lingua; introduzione di simboli inventati o
riscoperti dalla tradizione ebraica; potere
assoluto sulle persone dato a catechisti
peraltro non formati dalla Chiesa; predicazione
elitaria e discriminatoria; oppressione e
plagio psicologico tramite esami ed
interrogatori pubblici; svuotamento delle
personalità; provocazione di separazioni e
crisi familiari ed introduzione di sposalizi
endogamici; formazione di sacerdoti
disobbedienti ai vescovi; costruzione di nuovi
templi con simboli e spazi completamente
reinventati rispetto alla tradizione
monumentale cattolica.
Un terribile corpus di
alterazioni e violazioni, eppure, non basta
alla Congregazione per la Dottrina della Fede
per dichiarare il Cammino Neocatecumenale fuori
dalla Chiesa e dalla grazia di Dio. Si continua
a tollerare, a lasciar crescere la mala pianta,
a minimizzare, ad invitare alla comprensione e
al dialogo mentre le coscienze dei credenti
"normali" giorno per giorno finiscono in crisi
in tutte le parrocchie dove è attecchito il
cammino NC.
Riflettiamo: quando
l’organismo si ammala, quando la cancrena
colpisce un arto e minaccia di estendersi a
tutto il corpo sano, cosa è ragionevole fare?
Sperare in un cambiamento del batterio
responsabile dell’infezione, il quale sta
facendo solo quanto è nella sua natura
malefica, oppure procedere per tempo con una
massiccia dose di antibiotici e se del caso
procedere ad una dolorosa quanto inevitabile
amputazione?
Appare evidente che il
movimento neocatecumenale ha conquistato
protezioni ed appoggi nelle alte sfere
vaticane, altrimenti per quello che predica e
per quello che mette in atto sarebbe stato già
da tempo SCOMUNICATO. Ed è gravissimo che
sacerdoti, vescovi e finanche cardinali, legati
al giuramento di fedeltà a Santa Madre Chiesa,
la rinneghino nella sostanza e si mettano al
servizio di un megalomane blasfemo che si
propone apertamente come successore di Cristo
sulla Terra. Se non sono questi i segnali della
Bestia... Avete ragione ad invocare l’aiuto di
Dio su questo blog, per noi tutti e per il
Papa: si addensano nuvole nere come gli abiti,
la barba caprina e le musiche incantatorie del
falso profeta sulla Casa del Signore senza che
nessuno che ne abbia il potere intervenga con
decisione.
Publilio Siro scrisse:
honesta turpitudo est pro causa bona. Solo
che non è chiaro quale sarebbe per i
neo-traditori di Cristo la “causa”: la
distruzione della Chiesa cattolica millenaria e
la sua rigenerazione sotto tutt'altre specie e
dogmi? Ma non è questo da sempre l’obiettivo
principale del Grande Tentatore? il Signore
aiuti tutti se chi ha facoltà di intervenire
lascerà che gli eventi facciano il loro corso,
come un destino ineluttabile, affidando
unicamente all'intervento dello Spirito Santo
la salvezza futura della Chiesa. Il Signore non
ha chiesto all'uomo di assistere passivo
all'opera del Male nel mondo ma di
contrastarlo, con il pensiero, la fede e
l'azione da Lui ispirata.
Viator l’ha giustamente evidenziato. Anche io
quando ho ascoltato il passaggio del discorso
del Papa nell’Angelus di oggi sulla fede
cristiana che nasce non dall’accoglienza di
una dottrina ma dall’incontro con Cristo,
ho avuto un sobbalzo. È un messaggio evidente
ed inequivocabile, il più forte finora
pronunciato, rivolto principalmente ai
neo-eretici. Esso, unitamente agli ultimi
recenti interventi di Benedetto XVI, dimostra
che il problema complessivo delle nuove eresie
è sentito fortemente ed è all’attenzione del
Santo Padre, il quale nel suo linguaggio
conciso e significante, sta lanciando dei
precisi avvertimenti che sono anche
rassicurazioni per il restante popolo di Dio
angosciato e confuso. Il Papa sempre più spesso
ormai richiama al dovere dell’obbedienza,
all’importanza della celebrazione rivolta a
Dio, all’essenza della fede centrata sul
messaggio di salvezza che ci proviene dalla
morte e resurrezione di Gesù.
Ora, occorre
attenderne il decorso, vale a dire se questi
ammonimenti confluiranno in una condanna papale
netta e decisa dell’eresia neocatecumenale,
come è auspicabile per la salvezza della
Chiesa, oppure se la lobby ad essa alleata che
alligna anche nelle gerarchie vaticane riuscirà
ad impedire un pronunciamento del Santo Padre
avverso la radicale e micidiale eresia di
Francisco Arguello e adepti. Se questa lobby
non prevarrà, l’ennesimo aggiustamento ad hoc
degli statuti e catechesi sottoposti al vaglio
della Congregazione e del Pontificio Consiglio
non salverà il Movimento NC: troppi
sconvolgimenti e stravolgimenti sono stati
perpetrati alla teologia, al dogma, alla prassi
liturgica. Troppe violazioni e danni sono stati
arrecati alla vita e agli animi dei fedeli.
Troppa superbia contro la Casa ed il popolo di
Dio. Alla fine del quarantennale cammino, i
capi neocatecumenali troveranno la giusta
condanna, poiché si sono fatti servi del
disegno demoniaco di scardinare la Chiesa dalle
fondamenta.
Dobbiamo tutti pregare per noi
stessi e per il Papa, perché non sarà facile
scacciare i neo-mercanti dal Tempio: ci
vorranno grande determinazione, le nostre
preghiere e l’aiuto del Signore. Una volta
colpiti i capi e le loro blasfeme teorizzazioni,
la misericordia divina aiuterà a ricondurre
all’ovile le greggi smarrite a tutt’oggi
plagiate e distolte dall’incantesimo eretico.
Di Didimo 09 aprile, 2007 16:01 -
19:31
Cari amici, è necessario fare chiarezza su una
questione fondamentale. Il “cammino” Nc non si
è perso strada facendo: è nato con cattive
intenzioni sin dalle origini. E’ questo il
motivo degli statuti e catechesi a lungo
secretati: ai suoi oscuri profeti serviva tempo
per incardinare e sviluppare il movimento, per
infiltrarlo capillarmente nella comunità dei
fedeli. Sapevano benissimo che se le loro
manipolazioni delle Scritture fossero state
vagliate precocemente, avrebbero suscitato
condanne ed opposizioni, tali da bloccare il
“cammino” sul nascere. In questi lunghi decenni
esso dunque si è sviluppato in sordina, diffuso
ed infine consolidato così che oggi si può
permettere di venire allo scoperto fino a
sfidare apertamente l'autorità papale, potendo
contare sulle schiere di sacerdoti e porporati
che sono passati in buona o in cattiva fede
dalla sua parte. Come ho accennato più innanzi
in questo blog, l’esito dello scontro con i
capi di questa eresia non è facile né scontato.
Il Papa prima o poi dovrà affrontare la Bestia
che si cela dietro il “cammino” guardandola in
faccia, a rischio di minoranza o di solitudine
giacché parecchi di quelli che lo circondano
sono rimasti soggiogati dalle false opere
profuse per gettare fumo nei loro occhi ed
assopirne le coscienze . L’eresia
neocatecumenale appare davvero la più grave
minaccia alla nostra Chiesa dai tempi antichi.
Una minaccia che non è arrivata dall'esterno,
verso cui si era preparati - ateismi,
rivoluzioni, globalismi e secolarizzazioni - ma
è cresciuta e si è sviluppata subdolamente
all'interno stesso della comunità dei credenti,
sotto le mentite spoglie di un percorso
salvifico che si è rivelato invece un cavallo
di Troia, sulfureamente introdotto nella corpo
stesso della Chiesa per stravolgerne i
fondamenti teologici, la dottrina, i sacri
simboli e le prassi liturgiche trasmessi per
insegnamento e successione apostolica. Quando
sono state distese davanti al Papa ed ai
cardinali, come ultima tentatrice mercanzia, le
cospicue adesioni e le nuove vocazioni -
suscitate dal “cammino” grazie alle novità
rituali ed alle magie scenografiche e
coreografiche strategicamente architettate - le
anime pie se ne sono rallegrate e sollevate,
prendendole come esempio della bontà del
Movimento ed una benedizione divina in un'epoca
di crisi vocazionali, trascurando i segnali
d'allarme lanciati da alcune vigili sentinelle
. Non ci si è accorti che le prolificità
famigliari, le nuove “vocazioni” ed i
neo-missionari neocatecumenali spediti per il
mondo non sarebbero stati messaggeri fedeli
alla Chiesa di Cristo ma alfieri e legionari
del verbo di Kiko, inviati a colonizzare e
conquistare proseliti, nel disegno diabolico –
vero obiettivo profondo e cuore nero di questa
eresia - di allargare a dismisura la propria
trama e sostituire gradualmente il "cammino"
alla Chiesa stessa in ogni angolo della Terra...Appare
questo il perverso disegno, il progetto
diabolico di cui sono tappe più significative
l'edificazione della “Domus Galilaeae” in
Israele, l'alleanza tattica con l'ebraismo, il
tentativo di appropriarsi del Cenacolo di
Gerusalemme, uno dei luoghi maggiormente
simbolici della cristianità, unitamente al
reclutamento insistente di sacerdoti, vescovi e
fedeli, portandoli a rinnegare il giuramento
con Santa Madre Chiesa e con Cristo. Possiamo
comprendere dunque il dilemma angosciante del
Santo Padre: se arginare lo sgretolamento delle
fondamenta cattoliche con un risoluto atto di
scomunica - a causa delle ormai documentate,
ripetute violazioni dogmatiche, dottrinali,
morali e comportamentali del “cammino”
neocatecumenale - ma rischiando di smarrire e
confondere i più deboli e di spaccare
trasversalmente l’unità dei cattolici, oppure
attendere che lo Spirito del Signore illumini
infine la mente vanagloriosa del falso profeta
e dei suoi collaboratori, continuando nel
frattempo a sorvegliarli ed ammonirli, in uno
scenario gravido di minacce. Una scelta
difficile, nel mentre una tremenda lotta si
prospetta. Una lotta che non sarà combattuta
alla luce del sole per la scaltrezza profonda
dell'Avversario di sempre che si muove
nell’ombra del “cammino” e che è il vero
beneficiario della sua opera. Servirà un
circuito virtuoso di preghiere intense, ma
anche un sostegno concreto al Santo Padre, che
dovrà poter contare sulla capacità di ciascuno
di farsi sentinella, testimone e animatore di
una cintura di difesa , che mobiliti quanti ad
ogni livello di responsabilità, di estrazione
pur nelle differenti appartenenze di Ordini e
Movimenti, si uniscano nel far sentire forte e
chiara la propria voce contro le aberrazioni
sacrileghe, in difesa della Chiesa , dei suoi
santi valori e della Parola divina.
È davvero
l’ora di svegliare i dormienti, allertare le
coscienze sopite, chiamare a raccolta i
testimoni della fede, allargare la
mobilitazione delle coscienze con tutti gli
strumenti che oggi mette a disposizione la
civiltà odierna per respingere il terribile
attacco che il “cammino” ed il suo infido
Alleato stanno portando al cuore della Santa
Chiesa. Dobbiamo invocare l’aiuto dei grandi
illuminati della Chiesa, affinché lascino gli
eremi, i ritiri in cui si sono appartati e si
facciano apostoli di una nuova urgente
palingenesi , al fianco del Papa e al suo
servizio, per compattare le file dei credenti
fedeli a Cristo e scacciare dalla Casa di Dio
questo morbo terribile che l’ha infiltrata e la
sta inesorabilmente fiaccando. Il Signore
accompagni il Santo Padre e dia forza in questa
prova durissima che attende la Chiesa di Cristo
ed i suoi figli.
Di Didimo
10 aprile, 2007 23:07
Cari amici, da laico mi sta
molto incuriosendo questa querelle all'interno
della Chiesa cattolica tra "ortodossi" e "neocatecumenali".
Da quanto ho capito sin qui, è in atto un
terremoto silenzioso all'interno della Chiesa,
senza che le gerarchie riescano a porvi un
freno. Un signore spagnolo e la sua amica hanno
fondato un movimento che pian piano si è esteso
a macchia d'olio nel mondo cattolico.
Probabilmente, le ragioni del successo dei NC
sono nella debolezza della Chiesa ufficiale,
nella secolarizzazione di tanti vescovi e
preti, negli scandali che hanno tolto carisma e
credibilità all'immagine ufficiale di tanti
rappresentanti della Chiesa. Rispondendo ad un
bisogno di spiritualità e di sacro diffusi, il
movimento NC ha colmato una lacuna,
riavvicinando tante persone alla fede
cattolica. Per questa parvenza di bene è stato
accettato e tollerato dal Papa precedente e in
parte da quello attuale, nonostante i primi
allarmi dei teologi più attenti. Quando infine
ci si è accorti che, insieme al bene di una
ritrovata pratica della fede da parte di
moltissime persone, il movimento ha cominciato
a sovvertire i fondamenti del dogma, i simboli,
i rituali, la stessa celebrazione della
liturgia, fino addirittura a mettere in
discussione la figura di Cristo come tramite di
salvezza, è scoppiata forte la polemica. Ora la
situazione appare in un vicolo cieco. Il
movimento NC è radicato e diffuso a livello
nazionale e mondiale, e nonostante per tanti
aspetti si configuri come una setta eretica
micidiale (poiché intacca certezze e pratiche
secolari su cui si è basata la Chiesa dalle
origini) né il Papa né la gerarchia riescono a
fermarla, immagino per non provocare una grave
scissione all'interno della Chiesa stessa,
preferendo sperare in un ravvedimento dei
fondatori ed un ritorno all'ortodossia. Da
laico, penso che se il signor Arguello fosse un
emissario del maligno sotto mentite spoglie,
questo sarebbe il maggior successo satanico dai
tempi della tentazione di Cristo nel deserto:
scardinare la basi della Chiesa operando
dall'interno attraverso una finta missione
salvifica. Mi meraviglia che la gerarchia
cattolica abbia consentito che si arrivasse a
tutto ciò senza porre un freno chiaro ed
inequivoco, che fosse anche un messaggio di
certezza per i tanti credenti non NC. Se non
una scomunica chiara e netta, quanto meno uno
stop agli stravolgimenti di rituale, di forme e
di prassi, di interpretazioni soggettive delle
Scritture che costituiscono oggettivamente una
sovversione micidiale delle basi stesse della
Chiesa.
06 aprile, 2007 11:19
vorrei aggiungere qualche
altra riflessione, sulla base del commento al
mio precedente intervento. Mi riesce difficile
immaginare un Carisma disceso dal cielo in
personaggi che, sapendo ciò che facevano, hanno
costruito un cammino ed una catechesi
scientificamente rivolta a sovvertire i dogmi
teorici e la prassi liturgica della Chiesa. O
dovremmo considerare queste persone come
l’angelo nero, che inizialmente era fedele
all’Onnipotente ma poi tramutò la sua natura da
servitore in ribelle e nemico per eccellenza?
Tu mantieni nei confronti dei capi NC una
speranza che poi è quella del Papa e della
gerarchia: la speranza di un ravvedimento e di
un ritorno all’ortodossia. Ebbene, Arguello e
seguaci hanno avuto decenni a disposizione per
ritornare alla Casa paterna, ma non l’hanno
fatto. Anzi, prima hanno secretato statuti e
catechesi, poi li hanno consegnati a rate
nicchiando e svicolando, nel frattempo
crescendo sempre di più e diffondendo il seme
della loro predicazione anomala. Che è e resta
eretica, nelle teorizzazioni, nelle forme
esteriori e nei comportamenti. Se si trattasse
solo di qualche difformità interpretativa,
sarebbe ancora criticabile sebbene non
condannabile, ma riunirsi in segreto a porte
chiuse, imporre giuramenti di segretezza su
quanto avviene e di dice all’interno dei gruppi
(altro che l’effatà invocato dal cardinale
Martini!) , raffigurarsi blasfemamente nelle
pitture e mosaici al posto del volto di Cristo,
inventarsi superbamente un nuovo astile con
crocifisso che sembra un bastone da sciamano
tribale, spostare la funzione e la collocazione
dell’altare trasformandolo in mensa
cultocentrica, mettere in discussione il cuore
della predicazione cristiana e cioè che la
salvezza è per tutti a patto di redimersi e non
per pochi eletti, predicare discriminazione e
l’odio verso chi non si riesce a portare nel
“Cammino”, ritenersi i cattolici migliori e
disprezzare i “lontani” condannati a fare la
fine dei faraoni egiziani, imporre di far figli
alle coppie, e via discorrendo non
costituiscono un neo-fondamentalismo cattolico
che riscoprirebbe le origini del culto ma
ERESIE profondamente anticristiane,
fomentatrici di divisioni e di odi ,
destabilizzatici della integrità della Chiesa
nella sua più intima essenza. Non dubito delle
doti fascinatorie, dei “carismi” di Arguello,
altrimenti non avrebbe ottenuto il successo
riscontrato . Ma sono doti comuni a tutti gli
imbonitori, i grandi comunicatori, gli
affabulatori , sia religiosi che laici, che con
la loro fascinosa dialettica riescono a
soggiogare le masse creando fenomeni di isteria
collettiva (v. i tanti movimenti religiosi e le
varie sette protestanti guidate da tali
“carismatici” personaggi, non di rado
truffaldini). Credimi, più che di carisma
disceso dallo Spirito Santo, qui siamo nel
dominio della psicologia delle folle, del
plagio collettivo, dell’invasamento e
annichilimento delle coscienze. In tutto
questo, purtroppo, una buona parte di
responsabilità ce l’ha il clero stesso e la
gerarchia. Poiché in natura e nella società i
vuoti vengono presto colmati, se si abdica alla
propria funzione di guida spirituale, se
individualmente si smette di essere testimoni
autentici della fede e ci si trasforma in
burocrati, funzionari simoniaci, pedofili o
libertini – piaghe diffuse purtroppo in molti
rappresentanti del clero, ed ho sempre pensato
che un prete corrotto allontani la gente dalla
fede più di cento atei contestatori - il
risultato è che gli animi si rivolgono altrove,
predisponendosi ai soggiogamenti e plagi del
primo che sappia dire carismaticamente le cose
che ci si vuol sentir dire, meglio ancora se
sotto forme nuove e stimolanti. Per dimostrare
di essersi veramente ravveduto secondo le
speranze del Papa, il signor Arguello dovrebbe
fare una semplice cosa: rinunciare a TUTTA la
sua teorizzazione ed accettare integralmente la
catechesi e il dogma tradizionale della Chiesa
cattolica. Dubito che lo faccia, se i fini che
lo muovono sono radicali, misteriosi e del
tutto divergenti da quelli della Chiesa
ufficiale. Per concludere, a proposito degli
errori di sottovalutazione vorrei aggiungere un
piccolo aneddoto. Una volta, diversi anni fa,
riuscii a rintracciare telefonicamente don Gino
Conti: era in un ospizio per il clero, fuori
Roma. Quando gli chiesi perché la Chiesa
tollerava al suo interno una minaccia così
grave, fece un sospiro, poi accennò amareggiato
al “silenzio della terza finestra”, quella di
piazza S.Pietro…
07 aprile, 2007 18:05
Alla Ruth:
È ora di finirla di
accusare la gente di avere pregiudizi. Voi
pensate che il mondo sia composto da ignoranti
che non vi conoscono, e da voi. Voi i furbi e
gli altri dei luridi ipocriti pieni di
pregiudizi. Ma non siete in grado di dire
null'altro se non "Siete gente piena di
pregiudizi! Il Papa ci approva, siete nemici
del papa!"
Il che è uguale a: "Se non lo condanni non sei
amico di Cesare". Avete dei padri nella fede
degni di voi, e di quel sordido che vi ha
fondato.
Personalmente vi conosco fin troppo, nella
vostra dottrina, nei vostri riti, nelle vostre
catechesi, nei vostri usi, nella vostra gente.
Mi fate letteralmente schifo. Intendiamoci, non
uno schifo metaforico, un senso di disgusto, un
ribrezzo istintivo. Non sono cristiano? Beh
nemmeno voi lo siete, dato che la vostra
dottrina è giudaico-luterana con punte di gnosi
spuria.
Quindi tra non cristiani, possiamo dire di
essere pari.
Quanto alla saccenteria, comunque e ai toni
inquisitori, non siete da meno. È che non
potete accusare nessuno di essere deviato e di
errare dottrinalmente: occorre conoscerla la
dottrina per poterne contestare la
disapplicazione. Ma a voi che serve? Kiko dice
che la teologia impasta la mente, che è un
culto superbo, mentre il catechista parla
ispirato dallo Spirito Santo, e se anche
sbaglia, chi lo ascolta ugualmente si edifica.
Vogliamo poi scendere sul personale? Ebbene
questo forum non ha alcuna simpatia verso il
cammino NC. Questo forum fa differenze. Vi ha
approvati il Papa? E chissenefrega. Andrete
forse ad abbindolare qualche vescovo e qualche
parroco, desideroso delle vostre decime. Ma
dato che qui di soldi non ne cacciate, se
permettete abbiamo tutto il diritto di
considerarvi come è giusto che sia.
Ve lo dice uno che considera un insulto la
vostra stessa esistenza, un insulto alla mia
formazione, alla mia fede, alla teologia che ho
studiato, al servizio che ho praticato, a
tutto. Non è questione di tolleranza. Voi siete
l'antichiesa, fondata sul nulla. Siete
chiacchiere vuote. Fate numero? Sinceramente è
meglio perdervi che trovarvi. L'ho detto e lo
ribadisco. Non è affatto un caso che il vostro
successo risieda tra i minorati e gli sbandati.
Vi tiene insieme la disperazione ed un ideale
furioso e cieco, mascherato da cristianesimo.
Siete fanatici del nulla, adelphi della
dissoluzione. Voi disprezzate la tradizione, la
degenerate e vi sostituite la vostra. Immemori
del passato, avete rimpiazzato la dottrina con
le credenze dogmatiche composte dalla suora
ribelle e dal pittore scarso.
Pensate di essere cristiani? Immaginate la
vostra vita senza il cammino, e vedete se essa
ha un senso. Vi accorgerete che voi siete NC,
non cristiani. Un cristiano è sempre cristiano,
un NC è solo un NC: può essere solo quello e
senza le sue fandoniette, senza i suoi orpelli,
non riesce a vivere la chiesa. Quella Chiesa
della Domenica, che è l'unica vera chiesa.
Quella cattolica, di cui voi vi onorate
distinguervi. Siete voi che vi mettete fuori,
non noi.
Di Napoleone 5 aprile 2007 23:39
Per l'anonimo che scrive dalla XI comunità
di San Giusto di Trieste.
Sono anch'io di Trieste, e
conosco molto bene tutto ciò che voi fate in
quella Chiesa, che è la Cattedrale, come pure
ciò che fate nelle altre Chiese dove è presente
il cammino: avete monopolizzato tutto e
nonostante i richiami dello stesso Vescovo,
nonostante ogni anno si arrabbi che non vuole
vedere questo o quello, voi lo obbligate a
vivere la Veglia Pasquale presentandogli riti e
cerimonie che fanno parte solo della vostra
tradizione di setta e non della Chiesa
Cattolica.
Siete stati cacciati da più
parrocchie, e in molte altre siete stati
limitati nelle vostre azioni. Avete manipolato
tutti perfino quando è venuto il Papa Giovanni
Paolo II allestendo una barca a vela che
portava stampata l'immagine della Madonna che
Kiko ha disegnato nella vela maestra, proprio
dietro l'altare papale in Piazza Unità!
Atto meschino,
propagandistico. Unico gruppo che si è fatto
pubblicità e che non ha voluto far parte
dell'unica Chiesa di Trieste, in quanto tale,
senza etichette e slogan di appartenenza!
Ben hanno fatto alcuni
parroci a darvi il benservito! Ben hanno fatto
altri a parlare chiaro in Chiesa, davanti a
tutti, prendendo le distanze dalle vostre
attività e ridando alla parrocchia una nuova
vita spirituale e pastorale!
Parlate tanto della
Famiglia, dei figli, (che fate come conigli,
senza tener conto di che cosa significhi
paternità e maternità responsabile), ma in
questi due anni che si tratta il tema pastorale
della Famiglia, mandato dal mio Parroco a
rappresentare la mia Parrocchia alle assemblee
e agli incontri diocesani, non ho mai visto
nessun Neocatecumenale: avete l'arroganza di
credere che solo i contenuti del vostro Cammino
siano validi, mentre tutto ciò che fanno gli
altri, a cominciare dai vertici della Chiesa
diocesana e universale, non conta nulla!!!
Spero tanto che nei prossimi
mesi il Papa abbia un pronunciamento chiaro su
di voi! Le premesse per un scisma ci sono, e
allora tutti saranno costretti ad aprire gli
occhi!
Auguri per questo blog.
È la prima volta
che scrivo, ma vi seguo da tanto tempo!
Buongiorno!
23 marzo, 2007 12:41
______
Sono anch'io di Trieste e so
che il parroco della cattedrale, che è neocat
superconvinto, è cerimoniere liturgico della
diocesi, e ho avuto l'impressione che
statuti/direttorio approvato o meno il cammino
resti una realtà nella Chiesa di cui forse i
vescovi non potranno né vorranno farne a meno,
nonostante quello che si dice sul blog. La
facciata è bella e solida, e le sofferenze
personali delle famiglie sono difficili da
valutare.
Di Mula triestina 23 marzo, 2007
15:04
______
Salve, sono G. vi seguo da
un po' e sono intervenuta qualche volta. Ora mi
sento quanto mai presa in causa. Anch'io sono
di Trieste, e facevo parte precisamente delle
comunità della cattedrale, tutt'ora rigogliose,
anche se a furia di fusioni, ben presto non so
quante ne rimarranno. Certo mula triestina, la
facciata è bella e solida, ma se solo si gira
attorno alla facciata, si può intravedere
l'ambiguità e le sofferenze che il cammino
causa. la mia famiglia ne è una testimonianza,
nel mio piccolo io ne sono una testimonianza,
con tutte le storture e le angosce che ho
assorbito avrò bisogno di anni prima di avere
un rapporto sereno con la Chiesa. La cattedrale
a TS, a detta di molti, è ormai cittadella e
feudo nct, impermeabile a qualsivoglia
influenza e/o consiglio. Non esistono altre
realtà al di fuori del cammino, se non minime
-CeL, focolarini, AC ecc. non esistono nella
cattedrale-, chi non accetta il cammino o ne
esce viene allontanato e nemmeno salutato da
persone con cui si è cresciuti.
Quanto al vescovo di Ts, l'attuale ha più volte
richiesto di non fare celebrazioni
contemporanee a quella diocesana; per non
disobbedire smaccatamente i nct fanno seguire
le loro celebrazioni a quelle ufficiali. Il
vescovo precedente, Mons. Bellomi aveva scritto
una lettera ai responsabili della comunità
invitandoli con amore a a partecipare
attivamente alla vita parrocchiale e a non
formare una chiesa parallela, lettera che è
stata liquidata con le parole: che importa
tanto il Papa ci sostiene!
La situazione è difficile...
G.
23 marzo, 2007 16:08
Oggetto: per farvi sapere. Io non ho mai fatto parte del cammino
kikiano ma vivo da vicino questo fenomeno in
quanto nella mia parrocchia parroco e vice ne
sono esponenti. All'inizio hanno assunto un
atteggiamento amorevole verso tutti noi ma
dopo il rifiuto della gran parte dei
parrocchiani ad intraprendere il cammino il
loro atteggiamento è stato di chiusura,
vendetta ed in genere cattiveria. La mia
parrocchia è la Chiesa Madre di Militello in Val
di Catania San Nicolò-Santissimo Salvatore. Se
la stanno prendendo con la nostra storia, il
nostro patrimonio culturale, le nostre
tradizioni. Ormai ci sono solo divisioni e
malumori. È una situazione insostenibile.
Ogni domenica quando torno dalla messa torno a
casa solo con molta tristezza. Grazie per la
vostra attenzione. Vi saluto in Cristo
Salvatore.
(Firma) 26/02/2007 22.49
L'esperienza della bellezza
è carica di una 'percezione' speciale capace di
superare l'intelligenza stessa. Molti saperi:
psicologia, filosofia, psicanalisi, estetica...
se ne occupano, aprendo a uno scenario
vertiginoso di rapporti fra bellezza ed
esperienza.
Dostoevskij ha detto che la bellezza salverà il
mondo. Il card Martini qualche anno fa ha
scritto una stupenda lettera pastorale con
questo interrogativo: Quale Bellezza
salverà il mondo?
La 'nuova estetica' portata avanti da kiko
Arguello, veicola l'idea che questa salvezza è
legata ad una risposta collettiva piuttosto che
individuale che una realtà come il cammino NC
può dare attraverso la complessa costruzione
che sta a fondamento dei suoi insegnamenti,
trasmessi anche attraverso canoni estetici e
simboli antichi da lui reinterpretati
arbitrariamente. Un pensiero ed una costruzione
che costituiscono una sfida per il cambiamento.
Ma un cambiamento che porta dove? Alla Verità e
Bellezza di Cristo o a perdersi
nell'affascinante immaginifico mondo
dell'iniziatore di tutto questo?
A me pare che molte delle
"innovazioni" architettoniche siano funzionali
ad una "nuova" liturgia che risponde ad una
"nuova" teologia: osservando gli spazi
liturgici si comprende la liturgia e la
teologia che essa esprime. Ho l'impressione che
ritenere gli stili architettonici del passato
come "datati" e "reinventare gli spazi" siano
alibi per minare alle fondamenta taluni
fondamentali elementi del deposito della Fede
cattolica. Fosse solo una questione estetica!
Certo, "buttare" la "riserva
eucaristica" in una cappella laterale, magari
separata, (e ahinoi chissà cosa ci riserva il
futuro...) e centrare il culto sull'"assemblea"
e sul suo "presidente" qualcosa dovrà pur dire,
anche a chi non comprende complicati
simbolismi!
Di Mic 15 febbraio, 2007 09:36
(ad un aspirante
neocatecumenale che sul proprio sito blog aveva
inserito una pagina sul sacramento della
riconciliazione):
Leggevo con piacere queste tue pagine, salvo
poi scoprire ieri sera che ti dichiari
appartenente alla setta eretica dei
neocatecumenali.
Nella speranza che tu faccia parte di quelle
rarissime isole del Cammino ancora abbastanza
sane, pregherò per te perché quando verrà il
momento difficile, tu sia in grado di
riconoscere e rigettare l'eresia di Kiko e
Carmen, "i nuovi falsi profeti", con
quella stessa forza del "pubblicano" cui ti
ispiri, che non ha paura di rinnegare tutto pur
di salvarsi l'anima.
Pregherò per te, perché tu abbia la
forza di respingere ciò che è contrario alla
Tradizione e al Magistero della Chiesa, quando
accadrà (sta già accadendo) che degli eretici
ti riproporranno le storture che hanno reso
famigerato il Cammino agli occhi dei legittimi
Pastori della Chiesa.
Pregherò per te, perché tu abbia la
forza di rifiutare gli insegnamenti eretici, la
forza di resistere alle pressioni psicologiche,
la forza di reagire contro le pressanti
richieste di denaro, la forza di testimoniare
ai fratelli che l'appartenenza a Cristo e alla
sua vera e unica Chiesa non può essere
sostenuta dalle miserabili eresie del Cammino
Neocatecumenale, che nei tempi odierni è il
cammino più adatto ad inquinare la fede dei
semplici.
Pregherò per te, perché tu riconosca che
i catechisti, talvolta perfino in buona fede,
ti stanno propinando per approvato, valido e
cattolico ciò che invece è frequentissimamente
disapprovato, altamente deprecabile e
sostanzialmente anticattolico.
Pregherò per te, perché la tua naturale
sete di Dio non venga sfruttata dalla
tentacolare setta neocatecumenale che tanti
piaceri fa al demonio, al quale sono
graditissime le anime che vivono nell'errore e
nell'eresia e che si sforzano di ripetersi
vicendevolmente menzogne del tipo «il Papa ci
approva, la gerarchia ci osanna, e le critiche
sono la conferma che siamo sulla retta via»,
perché è pressoché la stessa situazione degli
ebrei che si infervoravano a vicenda davanti al
vitello d'oro.
Pregherò per te, perché tu sappia
riconoscere che la santità e la felicità
coincidono, perché tu abbia sempre presente che
l'umiltà non è autolesionismo, perché tu non
caschi nella fissazione paranoica del
dichiararti perennemente peccatore.
Pregherò per te, perché tu abbia la
capacità di riconoscere il miele velenoso dei
presunti elogi al Cammino, perché tu sappia
riconoscere che accanto agli incoraggiamenti
della Gerarchia ci sono tante e precise
richieste di rientrare immediatamente sulla
retta via, disconoscendo le elucubrazioni
teologiche di Carmen e Kiko, e riconoscendone
le gravi e numerose difformità con quanto ha
sempre insegnato la Santa Chiesa.
Pregherò per te, perché tu abbia la
capacità di riconoscere i lupi travestiti da
agnelli (cioè i catechisti), la capacità di
riconoscere i mercenari travestiti da pastori
(cioè le equipe internazionale e i catechisti
itineranti), la forza di riconoscere gli
eretici travestiti da santi (cioè Kiko e
Carmen) che hanno organizzato il Cammino come
una massoneria (avanzando ai livelli più alti
si accede alle dottrine più segrete, che sono
sempre più difformi dall'insegnamento
plurimillenario della Chiesa).
Pregherò per te, perché tu abbia sempre
presente che l'errore non consiste nel
contrario della verità, ma in una verità
annacquata e inquinata, il che è proprio ciò
che ti fornisce il Cammino; pregherò perché tu
non ti faccia ingannare qualora i catechisti ti
suggeriscano perfino il rosario e la
confessione (utili, ai livelli più bassi, a far
sembrare "cattolico" ciò che in realtà è
eretico).
Pregherò per te perché tu abbia voglia e
modo di far valere il tuo diritto di
confrontare in modo onesto e serrato ciò che la
Chiesa ha sempre insegnato con quanto ti viene
spacciato dai catechisti e dai vertici del
Cammino, evitando di cadere nel tranello delle
prime apparenze, laddove i vertici
neocatecumenali hanno svolto un ottimo lavoro
del confondere gli indizi più importanti
dell'eresia fingendo di citare il Magistero, la
Tradizione e la Scrittura.
Pregherò per te, soprattutto perché tu
non assuma mai quell'atteggiamento arrogante di
Kiko, capace di fare una protesta sindacale di
fronte al Papa e a mezzo milione di testimoni
(Roma, 3 giugno 2006); pregherò per te
perché tu sappia riconoscere che le ridicole
elucubrazioni teologiche di Carmen sono ferme
alle mode eretiche di oltre trent'anni fa;
pregherò per te perché tu sappia
riconoscere che i vertici del Cammino sono
abituati alla menzogna (cfr. l'ingannevole
spiegazione della lettera del cardinale Arinze
da parte di Gennarini); pregherò per te
perché tu ti accorga al più presto che se il
Cammino Neocatecumenale è tanto grande e tanto
forte, può essere dovuto solo per un sostegno
al di là delle forze umane: e questo sostegno
certamente non viene da Dio, vista la
spaventosa quantità di errori alacremente
diffusi da Kiko e Carmen.
Di Armando 12 febbraio, 2007 09:59
Mi è difficile, per ora, dire qualcosa sul blog.
Ho bisogno di tempo per meglio esplorarlo.
Sul sito invece, per me basta la notizia della
Trinità di Rublev. Secondo me cose di questo
genere dovrebbero parlare da sole.... L'ho
fatto veder ad un amico, che non ci credeva.
È
rimasto di sasso. Sarebbe meglio che rimanesse
di sasso Kiko.... :-)
Per ora vi saluto, continuerò a leggere con
interesse, anche se dal mio punto di vista
(esterno al CN) non mi aiuta. Le cose che
leggo, comunque, fanno il paio con cose che ho
sentito da persone che hanno lasciato il
cammino.
Di Fabio 13 gennaio, 2007 12:47
Mah, a me pare che, al di là di qualcuno che ci
capita per caso, pinzato magari in una
parrocchia "occupata", i kikiani siano "un
certo tipo di persone". Kiko ha un target, sono
i "piccoli e poveri pieni di ferite e di
disprezzo", cioè gli atei ed agnostici, sia
teorici sia pratici. Molti di questi odiano la
Chiesa gerarchica ed il tipo del cattolico
borghese ricco, falso e buonista, fa colpo il
disprezzo e l'irrisione della pietà
tradizionale, l'importanza data alla dimensione
orizzontale, sociale, per qualcuno sarà
decisivo il clima esistenzial-relativista. I
giovani si trovano in mezzo ad altri giovani,
sostituendo al branco del sabato sera il gruppo
neocat.
Di nazionalsocialista c'è il culto della
personalità, l'azione in massa (raduni negli
stadi...), estetica "mistica" (anche Kiko ha i
suoi architetti, Adolf aveva Albert Speer)...
Di
Giuseppe 20 novembre 2006
ciao a tutti... leggo con interesse (tempo
permettendo) questo blog e il sito di
riferimento. Io sono un sacerdote, un parroco,
che dopo un normale trasferimento di parrocchia
si è trovato i neocat "in casa".
Dire che sono una spina nella carne (per citare
san Paolo) è un eufemismo. Desidero sapere se
tra i lettori di queste pagine ci sono altri
sacerdoti, se hanno il mio stesso problema e
come lo affrontano.
È da quando sono
parroco in questa parrocchia dov'è presente il
cammino neocatecumenale che litigo con loro (i
loro capi). all'inizio era quasi quotidiana la
processione di gente del cammino, sempre
diversa, per propinarmi la bontà dello stesso
(cercano di prenderti per stanchezza), ma poi
la cosa si è un po' allentata, davanti ai miei
continui e fermi NO. poi, con l'inganno sono
riusciti ad ottenere qualcosina (mi hanno
mentito sulle vere intenzioni e motivazioni...
com'è che si chiama il diavolo?) e, apriti
cielo, ne ho viste di tutti i colori. Ora siamo
ai ferri corti: io non li caccio, ma voglio
metterli nella condizione che siano loro ad
andarsene, attuando una politica di
restrizione, divieti e proibizioni al loro modus celebrandi.
Il mio vescovo è al corrente di tutto, ma ha le
mani "un po'" legate, e quindi non si
sbilancia, anche se, da colloqui personali, non
li può più sopportare.
Per quanto riguarda i documenti, i richiami, le
lettere, non fanno né caldo né freddo, a loro.
Pensate che un giorno, richiamando un loro
prete a determinati doveri pastorali e
liturgici, e sventolandogli sotto il naso il
documento Redemptionis Sacramentum, con
fare angelico e, contemporaneamente da sfot...
mi ha risposto: "ma valà, non vuoi mica credere
a tutte quelle cavolate lì!".
Chiudo qui, mi attende il mio impegno
sacerdotale, ma sono disposto a
portare testimonianze e aiuti a chi lo chiede.
Non sono di Roma, ma di una diocesi del nord
Italia.
ciao
Di Newgold69 15 novembre, 2006 17:45
La testimonianza seguente la consideriamo 'esterna',
dal momento che il nostro interlocutore non ha
partecipato neppure alla prima 'convivenza'...
Per volere di Dio un giorno
ho deciso di Cresimarmi (considerate che mi sono
cresimato quest'anno e ho 26 anni). Ho chiesto
ad un mio cliente che sapevo frequentava la
parrocchia, come fare per frequentare il corso
di preparazione in orari serali. Lui mi disse
dandomi un volantino che pubblicizzava
"catechesi per adulti": "Stasera vieni qui e
frequenta, poi ti faccio sapere...". Allorché
quella sera andai alla catechesi. La cosa più
strana per me fu che in quell'incontro di tutto
si parlava fuorché di Cresima. Manifestai il
mio dubbio alla persona che mi aveva portato
alle catechesi ed egli il giorno seguente venne
in negozio e mi disse che dovevo iniziare il
corso di preparazione al Sacramento in un altro
posto (e menomale che è andata così). Cmq
spinto dalla curiosità ho continuato a
frequentare le catechesi dell'Annuncio. La cosa
iniziò, diciamo, a piacermi anche perchè mi
avrebbe fatto piacere riavvicinarmi alla
Chiesa, ma molte cose mi sembravano strane. Il
resto è un po' complicato da spiegare ma gli
eventi che sono accaduti mi hanno fatto capire
che forse Dio mi stava scegliendo per qualcosa
di grosso (bisogna parlare di persona di questa
cosa). Al momento in cui fu annunciata la
Convivenza dissi che non potevo andarci per via
di problemi legati alla famiglia, al lavoro e
poi avevo la mia festa di compleanno già
preparata in discoteca per il 26 marzo.
Esponendo alla persona che mi aveva portato
alle catechesi questi problemi, questi cominciò
a farmi dei discorsi di chiamate, di interventi
demoniaci nella mia vita, "ai tuoi nonni
(90enni) ci pensa Cristo", "comincia a litigare
in famiglia", "abbandona il lavoro", "è tempo
di scegliere", "se lasci abbandoni Dio". In
convivenza non ci sono andato e mi sono
allontanato.
Ero rimasto molto perplesso e ci volevo vedere
chiaro nella faccenda: magia di internet ed
ecco ALTERINFO. Oggi posso pensare che quello
di vederci chiaro nel Cammino e nelle altre
realtà settarie sia il compito che Dio mi ha
dato facendomi fare quell'esperienza diretta:
oggi mi ritrovo con una fede più forte e non
intendo per nessun motivo rinnegarla. Siamo in
tanti uniamoci e, cristianamente, lottiamo...
Il resto è sul forum del sito del CESAP.
Se volessimo aggiungere
qualcosa a tutto quello finora scritto su
questo forum, non basterebbe un libro... A
quasi 1 anno dal mio "NO" al Cammino
Neocatecumenale posso finalmente trarre le mie
conclusioni. Uno studio approfondito che ho
concluso grazie all'aiuto del CESAP, di Augusto
Faustini, di Don Elio Marighetto, del mio Padre
spirituale ecc., ha dato un senso alla mia vita
(dopo tutto i catechisti del CN lo ripetono in
continuazione questo fatto del senso della
vita). In otto mesi di studio ho ascoltato le
esperienze dei fuoriusciti, ho psicanalizzato i
comportamenti dei fratelli ancora in cammino
(anche se di psicanalisi non ci capisco un fico
secco) con i quali ho riallacciato un rapporto
quasi amichevole sebbene quando ci incontriamo
di tutto si parla fuorché di Gesù, ho rimesso
in ordine la mia vita dopo la grossa batosta
psicologica ricevuta alle catechesi iniziali ma
soprattutto ho analizzato, laicamente parlando,
i vari aspetti comuni a tutte le sette
religiose... Non si può per nessun motivo
privare l'uomo delle proprie libertà
individuali. Nessun uomo e ripeto nessuno è
nell'autorità di giudicare l'anima di un altro
uomo... A questo ci penserà Qualcun Altro al
momento opportuno ma su questa Terra ognuno
deve agire secondo le proprie scelte
individuali dopo essersi bene informato. Un
pensiero va a coloro che oggi aderiscono ai
Testimoni di Geova, a Scientology (ho appena
finito di leggere la favola di Dianetics), allo
stesso Cammino Neocatecumenale... Non vi
chiudete in voi stessi!! Prima di gridare a
squarciagola "Ce l'ho fatta, ho capito tutto
finalmente!!!", informatevi fino ad avere le
idee chiare e confuse allo stesso tempo. E'
quello il momento in cui prenderete coscienza
della vostra libertà e agirete secondo quello
che dice il vostro cuore e saprete
coscienziosamente separare ciò che è giusto da
ciò che è sbagliato. Accettare la minestra così
come viene servita non è salutare e, in questo
caso ci si può davvero trovare in un tunnel
senza uscita... Questa è la mia
esperienza......................................
See you
Felice Scaringella 14 novembre 2006
E d'altra parte, carissimi, penso di lasciare
il blog. Sono felice di aver aiutato a fare
chiarezza con il sito. Tuttavia io non sono né
sono mai stato uomo di compromesso, capisco
perfettamente Padre Zoffoli, la verità della
Fede fa crescere nel rapporto con Nostro
Signore Gesù Cristo, e questo e solo questo fa
crescere nella carità. Almeno secondo me. Il
Papa parlando a braccio ai vescovi svizzeri ha
parlato della verità della Fede espresse nel
Credo come fondamento. Solo in una Fede forte e
piena possiamo in modo vivo servire il Signore.
Solo nel corretto rapporto sacramentale con
Gesù, nella Chiesa e per mezzo di Maria si può
diventare cristiani, poi si evangelizza con la
vita più che con le parole. Altroché estetica,
altroché "guarda come si amano". A sacramenti
svuotati la carità non c'è, rimangono buonismo
e perdonismo pregaperme_lapace, molto,
molto estetico.
Mi rivolgerò alla preghiera.
Il sito per me è "profetico", nessuno dopo
averlo letto potrà dire di non averlo saputo.
È la storia tragica
dei profeti, che ben si legge nella Scrittura.
Speriamo che per tramite del sito qualcuno,
almeno uno, rientri in se stesso e faccia
penitenza.
La Chiesa oggi è mondana, ha bisogno di
purificazione, e molte delle rivelazioni
private sono convergenti (anche se non si può
affermare che siamo alla fine del mondo), sarà
una grande tribolazione, ma necessaria.
Dopo è annunciata un'era di pace. A sostegno di
ciò ci sono i segni dei tempi. L'Islam, per
esempio.
Come cristiani dobbiamo vivere comunque come se
ogni giorno fosse l'ultimo.
Grazie a nome della Chiesa per il lavoro che
state infaticabilmente facendo.
Vi lascio un ultimo contributo, tratto da una
catechesi di Kiko:
"Otra gematria es la pesca milagrosa (cf.
Jn 21,9-13). ¿Cuántos peces pescan? Ciento
cincuenta y tres.
San Jerónimo dice que en el tiempo de Jesús
eran conocidos ciento cincuenta y tres peces
diversos. Esta es una interpretación. Pero hay
otras. El ciento cincuenta y tres corresponde a
qahal ha ahabah: qahal significa asamblea,
ekklesia; y ha ahabah del amor; la asamblea del
amor. El valor numérico de
“la asamblea del amor” es ciento cincuenta y
tres. La red que coge estos peces debe ser la
comunidad del amor y no debe ser rota. "
[testo originale spagnolo]
Traduzione: "un'altra ghematria [nella mistica
ebraica, interpretazione cabalistica del valore
numerico delle lettere dalla Scrittura -ndr] è
la pesca miracolosa (cf. Gv 21,9-13). Quanti
pesci pescano? Cento cinquanta tre. San
Girolamo dice che al tempo di Gesù erano
conosciuti 153 pesci diversi. Questa è una
interpretazione. Però ce ne sono altre. Il
cento cinquanta tre corrisponde (in ebraico
-ndr) a qahal ha ahabah: qahal
significa assemblea, ecclesìa; e ha ahabah
dell'amore; l'assemblea dell'amore. Il valore
numerico della "assemblea dell'amore" è 153. La
rete che raccoglie questi pesci deve essere la
comunità dell'amore e non deve essere rotta"
La rete, ovvero la comunità neocatecumenale. Detta anche
tela del ragno!
Di Giuseppe 10 novembre 2006
I neocat, evitando di
discutere sui singoli punti trattati sul sito,
hanno scelto la tattica di attaccare il tutto
sul nodo fondamentale "odio alla Chiesa
gerarchica". Cioè chi afferma questo è
pazzo, perché loro sono "innamorati"
della Chiesa e del Papa (quando gli dà
ragione: seguo viaggi del Papa ed angelus in
televisione ma non vedo più striscioni o icone
kikiane, forse sbaglio ma che Benedetto debba
pagare la lettera di Arinze?), pregano il
Rosario ecc. ecc. IL LORO AMORE È PER LE
"TENDE", LA COMUNITÀ NEOCAT, non per
la Chiesa: l'intuizione che si tratta di una
chiesa parallela è fondata, la sostituzione
concettuale è evidente, Kiko è un
"santo", ma che non
"riforma" ma "rifonda" la
Chiesa (Channukia docet) [vedi].
La visione di Kiko va ben oltre quella di
Lutero: "Cioè è importantissima questa
missione universale a tutto il mondo a tutte le
nazioni. Tra qualche anno saremo tutti morti e
resterà qui come un monumento per quei
fratelli che Dio ha scelto da prima della
creazione del mondo per aprire il Cammino
Neocatecumenale, che sarà un cammino molto
importante per tutte le nazioni in tutte le
Chiese"[vedi].
L'odio per la Chiesa gerarchica è evidente nel
disprezzo che Kiko/Carmen hanno per la dottrina
tradizionale dei Sacramenti, per le
manifestazioni della pietà popolare (negli
Orientamenti si criticano le
"immagini" del Sacro Cuore, furbo
Kiko, non il Sacro Cuore in sé ma le immagini
"depilate", è una critica orrenda
alla pietà popolare, è disprezzo satirico di
pratiche che possono o meno essere riempite del
loro vero significato, ma dobbiamo per questo
buttare il Sacro Cuore nella spazzatura? Il
Sacro Cuore di Gesù ( non quello di Batoni,
che è un po' di maniera, ma importa quel che
raffigura, ma poteva esserlo, sempre un quadro è) sta
alla base della mia conversione, che credo non
si possa ridurre a pietà popolare, come si
permette lo spagnolo di insultare gratuitamente
la mia esperienza e quella di tanti altri, come
si permette lui, illustre nessuno, di
sostituire il Battoni con le sue icone confuse
e scopiazzate e che riportano la sua immagine e
il suo nome? Come si permette di sputare sulla
storia della Chiesa tra Costantino e Vaticano
II? Come si permette di violentare la coscienza
di quelle persone come Nunziatina che conoscono
solo la dimensione della pietà popolare e
nulla sanno di
teologia, ma le cui "povere" ma
fondamentali preghiere finora hanno evitato
grandi disastri alla Chiesa ed all'umanità?
Scusami, sono infuriato: quella di Kiko è una
tragica parodia della Chiesa, dove tutto è
falso, l'umiltà è falsa, regnano buonismo e
perdonismo, (forti coi deboli, deboli coi
forti...) la fede è falsa perché è fede in
Kiko, la speranza è nella... Galilea delle
genti, la carità poi... guarda
"marco", il serpente al quale hai
pestato la coda e che ha riempito di bava
inframmezzata a puntini lo schermo del
computer, e il tutto non per difendere la
Chiesa di Cristo Gesù ma per difendere il
pagliaccio ecclesiastico Kiko Arguello...
Scusa, sono arrabbiato ed indignato coi neocat
(e non per gli insulti personali, ti prego di
credermi, di questi mi importa poco), ti
scriverò meglio un'altra volta.
Di Giuseppe 11 ottobre 2006
Cari amici,
sono uno dei quattro gatti che sono andati
alla Domenica parrocchiale, pur non essendo dei
ncc. È vero ci hanno fatto parlare per primi,
esteriormente ci hanno dato importanza, ma poi
Mons. ... sembrava conoscere per nome i vari
ncc "importanti". Non so se oggi il
Parroco è molto contento di avere tante
comunità tra i piedi.
Certo dopo aver fatto della parrocchia
terreno bruciato per tutti, far crescere dei
nuovi alberi, come a parole dice di volere, è
molto difficile.
È vero dalle riunioni parrocchiali uno
rimane un po' schiacciato e invece di chiarire
le idee o aver voglia di fare di più, si ha il
desiderio opposto, di lasciar perdere o di fare
le nostre piacevolissime piccole riunioni che
ci arricchiscono e lasciar perdere tutto il
resto.
La nostra amata Diocesi deve decidere cosa
vuol fare, e se è all'interno come una piovra
colpita dalla mafia-ncc, devono essere loro a
sciogliere i nodi.
Un abbraccio e buona giornata.
Di Irene 30 settembre, 2006 10:36
Ciao ragazzi. È la prima volta che scrivo,
sono Daniele, 29 anni. Ho letto quanto più
attentamente possibile tutto il blog e il sito;
non sono un neocatecumeno ma ho molti amici nel
CNC e più di qualche volta ho partecipato alle
loro liturgie. Ed è questo uno dei punti che
mi interessano di più, perché è davvero lo
specchio di tornasole di tutto. La lettera di
Arinze, a dieci mesi di distanza, è ancora lì.
Non è lettera morta, ma certamente fatica a
diventare realtà. Ma una responsabilità su
questo c'è, a mio parere. Per quello che ho
potuto vedere io, alcuni parti della messa sono
effettivamente mutate. Almeno nella mia
esperienza, a quanto mi dicono e a quanto ho
visto, è vero che risonanze e ammonizioni sono
brevi e rapide, è vero che ora c'è sempre il
credo, agnus dei, e così via. Ma la comunione
non è mutata e anche la partecipazione alle
messe della parrocchia una volta al mese è
cosa che talvolta c'è talvolta no. Sarebbe a
tal proposito interessante capire se la mia
esperienza personale rispecchia in gran parte
la media della realtà, oppure se altrove
accade diversamente.
Eppure non dimenticate che il controllo, la
vigilanza pastorale è a carico dei vescovi.
Che fanno? Fuori i nomi e i luoghi, senza
paura: a parte Ruini, quali altri vescovi
italiani, da tettamanzi a scola, da sepe a
bagnasco, ecc ecc, hanno detto chiaro e tondo
alle comunità neocatecumenali come si devono
comportare? si, certo, ha parlato il papa, ma
di fatto c'è una responsabilità anche loro.
Che fanno? Dormono?
Di Daniele 77 27 settembre, 2006 17:23
I catecumenali si sentono
'perseguitati' dalle nostre critiche, ma c'è
da notare che, mentre venivano perseguitati, i
santi obbedivano.
Anche gli eretici sono stati sempre osteggiati
dalla Chiesa, ma a differenza dei santi, gli
eretici disobbedivano e nel frattempo
affermavano che stavano obbedendo.
Ho appena scoperto il sito di John
Loughnan (in inglese: è un australiano, di
Melbourne).
Se qualcuno di voi se la cava con l'inglese,
scoprirà clamorosamente che nel Cammino le
stesse eresie e ambiguità del vengono replicate
dall'altra parte del mondo!
Le solite menzogne ("tutti questi
insegnamenti... sono stati infatti verificati
dal cardinale Ratzinger...", ecc.) e le
solite eresie ("...è possibile
riuscire a non peccare, se si crede!",
ecc.)
Gli eventi: all'inizio dell'estate 2001 una
coppia di catechisti neocatecumenali (Trevor e
Pam Atkinson, marito e moglie) chiedono al
parroco padre Roger Ryan di
"catechizzare" la parrocchia di San
Patrizio a Melbourne. La catechesi comincia il
23 luglio 2001.
Si presentano i due coniugi e un prete, e
cominciano a spararle grosse esattamente
come è sempre successo in Italia: la
Chiesa non è più "primitiva" da
Costantino al Vaticano II, "siamo qui
perché ci ha mandato il Papa", "il
Signore vuole formare in questa parrocchia una
comunità neocatecumenale", e via
ingannando.
Durante una testimonianza, i due catechisti
pubblicamente confessano di essere stati
ubriaconi, incapaci di amarsi, figli di
ubriaconi, ecc., e il prete confessa di essere
stato incapace di usare carità al prossimo e
solo dopo aver aderito al Cammino, dopo essere
diventato prete, il Signore avrebbe
"cominciato ad entrare" nella sua
vita.
John è infastidito da queste cose, che ha
appuntato per lamentarsene col parroco, padre
Ryan, non presente alle catechesi. Il quale gli
indica però di continuare a prendere appunti.
Verso fine agosto, arrivato alla catechesi
sulla confessione, non ne può più e lascia
perdere. Ma pubblica tutto ciò che ha sentito,
annotando gli errori dei neocatecumenali e le
sue considerazioni.
Da rabbrividire. Tutte le eresie
neocatecumenali propalate dall'altra parte
del mondo da parte di persone che hanno
conosciuto il Cammino fuori dall'Europa!!
Il Papa nella sua
meravigliosa Lectio magistralis presso
l'Università di Ratisbona coglie tre tentativi
di "dis-ellenizzazione", capace di
destrutturare il cristianesimo sviluppatosi
anche dall'incontro con la realtà 'classica': la Riforma
protestante, la teologia liberale e l’attuale
pensiero "scientifico", permeato di
scientismo e tecnicismo e delle loro
conseguenti «patologie».
Ci sono da aggiungere i tentativi
post-concliari del cammino NC di "dis-ellenizzare"
il cristianesimo per "ebraizzarlo",
togliendo quanto c'è di greco per tornare a...
a non so cosa, perché - come giustamente
ricorda il Papa - i Vangeli stessi sono scritti
in greco, impregnati di spirito greco, sia pure
ancorato alle radici ebraiche della nostra
fede (ma quelle autentiche, non quelle posticce
inglobate nel cammino)...
Non a caso abbiamo colto
nelle catechesi rimaste a lungo 'segrete'
svariati filoni 'protestanti'.
Dice ancora Benedetto XVI che la fede è
partecipazione per grazia del Logos divino
(«In principio era il Logos», ha ricordato):
essa ha perciò, insieme, la semplicità
dell'adesione al dono e la profondità della
partecipazione alla mente e al cuore di Dio.
Già questo è un richiamo di immensa portata,
perché corregge il diffuso
antintellettualismo di molto cristianesimo
contemporaneo, di cui anche i NC sono
portatori, perché nelle loro fila l'uso della
ragione è bandito per lasciare il
posto ad una cieca obbedienza a guide
'abbagliate' dal verbo kikiano, che non è né
il Verbo né il Logos di cui parla il nostro
Papa.
Tra le più recenti testimonianze,
quelle riportate di seguito, sono state stimolate dall'intervento, sul
Weblog, di un aderente al cammino che si firma
Cogito... ergo sum!. Ne è scaturito
un discorso articolato che pubblichiamo integralmente per
completezza. Ci sembra che queste testimonianze
così dirette e vive siano più eloquenti di
qualunque 'manuale' teorico... Vi invitiamo a
leggere con particolare attenzione quella di Fabrizio.
Potremmo intitolare l'intero
significativo dialogo:
"Il cammino e la parrocchia". A
seguire, potete leggere altre testimonianze.
Nella Chiesa ci sono tante Congregazioni religiose, maschili e femminili.
Ci sono i gesuiti, i carmelitani, i
francescani, ecc...
Tutti col proprio carisma. Il Cammino NC è un po' come le congregazioni
religiose. O no?
In che cosa consisterebbe la differenza,
secondo voi?
Attendo risposta. Grazie.
Di cogito, ergo... sum! 28 agosto, 2006 21:20
Tutte le congregazioni e gli ordini religiosi
CRISTIANI che lo Spirito ha suscitato e suscita
nella Chiesa vivono la sequela di Cristo, los
kikos vivono la sequela di kiko e di tutte le
menzogne mascherate da verità con cui tenta di
distruggere la Chiesa dal suo interno.
Se vogliamo rilevare un'altra differenza:
Nella Chiesa ogni congregazione religiosa
presenta la sua "regola" e poi
esercita il suo carisma.
Il cammino invece si è insinuato subdolamente e, solo
quando dopo anni qualcuno si è accorto delle
anomalie - per usare un eufemismo -, sono stati
costretti a presentare statuti che hanno subito
una sofferta redazione, ora approvata solo ad
experimentum.
Le catechesi, purtroppo all'inizio ignote alla
Chiesa perché 'segrete' (!) hanno subìto
rifacimenti e non sono ancora state approvate.
Nel frattempo, anomalia delle anomalie, il
cammino continua come se niente fosse nella
prassi di sempre... con una ostentazione e
un'enfasi che
rasentano la patologia...
Di Miriam 29 agosto, 2006 10:34
Il Cammino non è un movimento. È "Il
Cammino" e basta!
È una realtà della Chiesa Cattolica che è
sostenuta, amata e promossa da Papi, vescovi e
sacerdoti.
Volete un esempio particolarmente
significativo? Eccovelo: quando in una
parrocchia dell'VIIIa Prefettura c'è stato
l'insediamento del nuovo parroco, è venuto il
Vescovo di Settore ed ha avuto parole
bellissime nel presentargli le Comunità
neocatecumenali e il loro radicamento nella
Parrocchia.
Il fatto è stato notato anche dai parrocchiani
che erano contrari al Cammino e vi assicuro che
sono rimasti tutti senza parole.
Il Vescovo non soltanto ha elogiato il Cammino,
ma ha anche chiesto che il Responsabile anziano
del Cammino, che è suo amico,salisse al
presbiterio e, dopo averlo ringraziato
pubblicamente per il suo impegno cristiano, ha
ascoltato con grande soddisfazione le parole
che il nostro catechista ha indirizzato al
nuovo parroco dall'ambone, presentandogli
l'opera parrocchiale e internazionale del
Cammino, e dandogli il benvenuto anche a nome
di tutte le 26 (ora 28!) Comunità.
Tutti i presenti appartenenti al Cammino siamo
stati edificati dalle parole del Vescovo di
settore, dall'onore che ha voluto concedere al
nostro Capo, e siamo usciti più fieri e
orgogliosi di prima per il grande dono di
essere in Cammino.
Così, il vescovo in persona ha messo a tacere
tutte le malelingue della parrocchia e anche
qualche presbitero che ci vedeva con occhio
malevolo. Aggiungo che, prima della benedizione
finale, il vescovo ha fatto di nuovo il nome
del nostro catechista e lo ha chiamato vicino a
sé in presbiterio. Lui, questa volta, non c'è
andato per modestia.
Al nuovo parroco, il vescovo ha detto di essere
un parroco fortunato perché nella sua
parrocchia esiste da molti anni un numero molto
grande di Comunità neocatecumenali. Ha anche
ricordato che alcune famiglie della parrocchia,
con dieci o dodici figli, sono partite per la
nuova evangelizzazione in Paesi lontani.
Con questo, spero che anche voi la smettiate di
dire male del nostro Cammino anche perché
tutto ciò è avvenuto a Roma, e il vescovo è
uno dei più importanti perché è un vescovo
ausiliare della Diocesi del Papa!
Vi basta, o ne volete ancora?
Di cogito, ergo... sum! 29 agosto, 2006
17:39
Ci basta e ci avanza, ma oserei dirti che,
come una rondine non fa primavera, un vescovo
favorevole al cammino non è garanzia di
verità dello stesso.
Credo che tu non abbia letto nessuno degli
oltre 900 post di questo giornale, perché non
avresti detto che stiamo 'parlando male' del
cammino, ma ti saresti accorto che ne stiamo
denunciando le storture.
E, mentre ci hai arringato, vestito delle penne
del pavone della lode del vescovo e del
privilegio della tua appartenenza, non hai
confutato una sola delle tante cose che abbiamo
denunciato. E, forte dello stesso argomento e
con la stessa enfasi non hai replicato a
nessuna delle puntuali risposte alla tua
domanda d'esordio...
È un deja vu. Ancora devo incontrare un
neocatecumenale che dialoga invece di sbatterti
in faccia le lodi del vescovo...
Povera Chiesa!
Di Miriam 29 agosto, 2006 18:20
La mia testimonianza te la dovresti incorniciare perché la nostra è una
parrocchia modello! È la seconda, in Roma, ad
aver iniziato il Cammino. Noi siamo tosti, cara
mia, e siamo tanti, anche se questo a te
dispiacerà!
Noi siamo fra le prime parrocchie modello del
mondo intero, tanto che siamo conosciuti
ovunque e le icone che Kiko ha dipinto nella
nostra parrocchia sono in Internet, nel nostro
sito ufficiale! L'icona grande della Chiesa è
stata inaugurata dallo stesso Cardinale Camillo
Ruini, Vicario del Papa e Presidente della CEI.
A lui è piaciuta tanto.
Capito, cara? Vienici a trovare!
Comunque, tranne te, ho constatato che gli
altri tacciono tutti,in questo blog. Si vede
che non hanno più argomenti!
Adiòs, amiga!
Di cogito, ergo...sum! 29 agosto, 2006 22:18
La tua
testimonianza non mi
sorprende, perché ne ho sentite tante e, come
tutte le cose che dite sembra un
'copia-incolla' sono sempre le stesse. Ho
frequentato 10 anni una parrocchia dalla
pastorale esclusivamente neocatecumenale e vi
conosco bene; per cui mi perdonerai se non sono
del tuo stesso parere e non mi sento di
accettare il tuo invito. Continua pure a
sentirti speciale, 'gasato' per essere un clone
di kiko.
Ma prego il Signore, che fa nuove tutte le
cose, che ti benedica e ti custodisca insieme
alla Sua Chiesa.
Solo una grande esaltazione
e cecità data dall'idolatria può far vedere
opere d'arte nei dipinti del vostro
iniziatore... Ma possibile che a nessuno di voi
faccia effetto che dipinga il suo volto al
posto di quello di Cristo? Vedi uno degli
affreschi di S. Francesca Cabrini, Povera Chiesa!
[Ne
abbiamo parlato in un'altra pagina -ndr]
Non ti sei accorto che c'è
proprio e anche nella tua Parrocchia? Da notare
la grande scritta nel libro che regge:
"andate ed evangelizzate io sono con
voi".
Non è forse un messaggio subliminale, questo,
avuto riguardo al volto raffigurato? [Per
render meglio l'idea, inseriamo il particolare
della scritta di cui stiamo parlando -ndr]
Di Miriam 29 agosto, 2006 23:12
È
sempre così purtroppo, i neocatecumenali sono
come gli struzzi quando qualcuno osa dire che
nel cammino c'è qualcosa che non va loro
mettono la testa sotto la terra e ti
spiattellano i numeri, la forza l'approvazione
di questo o di quello. Caro cogito ergo sum
sicuramente esisti ma quanto a cogitare ho i
miei dubbi. Io sono stato 8 anni in cammino ma
sin dal primo giorno avevo avvertito delle cose
che non andavano. L'umiltà in primis il
neocatecumenale è umile nell'ambito della
comunità ma con i cristiani di serie b quelli
della domenica diventa un leone. Io sono
scappato dopo il secondo passaggio dove ho
visto persone violentate dai catechisti e dal
presbitero con i loro scrutini fatto per tirare
fuori il demonio che vivi in noi (testuali
parole) che neanche De Torquemada... Se il tuo
vescovo avesse frequentato questi scrutini lo
avrei voluto sentire dire a riguardo. L'umiltà
del tuo catechista... il mio di catechista una
volta aspettando di partire per una convivenza
ed invitandolo al bar venne ma mi disse che
ciò non si doveva ripetere perché i
catechisti non possono stare sullo stesso piano
dei catecumeni. E questo può essere un cammino
che porta a Cristo? Forse il Signore si è
servito del cammino per risvegliare in me
l'amore per Lui ma questa non è la strada per
arrivare a Lui. Ti chiedo perdono se con queste
parole anch'io non sono stato umile e se ti sei
sentito offeso ma prego per te perché il
Signore ti apra gli occhi. Il brain washing è
una cosa di cui non ti accorgi ti prego fatti
delle domande ricordati di tutte le persone che
sono fuggite dal cammino che sono tante come
quelle che tu sbandieri leggi le cose che sono
scritte in questo blog possono essere sbagliate
o tu le puoi credere tali ma sono in buona
fede. Che il Signore ci illumini tutti perché
ricordatevelo che siamo fratelli in Cristo.
Di Gherardo 30 agosto, 2006 14:22
Mi
dispiace aumentare la schiera degli anonimi di
questo blog, ma tant'è... spero che quello che
dico sia utile.
Mi hanno riferito (parlo di uno dei sacerdoti
che ha vissuto quello che vi dirò) che molti
sacerdoti di Santa romana Chiesa vanno in
Israele a farsi battezzare nel Giordano!.
Naturalmente soggiornano a loro spese presso la
Domus Galileae (5 stelle) dovendo lasciare
offerte per le maree di attività di cui i NC
sono fervidi protagonisti (a spese degli
altri). Certo è una cosa fatta liberamente,
credo, ma quanto residua libertà di coscienza
e a questo punto ho il fondato sospetto amche
di spirito è rimasta a un sacerdote che va a
farsi praticare un NUOVO battesimo nel
Giordano?
Queste cose nessun sito neocatecumenale le
pubblica, ma purtroppo sono vere.
Le conoscono i Sacri Palazzi?
Se non le conoscono perché qualcuno non dice
loro di informarsi?
Di Anonimo 30 agosto, 2006 14:33
Miriam dice che io sono un
clone di Kiko, e a voi chi vi ha clonati? Forse
il mondo pagano in cui siete immersi e che non
avete il coraggio di lasciare?
Io almeno questo passaggio l'ho fatto (a dire
il vero ne ho fatto più di uno), ma voi quando
vi deciderete a lasciare il vostro mondo fatto
solo di critiche e di piccinerie?
Miriam, come hai fatto a scoprire la mia
parrocchia? forse anche tu eri in Cammino lì e
poi ti sei lasciata incantare dal mondo
dominato dal maligno che avevi tentato di
lasciare? Vedi che avevo ragione ad invitarti?
All'anonimo che mi definisce uno struzzo dico
che lo struzzo è lui perché non ha il
coraggio di firmarsi neanche con uno
pseudonimo!
Certo che i Catechisti non possono mettersi
allo stesso livello dei catecumeni, altrimenti
non avrebbero più autorità su di loro e non
potrebbero istruirli nelle tappe del Cammino!
Che cosa c'è di strano? Che cosa c'entra
l'umiltà? Valutarsi per quello che si è
secondo me è un merito. L'umiltà è tutt'altra
cosa.
Molti preti e laici sono stati battezzati nel
Giordano, questo è un grande privilegio che
non si può capire se non si sono fatte certe
tappe del Cammino. Io a casa ho l'ampolla
dell'acqua del Giordano e la custodisco come
una cosa sacra.
Fuori del Cammino certe cose
non si possono capire, fanno parte del Cammino
stesso, sono delle rivelazioni che si hanno di
scalino in scalino.
Anche chi ha lasciato il Cammino e adesso lo
critica vuol dire che non aveva capito niente
prima e che adesso capisce ancora meno perché
si è lasciato catturare dal maligno.
Kiko dice sempre: "lasciate che vi
critichino, voi andate diritti per il cammino e
non vi curate di loro, forse un giorno si
convertiranno. Comunque, anche Giuda ha una sua
funzione nella storia sacra".
Ripeto l'invito a tutti: Venite, oppure:
ritornate e vedete!
La Pace!
Di cogito, ergo...sum! 30
agosto, 2006 15:53
Cari amici del blog,
vi ho trovato per caso col motore di ricerca,
all'inizio dell'estate.
Dopo un riposo di alcuni giorni, ho ripreso a
leggere i vostri post e, con vivo interesse, ho
letto gli ultimi interventi su Santa Francesca
Cabrini, che è anche la mia Parrocchia.
A questo punto sento di dovermi rivolgere
direttamente a "cogito" per dirgli il
mio punto di vista su quella che per lui è una
parrocchia modello. Ma modello di che cosa? Per
voi sarà forse un modello, ma per chi non fa
parte del cosiddetto Cammino è solo una pietra
d'inciampo. Mantenere, o alimentare la fede in
questo contesto parrocchiale è davvero un
problema! Per anni abbiamo sopportato il peso
di una presenza neocatecumenale ossessiva.
Da parte dei preti (in primis!) e da
parte di voi neocatecumenali che avete occupato
tutti gli spazi, materiali e spirituali, della
parrocchia. Catechesi a senso unico! E tutto
ciò che di negativo c'è nel Cammino - come in
questo blog viene bene evidenziato - qui lo si
trova all'ennesima potenza.
Per la serie: "non facciamoci mancare
nulla" ci sono anche i famosi dipinti di
Kiko!
Cogito, forse tu che parli della "tua
parrocchia" non fai nemmeno parte del
territorio parrocchiale e vieni a
"celebrare" da chi sa quale altra
lontana zona di Roma, o dintorni! Guarda che
questa è la regola! La stragrande maggioranza
dei parrocchiani non fanno parte del Cammino
ma, obtorto collo, devono subirne le
conseguenze negative. Vedi l'ultima eclatante
notizia che riguarda il trasferimento, in pieno
mese di agosto, di un giovane sacerdote che si
occupava della catechesi parrocchiale da appena
un anno, e che era tanto amato dai giovani (non
neocatecumenali)! Non è la prima volta che ciò
accade in parrocchia. Se i sacerdoti si
occupano, con successo, dei parrocchiani e non
frequentano il cammino, vengono trasferiti dai
loro superiori! Tu stesso hai parlato di un
vescovo che sponsorizza il Cammino in
parrocchia.
Non dico altro, perché si potrebbe scrivere un
libro sui guai che il Cammino ha fatto qui da
noi!
Fate bene a parlarne in questo blog che mi
sembra tanto equilibrato e privo di animosità.
Se mi è concessa un'ultima parola, a
"cogito" direi: amico caro, secondo
me, più che difendere a spada tratta il
cammino, o farne l'apologia, tu dovresti essere
orgoglioso d'appartenere a Cristo e di essere
membro della sua Chiesa in virtù del
sacramento del Battesimo. Io lo sono!
Di Fabrizio 31 agosto, 2006 16:12
Caspita Fabrizio,
questo è un parlare da cristiano!
si sente che anche tu, come noi, hai vissuto e
stai vivendo sulla tua pelle nella tua
parrocchia una presenza invadente e aggressiva,
che non lascia spazio per nessun'altra
iniziativa pastorale o, se lo fa, è sempre un
qualcosa di marginale, lasciato fare quasi per
'concessione' e che quindi non ha mai
possibilità di sviluppo, incremento,
incentivazione... un'attività 'residuale', di
poco conto... come nella mia parrocchia, ad
esempio, nella quale è appena tollerato lo sparuto 'Gruppo Caritas' che si
occupa e preoccupa dei casi più difficili del
quartiere e non esiste nessun tipo di 'lectio
divina' o di catechesi o di qualsivoglia genere
di formazione che non sia neocatecumenale. O ti
lasci fagocitare o vai a cercarti il tuo
nutrimento spirituale e il tuo impegno altrove!
E c'è un'altra cosa che tu hai sottolineato, e
cioè che le comunità sono composte da persone
che non appartengono al territorio della
Parrocchia e vengono dai luoghi più disparati.
Questo, oltre alla loro chiusura
costituzionale, veramente settaria, è un
elemento in più che non consente loro di
sensibilizzarsi e di entrare nei problemi o
anche nelle opportunità offerte dal
territorio.
Ergo, un altro motivo, quando ci sono i neocat,
del venir meno della funzione della Parrocchia
come 'presenza' e azione della Chiesa nel
territorio.
Ma i dati più inquietanti e sconvolgenti
sono il comportamento del Vescovo di settore e
il trasferimento del sacerdote che, a quanto
dici, è un provvedimento che si ripete...
Noto che la tua testimonianza
diretta e precisa ha una sua collocazione
di tempo e luogo che non dovrebbero essere
sottovalutate da chi di dovere.
Di Miriam 31 agosto, 2006 17:04
Sempre dal Weblog la Verità sui
neocatecumenali
Ciao a tutti.
Sono venuto a conoscenza dei neocatecumenali
grazie ad alcuni miei amici che sono entrati a
farne parte una quindicina di anni fa. Siccome
non facevano che parlare di questo, mi sono
interessato all’argomento, anche se
personalmente sono ateo, e mi sono documentato
sia tramite vari libri (Zoffoli, Conti e
Marighetto) che tramite materiale preso da
Internet. Inutile dire che sono rimasto
esterrefatto!
Ora, posso capire che l'approvazione
"sperimentale" dello statuto (anche
se non ancora del direttorio) sia stata fatta
per il principio che "i buoi sono già
scappati dalla stalla", per cui era
difficile che qualcuno si prendesse la
responsabilità di scomunicare questa comunità
anabattista-protestante. Inoltre sono anche
consapevole che sono un formidabile strumento
di consenso a cui è difficile rinunciare.
Detto questo, come è possibile che comunque
passino sotto silenzio le numerose aberrazioni
dottrinali oltre a tutto il resto (endogamia,
decima, fanatismo, violenze psicologiche,...)?
Secondo voi ci sono possibilità che il loro
ingresso nella Chiesa venga respinto?
ps: con i
miei amici non c'è più molto dialogo (non
voglio dire che non mi parlano ma rispetto a
primo sono più freddi). Ogni volta che abbiamo
preso questo tipo di argomento, era come se
venissero presi da isteria. Al netto delle
sceneggiate, comunque, non sono mai stati
capaci di proferire argomentazioni sensate;
ps2: mi interessa l'argomento anche perché mi
frequento con una neo-catecumenale.
Di Andrea 08 settembre,
2006 17:05
Sinceramente, neppure io capisco almeno
lontanamente cosa passa per la testa del
cardinal Ruini (per altri versi elogiabile, ma
l'atteggiamento nei confronti del Cammino
dimostra nel migliore dei casi che ancora non
conosce bene cosa vi succede dentro).
Padre Zoffoli "sgridato" da Ruini:
ciò avveniva nel 1995, ed è plausibile che
Ruini conoscesse ancora troppo poco i
neocatecumenali. Teniamo sempre presente che
con una denuncia così vigorosa e allarmante,
la prima tentazione è quella di non credervi
(e sembra il caso di Ruini nel 1995, che
magari ha scritto quella cosa solo leggendo il
titolo del libro di p. Zoffoli). E teniamo
sempre presente che quella è l'unica
"sgridata" documentata da fonte
importante: il resto è tutta maldicenza
neocatecumenale (tanto per cambiare).
A proposito del Minculpop neocatecumenale:
purtroppo è l'ennesima conferma del grande
inganno che perpretano i livelli alti del
Cammino nei confronti dei poveracci che stanno
ai livelli "bassi". Se è lo stesso
Kiko a spargere "versioni ufficiali"
delle cose che riguardano il Cammino, come
stupirsi che i neocatecumenali scrivano quelle
brodaglie su Catechumenium e siti del genere?
È purtroppo l'ennesima conferma che si ha a
che fare con una setta, di sapore
"gnostico" (dove cioè la santità e
la salvezza corrispondono alla conoscenza di
dottrine segrete che vengono rivelate solo
dopo faticosissimi passaggi e solo a pochi
eletti).
Intervista di Magister al cardinale Sepe: il
grande prelato, pronto a spendere buone parole
per tutti, non può fare a meno di ammettere
che riguardo al Cammino vi sono "qua e là"
(cioè dovunque) "attriti" (grande
eufemismo). E immediatamente dopo cambia
discorso. Vi dico che a leggere quell'intervista,
mi sono fermato su quel passaggio con
l'impressione che Sepe avesse paura. Sepe non
ha paura della camorra, ma ha paura dei
neocatecumenali. Da rabbrividire. Spero
vivamente di sbagliarmi, ma a volte anch'io mi
chiedo se i vari Ruini, Sepe, ecc., non temano
davvero guai grossissimi e tendano perciò a
silenziare tutto in nome del buonsenso.
Per Andrea:
spero che la neocatecumenale che frequenti non
sia già psicologicamente ridotta ad una
larva, come - ahimé - una mia carissima
amica...
Per Emanuele:
come già detto, il Cammino disobbedisce nei
fatti, prima che eventualmente nelle parole
(comunque sempre ambigue) e, diabolicamente,
afferma di obbedire, minimizza i problemi, fa
finta di non vedere le cose più evidenti. Il
caso della lettera di Arinze è la ciliegina
su un'enorme torta di disobbedienze. È una
lotta tra la verità e gli slogan: e purtroppo
gli slogan sono tipicamente destinati a
vincere, poiché non richiedono intelligenza
per essere giustificati, si giustificano da
soli. Una lotta tra la verità (visibile,
verificabile da qualunque cristiano) e le
menzogne del Cammino (tanto più promossa dai
neocatecumenali quanto più è grande e
ridicola).
La sterilità della tua discussione con noi
dipende dal fatto che non sei disposto ad
ammettere neppure l'evidenza. Non c'è peggior
sordo di chi non vuol sentire. Puoi fare tanti
discorsi sulla lettera di Arinze, ma non ci
hai detto come nella tua comunità viene
"applicata" la richiesta di
celebrare normalmente come tutta la Chiesa
(oh, già so che userete ed abuserete di ogni
concessione: lo spirito di disobbedienza non
ammette ragioni). Poi, non ci hai detto come
mai il contenuto della lettera è pervenuto
prima al solito Sandro Magister e poi, due
mesi dopo, anche a voi (con relativo "spiegone"
per ammorbidire la lettera e presentarla come
se fosse la positiva risposta ai desideri
strambi di Kiko). Nei panni di Kiko, appena
ricevuta la lettera di Arinze, avrei gridato
ai quattro venti a tutti i neocatecumenali: «da
oggi la liturgia cambia». Quanta Grazia per
un semplice atto di umiltà! Atto che Kiko si
è guardato bene dal fare: lui, dell'umiltà,
della Santa Umiltà di Cristo, è buono solo a
dar lezioni in giro (a cominciare dal Papa).
Purtroppo la tua tensione non è verso la
verità, ma verso l'elogio del Cammino. Di
fronte ad un argomento doloroso (che
svilirebbe il Cammino), tu ti rifugi nello
slogan preconfezionato. Come i testimoni di
Geova. Sei libero di andare avanti così, ma
noi non possiamo fare a meno di avvisarti che
stai mettendo in gravissimo pericolo la tua
anima. Gli eretici sono sempre stati convinti
di avere ragione, talmente convinti di avere
ragione da rifiutare la correzione e la guida
della Chiesa, pretendere che la Chiesa si
adegui alle proprie manie, pretendere di
essere riconosciuti dalla Chiesa come
cattolici.
Noialtri abbiamo solo la sana fissazione di
stare a quanto ci dice il Papa. Vediamo la
differenza abissale tra il catechismo e le
vostre dottrine. Vediamo la semplicità della
vita cristiana e le pluridecennali
complicazioni del Cammino. Ci allieta quella
grandissima fonte di grazie divine, cioè i
sacramenti, e ci allarma tantissimo vederli
ridicolizzati, parodiati, scimmiottati,
reinventati in nome dell'ignoranza e della
superbia.
Vediamo le storture della Chiesa, sì, ma ne
vediamo anche la parte sana, ed a quella siamo
affezionati. Sappiamo che la Chiesa oltre ad
essere peccatrice è anzitutto santa. Sappiamo
che in venti secoli di storia, attraverso
momentacci forse anche più terribili del
presente (antipapi, scismi, eresie, ecc.) non
ha mai tradito la sua missione. Sappiamo che
la Chiesa è anzitutto nella persona del Papa
(che ci sia simpatico o no, è sempre lui che
ha avuto l'incarico da Cristo di pascere il
gregge), e non in un Kiko qualsiasi, per
quanto bravo sia quest'ultimo a trascinare
masse. Anche il prete eretico Ario trascinò
enormi masse verso l'eresia, senza neppure
tanta fatica. L'eresia ariana era assai
preponderante sulla vera fede: ma
ciononostante, nonostante gli "elogi di
tantissimi vescovi" di cui godevano gli
ariani, nonostante la grande diffusione delle
loro dottrine eretiche e dei loro metodi, le
porte degli inferi non hanno prevalso. Anche a
costo di un sant'Atanasio che corrompe i
carcerieri per scappare e tornare ad
annunciare la vera fede.
Dici che non hai mai ascoltato
"insegnamenti contrari a quelli della
Chiesa", ma lo dici dopo aver già
dimenticato che il Cammino si presenta come la
«vera» Chiesa. La tua è una tautologia. E
poi bisogna vedere se li conosci, gli
insegnamenti della Chiesa (quella Cattolica,
Apostolica, Romana).
Di Armando 11 settembre, 2006 18:47
un saluto a tutti!
Ho conosciuto il CN tramite... Radio Maria! Si
trattava di un'intervista di qualche tempo fa a
Kiko e Don Pezzi. Premetto che non conoscevo
nulla del Cammino se non il nome. Dalle parole
di Kiko e dalle telefonate degli ascoltatori
kikiani ho subito notato qualcosa che non mi
piaceva: era un fanatico culto della
personalità, cosa che proprio non posso
sopportare. A questo punto mi sono informato e
ho scoperto su Internet i testi segreti del
cammino: ragazzi, io non sono un teologo, ma
quella roba è un concentrato di eresie di
prima classe! Ho letto anche i commenti di
Padre Zoffoli e di don Gino Conti, e ora non ho
più dubbi. Quello che non capisco è come mai
Padre Livio, che ha basato parte delle sue
catechesi sul catechismo ufficiale della chiesa
cattolica, possa appoggiare senza condizioni un
simile movimento. Sul sito di Radio Maria è
presente un'intervista a Kiko della Prof.
Angela Pellicciari (nota Neocatecumenale per
sua stessa ammissione ai microfoni di detta
Radio, "il mio catechista Kiko" ha
detto una volta nel suo programma sul
Risorgimento anticattolico). Dunque Padre Livio
non solo non deplora, ma anzi incoraggia il NC,
ad esempio a suo dire i neocatecumeni fanno
grandi famiglie con molti figli. Mi pare che
Radio Maria dovrebbe essere un po' più attenta
all'ortodossia e se non deplorare almeno
tacere. Che ne dite?
Di Robi 05 agosto, 2006 13:14
La faccenda è complessa. Letti i testi segreti NC e le testimonianze
degli ex, mi sono reso conto che è in atto un
qualcosa che vuole distruggere la Chiesa
dall'interno. Modificare sostanzialmente la
dottrina dei Sacramenti dell'Eucaristia e della
Penitenza sarebbe già sufficiente (per ciò
che attiene all'Eucaristia mi sovviene
l'"abolizione del Sacrificio quotidiano,
per ciò che riguarda il senso del peccato mi
viene in mente il controllo delle coscienze) ma
c'è di più: sull'onda dei movimenti
carismatici post-conciliari il signor Kiko è
riuscito a far passare davanti agli occhi di
Papa Giovanni Paolo II una setta perfettamente
organizzata che ha tenuto nascoste le sue vere
eresie celandole dietro ai frutti di
conversione, alla partecipazione attiva nelle
parrocchie (ma solo a senso unico), alla
partecipazione ai megaraduni, sostenendo
apparentemente la famiglia (salvo quando uno
dei componenti vuole uscire anche rimanendo
cristiano, allora è giusta la separazione...
alla faccia della durezza di cuore!!). Il Papa
vedeva i frutti e gli parevano buoni, i suoi
collaboratori in buona o cattiva fede hanno
confermato questa apparenza, vedi LETTERA
"Ogniqualvolta" DI SUA SANTITÀ PAPA
GIOVANNI PAOLO II a MONSIGNOR PAUL JOSEF CORDES
30 Agosto 1990:
"[...]Vari Fratelli nell'Episcopato hanno riconosciuto i frutti di
questo Cammino. Voglio limitarmi a ricordare
l'allora Vescovo di Madrid, Mons. Casimiro
Morcillo, nella cui diocesi e sotto il cui
governo sono nate, nell'anno 1964, le Comunità
Neocatecumenali che egli accolse con tanto
amore. [...]
Dopo oltre vent'anni di vita delle Comunità,
diffuse nei cinque continenti,
-
tenendo conto della nuova vitalità che anima le parrocchie,
dell'impulso missionario e dei frutti di
conversione che sbocciano dall'impegno degli
itineranti e, ultimamente, dall'opera delle
famiglie che evangelizzano in zone
scristianizzate d'Europa e del mondo intero;
-
in considerazione delle vocazioni, sorte da codesto Cammino, alla vita
religiosa e al presbiterato, e della nascita di
Collegi diocesani di formazione al presbiterato
per la nuova evangelizzazione, quale il
Redemptoris Mater di Roma;
-
avendo preso visione della documentazione da Lei presentata:
accogliendo la richiesta rivoltami, riconosco
il Cammino Neocatecumenale come un itinerario
di formazione cattolica, valida per la società
e per i tempi odierni. [...]"
Frutti e documentazione presentata da Cordes! Queste le motivazioni
espresse dal Papa.
Mi sono chiesto per mesi
perché Giovanni Paolo avesse permesso questo
cancro nella Chiesa (e con me gli ex che hanno
sofferto sulla loro pelle un'esperienza di
setta che ha del mostruoso, del tutto avulsa
dalla carità di Cristo Gesù). Ebbene, come
espresso nel blog: NON LO SAPEVA!!! Forse solo
alla fine del suo pontificato gli sono venuti
dei sospetti (Ecclesia de Eucharistia n. 52) a
causa degli abusi nella liturgia che sono
diretta conseguenza delle dottrine eretiche NC.
Il testimone del Papa polacco è stato raccolto
dal nostro splendido Ratzinger, che guarda caso
ha attaccato i NC proprio sulla liturgia.
Probabilmente l'intento del Papa è quello di
costringere Kiko all'angolo, perché per
l'eresiarca cambiare la liturgia significa
snaturare la sua teologia. Noto nelle
testimonianze una rigidità (perfino gli
accordi dei canti di Kiko vanno eseguiti con
estrema fedeltà, ho letto) del credo NC che
non lascia sperare in cambiamenti neppure a
lungo termine. Kiko sa che la lettera di Arinze
è un vero e proprio attentato alla sua autorità
carismatica, sa che se cede deve modificare con
la sua "liturgia" anche la sua
"teologia" (se la "cena"
ridiventa Messa cattolica, deve modificare
perfino la sua visione architettonica del
"tempio"... sa che se cede la sua
autorità all'interno del movimento è in grave
pericolo a tutti i livelli, ma sa anche che
davanti a lui sta il Papa, che non si può
comprare con i soldi che (grazie Pulce) sono il
fondamento del suo potere (chi non si convince
si compra, non ha fatto così con taluni
"tacchini e pavoni bordati di rosso e
porpora"?).
La "teologa" del movimento non credo
sia in grado di aiutarlo, Dona Carmenita non ha
la caratura per proporre un voltafaccia
credibile, né lo ha quel curioso personaggio
che è don Pezzi, che credo sia deputato solo
all'organizzazione dell'attività missionaria
(in quanto ex-comboniano) e che ha il mio
rispetto solo perché Sacerdote cattolico.
Dunque che farà Kiko? I tempi stringono, fra
meno di un anno scadono gli statuti, il
direttorio è in alto mare (c'è troppo da
correggere e le correzioni vanno concordate,
figurati!) e sono certo (ma è una mia opinione
personale) che Benedetto stroncherà TUTTI gli
abusi liturgici con un futuro documento (quello
previsto da Giovanni Paolo in Ecclesia de
Eucharistia 52 "con richiami anche di
carattere giuridico".
Davanti al nostro eresiarca stanno due
possibilità:
-
Cedere ed uniformarsi ai dettami della Chiesa
cattolica, perdendo tutto il suo potere e la
sua credibilità e probabilmente anche notevoli
pezzi del suo movimento (ci sarà chi fra i
super catechisti ambisce alla
"cupola"?)
-
Staccarsi dalla Chiesa cattolica
Quest'ultima è purtroppo l'unica via
percorribile dal nostro "novello
napoleone" se non vuole tornare un
"illustre nessuno" come a Palomeras
Altas: eh sì, mollare un così grande potere
sarebbe difficile per tutti. Lo farà, ne sono
certo. Purtroppo.
"La conferma
dell'autenticità di un carisma è che esso
apra a tutto e non chiuda. Di conseguenza,
sarebbe in errore colui che dicesse: «Siamo
qui per costruire il nostro movimento e non la
Chiesa». Conviene al contrario dire: «Siamo
qui per costruire la Chiesa secondo il volto
che lo Spirito ci ha donato e che chiamiamo
Movimento, secondo l'obbedienza, cioè
l'ascolto e l'adesione all'opera dello Spirito
del Cristo, che l'autorità della Chiesa
rappresenta".
[tratto da "Il magistero del
Carisma" di Don Luigi Giussani]
(scuola di comunità n. 7, marzo 2005)
di Roberto
Da quel che leggo in varie testimonianze il
senso critico nel CNC viene estirpato con
qualunque mezzo, anche con urli e strepiti (!),
forse quello che si impara nel cammino NC è
proprio il dogmatismo ad oltranza e la violenza
verbale: come si "difendono" i
catechisti di fronte ai dubbi interni al
movimento, così i catechizzati nei confronti
degli esterni. Pensare che il cammino sia tutto
e che "fuori" ci sia solo la
perdizione è uno stimolo mica da poco. E
questo sì è veramente settario!!
Di Pietro
Le prime volte che ho avuto
a che fare con i neocatecumenali notai in loro
un'arroganza, una volgarità e quella specie di
fanatismo biblico, caratteristiche tipiche che
avevo già notato nei Testimoni di Geova. Volli
pensare che fossero caratteristiche di quelle
sole persone, e mi meravigliai che il parroco
non ne fosse infastidito.
Poi ho conosciuto due seminaristi del Cammino,
che sono stati in parrocchia per un lungo
periodo (uno per un anno, e l'altro per i due
anni successivi). Due casi rari: non erano
entrati in un seminario Redemptoris Mater,
ma in quello diocesano.
Ho potuto così osservare ancora più da vicino
l'ambiente dei neocatecumenali. Non sono mai
stato invitato alle loro liturgie, ma per tre
anni ne vedevo l'eco in quel che facevano
durante le liturgie in parrocchia. Non sono mai
stato invitato alle loro catechesi, ma per tre
anni ne sentivo l'eco da ciò che dicevano ai
ragazzi, ciò che discutevano durante le
riunioni del sabato pomeriggio, ciò che
presentavano come importante e fondamentale,
ciò che insistevano a voler insegnare e
trasmettere. Non partecipavano alle loro
liturgie del sabato sera (poiché dovevano
presenziare in parrocchia) ma erano
continuamente in contatto con “i loro”,
tentando comunque di “neocatecumenalizzare”
le liturgie parrocchiali. In parrocchia,
peraltro, non abbiamo mai visto partecipare
alle liturgie “i loro”.
Uno degli episodi che più
mi hanno colpito fu quella volta in cui uno di
questi seminaristi neocatecumenali raccontò
una barzelletta blasfema e rise
sguaiatamente. Un altro seminarista (non
neocatecumenale) riprese il tema insinuando:
«allora anche Kiko va a letto con Carmen?».
Il neocatecumenale si rabbuiò in volto,
abbassò gli occhi a terra, ammutolì. Dopo un
attimo andò via, lasciando l'altro a
irriderlo: «che c'è, che ho detto? dai, non
te la prendere!»
L'altro seminarista sembrava più serio, meno
cupo, più umano... salvo quella interminabile
ripetizione di banalità e luoghi comuni, e
quel meccanico irrigidirsi quando il discorso
finiva sul Cammino. Aveva sempre lo slogan
pronto (l'approvazione del 2002, il riconosco
il Cammino di Giovanni Paolo II nel 1990,
i numeretti e i numeroni delle loro
statistiche, il rintanarsi dietro la fede
della gente che l'avrebbe ritrovata nel
Cammino...): un muro di gomma, che mi
convinse che questo seminarista era solo la
versione aggiornata del neocatecumenalismo
secondo le necessità del momento.
Per lungo tempo non ho mai
capito se il parroco li approvasse o li
sopportasse perché “teologicamente vicini”
alle sue idee: sempre pronti a citare versetti
veterotestamentari a memoria, sempre pronti a
sparare paroloni ebraici di cui neanche
sembravano possederne il significato, sempre
pronti a giustificare con «ilconcìlio»,
«finalmente colconcìlio», «lachiesadelconcìlio»
il loro operato e le loro interpretazioni...
Però si è sempre guardato bene dal concedere
loro spazi, ha sempre rinviato stancamente i
discorsi sull'avviamento di una comunità
neocatecumenale in parrocchia.
_____________
Tralascio delle impressioni
umane (l'aria cupa in ogni volto di aderente al
Cammino, la chitarrella strimpellata “ndrùng!
ndrùng!” come per un gusto insano per
il tribalismo, la sostanziale ignoranza e
addirittura il disprezzo per il Catechismo
della Chiesa Cattolica, per il latino, per il
Medioevo, per tutto ciò che c'è da Costantino
fino all'inizio del Concilio Vaticano II,
ecc.ecc.).
Ecco qualcuna delle loro
sentenze più famose (con mia traduzione in
italiano fra parentesi): «con i bambini ho
fatto un Midràsh» (per spiegare il concetto
ai bambini ho usato un raccontino interattivo,
dove Midràsh è il termine ebraico per
indicare i Cercanti e i frutti delle ricerche;
ma chi sa se lo sanno?), «Abbbbdenèèèègo!»
(grido per esprimere “quell'imbecille non sa
leggere la Parola”), «nooo! i suicidi non
vanno all'inferno» (col permesso del Vescovo
è possibile celebrare le esequie per una
persona morta suicida), «noi facciamo la
Parola» (ho un incontro a base di letture
dalla Bibbia).
«Quello lì ha la vocazione perché glielo
hanno comandato la madre e il padre,
catechisti del Cammino», insinuavano altri
seminaristi (ed oggi «quello lì» è prete).
Un giorno scoprii il sito di
Alterinfo.
Dopo aver letto alcune pagine a caso, pensai di
essere incappato in un sito di qualche
fuoriuscito col dente avvelenato verso gli ex
compagni di Cammino, ma presto le risatine
ironiche e la continua somiglianza con ciò che
già avevo visto del Cammino mi fece rendere
conto che c'erano altri che avevano avuto le
mie stesse impressioni: nei giorni successivi
continuai a leggere quelle pagine, dicendomi
ogni volta “ora basta”, e non riuscendo
più a smettere.
Le considerazioni e le testimonianze presenti
su quel sito coincidevano fin nei particolari
con ciò che avevo dedotto io!
Scrissi un lungo messaggio al curatore di quel
sito, ma non ebbi risposta; pensai che ciò
fosse dovuto all'eccessiva virulenza del mio
scritto, e non ho più insistito. Ma di quando
in quando tornavo a visitarlo, per leggere
altre novità, altre testimonianze, per sapere
cosa ne pensasse il curatore del sito della
mitica approvazione del 2002. E fu lì
che scoprii che la tanto vantata “approvazione”
del Cammino era solo ad experimentum
per cinque anni (nessuno dei neocatecumenali
che conosco ha mai osato pronunciare in mia
presenza le parole “ad experimentum”,
nessuno di loro ha mai ammesso che
l'approvazione era “sperimentale”), era
l'approvazione dei soli Statuti (cioè:
ciò che deve «fare» il Cammino, non era la
dichiarazione dell'ortodossia di ciò che aveva
«già insegnato» il Cammino), era succeduta
ad una (forse più d'una) sonora bocciatura nel
1999. Non furono i neocatecumenali a dirmi
queste cose (peraltro così evidenti, così
documentabili): fu quel “sito critico”. Per
i neocatecumenali c'era solo una versione
ufficiale, generica, trionfante, vietato
entrare nei particolari.
Ho letto attentamente l'intervento di Kiko alla
giornata dei movimenti a Roma (3 giugno 2006) e
ne sono stato ancora una volta colpito
negativamente. Come può, il capo di un “movimento”
(o “cammino”, o comunque con la
responsabilità di parlare a nome di milioni di
persone) fare una richiesta... «sindacale»?
Ma si rende conto che sta pretendendo
qualcosa dal Papa e dai vescovi?
E se milioni di persone hanno una grande,
grandissima stima di lui, cosa penseranno? «Kiko
gliele ha cantate al Papa, eh! Kiko gliele ha
cantate e suonate ai vescovi, eh!». Se Kiko
tratta così il Papa e i vescovi, cosa
penseranno del Papa e dei Vescovi gli aderenti
al Cammino?
I neocatecumenali con cui ho avuto a che fare
sono legati ad una “versione ufficiale”
della storiaccia della lettera del cardinale
Arinze del 1' dicembre 2005. Non a caso, quella
famosa lettera con le «decisioni del Santo
Padre» non è pubblicata su nessun sito
neocatecumenale, neppure su quello ufficiale.
Anzi, sul sito ufficiale è presente soltanto
l'interpretazione che ne dà Giuseppe Gennarini,
responsabile del Cammino per gli USA (quindi
inferiore solo a Kiko e Carmen):
interpretazione assolutamente deviante,
faziosa, che stravolge il senso della lettera
presentando come «approvazione» ciò che
invece è misura restrittiva, dichiarando che
il Cammino accoglie «con gioia» ciò che poi
non ha affatto messo in pratica.
____________
Un mio vecchio amico si
sposò, andò a vivere altrove, e lasciò sola
a casa sua madre. La madre non aveva più
compagnia. Una donna molto anziana, dalla fede
semplice ma non molto “praticante”; in
parrocchia trovò compagnia, e me ne chiese un
parere. Da come me lo chiese, sembrava
considerarmi un'autorità in materia. «Là, in
chiesa, ci stanno i catecumeni... che ne
dici?» (era evidente a chi si riferiva).
In un attimo rividi davanti agli occhi,
silenziosamente, lo strazio neocatecumenale che
avevo conosciuto di persona. Le risposi
soltanto: «no, sono pericolosi».
È stata probabilmente una delle più dure
prove della mia vita.
Dopo qualche mese l'anziana donna andò ad
abitare presso un altro dei suoi figli, con una
parrocchia (spero) “non neocatecumenale”.
Ma fin da quel giorno in cui le risposi “pericolosi”,
cominciai ad interrogarmi (anche in
confessione), se l'aver negato ad una
donna la possibilità di vivere i suoi ultimi
giorni in un'esperienza cristiana (sia pure
squinternata e zeppa di errori) sia stato un
modo per allontanarla dall'ultima opportunità
della sua vita, o sia stato un modo per
evitarle la perdizione.
Nella sua cultura semplice, nella sua
mentalità, avrebbe potuto “camminare” un
po', avrebbe avuto i sacramenti, avrebbe “ascoltato”
(senza capire nient'altro che la foga oratoria
del catechista di turno) le catechesi...
Il Signore avrebbe salvato Sodoma se vi avesse
trovato anche un solo giusto; ed io, per quella
donna, mi son permesso di negarle quella che
era l'ultima possibilità di salvezza?
No, no, proprio no: le confessioni pubbliche?
la Messa ridotta a messinscena? il tribalismo
liturgico? il fondamentalismo protestante
biblico? la deprecazione dei
non-neocatecumenali? il disprezzo della storia
della Chiesa? l'azzeramento della devozione
alla Madonna?
Scelsi coscientemente di negarle quella “possibilità”
(pensando alle confessioni pubbliche, alle
liturgie straziate, al tribalismo
fondamentalista...) pur non potendo indicarle
un'altra strada.
Ritengo che i neocatecumenali, anche se in
buona fede e per ignoranza innocente, siano su
una cattiva strada e portino altri nella stessa
cattiva strada. È mio compito, in quanto
cattolico, fare tutto ciò che mi è possibile
per la salvezza delle loro anime e delle anime
che hanno la sventura di capitare a contatto
con ambienti come il Cammino.
Armando (per gli amici: Tripudio)
>>continua
a Pagina 2
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