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Roma
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«Dio punirà chi sparge
sangue in suo nome»
«Dio, Creatore e Padre di tutti, chiederà conto ancor più severamente a chi sparge in suo nome il sangue del
fratello». Un forte appello contro le violenze su base religiosa è stato lanciato oggi da Benedetto XVI alla recita
dell'Angelus. Il Pontefice ha citato in particolare le «tragiche violenze» in Iraq, con gli attentati alle moschee, e gli
scontri fra cristiani e musulmani in Nigeria, esprimendo «ferma condanna» per gli spargimenti di sangue e per «la violazione
di luoghi di culto».
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[Fonte: Santa Sede 26 febbraio 2006]
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Roma
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Ecumenismo, segno dei tempi,
secondo il Cardinal Kasper
In un’epoca in cui “il
termine globalizzazione caratterizza la nostra condizione”, l’ecumenismo
diventa anche “una risposta ai segni dei tempi”, ha affermato questo
mercoledì il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per
la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Intervenendo con una Lezione
Magistrale al Master in “Chiesa, Ecumenismo e Religioni” organizzato
dall’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma, il porporato
tedesco ha constatato che grazie alle nuove possibilità offerte dalle
comunicazioni i popoli sono ormai più vicini, “volenti o nolenti sulla
stessa barca”. I cristiani separati, ha constatato il Cardinal Kasper,
“normalmente non si considerano più stranieri gli uni nei confronti degli
altri, in competizione”, ma “fratelli e sorelle”: “hanno colmato la
precedente mancanza di comprensione” ed “hanno fatto l’esperienza che ciò
che li unisce è molto più grande di ciò che li divide”. ...continua
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[Fonte: Zenit 23 febbraio 2006]
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Città
del Vaticano
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«Rispettare le religioni.
No a reazioni violente» - Benedetto XVI all'Ambasciatore del Marocco
È «necessario e urgente» che «le religioni e
i loro simboli siano rispettati». Così come che «i credenti non siano
l'oggetto di provocazioni che feriscono le loro iniziative e i loro sentimenti
religiosi». Sono parole nette ed esplicite quelle con cui Benedetto XVI,
rivolgendosi al nuovo ambasciatore del Marocco Ali Achour, ha condannato cause
e conseguenze della crisi che sta attraversando nelle ultime settimane le
relazioni tra Europa e Paesi islamici. Discorso che Papa Ratzinger, tuttavia,
ha esteso in tutti suoi aspetti, sollevando la questione di un diritto alla
libertà religiosa che deve essere ovunque rispettato, mentre «intolleranza e
violenza» mai possono essere essere «giustificate» come delle «risposte
alle offese», poiché «non compatibili coi principi sacri della religione»....continua
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[Fonte: Santa Sede 20 febbraio 2006]
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Bari
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A Bari incontro di preghiera internazionale con
1500 delegati di varie Chiese Cristiane
“La diversità di ecclesiologia e di
tradizioni spirituali non vanno considerate come un ostacolo, ma come un
arricchimento reciproco. Nel dialogo ecumenico è possibile imparare ad
accettare l'altro nella sua diversità, senza smarrire la propria identità
cattolica, che può essere vissuta in pienezza e fedeltà”: è il pensiero di
Matteo Calisi, presidente della Comunità di Gesù e anche presidente della
Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships di
diritto pontificio...continua
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[Fonte: S.I.R. 17 febbraio 2006]
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Città
del Vaticano
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Il Papa cerca un dialogo con
Cuba per arginare l'alleanza con l'Iran
Benedetto XVI ha impresso un’importante
accelerata al dialogo con Cuba e a quello con il mondo islamico, dando
contemporaneamente e concretamente l’abbrivio allo snellimento della Curia
Romana. A Cuba, tramite una lettera indirizzata al
cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, arcivescovo di San Cristobal dell’Avana,
il Papa ha chiesto - riprendendo parole già espresse da Giovanni Paolo II - di
aprirsi al mondo auspicando che anche il mondo «si apra a Cuba». L’apertura
chiesta a Cuba è innanzitutto un cambiamento del cuore e della
mente in modo che «coloro che convivono» possano imparare a comprendersi,
«credendo e confidando gli uni verso gli altri». [...] Al mondo islamico,
ancora scosso da reazioni violente a seguito della pubblicazione sui quotidiani
europei di vignette satiriche su Maometto, Benedetto XVI ha voluto dare un
segnale forte di dialogo e di distensione, spostando dal Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso, l’arcivescovo espertissimo di Islam, Michael
Louis Fitzgerald, e promuovendolo nunzio apostolico nella Repubblica araba d’Egitto
con l’incarico anche di Delegato presso la Lega degli Stati Arabi....continua
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[Fonte: Santa Sede 16 febbraio 2006]
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Porto
Alegre
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Da domani fino al 23 febbraio a Porto Alegre la IX Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese
Si
aprirà domani a Porto Alegre la IX Assemblea del Consiglio ecumenico delle
Chiese, un evento al quale parteciperanno oltre 700 delegati ufficiali, in
rappresentanza di 340 chiese (protestanti, anglicana e ortodosse) che fanno
parte del Consiglio ecumenico delle Chiese. L’organismo ha sede a Ginevra e
riunisce chiese di 100 paesi del mondo per una rappresentanza complessiva di
550 milioni di cristiani. L’evento brasiliano si concluderà il 23 febbraio
ed avrà per tema "Trasforma il mondo, Dio, nella tua grazia". Si
svolgerà nei locali della Pontificia Università cattolica di Porto Alegre
che ha già ospitato importanti riunioni internazionali, come il Social Forum.
All'Assemblea ecumenica sono attesi oltre agli ospiti ufficiali migliaia di
persone, semplici visitatori, gruppi di giovani nonché membri di
organizzazioni ecumeniche. ...continua
> Vedi documentazione
> Messaggio di Benedetto
XVI
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[Fonte: S.I.R. 12 febbraio 2006]
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Città
del Vaticano
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Benedetto
XVI visiterà la Turchia dal 28 al 30
novembre
Quattro giorni dopo
l’assassinio di un sacerdote in Turchia, Benedetto XVI ha
confermato che a novembre visiterà il Paese, secondo quanto ha reso
noto questo giovedì la Sala Stampa della Santa Sede. Una
dichiarazione distribuita da Joaquín Navarro-Valls, portavoce
vaticano, ha confermato che “il Presidente della Turchia Ahmet
Necdet Sezer ha invitato Sua Santità Benedetto XVI a compiere una
visita ufficiale in quella Nazione nei giorni 28-30 novembre 2006”.
“Il Santo Padre ha accettato l’invito”, ha aggiunto. ...continua
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[Fonte: Zenit 9 febbraio 2006]
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Trebisonda
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«Ci
tirano sassi, non me ne vado: è Vangelo»
Da sei anni don Andrea Santoro viveva
da solo a Trabzon, che una volta chiamavamo Trebisonda, città turca
sul Mar Nero. Unico cristiano in un ambiente totalmente musulmano:
solo la domenica aveva con sé una decina di cattolici, che per
raggiungerlo dovevano percorrere decine e centinaia di chilometri.
Viveva da solo tra i musulmani come Charles de Foucauld all’interno
del Sahara e come Annalena Tonelli nel Somaliland e come loro è
stato ucciso in circostanze che forse non verranno mai chiarite.
«Potrebbe essere considerato un martire del dialogo interreligioso
», dice il vescovo Vincenzo Paglia che l’aveva avuto compagno di
studi. Sessant’anni, originario di Priverno in provincia di
Latina, entrato in seminario a 11 anni dopo la morte del padre
Gaetano, don Andrea aveva maturato lungamente, negli anni, la
«vocazione» a farsi «ponte» e finestra» verso l’Islam....continua
>Testimonianza di una volontaria di Antiochia
>Comunicato
del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace
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[Fonte: AsiaNews - Corriere della Sera 6 febbraio 2006]
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Beirut
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Islam
e le vignette su Maometto
Le reazioni diplomatiche, i
boicottaggi, le manifestazioni e le minacce criticando le vignette
su Maometto, pubblicate su alcuni giornali occidentali, rischiano di
mostrare ancora una volta l’Islam come oscurantista, arretrato,
incapace di vivere nella modernità, aprendo lo spazio a un vero e
propri conflitto di civiltà. Invece dei ricatti diplomatici ed
economici, il mondo musulmano dovrebbe usare le armi della
modernità: scrivere ai giornali, intraprendere azioni legali,
discutere in tribunale. Ad ogni
modo questa diatriba è un'occasione per chiarire alcuni aspetti del
nostro rapporto Occidente – Oriente....continua
>Intervista al Presidente del Senato Pera
>Comunicato
della Santa Sede
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[Fonte: AsiaNews 3 febbraio 2006]
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Varsavia
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Definito
il viaggio di Papa Ratzinger
in Polonia
Benedetto XVI
visiterà la Polonia dal 25 al 28 maggio 2006. Sarà un
pellegrinaggio «sulle orme» del suo predecessore, Giovanni Paolo
II, ma anche nei luoghi simbolo della devozione popolare, del
dialogo ecumenico e della memoria della Shoah. L'ha annunciato il
segretario della Conferenza episcopale polacca, Piotr Libera. La
notizia è riportata nel comunicato finale della plenaria dei
vescovi polacchi, riuniti il 31 gennaio a Varsavia. «Siate forti
nella fede» sarà il motto del viaggio di Ratzinger, che oltre alla
capitale polacca toccherà Cracovia, Auschwitz, Wadowice - la città
natale di Wojtyla - e i santuari di Czestochowa e di Kalwaria
Zebrzydowska. ...continua
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[Fonte: Avvenire 3 febbraio 2006]
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Tbilisi
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Cardinale
Kasper, cominciata la visita in Georgia
È iniziata oggi la
visita del cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio
Consiglio per la Promozione dell’unità dei Cristiani, in Georgia.
Vi rimarrà fino al 4 febbraio. La visita - come ha informato la
Santa Sede - ha un duplice scopo: rispondere all’invito rivolto
dall’Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, monsignor
Giuseppe Pasotto, a “visitare la comunità cattolica locale per
confermare, sostenere ed animare il clero ed i fedeli cattolici nel
loro impegno ecumenico”, e “rendere visita alla Chiesa ortodossa
di Georgia e al suo Primate, Sua Santità Dia II, Catholicos
Patriarca di tutta la Georgia”. ...continua
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[Fonte: Zenit 1 febbraio 2006]
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Bagdad
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Una
difficile transizione
Una serie di
autobombe
sincronizzate. Un'aggressione mirata alle chiese cattoliche a Baghdad
e a Kirkuk, che lascia sgomenti: tre i morti e 17 i feriti. Non è una
novità assoluta, ma di certo è la prima fiammata anticristiana dalla
vittoria sciita alle elezioni del 15 dicembre.
La denuncia di una possibile «pulizia religiosa» da parte del leader
sunnita Adnan al-Dulaimi se gli sciiti avranno il ministero degli
Interni e della Difesa, suona come una sinistra conferma di un rischio
che molti percepiscono. Il timore finora sussurrato è quello
dell'instaurarsi di un regime fondamentalista e che quindi, nonostante
le deboli assicurazioni contenute nella Carta costituzionale, la
sharia (la legge islamica) divenga la prassi nella società irachena
mettendo di fatto al bando tutte le minoranze religiose....continua
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[Fonte: Avvenire 31 gennaio 2006]
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