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Mosca |
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Pubblicata
l'edizione russa dell'enciclica Spe Salvi. Domani
sera la presentazione a Mosca: un'occasione di
confronto e dialogo ecumenico'
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Un’occasione di incontro e
dialogo tra la Chiesa cattolica e quella
ortodossa. A offrirla, domani sera a Mosca,
la presentazione della "Spe Salvi", l’ultima
enciclica di Benedetto XVI, nell’edizione
russa. Parteciperanno all’evento, informa
l’Agenzia Zenit, l’arcivescovo metropolita,
mons. Paolo Pezzi e padre Vladimir Shmalij,
segretario della Commissione teologica
sinodale del Patriarcato e vicerettore
dell’Accademia teologica di Sergiev Posad.
L’iniziativa si svolgerà presso il Centro
culturale Biblioteca dello Spirito, dove da
quindici anni i cattolici e gli ortodossi
della Fondazione Russia Cristiana lavorano
insieme per promuovere, attraverso incontri,
mostre e pubblicazioni, occasioni di
confronto e dialogo ecumenico. Gli scritti
di Benedetto XVI hanno offerto già in
passato occasioni di scambio: quando nel
2006 la Biblioteca dello Spirito ha
pubblicato il volume "Introduzione al
Cristianesimo", il metropolita Kirill aveva
voluto scriverne la prefazione. Ora un altro
importante esponente dell’ortodossia russa,
padre Shmalij, ha accettato di presentare
l’enciclica "Spe Salvi", che dedica tra
l’altro ampio spazio alla denuncia delle
ideologie e delle loro false speranze,
un’esperienza distruttiva vissuta dalla
Russia sulla propria pelle.
>v
anche, nel sito
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[Fonte: Radio Vaticana 24 marzo 2008]
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Città del Vaticano |
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Celebrazione della
Passione: Padre Cantalamessa, l'unità è un dono da
accogliere
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“La lieta notizia da
proclamare il Venerdì Santo è che l’unità
(della Chiesa, ndr), prima che un traguardo
da raggiungere, è un dono da accogliere”. Lo
ha affermato il predicatore della casa
pontificia, Padre Raniero Cantalamessa,
durante l’omelia della celebrazione della
Passione del Signore, presieduta da
Benedetto XVI nella basilica vaticana.
Commentando un versetto del Vangelo di
Giovanni (19,23-24), dove viene descritto
quanto accade dopo la crocifissione di
Cristo, padre Cantalamessa ha sottolineato
che “la tunica” di Gesù “era senza
cuciture”. Un fatto, questo, che – ha
spiegato Cantalamessa – “simboleggia l’unità
della Chiesa”. La tunica, ha aggiunto, “era
l’indumento intimo, portato a diretto
contatto con il corpo. Un simbolo anche
questo. Noi uomini possiamo dividere la
Chiesa nel suo elemento umano e visibile, ma
non la sua unità profonda che si identifica
con lo Spirito Santo. La tunica di Cristo
non è stata e non potrà mai essere divisa”.
Riflettendo ancora sull’unità, padre
Cantalamessa ha detto: “Se l’unità deve
servire da segno «perché il mondo creda»,
essa deve essere una unità anche visibile,
comunitaria. È questa unità che è andata
perduta e che dobbiamo ritrovare. Essa è ben
più che dei rapporti di buon vicinato; è la
stessa unità mistica interiore, in quanto
accolta, vissuta e manifestata, di fatto,
dai credenti”.
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[Fonte: SIR 21 marzo 2008]
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Città del Vaticano |
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Tristezza e dolore
di Benedetto XVI per il Tibet, al termine
dell'Udienza del mercoledì.
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Il Papa segue “con grande
trepidazione” quanto sta accadendo in Tibet,
prova “tristezza e dolore davanti a tanta
sofferenza”, lancia un appello per ricordare
che “con la violenza non si risolvono i
problemi ma solo si aggravano” e chiede che
“Dio illumini le menti di tutti e dia a
ciascuno il coraggio di scegliere la via del
dialogo e della tolleranza”. Le parole per
la tormentata regione asiatica hanno
concluso, oggi, l’ultima udienza generale
prima della Pasqua, nella quale Benedetto
XVI aveva già invitato a portare nella
preghiera “la drammaticità di fatti e
situazioni che in questi giorni affiggono i
nostri fratelli in tante parti del mondo”,
ed invitato alla “grande speranza” di questi
giorni: “sappiamo – aveva detto ai 15mila
fedeli presenti all’udienza generale - che
l’odio, le divisioni e le violenze non hanno
mai l'ultima parola negli eventi della
storia. Questi giorni rianimano in noi la
grande speranza che Cristo Crocifisso e
risorto ha vinto il mondo: l'amore è più
forte dell'odio, ha vinto”. Bisogna
“lavorare in comunione con Cristo, per un
mondo fondato sulla pace, la giustizia e
l'amore. Un impegno che tutti ci coinvolge.
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[Fonte: Santa Sede 18 marzo 2008]
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Città del Vaticano |
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Tristezza e dolore
di Benedetto XVI per il Tibet, al termine
dell'Udienza del mercoledì.
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Il Papa segue “con grande
trepidazione” quanto sta accadendo in Tibet,
prova “tristezza e dolore davanti a tanta
sofferenza”, lancia un appello per ricordare
che “con la violenza non si risolvono i
problemi ma solo si aggravano” e chiede che
“Dio illumini le menti di tutti e dia a
ciascuno il coraggio di scegliere la via del
dialogo e della tolleranza”. Le parole per
la tormentata regione asiatica hanno
concluso, oggi, l’ultima udienza generale
prima della Pasqua, nella quale Benedetto
XVI aveva già invitato a portare nella
preghiera “la drammaticità di fatti e
situazioni che in questi giorni affiggono i
nostri fratelli in tante parti del mondo”,
ed invitato alla “grande speranza” di questi
giorni: “sappiamo – aveva detto ai 15mila
fedeli presenti all’udienza generale - che
l’odio, le divisioni e le violenze non hanno
mai l'ultima parola negli eventi della
storia. Questi giorni rianimano in noi la
grande speranza che Cristo Crocifisso e
risorto ha vinto il mondo: l'amore è più
forte dell'odio, ha vinto”. Bisogna
“lavorare in comunione con Cristo, per un
mondo fondato sulla pace, la giustizia e
l'amore. Un impegno che tutti ci coinvolge.
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[Fonte: Santa Sede 18 marzo 2008]
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Città del Vaticano |
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Parole 'forti' del
Santo Padre per l'Angelus della Domenica delle
Palme, ricordando Mons Raho e l'Iraq, con voce
ferma, ferrea, oseremmo dire 'evangelica'...
"Al termine di questa
solenne Celebrazione, in cui abbiamo
meditato sulla Passione di Cristo, desidero
ricordare il compianto Arcivescovo di Mossul
dei Caldei, Monsignor Paulos Faraj Rahho,
tragicamente scomparso pochi giorni fa.
La sua bella testimonianza di fedeltà a
Cristo, alla Chiesa e alla sua gente, che
nonostante numerose minacce non aveva voluto
abbandonare, mi spinge ad alzare un forte
e accorato grido: basta con le stragi, basta
con le violenze, basta con l’odio in Iraq!
Ed elevo in pari tempo un appello al Popolo
iracheno, che da cinque anni porta le
conseguenze di una guerra che ha provocato
lo scompaginamento della sua vita civile e
sociale: amato Popolo iracheno, solleva la
tua testa e sii tu stesso, in primo luogo,
ricostruttore della tua vita nazionale!
Siano la riconciliazione, il perdono, la
giustizia e il rispetto della convivenza
civile tra tribù, etnie, gruppi religiosi,
la solidale via alla pace nel nome di Dio!..."
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[Fonte: Santa Sede 16 marzo 2008]
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Subiaco |
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Per il futuro
dell'Europa: «La rilevanza pubblica delle Religioni»
Il 12 marzo il patriarca di
Venezia, card. Angelo Scola, ha tenuto una
conferenza a Subiaco nella abbazia
benedettina di Santa Scolastica, su "Il
cristianesimo, una risorsa per il futuro
dell'Europa". Dedichiamo attenzione ad un passaggio della
relazione di Scola. Considerare il cristianesimo una
risorsa per l'Europa significa riconoscerne
il peso come fatto sociale pubblicamente
rilevabile non solo per il passato
(un'evidenza che solo un bieco pregiudizio
ideologico riesce ad oscurare), ma anche per
il futuro del vecchio continente. Un futuro
che, comunque, dovrà fare i conti con il
presente di una realtà plurale
caratterizzata da una forte interculturalità.
Proprio questo dato, secondo alcuni
esponenti dell'accademia, costituirebbe la
risorsa per ridurre le attuali divisioni
dell'Europa allargata e per evitare quelle
future, aprendo così una strada privilegiata
per l'integrazione europea....continua
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[Fonte: SIR 14 marzo 2008]
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Roma |
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Bartolomeo I «Ortodossi
e Cattolici uniti per rispondere alle sfide del
mondo»
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Bartolomeo I è stato
invitato a Roma per la celebrazione dei 90
anni del Pontificio Istituto Orientale, che
ha al suo attivo una rinomata Facoltà di
Scienze ecclesiastiche orientali e una di
Diritto canonico orientale. Il Patriarca ha
tenuto un discorso su cosa la Chiesa
ortodossa si aspetta da questa istituzione
come servizio al mondo contemporaneo. Nella
sua prolusione, dal titolo “Teologia,
liturgia e silenzio. Prospettive
fondamentali dei Padri Orientali per oggi”,
egli ha dato molta importanza alla teologia
dei grandi Padri della Chiesa, quelli della
Chiesa unita del primo millennio, il cui
spirito è vivo come una base solida del
documento elaborato a Ravenna. Tale
documento vuole essere proprio la risposta
delle Chiese sorelle alle sfide del mondo
contemporaneo. A una domanda iniziale – qual
è la parola salvifica che la teologia della
Chiesa orientale può offrire al mondo
contemporaneo –Bartolomeo, prendendo spunto
dalla teologia patristica, spiega che tale
teologia non si lascia ridurre ad un sistema
strutturato di verità, ma al contrario è
luce e grazia dello Spirito Santo che dà la
vita alla Chiesa, “per ringiovanire così il
mondo intero”....continua
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[Fonte: AsiaNews marzo 2008]
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Recensione |
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«Viaggio fra i
cristiani d'Oriente». Nuovo interessante volume per i tipi delle
Edizioni Lindau.
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Dopo aver trascorso diversi
anni in Libano, Frédéric Pichon e la sua
famiglia decidono di lasciare Beirut per la
Francia. Ma quello a cui si predispongono
non è un qualsiasi viaggio di ritorno,
perché avrà come filo conduttore le comunità
cristiane d’Oriente, insediate con le loro
antiche chiese non lontano dai luoghi dove
sono vissuti Gesù e gli Apostoli.
Inizia così un lungo periplo attraverso il
Libano, la Siria, la Turchia e la Grecia,
costellato di incontri, peripezie,
incursioni nella storia antica e moderna di
questi luoghi, attraverso deserti, valli e
montagne a strapiombo su cui vegliano
monasteri austeri e remoti. Lo sguardo
dell’autore è acuto e penetrante: giocano a
suo favore l’esperienza di vita nel Vicino
Oriente, la conoscenza della lingua, un
rapporto di grande empatia con le
popolazioni locali e un sincero sentimento
religioso. Il risultato è un racconto
vivace, sempre suggestivo, spesso
appassionante, soprattutto capace di
cogliere l’anima profonda e molteplice dei
cristiani d’oriente, cattolici, ortodossi,
maroniti e caldei che sopravvivono, con
grandi sofferenze e coraggio, ogni giorno
più isolati, in un mondo musulmano
contraddittorio e travagliato.
...continua
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[Fonte: Editrice Lindau marzo 2008]
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Recensione |
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«Viaggio fra i
cristiani d'Oriente». Nuovo interessante volume per i tipi delle
Edizioni Lindau.
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Dopo aver trascorso diversi
anni in Libano, Frédéric Pichon e la sua
famiglia decidono di lasciare Beirut per la
Francia. Ma quello a cui si predispongono
non è un qualsiasi viaggio di ritorno,
perché avrà come filo conduttore le comunità
cristiane d’Oriente, insediate con le loro
antiche chiese non lontano dai luoghi dove
sono vissuti Gesù e gli Apostoli.
Inizia così un lungo periplo attraverso il
Libano, la Siria, la Turchia e la Grecia,
costellato di incontri, peripezie,
incursioni nella storia antica e moderna di
questi luoghi, attraverso deserti, valli e
montagne a strapiombo su cui vegliano
monasteri austeri e remoti. Lo sguardo
dell’autore è acuto e penetrante: giocano a
suo favore l’esperienza di vita nel Vicino
Oriente, la conoscenza della lingua, un
rapporto di grande empatia con le
popolazioni locali e un sincero sentimento
religioso. Il risultato è un racconto
vivace, sempre suggestivo, spesso
appassionante, soprattutto capace di
cogliere l’anima profonda e molteplice dei
cristiani d’oriente, cattolici, ortodossi,
maroniti e caldei che sopravvivono, con
grandi sofferenze e coraggio, ogni giorno
più isolati, in un mondo musulmano
contraddittorio e travagliato.
...continua
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[Fonte: Editrice Lindau marzo 2008]
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Roma |
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Santa Sede. A
novembre l'incontro tra il Papa e gli islamici
moderati
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Si svolgerà il prossimo
novembre, a Roma, l'incontro tra il Papa e
gli esponenti dell'Islam moderato. A darne
notizia è oggi il Pontificio Consiglio per
il dialogo religioso, che in una nota fa
presente che l’iniziativa è il frutto
dell’impegno di una delegazione di esponenti
islamici che da ieri ad oggi si sono
incontrati in Vaticano, dopo la
“lettera
aperta” scritta da 138 saggi musulmani ai
leader cristiani. È
stato anche istituito – informa il
competente dicastero pontificio - il
“Catholic-Muslim Forum”, che si riunirà per
la prima volta a Roma dal 4 al 6 novembre.
La delegazione islamica, ricevuta ieri e che
ha concluso oggi i lavori, era composta da 5
persone. Al seminario di novembre
parteciperanno 24 leader religiosi ed
esperti di entrambe le religioni, che si
confronteranno sul tema: “Amore di Dio,
amore del vicino”; nel primo giorno si
rifletterà sui “fondamenti teologici e
spirituali” e nel secondo su “dignità umana
e rispetto reciproco”. Al termine dei
lavori, i partecipanti saranno ricevuti in
udienza privata da papa Benedetto XVI.
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[Fonte: SIR 5 marzo 2008]
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Roma |
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Il cammino
ecumenico comincia a casa...
Il cammino ecumenico, cioè
la promozione dell'unità tra i cristiani,
deve cominciare a casa, attraverso una
approfondita fraternità all'interno delle
famiglie, delle comunità e della stessa
Chiesa per poi potersi allargare anche agli
altri. E' una delle idee emerse durante
l'incontro a Roma dell'USMI, l'Unione
Superiore Maggiori d'Italia, nel quale si è
affrontato il dialogo ecumenico come dovere
per tutti i credenti e specialmente per i
religiosi. La responsabile dell'ecumenismo e
del dialogo interreligioso dell'USMI, Maria
Rosaria de Ninno spiega così: “Credo che
l'ecumenismo cominci nell'ambito
comunitario. Se non sappiamo accettarci
reciprocamente è inutile che parliamo di
metterci in dialogo con altre confessioni
cristiane. Dobbiamo cominciare a fare
comunione tra di noi o meglio a rafforzare
quei rapporti fraterni che devono esistere
in una famiglia”.
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[Fonte: H2Onews marzo 2008]
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Roma |
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Nuovo appello del
Papa per l'arcivescovo rapito in Iraq.
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Questa domenica, Benedetto
XVI è tornato a invocare la liberazione di
monsignor Paulos Faraj Rahho, arcivescovo di
Mossul dei Caldei, in Iraq, rapito il 29
febbraio all'uscita dalla chiesa del Santo
Spirito dove aveva partecipato a una Via
Crucis. Nell'assalto, avvenuto a Mossul,
sono morte le due guardie di sicurezza che
scortavano il presule e il suo autista. Le
loro esequie sono state celebrate sabato
scorso. Il Papa ha ammesso di seguire “con
profonda tristezza” questa “drammatica
vicenda” e di unirsi “all’appello del
Patriarca, il Cardinale Emmanuel III Delly,
e dei suoi collaboratori, affinché il caro
Presule, oltretutto in precarie condizioni
di salute, sia prontamente liberato".
“Elevo, in pari tempo, la mia preghiera di
suffragio per le anime dei tre giovani
uccisi, che erano con lui al momento del
rapimento”, ha detto il Pontefice. “Esprimo,
inoltre, la mia vicinanza a tutta la Chiesa
in Iraq ed in particolare alla Chiesa caldea
– ha aggiunto –, ancora una volta duramente
colpite, mentre incoraggio i Pastori e i
fedeli tutti ad essere forti e saldi nella
speranza”. Il Santo Padre ha quindi chiesto
che “si moltiplichino gli sforzi di quanti
reggono le sorti del caro popolo iracheno,
affinché grazie all’impegno e alla saggezza
di tutti ritrovi pace e sicurezza, e non
venga ad esso negato il futuro a cui ha
diritto”.
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[Fonte: H2Onews 3 marzo 2008]
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Venezia |
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Istituto Studi
Ecumenici S. Bernardino - Venezia
8 marzo 2008 - Rapporto arte e fede nei luoghi
di culto
Interrogarsi sul rapporto arte e
fede significa guardare all'arte come luogo
privilegiato di espressione della fede.
Particolare attenzione sarà data alle chiese,
quali luoghi simbolici e spazi trascendenti, per
vedere come ogni confessione cristiana abbia
espresso la sua fede e come sia stato tradotto
in generale il senso del sacro.
Info: Tel 041 5235341
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[Fonte: I.S.E. marzo 2008]
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Roma |
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Ennesima
profanazione? Il caso di S. Paolo fuori le
Mura.
"Daremo la possibilità a comunità cristiane non cattoliche di
poter venire a pregare e a celebrare la liturgia". L'arciprete di San Paolo
fuori le mura, il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, ha spiegato
così all'Osservatore Romano l'allestimento di una "cappella ecumenica" nella
Basilica Papale. "È un fatto - afferma - di
enorme portata nel dialogo tra i cristiani, una grande novità portata
dall'anno paolino, sei mesi prima del suo inizio. Sta per essere realizzata
- spiega il porporato - nell'antica struttura, a croce greca, che finora ha
ospitato il battistero. L'altare, risistemato, sarà quello che abbiamo
trovato e rimosso durante i recenti lavori accanto alla tomba di Paolo,
quando l'abbiamo resa visibile ai pellegrini. Quell'altare era proprio
accanto al sarcofago e contiene le reliquie di Timoteo di Antiochia,
martirizzato nel 311, da non confondere con il discepolo di Paolo, e
un'altra piccola cassa che, secondo la dicitura, custodisce i resti di
martiri ignoti della stessa epoca"....continua
Siamo in attesa di conoscere l'esito della vicenda collegata con l'Anno
Paolino
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[Fonte:
Forum Crismon 21 dicembre 2007]
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