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Roma |
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Giornata delle comunicazioni. Web2.0
"Nuova finestra tra Chiesa e territorio"
“In questi anni, sta crescendo la
sensibilità del territorio verso i media:
soprattutto quest’anno, grazie all’invito
del Papa – che può suonare come proposta
provocatoria - a coniugare due mondi, quello
virtuale e quello reale, che di solito siamo
portati a contrapporre”. E’ il “bilancio”
che don Domenico Pompili, direttore
dell’Ufficio Cei per le comunicazioni
sociali, traccia in vista della prossima
Giornata mondiale. “Le nuove tecnologie,
ormai, sono già in agenda”, spiega don
Pompili in un’intervista “on line” al SIR:
“Non bisogna decidere se inserirle o no in
essa, ma se viverle con consapevolezza
critica, con la capacità di formare un punto
di comunicazione rappresentativa, o
semplicemente limitarci ad un atteggiamento
attendista. La Chiesa italiana ha da tempo
fatto la scelta di essere presente sul web:
quest’anno, poi, in vista della Giornata, da
dopodomani – all’interno del sito
dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni
sociali - sarà disponibile uno spazio video,
una fotogallery e soprattutto uno spazio
riservato alle diocesi, al territorio, per
privilegiare la dinamica interattiva tipica
del web 2.0, dove non ci si limita a
beneficiare dei contributo, ma si reagisce
attraverso i propri contributi. Una sorta di
finestra aperta sul territorio diocesano,
come punto di riferimento con cui entrare in
contatto ed interagire”....continua |
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[Fonte: SIR 23 maggio 2009]
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Roma |
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Ecumenismo. Il Patriarca di Mosca
benedice la prima chiesa ortodossa russa a
Roma.
La chiesa di Santa Caterina sorge nel
cortile dell'ambasciata russa, a poche
centinaia di metri da piazza San Pietro e
verrà consacrata dal metropolita Hilarion,
responsabile del Dipartimento relazioni
esterne del Patriarcato di Mosca. Il viaggio
di Hilarion a Roma, che nella capitale avrà
anche una serie di incontri con esponenti
della Curia vaticana, sarà la prima
occasione di contatto diretto tra lo staff
del patriarca Cirillo, eletto poco più di
tre mesi fa, e la Santa Sede.
L'inaugurazione della nuova chiesa arriva in
un momento particolarmente promettente nelle
relazioni tra Roma e Mosca. Proprio oggi il
New York Times ha rilanciato le voci di un
incontro a breve tra il patriarca di Mosca e
Papa Benedetto XVI. Alla cerimonia di
domenica parteciperanno, a quanto si
apprende, come rappresentanti della Santa
Sede i card. Etchegaray e Kasper, presidente
del Pontificio Consiglio per l'unità dei
cristiani, oltre al responsabile ecumenismo
della Conferenza Episcopale Italiana mons.
Vincenzo Paglia. Quest'ultimo, a margine
della presentazione dell'ultimo volume di
Limes, organizzata dall'agenzia di
comunicazione Elea, ha dichiarato che un
incontro tra i leader delle due chiese ''può
avvenire solo su basi spirituali'', perché
il riavvicinamento tra ortodossia e
cattolicesimo ''non si basa su un'alchimia
politica o diplomatica". ''Cirillo e
Benedetto - ha comunque aggiunto - non
possono non trovarsi a un certo momento,
perché non possono farne a meno''. ''Per me
- ha detto l'igumeno Filipp Vasil'Cev,
amministratore della nuova parrocchia - è
naturale pensare che la nuova russia faccia
parte della nuova Europa e simbolo della
nuova Russia è questa grande chiesa che è
stata ultimata a Roma". |
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[Fonte: ASCA 22 maggio 2009]
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Roma |
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16 maggio. Incontro con
Rino Camilleri a S. Trinità dei Pellegrini
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[Clicca sull'immagine per ingrandirla] |
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[Fonte: S.
Trinità dei Pellegrini 10 maggio 2009]
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Gerusalemme/Territori |
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Viaggio, pellegrinaggio,
evento storico e spirituale
Finalmente, il viaggio di Benedetto XVI
in Terra Santa è concluso. È possibile
farne un primo consuntivo. Da quel poco
percepibile attraverso i media (dirette
e discorsi), alcuni punti essenziali
possono essere individuati.
1. Innanzi tutto, grosso sospiro di
sollievo per l'incolumità del Santo
Padre.
2. Molti sono rimasti delusi per i
risultati della visita:
- gli ebrei, perché allo Yad Vashem il
Papa non ha parlato di nazismo, perché
non ha pronunciato il numero magico "sei
milioni", perché ha usato il termine
"uccisi" e non "sterminati", perché non
è entrato nel Museo (dove c'è la foto di
Pio XII con la discussa didascalia), ma
soprattutto perché non ha chiesto scusa
per le colpe della Chiesa;
- i musulmani, perché è andato allo Yad
Vashem a rendere omaggio alle vittime
della Shoah, ma non è andato a Gaza a
rendere omaggio alle vittime
dell'attuale carneficina;
- i cattolici, perché molti in Israele
hanno mancato di rispetto al Santo Padre
3. Invece, l'esito del pellegrinaggio è
nettamente positivo. Gli ostacoli e le
difficoltà erano in bilancio. Ciò che
conta è che il Papa li ha superati alla
grande; non li ha schivati, ma li ha
affrontati con trasparenza e Verità e
così è andato, oltre l'ovvietà, al cuore
delle cose.
- Soprattutto quel che resterà nel cuore
dei cristiani di quelle terre è
l'incontro del Pastore con il suo
gregge. E' stato così messo davanti agli
occhi di tutto il mondo che la Terra
Santa non appartiene solo a ebrei e
musulmani; appartiene anche a noi. Per i
cristiani la Terra Santa non è un museo
da visitare; è il luogo dove vive una,
seppur minima, comunità cristiana che,
nelle attuali tensioni, rischia
seriamente di essere destinata a
soccombere, costretta perfino - come già
accaduto fino ad oggi - ad abbandonare
la propria terra.
- Sul piano politico, il Papa non ha
potuto fare a meno di pagare un
inevitabile pedaggio; ma - ormai è
assodato -qualunque cosa egli dirà, non
sarà mai sufficiente per certi
accigliati rabbini. Tuttavia, Benedetto
XVI non ha detto ciò che non voleva e
volevano fargli dire (che comunque
sarebbe falso): che la colpa
dell'Olocausto è della Chiesa cattolica.
Anzi, in uno degli ultimi discorsi, dove
ha fatto esplicito riferimento al
nazismo, lo ha chiamato una "ideologia
senza Dio". Inoltre non ha avuto nessuna
remora a riconoscere il diritto dei
palestinesi a una loro patria e a
denunciare pubblicamente il muro che
divide Israele dai Territori
palestinesi. Di più il Papa non poteva,
anche perché non è suo compito assumersi
responsabilità che competono ad altri
(significativo il riferimento alla
"comunità internazionale").
4. Non a caso il quotidiano israeliano
Haaretz ha scritto: "Hanno vinto i
palestinesi!". In effetti, per molti la
vista non era altro che una sorta di
gara fra israeliani e palestinesi. Le
parole e gli atteggiamenti del Papa
hanno mostrato al mondo torti e ragioni.
Tutti hanno potuto notare
l'atteggiamento arrogante e di
sufficienza di Israele e l'accoglienza
calorosa, oltre che rispettosa, delle
popolazioni arabe (cristiane e
musulmane). Ma, andando oltre questa
sommaria distinzione fra arabi e
israeliani (che non rende ragione della
complessità della realtà), Benedetto XVI,
con il suo inconfondibile stile, mixer
'sapiente' di mitezza e di energia, di
spiritualità più che di politica, ha
messo in luce il discrimine fra
estremisti e uomini di buona volontà:
tra chi, mentre parla di pace semina
odio e chi, senza clamore e pagando di
persona, si sforza di intessere una
pacifica convivenza.
> A
questo link sono disponibili i documenti
più significativi |
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[Fonte:
InternEtica 20
maggio 2009]
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Amman |
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I cristiani abbiano il
coraggio di testimoniare fede e amore
contrastando la mentalità di chi stronca
vite innocenti. Un richiamo particolare al
ruolo delle donne.
I cristiani del Medio Oriente devono "dare
testimonianza all'amore che ci ispira a
'sacrificare' la nostra vita nel servizio
agli altri e così a contrastare modi di
pensare che giustificano lo 'stroncare' vite
innocenti": lo ha affermato il Papa
concludendo la sua
omelia nello stadio di Amman, in
Giordania, senza esplicitare il riferimento
a kamikaze o ad attacchi militari come
quello israeliano su Gaza. "Che il coraggio
di Cristo nostro pastore vi ispiri e vi
sostenga quotidianamente nei vostri sforzi
di dare testimonianza della fede cristiana e
di mantenere la presenza della Chiesa nel
cambiamento del tessuto sociale di queste
antiche terre", ha detto Benedetto XVI
rivolgendosi ai cristiani del Medio Oriente.
"La fedeltà alle vostre radici cristiane, la
fedeltà alla missione della Chiesa in Terra
Santa, vi chiedono un particolare tipo di
coraggio: il coraggio della convinzione nata
da una fede personale, non semplicemente da
una convenzione sociale o da una tradizione
familiare; il coraggio di impegnarvi nel
dialogo e di lavorare fianco a fianco con
gli altri cristiani nel servizio del Vangelo
e nella solidarietà con il povero, lo
sfollato e le vittime di profonde tragedie
umane; il coraggio di costruire nuovi ponti
per rendere possibile un fecondo incontro di
persone di diverse religioni e culture e
così arricchire il tessuto della società.
Ciò - ha concluso - significa anche dare
testimonianza all'amore che ci ispira a
"sacrificare" la nostra vita nel servizio
agli altri e così a contrastare modi di
pensare che giustificano lo 'stroncare' vite
innocenti". "La comunità cattolica di qui è
profondamente toccata dalle difficoltà e
incertezze che riguardano tutti gli abitanti
del Medio Oriente; non dimenticate mai la
grande dignità che deriva dalla vostra
eredità cristiana, e non venite mai meno al
senso di amorevole solidarietà verso tutti i
vostri fratelli e sorelle della Chiesa in
tutto il mondo!", ha detto ancora Ratzinger.
Il Papa torna a lodare il "carisma profetico
delle donne, come portatrici di amore,
maestre di misericordia e costruttrici di
pace, comunicatrici di calore ed umanità ad
un mondo che troppo spesso giudica il valore
della persona con freddi criteri di
sfruttamento e profitto." |
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[Fonte: Apcom 10
maggio 2009]
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Roma |
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In occasione
della 43a Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali
dialogo
e amicizia
nel continente digitale
SABATO 9 MAGGIO 2009 ORE 10.00
CASA BONUS PASTOR
Via Aurelia 208 - Roma
Intervengono
XAVIER DEBANNE, Esperto in comunicazione
digitale
ROBERTO CIPRIANI, Ordinario di
Sociologia all’Università Roma Tre
Modera
PIERO DAMOSSO, Giornalista TG1
Locandina dell'evento
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[Fonte:
Ufficio Comunicazioni Sociali Vicariato maggio 2009]
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Roma |
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Santa Messa
Gregoriana in Santa Maria Maggiore
Giovani e Tradizione, il gruppo che
seppe organizzare lo scorso anno il
riuscitissimo
convegno sul motu proprio (e che
quest'anno provvederà alla seconda
edizione dell'assise), comunica questo
lieto evento:
Martedì 5 maggio 2009
alle ore 17,00
festa liturgica del Papa San Pio V
Santa Messa Tradizionale nella Cappella
Cesi della Basilica di Santa Maria
Maggiore in Roma secondo le intenzioni
del Sommo Pontefice Papa Benedetto XVI
Celebrerà la Santa Messa P. Vincenzo M.
Nuara O.P
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[Fonte:
Messainlatino.it 1 maggio 2009]
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Torino |
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La
Claudiana alla Fiera del Libro di Torino
In occasione della Fiera del
Libro che si tiene a Torino dal 14 al 18
maggio, la casa editrice cristiana
Claudiana, presente nel padiglione 2, stand
L76, propone alcuni incontri a tema nella
sezione "Proposte degli editori".
Venerdì 15 maggio alle 17, nello Spazio
autori A: "Henry Dunant. Il fondatore della
Croce Rossa", incontro con l'autore, Franco
Giampiccoli, Massimo Barra, Roberto Coaloa e
Dante Ferraris.
Sabato 16 maggio alle 18.30, nello Spazio
autori B: "Sacco e Vanzetti. Una tragedia
italiana", con Pietro Adamo e Giorgio
Bouchard; sarà presente Lorenzo Tibaldo,
autore di "Sotto un cielo stellato. Vita e
morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti".
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[Fonte:
evangelici.net 8 maggio 2009]
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