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Gerusalemme |
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Palestina.
Un musulmano denuncia le persecuzioni
anticristiane
Il quotidiano Al-Ayyam (giornale
dell'Autorità palestinese) ha pubblicato
la testimonianza di Abd Al-Nasser
Al-Najjar. Questo giornalista musulmano
si scaglia contro le persecuzioni di cui
è vittima la comunità cristiana in
Palestina dove alcune migliaia di
cristiani, su più di un milione di
musulmani, tentano di sopravvivere.
«Siamo onesti con noi stessi,
riconoscendo coraggiosamente che i
cristiani palestinesi ricevono molti
colpi duri, continuando a soffrire in
silenzio per non attirare l'attenzione»,
dichiara Abd Al-Nasser Al-Najjar.
Espropriazioni, saccheggi, aggressioni
fisiche... l'autore esprime
dettagliatamente il difficile quotidiano
dei cristiani in terra islamica:
«Durante gli ultimi anni, molti miei
amici cristiani mi hanno confidato le
intollerabili sofferenze, le
minacce,perfino di morte, proferite
perché essi avevano tentato di
recuperare le loro terre usurpate da
parte di influenti residenti di
Betlemme. Malgrado tutte le ingiustizie,
nessuna azione costruttiva è stata
presaper arginare il fenomeno e
difendere i loro diritti, da nessuno dei
tre ambiti [esecutivo, legislativo e
giudiziario], né da parte delle ONG, e
neppure da partiti politici».
Risultato, a Betlemme, luogo di nascita
di Gesù, i cristiani sono obbligati a
fuggire queste persecuzioni. Nel 1990,
il 60% della popolazione era cristiana.
Oggi, questa cifra è caduta a meno del
20%. ...continua |
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[Fonte:
NOVOPress 24 febbraio 2009]
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Gerusalemme |
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Sputi
sui cristiani. Dileggio in TV, Intervengono
i Vescovi di Terra Santa
Prima i frati francescani, poi un
ecclesiastico armeno: i cristiani sono
sempre più presi di mira a Gerusalemme
da studenti delle scuole ebraiche
ortodosse, che gli sputano in faccia (o,
come nell’ultimo caso, sputano sulla
croce).
Lo denuncia non un giornale cattolico,
ma Haaretz, importante quotidiano
israeliano. Per di più nei giorni
scorsi, su Canale 10 terza emittente
israeliana più vista nel paese (a
partecipazione pubblica e privata),
seguita anche dagli arabi
israeliani-cristiani, soprattutto al
nord, ha trasmesso un programma
gravemente offensivo verso i
cristiani/cattolici, con espressioni
molto volgari contro Gesù e soprattutto
la Madonna e volgari ironie sui miracoli
di Cristo e i dogmi cristiani.
Ci chiediamo che cosa sarebbe
successo se un simile programma fosse
stato trasmesso nei confronti
dell'islam, o nei loro confronti: ne sarebbe certamente nato un
caso. Colpisce anche il silenzio dei
rabbini sugli sputi e su queste offese
alla sensibilità cristiana. E che fine
fa la pretesa del rispetto, se non c'è
reciprocità?
> Intervengono
i Vescovi di Terra Santa |
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[Fonte:
Paparatzingerblog/SIR 18-19 febbraio 2009]
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Roma |
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“Essere donna oggi
nell’Islam e nella Chiesa cattolica”
Su questo tema si è svolto ieri sera a
Roma, presso la sede legale dell’Azione
cattolica italiana, un incontro che ha
visto ospiti una delegazione iraniana di
teologhe e donne impegnate nella società
civile. Con il patrocinio
dell’ambasciata della Repubblica
islamica dell’Iran presso la Santa Sede,
l’iniziativa è stata promossa dall’Ac in
collaborazione con il Coordinamento
teologhe italiane, e prevede in questi
giorni diversi appuntamenti alcuni dei
quali in università pontificie.
“Partendo dal rispetto delle reciproche
differenze religiose” il contributo che
le teologhe dei due Paesi possono dare
“per costruire una cultura della pace e
dell’accoglienza” è “importante”: questa
l’idea che accomuna la delegazione
iraniana e le teologhe italiane. “Credo
che insieme alle teologhe di tutto il
mondo dobbiamo creare una corrente
religiosa femminile per la difesa dei
valori”, ha affermato l’iraniana Fariba
Allasvand. Marinella Perroni, presidente
del Coordinamento teologhe italiane,
conferma: “non è un’utopia creare una
piattaforma di valori comuni a partire
dalla quale interrogarsi su questioni
precise come la pace”. Tema centrale del
confronto di ieri è stato il ruolo della
donna nella famiglia e nella la società
nei due Paesi esaminando il contributo
delle religioni. Tahere Nazari, capo
della delegazione iraniana, ha detto che
“coniugare il ruolo di madri con quello
sociale di donne impegnate per lo
sviluppo del Paese” è la maggiore sfida
che ha caratterizzato le donne dell’Iran
negli ultimi 30 anni. Alla teologa
italiana Marinella Perroni, è toccato
invece affrontare il tema dell’essere
donna nella Chiesa cattolica oggi. “La
nostra società occidentale - ha detto -,
troppo spesso bollata come
secolarizzata, è in realtà fortemente
segnata dalla ricerca di Dio e dal
bisogno di affrontare in modo nuovo le
questioni della vita. Tutto ciò fa
capire perché le teologhe donne possano
diventare una grande risorsa sociale per
il futuro”. |
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[Fonte:
SIR 19 febbraio 2009]
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Città del Vaticano |
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Messaggio di Kirill I a benedetto XVI. Spero
sinceramente in un fruttuoso sviluppo delle
relazioni tra le nostre Chiese
La ringrazio cordialmente delle
calorose
parole di augurio per la mia
elezione a Patriarca di Mosca e di tutta
la Rus', e anche per aver inviato alla
cerimonia dell'intronizzazione un'alta
delegazione guidata dal Cardinale Walter
Kasper, Presidente del Pontificio
Consiglio per la Promozione dell'Unità
dei Cristiani. Obbedendo alla volontà di
Dio, con umiltà e consapevolezza della
responsabilità assunta ho accolto la
decisione espressa dalla pienezza della
Chiesa Ortodossa Russa riunita nel
Concilio Locale, di affidarmi la croce
del ministero patriarcale. Tra i molti
compiti che si presentano al Primate
della Chiesa Ortodossa Russa, una delle
priorità è costituita dalla necessità
fondamentale di attestare ed affermare i
valori del Vangelo di Cristo nella
società contemporanea. ...continua
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[Fonte:
Osservatore Romano 14 febbraio 2009]
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Città del Vaticano |
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Confermato il viaggio del
Papa in Terra Santa.
“Portatore di pace e di
riconciliazione. Non sappiamo ancora se
il Papa potrà recarsi o avvicinarsi a
Gaza. Non era e non è nel programma,
poiché ci sono tante considerazioni,
anche di tempo, che vanno tenute
presenti. Certamente ci sarà,
auspichiamo, una presenza della piccola
comunità di Gaza alla messa”. A parlare
della prossima visita di Benedetto XVI
in Terra Santa è mons. Antonio Franco,
nunzio apostolico in Israele, dopo
l’annuncio dato ieri dallo stesso
pontefice ai membri della delegazione
della "Conference of presidents of major
American. Jewish organizations”. “Sarà
una visita pastorale alle comunità
cattoliche in Giordania e in Terra
Santa, dunque Israele e Territori
Palestinesi – dichiara il nunzio in una
intervista al Sir - con le aperture che
sono al cuore di tutta la missione della
Chiesa; per loro tre celebrazioni, una a
Gerusalemme, una a Betlemme ed una in
Galilea”. Nel corso della visita “il
Papa incontrerà anche i leader delle
altre denominazioni cristiane quelli
delle altre religioni, Islam ed
Ebraismo”. La dimensione pastorale non
escluderà, infine, “incontri con i
responsabili della vita dello Stato in
Giordania, in Israele e con l’Autorità
palestinese”.
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[Fonte:
SIR 13 febbraio 2009]
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Udine |
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Eluana Englaro è morta.
Questi i fatti nudi e crudi: Eluana è
stata per gli ultimi 17 anni una persona
con una dignità propria e come tale è
stata curata con amore e con dedizione,
poi all`improvviso è stata tolta a chi
la custodiva, spostata in un luogo
anonimo ed è diventata solo un corpo, un
corpo di cui sbarazzarsi al più presto.
L'atto in corso era in ogni caso
criminale ma il modo in cui è stato
attuato lo rende ancora più indegno. È
questo morire nella dignità? È questa
una morte degna? Personalità vaticane chiedono la
preghiera per la donna e per gli
esecutori del protocollo che l’ha
portata alla morte. Dalla Sala Stampa
vaticana si afferma che occorre una
“riflessione pacata”
sull’accompagnamento delle persone più
deboli, ed emergono dubbi
sull’accelerazione del protocollo. Eluana è stata uccisa. E noi osiamo
chiedere perdono a Dio per chi ha voluto
e favorito questa tragedia. Per ogni
singola persona che ha contribuito a
fermare il respiro e il cuore di una
giovane donna che per mesi era stata
ostinatamente
sentenziata come «già morta» e che
morta non era. Chiediamo perdono per
ognuno di loro, ma anche per noi stessi.
Per non aver saputo parlare e scrivere
più forte. Per essere riusciti a
scalfire solo quando era troppo tardi il
muro omertoso della falsa pietà. Sì,
chiediamo perdono per ogni singola
persona che ha voluto e favorito questa
tragedia che ha i connotati di un
omicidio, ad opera di persone che non
comprendono il valore della vita anche
nei suoi stadi di maggiore fragilità e
debolezza... Sono in campo due diverse
visioni della vita umana e del suo
destino e grande è lo sconcerto e
l'amarezza nel veder calpestate, non per
razionalità ma per cinica ideologia,
tutte le argomentazioni in difesa della
vita in ogni suo 'momento'.
De profundis clamavi
ad te, Domine:
* Domine, exaudi vocem meam:
Fiant aures tuæ intendentes:
* in vocem deprecationis meæ.
Si iniquitates observaveris, Domine:
* Domine, quis sustinebit?
Quia apud te propitiatio est:
* et propter legem tuam sustinui te,
Domine.
Sustinuit anima mea in verbo eius:
* speravit anima mea in Domino.
A custodia matutina usque ad noctem:
* speret Israël in Domino.
Quia apud Dominum misericordia:
* et copiosa apud eum redemptio.
Et ipse redimet Israël:
* ex omnibus iniquitatibus eius.
Requiem aeternam dona ei Domine,
* et lux perpetua luceat ei.
Requiescat in pace. Amen |
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[Fonte:
InternEtica 9 febbraio 2009]
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Roma |
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Benedetto XVI: "fatti per
la vita". Gli uomini, la sofferenza la
malattia
Di fronte alla sofferenza, al dolore,
alla morte, quante volte abbiamo sentito
dire che vane sono state le preghiere.
L’angoscia e il dubbio lentamente trovano
spazio e ci domandiamo: perché Dio ha voluto
questo? È davvero questa la sua volontà?
Domande, interrogativi che papa Benedetto
mette in evidenza nella sua riflessione
domenicale, dedicata alla Giornata mondiale
del malato, 11 febbraio. E questo perché
nella cultura del nostro tempo, il tema
della sofferenza e della morte è
praticamente rimosso: se ne parla solo
occasionalmente. Gli ultimi giorni
dell’esistenza terrena si consumano quasi
sempre in ospedale, certo per dare migliori
cure alla persona cara. Ma è indubbio che
essendo “lontano” da casa il malato, la
malattia diventa un qualcosa di “lontano da
noi”. E poi la medicina con le sue sempre
nuove capacità ci porta a considerare la
malattia un incidente di facile soluzione,
prospettandoci quasi una sorta di
immortalità fisica. Salvo poi accorgerci che
non è sempre così. Per questo la civiltà di
una società si misura anche dalla sua
capacità di salvaguardare, accompagnare e
proteggere colui che ha bisogno di cure e di
assistenza, soprattutto le persone più
deboli e coloro che sono maggiormente in
difficoltà. ...continua
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[Fonte: S.I.R. 9 febbraio 2009]
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Roma |
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Illuminante intervento di
Tornielli (5th, 2009 at 7:35 am)
L'intervento mette
a fuoco la condizione
travagliatissima del nostro amato
Santo Padre circondato da lupi più o
meno mossi da "buone intenzioni":
"Il caso [la nota tardiva della
Segreteria di Stato riguardo a
Williamson] ha fatto venire a galla
in un modo senza precededenti,
l’esistenza di un diffuso dissenso
nei confronti di Benedetto XVI e dei
suoi collaboratori. Il fatto che il
cardinale Kasper abbia denunciato
gli “errori” commessi dalla Curia e
lo abbia fatto dai microfoni di
Radio Vaticana, è un segnale
significativo. Il caso Williamson ha
dato la stura: ha fatto venire allo
scoperto il dissenso nei confronti
del Pontefice, dentro e fuori la
Curia romana. E ha reso manifesto il
fatto che, a quasi quattro anni
dall’elezione, Papa Ratzinger non ha
ancora una squadra di collaboratori
che funzioni a dovere."
Orémus pro pontífice nostro Benedícto.
Dóminus consérvet eum, et vivíficet eum,
et beátum fáciat eum in terra,
et non tradat eum in ánimam inimicórum
éius. Amen
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[Fonte: Blog
Tornielli 5 febbraio 2009]
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Roma |
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Discorso del Papa ai
vescovi turchi «in
visita ad limina»
Papa Ratzinger ha
rivolto oggi un discorso ai vescovi
della Turchia. E ha parlato della
libertà religiosa: «La comunità
cristiana del vostro paese vive in
una nazione retta da una
Costituzione che afferma la laicità
dello Stato, ma dove la maggior
parte degli abitanti è musulmana. È
dunque molto importante che
cristiani e musulmani si possano
impegnare insieme per l’uomo, per la
vita, come pure per la pace e la
giustizia. Inoltre, la distinzione
fra la sfera civile e la sfera
religiosa è certamente un valore che
deve essere tutelato. Tuttavia, in
questo ambito, spetta allo Stato
assicurare in maniera effettiva ai
cittadini e alle comunità religiose
la libertà di culto e la libertà
religiosa, rendendo inaccettabile
qualsiasi violenza nei confronti dei
credenti, qualunque sia la loro
religione».
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[Fonte:
Santa Sede 2 febbraio 2009]
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Roma |
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Il vescovo Fellay rilascia
dichiarazioni equilibrate e tali da far
spegnere le 'costruite' indignazioni.
Per contrappeso
alla gogna mediatica di questi
giorni, è giusto sottolineare
l’importanza delle parole usate da
monsignor Fellay nell’intervista a
“Famille Chrétienne”. Questi i brani
più interessanti: « Noi
condanniamo fermamente ogni gesto
assassino nei confronti di un
innocente. E’ un crimine che grida
vendetta verso il cielo! Soprattutto
quando è rivolto a un intero popolo.
Noi rigettiamo ogni accusa di
antisemitismo. In maniera totale e
assoluta. Rigettiamo qualunque forma
di approvazione di ciò che è
accaduto sotto Hitler. È un qualcosa
di abominevole. Il Cristianesimo
mette la carità al di sopra di
tutto. San Paolo, parlando degli
Ebrei, proclama: “Desidero io stesso
essere separato da Cristo a favore
dei miei fratelli! (Rom. 9,3). Gli
Ebrei sono i “nostri fratelli
maggiori”, nel senso che abbiamo un
qualcosa in comune, cioè l’antica
Alleanza. Certo che il
riconoscimento della venuta del
Messia ci separa». «È molto
interessante notare che la Chiesa
non ha atteso il Concilio per
stabilire una linea d’azione
riguardo agli Ebrei. Fin dagli anni
’30, e anche durante la guerra,
diversi documenti della Chiesa di
Roma hanno stabilito una posizione
assai giusta: gli abomini del regime
hitleriano devono essere
condannati!. Pio XI aveva detto
“siamo spiritualmente tutti semiti”.
È una verità che scaturisce
direttamente dalle Sacre Scritture.
Come afferma anche san Paolo, “siamo
figli di Abramo”».
> Dossier
vaticano: complotto contro il Papa |
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[Fonte:
InternEtica 3 febbraio 2009]
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Roma |
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Vergognose campagne
mediatiche nei confronti di Benedetto XVI da
parte di ebrei e progressisti
L'atto del Papa di rimettere la scomunica al
vescovi ordinati da Mons. Lefebvre sta
suscitando una campagna mediatica indegna
nei confronti della Fraternità di S Pio X e
per quanto essa rappresenta per il
Cattolicesimo, strumentalizzando ad oltranza
dichiarazioni indubbiamente antistoriche del
vescovo Williamson che minimizzano la shoah
(peraltro rese mesi fa e strombazzate solo
ora). Tuttavia esse non sono il
metro di giudizio della giustezza delle
decisioni del Papa né della moralità e della
validità della Fraternità San Pio X, e
restano deprecabilissime opinioni personali.
Vorremmo ricordare però che oltre al
doveroso sdegno per l’offesa recata agli
ebrei morti nei campi di concentramento, ci
sono stati milioni di altri uomini uccisi
dai crimini nazisti e che nessuno ricorda
perché non fanno notizia. Né hanno un
governo sempre pronto a dar battaglia a
chiunque la pensi diversamente. Inoltre le
gogne mediatiche non sono paragonabili alle
camere a gas, ma ciò che le unisce è il
medesimo sentimento di intolleranza.
Tutto ciò
che auspichiamo e per cui preghiamo è che il
ritorno della Fraternità in seno alla Chiesa
Cattolica avvenga nei tempi giusti, con
tutta la chiarezza dottrinale necessaria
ancora da definire e da mettere sul piatto
della bilancia e che ciò sia visto anche da
coloro che tradizionalisti non sono, con
amore per la verità e per la carità,
riconoscendolo come un effettivo beneficio
per la Chiesa tutta. Le stesse
considerazioni nei confronti degli ebrei,
che sarebbe opportuno non interferissero
nelle questioni interne della Chiesa, valgono
per quei Vescovi che sono pronti ad accogliere
scismatici di ogni risma, esprimendo le loro
riserve solo per degli autentici Cattolici!
Mala tempora... ma "non praevalebunt" |
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[Fonte:
InternEtica 26 gennaio 2009]
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