IL SALUTO E LA
GRATITUDINE DEL PAPA AGLI OPERATORI DEI MEDIA, IMPEGNATI IN QUESTE
STORICHE GIORNATE, ESPRESSO NELL’INCONTRO IN AULA PAOLO VI
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Al quinto giorno
dalla sua elezione, Benedetto XVI ha voluto incontrare, in Aula Paolo VI, i giornalisti e gli operatori dei media,
che nelle ultime due settimane hanno raccontato al mondo avvenimenti
cruciali ed emozioni legati alla morte di Giovanni Paolo II e alla
scelta del suo successore. Un’udienza affollata, che ha permesso
al nuovo Pontefice di esprimere la propria visione sull’attuale
rapporto tra Chiesa e mass media: |
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Un grazie suo
personale e a nome di tutti i cattolici rivolto a coloro che, in
questi giorni, sfidando stanchezza e disagi, hanno portato nelle
case di milioni di telespettatori “gli eventi ecclesiali di
storica importanza” che hanno riguardato la Chiesa negli ultimi
venti giorni. E un impegno: quello di proseguire in un fruttuoso
dialogo con i media, nel solco aperto da Giovanni Paolo II e nella
consapevolezza che il fenomeno delle comunicazioni sociali spinge la
Chiesa a riconsiderarne l’impatto, nell’ottica di un modo
moderno di concepire lo stesso lavoro pastorale. Sono alcuni degli
spunti che hanno caratterizzato l’intervento di Benedetto XVI in
Aula Paolo VI, durante la breve ma apprezzata e applauditissima
udienza concessa ai circa 5 mila tra giornalisti e operatori
presenti:
“Si può dire che,
grazie al vostro lavoro, per diverse settimane l’attenzione del
mondo intero è rimasta fissa sulla Basilica, sulla Piazza San
Pietro e sul Palazzo Apostolico, all’interno del quale il mio
Predecessore, l’indimenticabile Papa Giovanni Paolo II ha chiuso
serenamente la sua terrena esistenza, e dove in seguito, nella
Cappella Sistina, i Signori Cardinali hanno eletto me come suo
Successore”.
Nel ricordare come
già il Concilio Vaticano II guardasse con interesse al “promettente
sviluppo” dei mass media, ulteriormente seguito da Giovanni Paolo
II in oltre 26 anni di “costanti e fecondi rapporti”, Benedetto
XVI, che si è rivolto alla platea in italiano, inglese, francese e
tedesco, ha nuovamente apprezzato i “prodigi e le straordinarie
potenzialità” dei moderni mezzi di comunicazione sociale. Ed ha
aggiunto, in francese:
“JE SOUHAITE
POURSUIVRE CE DIALOGUE FRUCTUEUX…
È mio desiderio
proseguire questo fruttuoso dialogo e condivido, in proposito,
quanto ha osservato Giovanni Paolo II che cioè “il fenomeno
attuale delle comunicazioni sociali spinge la Chiesa ad una sorta di
revisione pastorale e culturale così da essere in grado da
affrontare in modo adeguato il passaggio epocale che stiamo vivendo”.
Dall’impegno della
Chiesa, il Papa ha spostato l’attenzione al potere dei media e il
loro impatto sulle coscienze, soffermandosi sul bisogno di “chiari
riferimenti alla responsabilità etica” di chi lavora nel settore
mediatico. “È necessaria - ha affermato in tedesco Benedetto
XVI - una sempre migliore comprensione delle prospettive e delle
responsabilità che il loro sviluppo comporta”, specialmente per
ciò che attiene la ricerca della verità e il rispetto della
dignità umana:
“NUR UNTER DIESEN
VORAUSSETZUNGEN …
Solo a queste
condizioni i media possono rispondere al disegno di Dio che li ha
posti a nostra disposizione “per scoprire, usare, far conoscere la
verità, anche la verità sulla nostra dignità e sul nostro destino
di figli suoi, eredi del suo Regno eterno”.
L’udienza si è
conclusa con la recita del Padre Nostro e la lunga, affettuosa
acclamazione dei giornalisti al nuovo Papa.
[Testo integrale del discorso]
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[Fonte: Radio Vaticana del 23
aprile 2005]
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