Vigilanti
cura - 1936
(Nel seguire con occhio vigile....)
Ruolo decisivo dei mezzi di comunicazione nel
promuovere la libertà religiosa
Intervento di
fronte al Consiglio dei Diritti Umani dell’Osservatore
vaticano
I
mezzi di comunicazione hanno un ruolo decisivo
nella società globalizzata nel promuovere la
libertà e la tolleranza religiosa, ha
constatato il rappresentante della Santa Sede
intervenendo di fronte al Consiglio dei Diritti
Umani a Ginevra.
L’Arcivescovo Silvano Maria Tomasi,
Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio
delle Nazioni Unite della città svizzera, ha
affrontato la questione il 21 settembre scorso
in pieno clima di protesta da parte dei
rappresentanti islamici per il discorso
pronunciato da Benedetto XVI all’Università
di Ratisbona, in occasione del suo viaggio
apostolico in Baviera.
Dopo aver chiesto il rispetto della
Dichiarazione per l’Eliminazione di Tutte le
Forme di Intolleranza e di Discriminazione
Basate sulla Religione o sul Credo, adottata 25
anni fa, il presule ha riconosciuto che “oggi
l’implementazione di questa Dichiarazione
rimane ancora per molti versi un obiettivo
lontano”.
“In molti Paesi l’intolleranza e gli atti
violenti soprattutto contro persone e comunità
di varie religioni violano i loro diritti in
molti modi”, ha constatato con dispiacere.
Le strutture legali non sono sufficienti a
garantire questo diritto, ha riconosciuto. Nell’era
della comunicazione e della globalizzazione, “ciò
che emerge è un potenziale per paure e
conflitti o una nuova fase di arricchimento e
rispetto reciproco che dia l’opportunità di
comunicare il contributo di tutti ad una pace
più giusta e stabile”.
“Un atteggiamento di apertura e accettazione
reciproca è quindi più urgente di qualsiasi
legge che tenda ad imporle; servono l’educazione
del cuore e della mente per riconoscere e
valorizzare ogni persona come membro paritario
della famiglia umana”, ha aggiunto.
“I media e i libri di testo dovrebbero
contribuire a questo sforzo e non provocare
emozioni con messaggi ambigui o falsi che
promuovano l’intolleranza e chiudano le menti
ad un futuro di comunione”, ha sottolineato.
Per costruire un futuro di questo tipo, la Santa
Sede ha chiesto una più profonda comprensione
di tre aspetti:
il
ruolo e il contributo fondamentale della
religione nella vita di individui e
comunità;
le
differenze tra le diverse religioni così da
dar vita ad un dialogo onesto e fruttuoso;
la
geopolitica attuale, poiché le identità
regionali e religiose non coincidono
necessariamente – il che richiede una
correzione di percezioni.
GINEVRA,
venerdì, 29 settembre 2006
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[Fonte:
Zenit 29 settembre 2006]