L'intervento
di Mons. Foley
alla 10ma Conferenza cristiana su Internet
“La
Chiesa nella società digitale”
I mass-media
orientati alla ricerca della verità e della giustizia creano
ponti di dialogo e solidarietà nel mondo
La “nuova cultura”
imposta dai media può fornire un “grande contributo” al dialogo
tra i popoli se opportunamente fondata su criteri etici e orientata
alla verità e alla giustizia. L’auspicio dell’arcivescovo John
Foley, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni
sociali, è contenuto nel discorso che il presule ha tenuto oggi
durante la decima Conferenza cristiana su Internet (ECIC), ospitata
dallo stesso dicastero vaticano. L’incontro, intitolato “La
Chiesa nella società digitale”, ha permesso a mons. Foley di
riprendere e ribadire alcuni concetti espressi poco prima della sua
morte da Giovanni Paolo II, nella Lettera
apostolica Il rapido sviluppo, indirizzata lo scorso febbraio ai
responsabili delle comunicazioni sociali..
Riconoscendo il forte
potere di condizionamento della “nuova cultura mediale” sulla
mentalità umana, mons. Foley ha subito chiarito la necessità che
essa sia “basata sui valori universalmente validi e finalizzata al
bene comune”, oltre che guidata dal “principio etico di rispetto
della dignità umana”.
I mass media -
formando le opinioni ed echeggiando gli interrogativi fondamentali
dell’uomo, compresi quelli religiosi – offrono, con il loro
continuo sviluppo, “nuove possibilità di approfondimento” per
la stessa fede. Tuttavia, ha obiettato il presidente del dicastero
vaticano, tale caratteristica rende urgente “la necessità di un
approccio critico e di un vero discernimento”.
In particolare, ha
osservato mons. Foley, serve “un’opportuna formazione degli
operatori dei media, non solo cattolici”, che renda l’esercizio
della professione libero e responsabile, a servizio dei “supremi
criteri della verità e della giustizia”.
La Chiesa, chiamata
da tempo a dialogare con l’universo dei media, “vuole varcare
questa soglia che conduce ad una nuova epoca, valorizzando – ha
concluso mons. Foley - gli strumenti donati da Dio all’uomo,
capaci di mantenere aperto il dialogo tra le genti, facendosi
strumento di conoscenza, comprensione reciproca e
solidarietà”.
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[Fonte: Radio Vaticana 10 giugno 2005]
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