Echi della XLI
della Giornata Mondiale
delle Comunicazioni Sociali
«I mass media
rispettino la dignità delle persone»
«Media e minori, non lasciateli soli»
«Media e minori, aprite ai bambini le porte della bellezza»
«I mass media rispettino la
dignità delle persone»
Salvatore Mazza, su Avvenire del 22 maggio 2007
Domenica scorsa,
nella Giornata delle comunicazioni sociali, l'appello di Benedetto
XVI. Al Regina Coeli anche il ricordo del suo recente viaggio in
Brasile
Oggi i mass media
«fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla
famiglia». Per questo «è essenziale un'adeguata formazione» per un
loro «uso corretto». Lo ha ricordato domenica Benedetto XVI al
momento del Regina Coeli, in riferimento alla ricorrenza della
Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, dedicata quest'anno
al tema: "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per
l'educazione". «I genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale
- ha esortato Papa Ratzinger, rivolgendosi alle migliaia di persone
riunite in piazza San Pietro - sono chiamati a collaborare per
educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi e a maturare un
atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è
esteticamente e moralmente valido». Anche i media tuttavia «devono
recare il loro contributo a questo impegno educativo, promuovendo la
dignità della persona umana, il matrimonio e la famiglia, le
conquiste e i traguardi della civiltà». Infatti «i programmi che
inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la
sessualità umana sono inaccettabili, tanto più se proposti ai
minori». Per questo dunque «rinnovo l'appello ai responsabili
dell'industria dei media e agli operatori della comunicazione
sociale, affinché - ha concluso il Papa - salvaguardino il bene
comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e
della famiglia». Prima della recita della preghiera mariana il
Pontefice ha voluto ancora ricordare il suo recente viaggio in
Brasile, chiedendo ai fedeli di continuare a pregare per la V
Conferenza generale dell'episcopato latino americano e caraibico,
che prosegue ad Aparecida. In una lettera indirizzata al Papa, i
vescovi latinoamericani lo hanno voluto ringraziare per le parole
«illuminatrici» pronunciate ad Aparecida, durante la Messa di
apertura e nella sessione inaugurale. Parole che «saranno un
orientamento e una guida per i nostri popoli». «Viviamo - si legge
ancora nella lettera - la forte presenza del Signore, poiché sono
giorni pieni di preghiera e di fratellanza... Solo dall'Eucaristia
germoglierà la civiltà dell'amore che trasformerà l'America Latina
ed i Carabi».
________________
Dal discorso
pronunciato dal Papa in piazza San Pietro prima
della recita del «Regina Coeli»
[....]
Un ulteriore motivo
di riflessione e di preghiera ce lo offre oggi l’annuale ricorrenza
della Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che ha per
tema: I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per
l’educazione. Le sfide educative del mondo attuale sono spesso
collegate all’influsso dei mass-media, che fanno concorrenza alla
scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla famiglia. In questo
contesto, è essenziale un’adeguata formazione all’uso corretto dei
media: i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale sono
chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere
selettivi e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto
per ciò che è esteticamente e moralmente valido. Ma anche i media
devono recare il loro contributo a questo impegno educativo,
promuovendo la dignità della persona umana, il matrimonio e la
famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà. I programmi che
inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la
sessualità umana sono inaccettabili, tanto più se proposti ai
minori. Rinnovo pertanto l’appello ai responsabili dell’industria
dei media e agli operatori della comunicazione sociale, affinché
salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la
dignità della persona e della famiglia.
Cari fratelli e
sorelle, la solennità dell’Ascensione del Signore, che la liturgia
ha ricordato giovedì scorso, in alcuni Paesi si celebra quest’oggi.
Gesù risorto ritorna al Padre, ci apre così il passaggio alla vita
eterna e rende possibile il dono dello Spirito Santo. Come allora
gli Apostoli, anche noi, dopo l’Ascensione, ci raccogliamo in
preghiera per invocare l’effusione dello Spirito, in spirituale
unione con la Vergine Maria (cfr At 1,12-14). La sua intercessione
ottenga per tutta la Chiesa una rinnovata Pentecoste.
Media e Minori, non lasciateli
soli
Non è possibile lasciare i bambini da
soli di fronte ai mezzi di comunicazione, ha affermato Benedetto XVI
alla vigilia della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali,
che si celebrerà il prossimo 20 maggio.
Lo spiega il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali in un
commento pubblicato al messaggio che il Papa ha scritto per questa
occasione e che ha per tema “"I
bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l’educazione".
“Il Santo Padre ricorda che i bambini non sono soli, non devono
essere lasciati soli di fronte agli stimoli tanto attraenti che
ricevono dai media e che a volte li portano a confondere la realtà
con la finzione”, spiega il commento pubblicato dal Consiglio
presieduto dall’Arcivescovo John P. Foley.
“In primo luogo i genitori, ma anche la comunità parrocchiale e
diocesana, così come i maestri e i professori, devono comprendere i
linguaggi mediatici per essere essi stessi selettivi e poter
accompagnare ed aiutare i bambini a discernere e scegliere
progressivamente con saggezza il messaggio, il programma, il
videogioco migliore per la loro formazione. Offrire ugualmente i
criteri importanti per orientarsi: la bellezza, la bontà, la
verità”.
“L’obiettivo di tutto ciò è che i bambini non siano spinti verso
tematiche ed impostazioni che li impoveriscano e li ingannino e che,
sotto l’apparente bandiera della libertà, li spingano in una ricerca
insaziabile di novità che alla lunga li consuma e deprime”, sostiene
il testo.
“Non manca, inoltre, un forte appello ai responsabili dell’industria
dei media, perché pongano in primo luogo il rispetto della persona
umana”, prosegue.
“Nella consapevolezza che a volte gli operatori dei media si vedono
sottomessi a intense pressioni commerciali, si incoraggiano tuttavia
i produttori ‘a salvaguardare il bene comune, a sostenere la verità,
a proteggere la dignità umana individuale e a promuovere il rispetto
per le necessità della famiglia’”, conclude.
Il Papa: mass media, aprite ai
bambini le porte della bellezza
Mimmo Muolo, su Avvenire
L'appello ai
«responsabili dell'industria dei media»: «Formate e incoraggiate i
produttori a sostenere la verità, salvaguardare il bene comune,
proteggere la dignità umana individuale e promuovere il rispetto per
le necessità della famiglia». Ma compito ineludibile resta educare
l'infanzia ad un uso corretto degli strumenti di comunicazione
Bambini davanti alla
televisione, usata alla stregua di una baby sitter. Bambini alle
prese con internet, computer, videogiochi. Bambini spesso sfruttati
in spettacoli poco educativi. Non è certamente confortante il
panorama attuale del rapporto tra mass media e minori. E la Giornata
mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebra domani anche in
Italia, mette giustamente l'accento su questo argomento. Il Papa ha
voluto infatti dedicare al tema «I bambini e i mezzi di
comunicazione: una sfida per l'educazione», il messaggio diffuso lo
scorso 24 gennaio, festa di san Francesco di Sales (patrono dei
giornalisti), in vista di questa ricorrenza. Benedetto XVI affronta
la questione da due punti di vista: l'educazione dei bambini ad un
corretto uso dei media e l'educazione degli adulti, specie se
impegnati nel settore della comunicazione, affinché offrano ai
piccoli prodotti ispirati ai valori veri. Sotto il primo profilo il
Papa ricorda: «L'educazione ai media dovrebbe essere positiva.
Ponendo i bambini di fronte a quello che è esteticamente e
moralmente eccellente, essi vengono aiutati a sviluppare la propria
opinione, la prudenza e la capacità di discernimento. È qui
importante riconoscere il valore fondamentale dell'esempio dei
genitori e i vantaggi nell'introdurre i giovani ai classici della
letteratura infantile, alle belle arti e alla musica nobile. Mentre
la letteratura popolare avrà sempre il proprio posto nella cultura,
la tentazione di far sensazione non dovrebbe essere passivamente
accettata nei luoghi di insegnamento. La bellezza, quasi specchio
del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre
la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli
atteggiamenti ed i comportamenti». Papa Ratzinger sottolinea inoltre
il valore della libertà responsabile. «Come l'educazione in
generale, quella ai media richiede formazione nell'esercizio della
libertà. Si tratta di una responsabilità impegnativa. Troppo spesso
la libertà è presentata come un'instancabile ricerca del piacere o
di nuove esperienze. Questa è una condanna, non una liberazione». I
genitori, dunque, «siano i guardiani della vera libertà». Chi deve
educare i bambini all'uso dei media? La responsabilità, risponde
Benedetto XVI, ricade sui genitori, sulla Chiesa e sulla scuola. Ma
«il ruolo dei genitori è di primaria importanza. Essi hanno il
diritto e il dovere di garantire un uso prudente dei media, formando
la coscienza dei loro bambini affinché siano in grado di esprimere
giudizi validi e obiettivi che li guideranno nello scegliere o
rifiutare i programmi proposti». Naturalmente i genitori non devono
essere lasciati soli in questo compito. Sviluppando poi, la seconda
parte del suo Messaggio il Papa sottolinea i compiti degli operatori
dei mass media. «Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film
d'animazione e video games - che in nome del divertimento esaltano
la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la
sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi
programmi sono rivolti a bambini e adolescenti. Come spiegare questo
"divertimento" agli innumerevoli giovani innocenti che sono nella
realtà vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'abuso? A
tale proposito, tutti dovrebbero riflettere sul contrasto tra Cristo
che "prendendoli fra le braccia (i bambini) e imponendo loro le mani
li benediceva" e quello che chi scandalizza uno di questi piccoli
per lui "è meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da
mulino". Faccio nuovamente appello ai responsabili dell'industria
dei media - conclude il Pontefice - affinché formino ed incoraggino
i produttori a salvaguardare il bene comune, a sostenere la verità,
a proteggere la dignità umana individuale e a promuovere il rispetto
per le necessità della famiglia». La Giornata mondiale delle
comunicazioni sociali è l'unica ad essere stata stabilita dal
Concilio ecumenico Vaticano II, più precisamente dal decreto Inter
mirifica. Nella forma attuale viene celebrata dal 1967 e per
tradizione il tema è solitamente annunciato il 29 settembre, festa
degli Arcangeli Michele, Raffaele e Gabriele (quest'ultimo è il
patrono degli operatori della radiofonia), mentre la diffusione del
testo del Messaggio del Papa per la Giornata avviene, come già
ricordato il 24 gennaio. La Giornata coincide di solito con la
domenica prima di Pentecoste.
|