Il magistero
pontificio e la sfida delle frontiere della
nuova evangelizzazione
La questione di Dio nel
continente digitale
di Claudio Maria Celli
L'Instrumentum laboris, redatto dalla
segreteria generale del Sinodo dei vescovi in
vista dei lavori della prossima assemblea
generale ordinaria, dedica quattro paragrafi
(59-62) al tema dei media nel contesto della
nuova evangelizzazione, con un titolo assai
significativo: "Le nuove frontiere dello
scenario comunicativo".
Il documento riconosce
che l'attuale mondo della comunicazione "offre
enormi possibilità e rappresenta una delle
grandi sfide della Chiesa" (n. 59), che le
"nuove tecnologie digitali hanno dato origine ad
un vero e proprio nuovo spazio sociale, i cui
legami sono in grado di influire nella società e
sulla cultura" (n. 60) e che "dall'influsso che
esercitano dipende la percezione di noi stessi,
degli altri e del mondo" (n.60).
Emerge, quindi,
a tutto tondo, la consapevolezza che ci troviamo
di fronte a una cultura - i recenti interventi
del magistero pontificio parlano appunto di una
"cultura digitale" - che è originata dalle nuove
tecnologie comunicative e che essa sia una
grande sfida per la comunità ecclesiale.
Credo
che il Papa sia pienamente consapevole dei
limiti delle nuove tecnologie e di certe
influenze negative da esse esercitate
specialmente sul mondo giovanile, eppure non le
teme, anzi invita la Chiesa "ad esercitare una
"diaconia della cultura", nell'odierno
"continente digitale".
Con il Vangelo nelle mani
e nel cuore, occorre ribadire che è tempo anche
di continuare a preparare cammini che conducano
alla Parola di Dio, senza trascurare di dedicare
un'attenzione particolare a chi si trova nella
condizione di ricerca, anzi procurando di
tenerla desta come primo passo
dell'evangelizzazione".
E la riflessione
pontificia giunge a prospettare la messa in
opera di una "pastorale nel mondo digitale", che
è chiamata "a tener conto anche di quanti non
credono, sono sfiduciati ed hanno nel cuore
desideri di assoluto e di verità non caduche,
dal momento che i nuovi mezzi consentono di
entrare in contatto con credenti di ogni
religione, con non credenti e persone di ogni
cultura".
(©L'Osservatore Romano 20 settembre 2012)
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